I racconti di Angelica - Paolo -
di
AngelicaBella
genere
trio
7. Paolo
Sono contento di vivere in questa casa con la mia padrona Ginevra. Mi punisce solo quando lo merito e mi consente di scopare quando voglio Carmen. Carmen ha un fisico mozzafiato, nonostante non sia più giovanissima. Quando la scopo gode in silenzio e la sente tremare dal piacere quando spingo con irruenza il mio cazzo dentro di lei. Al contrario di quella troia di Caterina che urla come se la stessero sgozzando e quando viene spruzza dappertutto. Carmen lo prende sia nel culo che in figa ed anche in bocca. In bocca però non riesce a prenderlo tutto ma mi lecca la cappella così bene che mi fa venire anche senza toccarmi l’uccello. Quando poi sono venuto lo lecca tutto e ingoia il mio seme. Dice che sa di latte. Io rido dicendogli che del latte ha solo il colore. Janira invece è una ragazza. Le piace la figa e questo si sa. Però poi ha voluto che la scopassi sia davanti che dietro. Mi ha detto che voleva capire cosa si prova a prendere nel culo una mazza come la mia. Le ha fatto male quando sono entrato. Dietro ho dovuto lubrificarla bene prima di riuscire ad inserire la mia cappella nel suo buchetto. Per farglielo allargare Caterina ha dovuto mettersi sotto di lei e leccargli la figa. Al primo orgasmo il suo buco si è allargato abbastanza per farmi entrare. Le ho fatto male ugualmente ma dopo un paio di colpi ha cominciato a gemere di piacere ed è venuta in bocca a Caterina. Quando ho messo il mio uccello nella sua figa è stato una goduria. La sua figa era stretta ma fradicia di umori e sono riuscito ad arrivare fino in fondo e quando le ho assestato il primo colpo ho sentito un calore immenso avvolgermi l’uccello e dalla sua figa è cominciato a colare il suo piacere. Sotto di lei sempre Caterina che ingoiava mentre con la mano si procurava altro godimento. Quando gli sono venuto dentro, lei ha stretto le pareti della sua vagina per trattenermi e ha fatto fatica ad uscire. Credo di essere io il padre del figlio che aspetta.
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Sono contento di vivere in questa casa con la mia padrona Ginevra. Mi punisce solo quando lo merito e mi consente di scopare quando voglio Carmen. Carmen ha un fisico mozzafiato, nonostante non sia più giovanissima. Quando la scopo gode in silenzio e la sente tremare dal piacere quando spingo con irruenza il mio cazzo dentro di lei. Al contrario di quella troia di Caterina che urla come se la stessero sgozzando e quando viene spruzza dappertutto. Carmen lo prende sia nel culo che in figa ed anche in bocca. In bocca però non riesce a prenderlo tutto ma mi lecca la cappella così bene che mi fa venire anche senza toccarmi l’uccello. Quando poi sono venuto lo lecca tutto e ingoia il mio seme. Dice che sa di latte. Io rido dicendogli che del latte ha solo il colore. Janira invece è una ragazza. Le piace la figa e questo si sa. Però poi ha voluto che la scopassi sia davanti che dietro. Mi ha detto che voleva capire cosa si prova a prendere nel culo una mazza come la mia. Le ha fatto male quando sono entrato. Dietro ho dovuto lubrificarla bene prima di riuscire ad inserire la mia cappella nel suo buchetto. Per farglielo allargare Caterina ha dovuto mettersi sotto di lei e leccargli la figa. Al primo orgasmo il suo buco si è allargato abbastanza per farmi entrare. Le ho fatto male ugualmente ma dopo un paio di colpi ha cominciato a gemere di piacere ed è venuta in bocca a Caterina. Quando ho messo il mio uccello nella sua figa è stato una goduria. La sua figa era stretta ma fradicia di umori e sono riuscito ad arrivare fino in fondo e quando le ho assestato il primo colpo ho sentito un calore immenso avvolgermi l’uccello e dalla sua figa è cominciato a colare il suo piacere. Sotto di lei sempre Caterina che ingoiava mentre con la mano si procurava altro godimento. Quando gli sono venuto dentro, lei ha stretto le pareti della sua vagina per trattenermi e ha fatto fatica ad uscire. Credo di essere io il padre del figlio che aspetta.
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