A più voci. 15. Ines
di
AngelicaBella
genere
sadomaso
15. Ines
Sono a casa di Frank da ormai quattro settimane. Non sento il desiderio di tornare a vivere con mamma.
Ci vediamo tutte le settimane quando andiamo tutti a cena da lei e questo mi basta.
La mamma sembra aver adottato la giovane Maria.
Credo ne abbia fatto la sua amante.
Maria è felice anche perché la piccola Elisabetta vive con loro.
Carmen è sempre premurosa e non mi fa mai mancare coccole e carezze.
Charlotte non ha il mestruo da oltre due mesi.
Crede di essere in attesa di un figlio.
Se così fosse sarebbe sicuramente figlio di Frank.
Pare che da oltre sei mesi sia il solo a venirle dentro.
Io sono felice di vivere con tutti loro.
Hanno compreso i miei desideri e riescono a soddisfarli.
Felipe si dedica a me giorno e notte, ma come servo non può darmi ciò che desidero veramente.
A questo ci pensano Charlotte e Frank.
Anche adesso sono nuda sul letto della mia camera.
Accanto a me Charlotte e Frank anche loro nudi.
Mi accarezzano dolcemente e il mio corpo sensibile al loro tocco trema per il desiderio.
Charlotte prende da una piccola scatola di legno due aghi dalla punta fine.
Ne porge uno a Frank che, tenendolo tra pollice e indice, lo fa scivolare sulla mia pelle, lasciando una leggera scia rossa.
Il dolore leggero si trasforma subito in piacere.
Charlotte prende il mio seno e stringendolo in modo da farne emergere l’aureola e con l’ago inizia a pungere.
Accolgo il dolore ed il piacere.
Le gocce di sangue che escono vengono prontamente portate via dalla sua lingua che mi lecca e succhia.
Stringe il mio capezzolo tra i suoi piccoli denti bianchi ed è di nuovo dolore e piacere.
Frank la imita prendendo in bocca l’altro seno.
Anche i suoi denti mordono il capezzolo.
Inarco la schiena.
Ancora dolore e ancora piacere.
L’ago di Frank continua a percorrere il mio corpo.
Nessun segno rimarrà sulla mia pelle a lungo.
Le mie vecchie cicatrici sono quasi sparite.
Rimangono nella mia memoria e spesso mi tocco per darmi piacere rivivo quel dolore e godo.
Adesso è Frank a trapassare la punta del mio seno con l’ago.
Il dolore è intenso, il piacere che segue anche.
La mano di Charlotte è in mezzo alle mie cosce.
Trova il mio sesso fradicio dei miei umori.
Le sue dita mi penetrano e, quando trovano il luogo del mio piacere, un orgasmo mi scuote.
Le mie labbra si schiudono ed un lieve rantolio di piacere esce dalla mia gola.
L’ago è ancora dentro il mio seno.
Frank lo estrae lentamente.
Qualche goccia di sangue esce e la sua lingua piatta e ruvida le porta via.
Il mio seno è ancora nella sua bocca.
Succhia dolcemente il mio capezzolo e poco dopo lo lascia.
Si stacca da me, prende il campanello che si trova sul mio comodino e lo agita brevemente.
Entra Felipe, già pronto.
Il suo pene è eretto e lucido.
Charlotte si stacca lasciando il posto al ragazzo che si sdraia al mio fianco.
Mi giro verso di lui, allargo le cosce quanto basta per permettere al suo pene di entrare dentro di me.
Lo fa con dolcezza.
Il pene è lungo e quando arriva in fondo il calore del piacere si diffonde in tutto il corpo.
Frank è dietro di me.
Sento il suo pene appoggiato alle mie natiche.
So cosa sta per fare e lo agevolo spostando in avanti il busto.
Con una mano tocca il mio sesso e raccoglie i miei umori con i quali lubrifica il mio ano, poi appoggia la cappella ed entra dentro di me.
I due cazzi si toccano separati solo dalla striscia di carne che separa i due canali.
Il dolore della doppia penetrazione si trasforma in piacere.
Frank resta poco dentro di me e quando scivola fuori la sensazione del vuoto accentua quella di pieno della parte davanti.
Frank ora è supino.
Il cazzo ancora ritto.
Ne approfitta Charlotte per impalarsi infilando dentro di sé l’asta di carne del suo uomo.
Non li vedo ma li sento.
Lei geme muovendosi sopra di lui.
Lui geme ai movimenti circolari di lei.
Sento il cazzo di Felipe ingrossarsi.
So che sta per venire e sa che non deve tirarsi indietro.
Sa che voglio il suo seme dentro di me.
Il suo caldo sperma mi potrebbe rendere gravida, ma non mi importa.
Sento il getto, potente e bollente invadermi, riempirmi.
Felipe si ferma e resta dentro di me.
Sa anche questo Felipe.
Deve continuare a restare dentro di me finché lo desidero.
Il suo pene non perde vigore, anzi lo sento pulsare.
Le pareti della mia vagina si contraggono stringendolo forte.
Ricomincia a muoversi, lentamente.
Charlotte raggiunge l’orgasmo ed urla.
Gode come una scrofa, aspirando aria dal naso ed emettendo il tipico rumore del maiale.
Anche Frank raggiunge l’orgasmo lasciando dentro di lei il suo seme.
Le mie unghie ora sono conficcate nella carne di Felipe.
Il mio orgasmo sta per arrivare ancora una volta.
Sento pungere le mie natiche.
È Charlotte che tortura il mio corpo con l’ago.
Il dolore torna ad essere piacere.
Urlo anche io quando godo e subito dopo anche Felipe giunge al piacere a un altro schizzo caldo mi riempie.
Sento le labbra calde di Charlotte baciare le mie natiche.
Chiudo gli occhi e le labbra di Felipe si posano sulle mie.
Continua
Sono a casa di Frank da ormai quattro settimane. Non sento il desiderio di tornare a vivere con mamma.
Ci vediamo tutte le settimane quando andiamo tutti a cena da lei e questo mi basta.
La mamma sembra aver adottato la giovane Maria.
Credo ne abbia fatto la sua amante.
Maria è felice anche perché la piccola Elisabetta vive con loro.
Carmen è sempre premurosa e non mi fa mai mancare coccole e carezze.
Charlotte non ha il mestruo da oltre due mesi.
Crede di essere in attesa di un figlio.
Se così fosse sarebbe sicuramente figlio di Frank.
Pare che da oltre sei mesi sia il solo a venirle dentro.
Io sono felice di vivere con tutti loro.
Hanno compreso i miei desideri e riescono a soddisfarli.
Felipe si dedica a me giorno e notte, ma come servo non può darmi ciò che desidero veramente.
A questo ci pensano Charlotte e Frank.
Anche adesso sono nuda sul letto della mia camera.
Accanto a me Charlotte e Frank anche loro nudi.
Mi accarezzano dolcemente e il mio corpo sensibile al loro tocco trema per il desiderio.
Charlotte prende da una piccola scatola di legno due aghi dalla punta fine.
Ne porge uno a Frank che, tenendolo tra pollice e indice, lo fa scivolare sulla mia pelle, lasciando una leggera scia rossa.
Il dolore leggero si trasforma subito in piacere.
Charlotte prende il mio seno e stringendolo in modo da farne emergere l’aureola e con l’ago inizia a pungere.
Accolgo il dolore ed il piacere.
Le gocce di sangue che escono vengono prontamente portate via dalla sua lingua che mi lecca e succhia.
Stringe il mio capezzolo tra i suoi piccoli denti bianchi ed è di nuovo dolore e piacere.
Frank la imita prendendo in bocca l’altro seno.
Anche i suoi denti mordono il capezzolo.
Inarco la schiena.
Ancora dolore e ancora piacere.
L’ago di Frank continua a percorrere il mio corpo.
Nessun segno rimarrà sulla mia pelle a lungo.
Le mie vecchie cicatrici sono quasi sparite.
Rimangono nella mia memoria e spesso mi tocco per darmi piacere rivivo quel dolore e godo.
Adesso è Frank a trapassare la punta del mio seno con l’ago.
Il dolore è intenso, il piacere che segue anche.
La mano di Charlotte è in mezzo alle mie cosce.
Trova il mio sesso fradicio dei miei umori.
Le sue dita mi penetrano e, quando trovano il luogo del mio piacere, un orgasmo mi scuote.
Le mie labbra si schiudono ed un lieve rantolio di piacere esce dalla mia gola.
L’ago è ancora dentro il mio seno.
Frank lo estrae lentamente.
Qualche goccia di sangue esce e la sua lingua piatta e ruvida le porta via.
Il mio seno è ancora nella sua bocca.
Succhia dolcemente il mio capezzolo e poco dopo lo lascia.
Si stacca da me, prende il campanello che si trova sul mio comodino e lo agita brevemente.
Entra Felipe, già pronto.
Il suo pene è eretto e lucido.
Charlotte si stacca lasciando il posto al ragazzo che si sdraia al mio fianco.
Mi giro verso di lui, allargo le cosce quanto basta per permettere al suo pene di entrare dentro di me.
Lo fa con dolcezza.
Il pene è lungo e quando arriva in fondo il calore del piacere si diffonde in tutto il corpo.
Frank è dietro di me.
Sento il suo pene appoggiato alle mie natiche.
So cosa sta per fare e lo agevolo spostando in avanti il busto.
Con una mano tocca il mio sesso e raccoglie i miei umori con i quali lubrifica il mio ano, poi appoggia la cappella ed entra dentro di me.
I due cazzi si toccano separati solo dalla striscia di carne che separa i due canali.
Il dolore della doppia penetrazione si trasforma in piacere.
Frank resta poco dentro di me e quando scivola fuori la sensazione del vuoto accentua quella di pieno della parte davanti.
Frank ora è supino.
Il cazzo ancora ritto.
Ne approfitta Charlotte per impalarsi infilando dentro di sé l’asta di carne del suo uomo.
Non li vedo ma li sento.
Lei geme muovendosi sopra di lui.
Lui geme ai movimenti circolari di lei.
Sento il cazzo di Felipe ingrossarsi.
So che sta per venire e sa che non deve tirarsi indietro.
Sa che voglio il suo seme dentro di me.
Il suo caldo sperma mi potrebbe rendere gravida, ma non mi importa.
Sento il getto, potente e bollente invadermi, riempirmi.
Felipe si ferma e resta dentro di me.
Sa anche questo Felipe.
Deve continuare a restare dentro di me finché lo desidero.
Il suo pene non perde vigore, anzi lo sento pulsare.
Le pareti della mia vagina si contraggono stringendolo forte.
Ricomincia a muoversi, lentamente.
Charlotte raggiunge l’orgasmo ed urla.
Gode come una scrofa, aspirando aria dal naso ed emettendo il tipico rumore del maiale.
Anche Frank raggiunge l’orgasmo lasciando dentro di lei il suo seme.
Le mie unghie ora sono conficcate nella carne di Felipe.
Il mio orgasmo sta per arrivare ancora una volta.
Sento pungere le mie natiche.
È Charlotte che tortura il mio corpo con l’ago.
Il dolore torna ad essere piacere.
Urlo anche io quando godo e subito dopo anche Felipe giunge al piacere a un altro schizzo caldo mi riempie.
Sento le labbra calde di Charlotte baciare le mie natiche.
Chiudo gli occhi e le labbra di Felipe si posano sulle mie.
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