Lo scopritore di fiche 4
di
Carcassone
genere
bisex
Nei giorni che seguirono Ciro venne più volte da me ed io tremavo dall'emozione quando lo facevo scaricare dentro, mi sentivo forte, utile, lo facevo stare bene.
Ma lui non era innamorato di me, trovava i miei buchi caldi e disponibili, tutto qui.
Una notte, come al solito, mi sentii solleticare i piedi. Automaticamente mi alzai, presi dal cassetto un po di olio johnson e me lo spalmai sul culo poi mi avviai verso i cessi.
In fondo, vicino all'ultimo bagno c'era Ciro, ma non era solo. Si sentiva un brusio che divenne vocio quando entrai nel locale.
Ciro sorrideva e vedendomi perplesso mi rassicuro' facendomi l'occhiolino.
Fece scendere gli slip e liberò il cazzo tozzo e lucido.
Lo afferrai e dopo averlo menato mi inginocchiai e lo presi in bocca. In quel momento, con le coda dell'occhio vidi due persone che aprendo la porta del bagno guardavano la scena.
Rimasi fermo con il cazzo in bocca che bussava e lo sguardo ipnotizzato dei due ragazzi che conoscevo solo di vista. Poi Ciro mise una mano sulla mia nuca e incastro' il suo barattolo nella mia trachea.
Facevo su e giù sbavando copiosamente. Non mi piaceva essere trattato così. Improvvisamente parlò rivolto ai due ragazzi : - che vi avevo detto? Questo è un frocio nato, gli piace il cazzo ed essere dominato - non era vero, o meglio, lo era in parte. Adoravo il cazzo ma odiavo essere dominato, solo che ribellarsi in quel luogo, in quella situazione risultava impresa da supereroi. Quindi aggiunse : - lui è pronto, tirate fuori i cazzi che lui li succhiera'- fece posto ai due ragazzi e si posiziono' dietro di me piantandomi il cazzo nel buco del culo. I due si erano spogliati, erano nudi, uno a fianco dell'altro e mi strusciavano i loro cazzi in faccia. Non volevo succhiarli ma le spinte di Ciro cominciarono a farmi pisciare sborra e a farmi salire la libidine. Cominciai a baciarli sempre con più ardore, me li passavo sulle labbra e assaporai i loro fluidi. Divennero duri e tremanti così cominciai a succhiarli come ormai sapevo fare. Intanto Ciro mi slargava l'ano. Tirava fuori in velocità il cappellone e poi lo affondava dì nuovo. Avevo le mie gambe luride della mia sborra, che continuava a gocciolare.
Poi si fermò e rivolto ai due, disse : - avevo ragione o no? Non è invitante? - mentre lo diceva, con le due mani mi allargava le schiappe mettendo sotto i "riflettori" il mio buco tutto slabbrato. Poi indicando i loro cazzi disse : - adesso chiavato questo frocione lo voglio vedere distrutto- me li trovai subito alle spalle con il primo che già sbocciava le sue palle contro le mie. Ciro me lo ficco' in bocca, aveva un brutto sapore, non come il solito, e dovetti salivare parecchio per venirne a capo. Pochi secondi dopo quattro fiotti di sborra mi coprivano la faccia. Quasi all'unisono uno dei due mi riempi' l'intestino con una quantità enorme di sperma.
Mancava solo il terzo che tuffo' la sua nerchia in un foro che ribolliva sborra. Quando arrivo' alle palle, di lato uscì sborra, quella del suo amico. Mi diede non più di venti colpi ma con una tale veemenza che sborrai di nuovo gemendo come mai avevo fatto, mentre lui mi venne sulle chiappe. . Ero stanchissimo e sporco ovunque. I due ragazzi andarono via. Ciro rimase a guardarmi poi, come colto da un raptus mi spinse nel cesso. Si sedette sul wc con il cazzo ancora in tiro e mi ordinò di cavalcarlo. Lo risucchia con il culo ed iniziai a stantuffare. Eravamo faccia a faccia, lui aveva gli occhi socchiusi e ansimava. Volevo baciarlo ma come poggiai le labbra sulle sue lui si irrigidi'afferrandomi per il collo e mi scanso'. Mi poggio' con la faccia al muro e me lo mise dentro. Pompava con rabbia, il mio buco ormai rispondeva colpo su colpo e la mia prostata doveva essere viola ma ciò nonostante da quelle parti si continuava a produrre sborra che veniva poi versata tra le mie gambe.
Poi, improvvisamente sfilo' il cazzo e mi spinse in ginocchio. Di nuovo quel cazzo amaro. Mi scopo' la gola con grandi spinte, poi venne nella mia trachea, mandai giù tutto poi come sempre lucidai la cappella. Se ne andò senza una parola.
Tornai a letto tremante e mi addormentai subito.
Il giorno dopo, durante la colazione, in sala mensa, un gruppo di ragazzi rideva sguaiatamente, al mio ingresso cadde un momento di silenzio. Poi vidi Ciro. Aveva un foglio in mano e sembrava segnarci dei nomi.
Mi passo' vicino e mormorò : - ti sto organizzando un contest con l'altro frocio scoperto da Gaetano. Farete una indigestione di cazzi che vi farà passare la voglia. Ho chiesto a Gaetano se può fare il giudice e ne è rimasto entusiasta....
Continua
Ma lui non era innamorato di me, trovava i miei buchi caldi e disponibili, tutto qui.
Una notte, come al solito, mi sentii solleticare i piedi. Automaticamente mi alzai, presi dal cassetto un po di olio johnson e me lo spalmai sul culo poi mi avviai verso i cessi.
In fondo, vicino all'ultimo bagno c'era Ciro, ma non era solo. Si sentiva un brusio che divenne vocio quando entrai nel locale.
Ciro sorrideva e vedendomi perplesso mi rassicuro' facendomi l'occhiolino.
Fece scendere gli slip e liberò il cazzo tozzo e lucido.
Lo afferrai e dopo averlo menato mi inginocchiai e lo presi in bocca. In quel momento, con le coda dell'occhio vidi due persone che aprendo la porta del bagno guardavano la scena.
Rimasi fermo con il cazzo in bocca che bussava e lo sguardo ipnotizzato dei due ragazzi che conoscevo solo di vista. Poi Ciro mise una mano sulla mia nuca e incastro' il suo barattolo nella mia trachea.
Facevo su e giù sbavando copiosamente. Non mi piaceva essere trattato così. Improvvisamente parlò rivolto ai due ragazzi : - che vi avevo detto? Questo è un frocio nato, gli piace il cazzo ed essere dominato - non era vero, o meglio, lo era in parte. Adoravo il cazzo ma odiavo essere dominato, solo che ribellarsi in quel luogo, in quella situazione risultava impresa da supereroi. Quindi aggiunse : - lui è pronto, tirate fuori i cazzi che lui li succhiera'- fece posto ai due ragazzi e si posiziono' dietro di me piantandomi il cazzo nel buco del culo. I due si erano spogliati, erano nudi, uno a fianco dell'altro e mi strusciavano i loro cazzi in faccia. Non volevo succhiarli ma le spinte di Ciro cominciarono a farmi pisciare sborra e a farmi salire la libidine. Cominciai a baciarli sempre con più ardore, me li passavo sulle labbra e assaporai i loro fluidi. Divennero duri e tremanti così cominciai a succhiarli come ormai sapevo fare. Intanto Ciro mi slargava l'ano. Tirava fuori in velocità il cappellone e poi lo affondava dì nuovo. Avevo le mie gambe luride della mia sborra, che continuava a gocciolare.
Poi si fermò e rivolto ai due, disse : - avevo ragione o no? Non è invitante? - mentre lo diceva, con le due mani mi allargava le schiappe mettendo sotto i "riflettori" il mio buco tutto slabbrato. Poi indicando i loro cazzi disse : - adesso chiavato questo frocione lo voglio vedere distrutto- me li trovai subito alle spalle con il primo che già sbocciava le sue palle contro le mie. Ciro me lo ficco' in bocca, aveva un brutto sapore, non come il solito, e dovetti salivare parecchio per venirne a capo. Pochi secondi dopo quattro fiotti di sborra mi coprivano la faccia. Quasi all'unisono uno dei due mi riempi' l'intestino con una quantità enorme di sperma.
Mancava solo il terzo che tuffo' la sua nerchia in un foro che ribolliva sborra. Quando arrivo' alle palle, di lato uscì sborra, quella del suo amico. Mi diede non più di venti colpi ma con una tale veemenza che sborrai di nuovo gemendo come mai avevo fatto, mentre lui mi venne sulle chiappe. . Ero stanchissimo e sporco ovunque. I due ragazzi andarono via. Ciro rimase a guardarmi poi, come colto da un raptus mi spinse nel cesso. Si sedette sul wc con il cazzo ancora in tiro e mi ordinò di cavalcarlo. Lo risucchia con il culo ed iniziai a stantuffare. Eravamo faccia a faccia, lui aveva gli occhi socchiusi e ansimava. Volevo baciarlo ma come poggiai le labbra sulle sue lui si irrigidi'afferrandomi per il collo e mi scanso'. Mi poggio' con la faccia al muro e me lo mise dentro. Pompava con rabbia, il mio buco ormai rispondeva colpo su colpo e la mia prostata doveva essere viola ma ciò nonostante da quelle parti si continuava a produrre sborra che veniva poi versata tra le mie gambe.
Poi, improvvisamente sfilo' il cazzo e mi spinse in ginocchio. Di nuovo quel cazzo amaro. Mi scopo' la gola con grandi spinte, poi venne nella mia trachea, mandai giù tutto poi come sempre lucidai la cappella. Se ne andò senza una parola.
Tornai a letto tremante e mi addormentai subito.
Il giorno dopo, durante la colazione, in sala mensa, un gruppo di ragazzi rideva sguaiatamente, al mio ingresso cadde un momento di silenzio. Poi vidi Ciro. Aveva un foglio in mano e sembrava segnarci dei nomi.
Mi passo' vicino e mormorò : - ti sto organizzando un contest con l'altro frocio scoperto da Gaetano. Farete una indigestione di cazzi che vi farà passare la voglia. Ho chiesto a Gaetano se può fare il giudice e ne è rimasto entusiasta....
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