A più voci. 14.Maria

di
genere
orge

14. Maria
Rejna è una ottima padrona di casa.
Non mi fa mancare nulla.
Abbiamo passato la mattinata a farci massaggiare il corpo da due giovani mulatte che con un unguento profumato hanno reso la nostra pelle liscia come la seta.
Rejna è molto felice da quando ha cacciato il marito di casa.
Un banchiere pervertito che si diverte a molestare i ragazzini.
Così lo ha definito.
Dice anche che non lo denuncia per evitare uno scandalo.
In casa tra la servitù ha quanto basta per soddisfare le sue voglie.
Dopo il massaggio ci sdraiamo nude in giardino a prendere luce.
Non vogliamo che la nostra pelle diventi scura, ma solo leggermente rossa o al massimo ambrata.
Restiamo poco tempo in tale posizione e rientriamo per un bagno rinfrescante.
Le serve hanno già preparato la grande vasca in ceramica con acqua tiepida e sapone profumato.
Ci immergiamo e subito lei prende l’iniziativa attirandomi a sé.
La sua bocca incollata alla mia e la sua lingua a forzare le mie labbra.
Gioco con lei facendo un po' di resistenza poi cedo e le nostre lingue si attorcigliano fra loro.
La mano di Rejna mi strizza il seno per fortuna rimasto grosso dopo il parto.
Con indice e medio mi stringe il capezzolo provocandomi un brivido di piacere misto a dolore.
La sua mano cambia obiettivo e si porta in mezzo alle mie cosce.
L’acqua rende il movimento leggero e, quando le dita mi penetrano dentro, sento una scossa di piacere salire sul per la schiena, provocandomi un brivido intenso.
Io non ricambio il trattamento.
Lascio a lei il comando.
Le sue dita accelerano la masturbazione e si infilano in profondità toccando il mio punto del piacere.
Non resisto oltre e giungo all’orgasmo.
Il mio corpo sussulta mentre lei continua ad esplorarmi con sempre maggiore irruenza.
Raggiungo il climax ancora una volta.
Rejna rallenta e poi si ferma.
Le sue dita immobili restano dentro di me.
Le pareti della mia vagina le stingono quasi volessero impedirne l’uscita.
Restiamo così per un tempo indefinito.
Le nostre bocche sono ancora unite e le nostre lingue stanche si limitano a sfiorarsi lentamente.
Rejna scivola fuori e si solleva in piedi.
Il suo sesso è davanti al mio viso, a portata della mia bocca.
Lei con entrambe le mani allarga il suo pube ed il clitoride emerge grosso e duro.
Sembra quello di Charlotte e so come usare la mia bocca per dare piacere.
Le mie labbra lo catturano e la mia lingua lo stimola e lo succhio.
La sua dimensione aumenta.
Lo prendo tutto in bocca e lo masturbo con la lingua.
Sento il suo sapore.
Rejna prende il campanello a bordo vasca e lo suona.
Due servitori appaiono dal nulla.
Sono due giovani maschi, belli e prestanti.
In mano hanno un grande telo di cotone.
Usciamo dalla vasca e ci facciamo avvolgere ed asciugare.
Un altro suono di campanello e tornano le due giovani mulatte che prima ci avevano massaggiato.
Con il telo avvolto intorno al corpo ci sdraiamo sopra una dormeuse abbastanza grande per ospitarci entrambe.
Le ragazze si spogliano e così fanno anche i ragazzi.
Quando sono tutti nudi, formano due coppie che cominciano a baciarsi e a toccarsi.
I membri dei ragazzi sono già rigidi e le due giovani si inginocchiano davanti a loro per prenderli in bocca.
I volti dei ragazzi sono stravolti dal piacere che le lingue delle due giovani stanno dando loro.
Rejna suona ancora il campanello.
Qualche secondo dopo entrano in camera due energumeni di colore.
Indossano solo i pantaloni.
Senza aspettare ordini si sbarazzano dei calzoni ed appaino nudi.
I loro uccelli sono simili a quello di Felipe meno lunghi ma più grossi.
Io ho solo come termine di paragone quello di mio fratello Paolo e questi sono di diametro molto più grande.
So cosa si prova a ricevere nella figa o, peggio ancora, nel culo un affare del genere e non vorrei essere nei panni delle due ragazze o forse anche dei due ragazzi.
Sto imparando che Rejna è una donna perversa e questo suo lato oscuro mi affascina.
I due neri hanno i cazzi già duri e le ragazze alla vista di quelle mazze, interrompono il lavoro di bocca che stanno facendo e rivolgono a loro attenzione.
In piedi le ragazze arrivano all’ombelico dei due e risulta per loro agevole prendere i membri tra le loro tette e quando la cappella sale verso il loro volto prenderla in bocca.
Il trattamento va avanti per un po’ di tempo poi una delle ragazze si stacca e torna dai due giovani a cui nel frattempo i cazzi si sono leggermente ammosciati.
Si inginocchia davanti a loro e comincia a succhiarli entrambi passando da un cazzo all’altro.
La giovane mulatta rimasta con i due energumeni, nel frattempo, sta segando con entrambe le mani i due grossi cazzi.
Uno dei due poi la prende per le braccia e la solleva quanto basta perché il suo cazzo possa agevolmente entrarle dentro.
Senza tanta attenzione inserisce il grosso cazzo dentro quella che sembra essere una piccola e stretta fessura.
Una smorfia tra il dolore e l’estasi appare sul volto della giovane che si appende con le braccia al collo dell’uomo.
L’altro nero non attende oltre e posiziona la sua cappella all’ingresso dell’ano della giovane.
Il pensiero di quello che sta per accadere mi fa eccitare.
Prendo la mano di Rejna e la porto in mezzo alle mie cosce.
Lei sente i miei umori riempire il cavo della sua mano e mi sorride.
“Dopo tocca a te”, mi sussurra e mi infila due dita dentro.
La ragazza accoglie il pene del nero senza alcuna fatica e quando è giunto al termine della corsa, i tre iniziano una danza amorosa dove la piccola viene sollevata e poi lasciata andare consentendo ai due cazzi di penetrarla con sempre maggiore vigore.
Ora il viso della giovane è completamente trasfigurato dal piacere che sta provando e non passa molto tempo che raggiunge un orgasmo indescrivibile a parere di chi osserva.
Come presa da una improvvisa isteria la ragazza si solleva facendo leva sulle braccia allacciate al collo del nero e si lascia andare a peso morto consentendo alle due verghe di penetrarla con forza.
Nel momento dell’apice del piacere la ragazza reclina la testa all’indietro e lancia un grido di piacere che riempie la stanza.
I due neri non sembrano intenzionati ad interrompere la penetrazione anzi, approfittando della perdita di coscienza della giovane, accelerano il loro movimento.
Dall’ano e dalla vagina della ragazza sgorga ora un liquido biancastro misto a sangue che imbratta le gambe dei due uomini.
La bocca della ragazza si apre come a voler lanciare ancora un grido ma la voce le si smorza in gola e si abbandona come svenuta sul petto dell’uomo.
Il nero che ha profanato l’ano scivola fuori e nel momento in cui la cappella abbandona l’orifizio ormai slabbrato, un getto di sperma e merda esce dal ventre della ragazza.
Il nero che la penetra davanti con la ragazza ancora in stato d’incoscienza abbracciata al suo collo esce dalla stanza seguito dal secondo nero.
Qualche secondo dopo entrano due serve che, in pochi secondi puliscono il pavimento, dove è avvenuta la doppia penetrazione.
“Se pensi che io possa farmi fare un trattamento del genere sei pazza”, dico a Rejna sorridente.
“Non ti preoccupare”, mi risponde.
“te lo faranno i due servi che , come vedi, hanno un cazzo molto più piccolo”, conclude e mi bacia dolcemente sulla bocca.
Mi libero del telo di cotone e mi alzo.
Sono davanti ai due giovani che grazie al lavoro di bocca della mulatta hanno il cazzo bello duro e lucido.
Sono abbastanza forti da sollevarmi e quello che mi sta dietro mi posiziona in modo da agevolare la penetrazione dell’altro.
Sento la cappella appoggiarsi all’entrata della mia figa e protendo in avanti il busto per consentirne l’ingresso.
Sento l’asta scivolare dentro di me senza alcuna fatica e le mie carni aprirsi al passaggio.
Quando raggiunge la fine della corsa la sua cappella tocca il mio punto del piacere e non tardo ad avere un breve ma intenso orgasmo.
I due mi sollevano ancora e fanno uscire la mazza, poi mi girano e posso essere penetrata sempre davanti dall’altro pene.
Anche questo entra senza fatica, ma mentre è a metà della sua corsa sento l’altro cazzo all’ingresso della mia figa e forzandone l’apertura entrare dentro di me.
Non posso credere di avere due cazzi dentro la mia figa.
Ora i due membri sono appaiati dentro di me.
La mia bocca è asciutta, sono senza fiato dal piacere e dal dolore che sto provando.
I due mi lasciano cadere leggermente sulle loro mazze che penetrano ancora per un breve tratto.
Un grido sordo prova uscirmi dalla gola senza riuscirci.
Sono pronta a godere, ma li voglio fino in fondo.
Sembrano capire il mio desiderio e con un ultimo gesto consentono ai loro cazzi di entrare.
Sento il loro pube a contatto con la mia pelle.
I due attendono qualche secondo per abituare la mia cavità e poi agevolati dalla grande quantità di umori che produce la mia figa iniziano a scoparmi senza alcun timore e inizia per me una serie infinita di orgasmi sempre più intensi e sconquassanti.
Cinque, sei sette poi perdo il conto.
I miei pensieri cessano, il mio corpo si lascia andare al continuo lavorio interno delle due verghe.
Mi sento priva di ogni forza e mi lascio andare.
Quando riprendo i sensi sono sdraiata sul letto.
Rejna è accanto a me.
Sembra preoccupata ma quando mi sente chiedere che ne voglio ancora, scoppia in una risata liberatoria e mi abbraccia.
Continua
scritto il
2024-07-08
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