Lo scopritore di fiche 5

La sera, dopo cena Ciro venne vicino al mio letto. Ero pronto, solita roba, pensai. Invece si mise a sedere e poi con una voce fredda mi spiegò le regole
: - per prima cosa tutto questo deve rimanere segreto, se ti farai uscire la storia da quella boccaccia te la romperemo.
Quando arriverà il giorno dovrai farti un clistere.
Le persone che saranno presenti avranno tutte un ruolo attivo.
Saremo, con voi due froci, undici persone e Gaetano vestirà i panni di giudice e... Altro. -
Si alzò e se ne ando' senza scoparmi.
Passarono tre giorni e, mentre eravamo in classe mi passò vicino e mi avviso' che quella sera, alle 22,30 dovevo farmi trovare nel capannone della falegnameria senza far trapelare niente.
Immaginavo a cosa andavo incontro, ma la cosa, comunque, mi innervosi'.
Arrivai al capanno ed era tutto buio. L'unica parte illuminata era il retro. Da una porta usciva una voce giallastra. Mi avvicinai e vidi il luogo del contest, il nostro ring.
Era una stanza che somigliava ad una sala riunioni, c'era un tavolo ovale un po malandato, sedie ed una poltroncina posta di fronte alle sedie stesse.
Erano già tutti lì, anche il mio avversario, e sembravano fremere.
Appena varcai la soglia Gaetano esclamo': - bene, possiamo iniziare, tutti ai vostri posti,e spogliatevi! E, in quanto a voi, troiette, mettetevi uno a destra ed uno a sinistra delle sedie, nudi e tenetevi pronti.
La prima fase consiste nel far sborrare con la bocca e le mani più cazzi possibile in meno tempo. Inizierete con i cazzi posti alle due estremita' della fila e, velocemente vi avvicinerete verso il centro. Chi supera la sua metà ed invade quella dell'avversario si aggiudica un punto.
Al via mi inginocchiai e senza pensarci cominciai a pompare il primo cazzo. Erano stati scelti con cura, non c'erano mezzi cazzi o cazzetti, ma solo piselli grossi che davano i brividi.
Avevo una certa pratica ormai e sentivo già un sapore simile alla sborra, era prossimo allo schizzo.
Per curiosita' sbirciai l'avversario. Mi resi conto che quel punto non lo avrei fatto mai.
Era un mago, il cazzo di cui si occupava era già alle corde e intanto il bocchinaro, con una mano preparava il cazzo seguente facendolo diventare durissimo.
Feci sborrare tre cazzi contro i suoi cinque, in più lui aveva pulito le aste, lucidandole.
Nel secondo step dovevamo rimettere in piedi quei cazzi e farli svuotare nei nostri culetti.
Mi trovai subito in vantaggio con un cazzo piantato nelle budella e due coglioni gonfi che sbocciavano le mie palline. Dopo qualche colpo iniziai a sborrarmi addosso, sollecitato da una cappella che stuzzicava la mia prostata troia. Persi il controllo e non capii più niente. Avevo quattro cazzi a portata di bocca e culo e iniziai a prepararli.
Il mio avversario gambe lunghe aveva scelto di sedersi sui cazzi suoi, scegliendo così la cadenza. Erano due scuole di pensiero. Io arrivato a quel punto, con gli orgasmi che si rincorrevano, preferivo essere preso per i fianchi ed essere, inculato con ritmi che non conoscevo, a pecorina. Il secondo round durò un po di più ma avevamo i nostri buchi che vomitavano sborra.
Io ero distrutto, senza toccarmi avevo sborrato tante volte, mentre l'altro rotto in culo usava spesso la mano per poter schizzare.
Quei ragazzi sembravano assatanati, continuavano a mettermi i loro cazzi in bocca e, una volta induriti me li affondavano in pancia. Io avevo perso la vergogna e nelle pause decisi di accompagnare chi doveva pisciare.
Tenevo il loro cazzo in mano e li sentivo fremere. Mi piaceva vedere quei getti potenti. A tutti poi succhiavo e pulivo il cazzo, pronto a rimetterlo nel buco ormai slabbrato.
Non ho contato quanti ne ho presi, ma, ne avrei voluti tanti di più. Ormai ero in trance e sentire quel cazzi che mi squassavano il culo mi faceva delirare....
Continua