La fidanzatina americana

di
genere
etero

Ho fatto qualcosa di terribile! Qualcosa che ho cercato di smettere di fare, ma senza riuscirci. Per quanto continui a rimproverarmi, e a giurare di non ripetere mai più le mie azioni in preda al rimorso, non riesco a resistere… è molto più forte di me! E no, non si tratta di lussuria; oltretutto, «lussuria» è una parola inadeguata a descrivere l'ondata di desiderio puro e irresistibile che provo. Desiderio? Voglia? Passione? Parole patetiche, senza senso, che non trasmettono assolutamente l'intensità e la profondità di qualunque sia questa emozione in cui sono incastrato.
Sono un uomo debole. Come ho detto, ho fatto qualcosa di assolutamente indegno di me… e quando verrò scoperto, perché sicuramente accadrà, prima o poi, non riesco a immaginare come andranno le cose.
Immagino che ora siate curiosi… che vorrete sapere cosa avrò mai fatto che mi ha portato a cavalcare quest'onda emotiva. Perché è proprio così, un'enorme ondata di emozioni che mi sta travolgendo da capo a piedi; un attimo prima sono in preda alla disperazione, distrutto dal senso di colpa, che giuro di non ripetere il mio errore, e un attimo dopo mi sento in piena euforia. Faccio ogni tipo di patto con qualunque divinità esistente, perché mi tenga lontano da questa tentazione… ma naturalmente, quando quella tentazione mi è davanti agli occhi… quando vedo Susan dimenare quel suo corpo flessuoso e sensuale a pochi centimetri da me, mentre mi stuzzica con quello sguardo leggermente obliquo, penetrante, leggermente dal basso in alto, come solo le ragazze americane sanno fare… diamine, come faccio a resistere?!
Il problema non è Susan in sé, ma è il rapporto (e non è un gioco di parole) che c'è tra noi. Io ho quarantuno anni e sono divorziato da sette, e Susan è una ragazzina di diciannove anni; «…nessun problema», potreste pensare… il fatto è, però, che Susan è la ragazza di mio figlio.
Scoparsi la ragazza del proprio figlio non è certamente la scelta più moralmente etica che si possa fare. Scoparsi la ragazza del proprio figlio è qualcosa che ti porta al disastro. Scoparsi la ragazza del proprio figlio è probabilmente una delle cose più ignobili che un uomo possa fare. Lo so, so tutto questo e molto di più, da un punto di vista logico e psicologico… ma se solo voi poteste vedere l'espressione sul viso di quella bellissima ragazzina mentre faccio scivolare il mio cazzo dentro di lei… se poteste sentirla gemere… se poteste vederla, sentirla… annusarla.
Santo cielo!

Okay… cosa mi ha portato in questa situazione? Il porno, ecco cosa; la buona, vecchia, inossidabile pornografia.
Ho scoperto il porno per la prima volta quando avevo 14 o 15 anni. Ho trovato la scorta di video del mio vecchio, e mi sono seduto, ipnotizzato, con gli occhi e l'uccello gonfi mentre guardavo quelli che sarebbero poi diventati i miei preferiti: le sbruffonate di un giovane (all'epoca) Ron Jeremy, le acrobazie di Seka, Kay Parker, Vanessa Del Rio, e naturalmente, le misure del leggendario John Holmes che scomparivano all'interno della pornostar di turno, mi facevano provare un brivido di piacere estremamente illecito. I postumi di quella sensazione, la natura tabù, proibita, di ciò che stavo guardando e facendo, mi hanno accompagnato per tutti gli anni successivi.
Quando mia moglie mi ha lasciato per un altro, ho attraversato un lungo periodo di astinenza, convinto che nulla avrebbe mai potuto rimpiazzarla a letto; ma poi ho scoperto che masturbarmi guardando alcuni dei miei vecchi film preferiti riusciva ad alleviare un po' i miei ancora rampanti impulsi sessuali.
Ho fatto riversare quei film su DVD, e poi, nel corso dei mesi e degli anni, ne ho raccolti altri, tanto da crearmi una piccola collezione. Ogni tanto andavo a trovare qualche professionista (sempre usando le dovute cautele), ma poi tornavo alla mia sempre disponibile, e decisamente meno costosa, scorta di porno.

Fu proprio una delle mie sedute masturbatorie che portò Susan, la ragazza di mio figlio, a beccarmi mentre mi masturbavo.
Era il mio giorno libero dal lavoro. Mio figlio era in biblioteca a prepararsi per un ormai prossimo esame universitario, ed io ero convinto di avere la casa libera, tutta per me. Ero pronto. Il video era in riproduzione e avevo un'intero pomeriggio davanti a me senza nessuno che mi disturbasse. Perfetto!
Ero seduto in poltrona a guardare uno dei vecchi film degli anni '80, con la splendida Nina Hartley, il più bel culo della storia del porno. Avevo il cazzo ben serrato nel pugno che scorreva su e giù, e ormai mi sentivo pronto a sparare le mie cartucce nella mia mano. Stavo per usare la funzione del salto di scena (ma che fantastica innovazione, il DVD… ai vecchi tempi del VHS era un problema enorme riuscire a far coincidere il momento preferito del film con la propria eiaculazione… insomma, i più maturi di voi sanno bene di cosa parlo…), e proprio mentre stavo per abbandonarmi al piacere, ebbi quella strana sensazione come di essere osservato. Se avete il cazzo in pugno e state per venire, siete molto sensibili a qualsiasi lieve variazione atmosferica nell'ambiente. Seguendo quella strana sensazione, ho guardato in su, alla mia sinistra, verso la porta del soggiorno… e con un sussulto di terrore e di incredulità ho visto Susan che mi guardava.
…Ma cosa cavolo ci faceva, lì in casa?

Mi bloccai, come paralizzato. Non era reale, mi dissi, me lo stavo immaginando… non ero stato appena beccato a tirarmi una sega dalla ragazza di mio figlio.
Purtroppo, una più attenta osservazione mi confermò che invece era tutto vero. Ero stato colto in flagrante! Mentre l'orrenda colonna sonora del film continuava a suonare, fissai Susan, e lei ricambiò il mio sguardo. Tenevo il mio cazzo stretto nel pugno come se volessi stritolarlo, e il mio orgasmo bruscamente interrotto mi aveva lasciato con i testicoli gonfi e doloranti.
Ero fottuto! Una mezza dozzina di scenari mi passarono per la testa tutti insieme… lei avrebbe potuto non dire una parola, avremmo potuto prendere una tazza di tè e parlare, e le avrei spiegato che mi mancava mia moglie, che avevo bisogno di sesso, e in definitiva che tutti si masturbano… oppure lei si sarebbe girata improvvisamente e sarebbe scappata inorridita dalla stanza… oppure ancora, lei avrebbe potuto raccontare a mio figlio quello che aveva visto! Cazzo, quello sarebbe stato lo scenario più umiliante.
…Oh cristo… cosa potevo fare?
Probabilmente avevo esaminato tutte le possibilità di ciò che poteva accadere… tranne quella che effettivamente accadde.

Susan è una ragazza affascinante. Almeno per me, è facilmente identificabile come tipicamente americana. C'è un «qualcosa» di indefinibile nelle donne degli Stati Uniti d'America, che non so cosa sia, non essendo mai stato effettivamente da quelle parti, ma che capisco subito, ad un rapido sguardo.
Susan è alta, snella, con un fisico splendido e due tette fantastiche. Ha un viso angelico, molto da bambina, e gambe lunghe sormontate da un culo splendidamente scolpito. Era solita indossare un classico abbigliamento moderno, tipico delle ragazze di oggi: jeans stretti, elasticizzati e a vita bassa, che anche senza mostrare apertamente il suo corpo sembrano sapere bene come valorizzarlo al meglio, e top scollati e corti, o qualche T-shirt aderente, che mettono in mostra il suo ventre piatto, teso e ben definito, ed evidenziano i suoi seni rotondi, che appaiono così ancora più grandi e sodi. La parte bassa della sua schiena era decorata con un tatuaggio tribale, di quelli onnipresenti che vanno di gran moda ultimamente.
Susan mi guardò con quei suoi occhi profondi, lì dall'ingresso del soggiorno. Mi fece il sorriso più sornione e palesemente malizioso che abbia mai visto sul volto di una donna, mentre io ero lì seduto con il mio cazzo che stava lentamente appassendo nella mia mano, troppo stordito per muovermi. Si mosse verso di me, con quel modo sinuoso che hanno alcune donne di camminare… era una sorta di ondulare ipnotico dei fianchi, che catturava la mia attenzione e la mia mente.
Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo. Perché sorrideva in quel modo? Perché stava entrando nella stanza, invece di scappare via in preda a una crisi isterica?

Mentre si avvicinava, Susan si sfilò via dalla testa l'ampia T-shirt da uomo che aveva indosso. La riconobbi subito, era una di quelle di mio figlio… ma dimenticai subito l'indumento quando, per la prima volta, vidi il corpo di Susan nudo. Oh cazzo, era fantastica! Sono sicuro di essere rimasto a bocca aperta per lo stupore. Il mio cervello non era ancora in sintonia con gli eventi, e continuai a rimanere immobile come una statua, come se Susan avesse lanciato su di me una sorta di ipnotismo. E in un certo senso era proprio così: ero decisamente ipnotizzato dall'attaccatura delle cosce di Susan, dalla sua passerina fatta per essere gustata tutta e dalla sottile striscia di peli pubici accuratamente tosati… e questo fece sì che il mio cazzo, precedentemente appassito, si ergesse con rinnovato vigore.
"Tu, cattivone…", sussurrò Susan a bassa voce. Quella sua affermazione, pronunciata con la sua voce dall'accento straniero, mi provocò uno shock e contemporaneamente un'esplosione di eccitazione, mentre recuperavo i sensi.
"Da quant…?" gracchiai. Mi schiarii la gola. "Da quanto tempo stavi guardando?".
"Da abbastanza", disse Susan e mi fissò con quegli occhi sconcertanti. "Ti ho guardato… così", continuò, e intanto faceva il gesto di scuotere il pugno su e giù in segno di masturbazione, e sgranò gli occhi. "Vedere questo… mi fa sentire sexy".
Avevo sempre trovato molto sensuale la voce, l'accento e la pronuncia frammentata dall'inglese di Susan, ma da quando era la ragazza di mio figlio il pensiero non si era mai sviluppato più di tanto. Ora però era lì, nuda davanti a me, e stava ammettendo chiaramente, nel suo italiano un po' sgrammaticato, che guardarmi mentre mi masturbavo la eccitava. Inoltre, dal modo in cui si era palesemente denudata davanti a me, togliendosi la T-shirt che la copriva, era molto chiaro ciò che voleva.
"Sentimi… feel me…", esortò Susan, e rese chiaro cosa intendesse divaricando le gambe e offrendomi il suo sesso.
"Oh cazzo…" sussurrai a me stesso quando allungai la mano e sentii la pelle umida tra le cosce sode della fidanzata di mio figlio. Le sue labbra erano appiccicose per i fluidi viscidi e sciropposi che colavano dal suo sesso. Sfiorai ancora per qualche istante le pieghe della fichetta di Susan, e poi spalmai un po' del suo succo sulla punta turgida del clitoride. Non appena il mio dito sfiorò il suo bottoncino, lei sussultò; mormorò qualcosa in inglese e mi afferrò il polso, forzandomi praticamente a infilare le dita nella sua apertura… io capii l'antifona, e la sditalinai con decisione.

Il mio cazzo si impennò in pochi secondi, cosa che Susan notò immediatamente. Si spostò molto rapidamente e, tolta la mia mano dalla sua passerina, mi montò a cavalcioni lì sulla poltrona, circondando i miei fianchi con le sue gambe. Senza ulteriori preliminari, mi afferrò l'asta in mano e spinse la cappella del mio cazzo contro la sua apertura, quindi manovrò lentamente i suoi fianchi finché non fu precisamente sotto di lei, e infine si lasciò calare, sedendosi su di me. In pochi attimi mi ritrovai con la fica di Susan che aderiva stretta stretta attorno al mio cazzo, e con i suoi fantastici seni tondi e sodi a pochi centimetri dal mio viso.
Feci l'unica cosa che potevo fare. Senza più pensare alla moralità o meno di ciò che stavo facendo, a quanto fosse deplorevole infilare il mio cazzo nel corpo delizioso della fidanzatina di mio figlio, afferrai le natiche sode di Susan e cominciai a scuoterla avanti e indietro sul mio pube. Susan iniziò a gemere, per la sorpresa e per il piacere, e presto fu lei che si mise a dondolarsi sopra di me, col mio cazzo ben piantato dentro di lei, con vigoroso abbandono. Ansimava e sospirava, il suo viso era morbidamente adagiato sul mio collo, e potevo sentire l'odore quasi sbiadito del suo profumo mentre mormorava frasi di desiderio e di lussuria in inglese.
Man mano che diventavamo sempre più eccitati, la nostra scopata diventava più frenetica… ci baciavamo, eccitati ed affamati come se volessimo divorarci a vicenda. La lingua di Susan si muoveva avida nella mia bocca, mentre gemeva e ansimava per l'intensità del suo piacere. Ogni tanto offriva le sue tette alla mia attenzione, stringendole tra i suoi palmi e quasi infilando la loro carne soda nella mia bocca.

Mi avvicinavo sempre più al punto di non ritorno, e sentivo il mio sperma affacciarsi minaccioso nel canale del mio cazzo sovraeccitato. Pensai brevemente alle conseguenze del venirle dentro, ma in quel momento non l'avrei spinta via da me per nessun motivo al mondo. Ero ormai troppo in là per preoccuparmene, e gettai ogni cautela alle ortiche in un gigantesco momento di follia.
"Susan… io sto per… oh cazzo…" riuscii solo a mormorare brevemente mentre il mio sperma schizzava via, fuori da me.
Lei, quando si rese conto che stavo venendo, si trasformò in una gatta selvaggia: si portò le dita al clitoride e prese a strofinarselo forte mentre ancora scopavamo… credo che il mio orgasmo abbia innescato il suo. Poi cacciò un urlo rauco di godimento, e abbandonò la testa sulla mia spalla. Sentii il suo corpo scosso da potenti brividi, e poi il dolore dei suoi denti che mi mordevano la spalla e delle sue unghie arpionate sul mio petto. Ma quasi non mi accorsi di quel dolore, intento com'ero ad afferrare le natiche sode di Susan e tenerla premuta contro di me, sul mio cazzo che continuava a schizzarle dentro. Sapevo che avrei riversato un fiume di sperma dentro di lei, perché quella mia massiccia dose comprendeva anche quella di prima, quando ero stato da lei interrotto a pochi secondi al mio orgasmo.
Ero eccitato come mai prima. Continuavo a schizzare e schizzare dentro di lei, mi sentivo come se non dovessi mai smettere di sborrare.

Susan si accasciò contro il mio petto mentre il suo orgasmo pian piano si esauriva. Mi baciò pigramente e poi fece le fusa sul mio corpo, come una micetta, mentre si crogiolava nel piacere della sua beatitudine post-orgasmica.
"Cosa abbiamo fatto?" le chiesi a bassa voce mentre lei si strusciava col petto e l'addome contro di me. Il mio uccello si andava affievolendo dentro di lei, come se anch'esso mettesse in dubbio la liceità di quello che era appena successo tra di noi.
"Ero così eccitata di vederti…" Susan iniziò a spiegare, come se cercasse di dare un senso a quello che era appena successo, come se volesse farmi capire meglio i sentimenti e le emozioni che l'avevano portata a saltarmi addosso e a scoparmi.
Le sue parole mi turbarono immediatamente. Si sentiva in colpa? Avrebbe confessato la cosa a mio figlio? Non avevo idea di cosa stesse pensando la ragazza, non la conoscevo così bene.
"Voglio fare di nuovo", le parole di Susan mi fecero trasalire.
"Cosa?" chiesi incredulo.
"Scopare… voglio scopare di nuovo… I want to fuck you again… now!".
Susan rimase a guardarmi mentre la osservavo sorpreso. Poi smontò da me, si girò e uscì dalla stanza. Guardai il suo splendido sedere che ondeggiava sensuale mentre si allontanava da me, e ammetto che la vista di quella pesca tondeggiante e succosa mi fece eccitare in un istante. Ogni pensiero e senso di colpa svanirono nel nulla, e seguii frettolosamente Susan nella stanza di mio figlio.

La trovai sul suo letto, a gambe larghe e con le dita che trastullavano il suo sesso ancora pieno del mio sperma.
"Vieni qui, daddy…", disse ridacchiando e facendomi un cenno col dito a uncino.
Pochi secondi dopo, avevo la lingua di Susan che si dimenava squisitamente sul mio cazzo. Era una diavoletta mentre biascicava e sbavava sul mio cazzo. Parlava continuamente in inglese, mormorando frasi affettuose, e di tanto in tanto baciava teneramente la punta e mi succhiava come una troia ben allenata.
"Mi piace succhiare tuo cazzo…", disse Susan in italiano, "…hai un bel cazzo, è duro… mmmm…". Tornò al suo compito, e mentre notavo le sue guance incavate per la suzione sul mio membro, gemetti e guardai verso l'alto per ringraziare la mia buona stella. Non potevo credere alla mia fortuna: avevo una giovane bellezza di diciannove anni che mi stava succhiando via anche l'anima. Cercai di memorizzare tutto, ogni dettaglio del suo corpo atletico e superbamente sensuale, e come il suo bel viso fosse distorto dall'intrusione del mio cazzo, mentre me lo divorava tutto con gusto.
Ero sul punto di riempire la bocca di Susan con un altro bel carico di sperma, quando lei lasciò scivolare il mio cazzo duro fuori dalle sue labbra.
"Mi lecchi la fica, daddy?" mi chiese con il suo sensuale accento americano; poi si rotolò sulla schiena e mi espose davanti la sua apertura rosea e scivolosa.
Non mi è mai piaciuto leccare il mio stesso sperma, ma quella volta cercai di non pensarci, mentre mordicchiavo e lappavo il clitoride duro di Susan, e intanto la sditalinavo vigorosamente con le dita nel modo che a lei sembrava dare più piacere. In circostanze normali avrebbe potuto darmi l'impressione di essere una ragazza tenera e delicata, ma Susan non sembrava così quella mattina.

Dopo che la giovane bellezza americana ebbe raggiunto un orgasmo intenso, premendosi tutta contro il mio viso e serrandomi la testa tra le sue cosce toniche, scopammo ancora una volta. Cominciammo con la posizione del missionario, e scoprii che Susan amava baciare con abbandono il suo partner mentre veniva scopata. Presto mi misi a stantuffare il suo corpo snello, mentre lei annodava le gambe dietro la mia schiena. L'angolazione e la potenza delle mie spinte fecero sì che la ragazza grugnisse e strillasse mentre cercava di far entrare quanto più poteva del mio cazzo dentro di lei. Non avevo mai scopato nessuno così selvaggiamente in vita mia… Susan si contorceva sotto di me e artigliava con forza ora le lenzuola del letto e ora la mia schiena mentre ci baciavamo e ci rotolavamo insieme.
La seconda volta che riversai il mio seme nel corpo da adolescente della fidanzatina di mio figlio fu dopo averla fatta mettere a quattro zampe, mentre la stavo ingroppando come un animale, tenendo stretti a me i suoi fianchi che si contorcevano frenetici nel momento in cui mi abbandonai al mio orgasmo. Dopodiché mi trovai accovacciato sulla schiena sottile e deliziosamente sagomata di Susan, mentre il mio seme fluiva ancora dentro di lei. Con un braccio la reggevo attorno alla vita, tenendola ancorata a me in modo che dimenandosi non sfuggisse via dal mio cazzo in eruzione, e con l'altra mano le pastrugnavo le tette tonde e sode in modo virile.

Alla fine crollammo nella rovina delle lenzuola sgualcite e macchiate. Susan si distese mollemente sul letto. La guardai mentre giaceva completamente a suo agio, nuda insieme a me, con le sue lunge e flessuose gambe chiuse a X come a trattenere dentro di sé la mia sborra che le colava lungo la fessura del culo.
"Scoperemo ancora, sì?" mi chiese Susan nel suo italiano dal forte accento yankee, e io annuii con un sorriso. Sarei stato più che felice di scopare di nuovo quella creatura così deliziosa, nonostante il rapporto che ci legava e che ci lega tuttora.

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Naturalmente quello fu solo il primo giorno. Ora, a distanza di settimane, ho dei terribili rimpianti: Susan è diventata come una droga per me, mi ha creato dipendenza e non riesco più a fare a meno di lei. Abbiamo corso dei rischi enormi, in situazioni che avrebbero potuto farci scoprire facilmente… e, naturalmente, questo non ha fatto altro che accrescere il mio desiderio per la fidanzatina di mio figlio.
Abbiamo poi avuto un fine settimana tutto per noi, senza la paura che mio figlio ci scoprisse, quando lui è andato a Londra per l'addio al celibato di un suo amico. Susan ha trascorso quelle due notti con me, nel mio letto, ed è stato semplicemente fantastico! Mi ha anche concesso il sublime piacere di indossare lingérie e trucco sexy solo per me. Non potevo credere ai miei occhi quando ha posato per me con la sua biancheria… e naturalmente l'ho posseduta con tutto me stesso.

Susan ha anche mostrato una propensione per il sesso più perverso quando ha insistito per legarmi al letto. Ho acconsentito, e lei ha indossato un completo con basco, calze e tacchi a spillo mentre mi legava alla testiera del letto; quindi mi ha stuzzicato senza pietà per quelle che mi sono sembrate ore, con le dita, la lingua e un frustino a nove code. Mi tormentava leccando lentamente la lunghezza della mia asta e facendomi eccitare, prima di lasciarmi a bocca asciutta. Poi ha usato il frustino per carezzarmi e colpirmi con delicatezza il membro, provocandomi un orgasmo sconquassante.
Le immagini e i suoni di quella serata rimarranno nella mia mente per sempre. Il corpo sensuale di Susan era incredibile in quella lingérie; e poi il modo in cui i suoi deliziosi lineamenti si contorcevano quando veniva…!
Quando poi, finalmente, Susan si è accovacciata sul mio corpo supino e legato, cavalcandomi, mi ha stuzzicato ancora, tenendo il mio cazzo dentro di sé solo per la cappella. Si è strusciata il clitoride su di essa per qualche istante, e poi si è calata con la sua fica stretta sul mio pene incredibilmente eccitato. La sensazione della sua passerina bollente mi ha mandato in orbita; il calore che circondava il mio membro era incredibile, mentre il suo sesso viscido, ma dannatamente stretto, si chiudeva intorno all'asta del mio cazzo, mungendolo con forza. Sentii la punta del mio cazzo premere in profondità nel ventre di Susan, contro il suo collo dell'utero. Gemetti come un moribondo, e lasciai che il mio sperma schizzasse denso e caldo dentro di lei.
"Oh yeah… così, così, baby…", sussurrò Susan mentre le esplodevo dentro, "…vieni dentro… mi piace… tua crema è tanto calda…".
Poi crollò in avanti addosso a me e mi baciò con passione mentre anche lei godeva. Le pareti della sua fica si stringevano e si allentavano intorno al mio cazzo, e non potei che ricambiare il suo bacio con desiderio, mentre lei sospirava e gemeva nella mia bocca aperta mentre ci baciavamo.

Non appena Susan mi ebbe slegato, la spinsi sul letto. Ero ancora bello duro, e volevo di più dalla mia troietta americana.
"Cazzo…" sussurrai quando vidi il bordo delle calze scure di Susan imbrattato dallo sperma che le era colato fuori.
"Vuoi scopare ancora me?" chiese con la sua goffa grammatica. "Scopami, ti prego".
Ed io la scopai di nuovo. Dannazione, quella ragazza mi rendeva insaziabile, non ne avevo mai abbastanza di lei, e anche lei sembrava non averne mai abbastanza di me… più la scopavo e più lei mi desiderava. Mi guardava con uno sguardo di fuoco e di sfida negli occhi, a denti stretti e col collo in tensione per i suoi sforzi frenetici per raggiungere di nuovo l'orgasmo.
Alla fine, dopo aver usato quelle che suppongo fossero oscenità in slang americano, l'intero corpo di Susan si irrigidì e lei squittì ritmicamente mentre il suo orgasmo si impossessava di lei. Naturalmente sentirla venire mi portò oltre il limite, e schizzai di nuovo dentro la sua passerina vorace. A quel punto però ormai ero esausto, e il mio sperma poteva solo riversarsi fuori dal mio cazzo come un piccolo torrente.
Rotolai via dalla mia giovane amante, ansimante e lucida del sudore del mio sforzo.

Non so più cosa fare. Non vedo alcuna soluzione al conflitto che sorgerà quando, ed è inevitabile, mio figlio scoprirà la tresca tra suo padre e la sua fidanzatina…!
Ora devo andare. Susan vuole che la prenda analmente, stasera. È una cosa nuova per me, e non posso certo rifiutare…
scritto il
2024-07-30
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