Il papà del fidanzatino
di
RomanDeVil
genere
tradimenti
Zoe era nel suo posto preferito.
Seduta su uno sgabello basso di fronte al suo ragazzo diciannovenne Tommaso, nel patio posteriore della sua casa. Le sue gambe erano stese ai lati di lei, mentre la ragazzina si chinava in avanti per prendere in bocca il suo giovane cazzo.
Non c'era niente che Zoe potesse pensare che la rendesse più felice che succhiare il cazzo del suo Tommy. Per una cosa, il suo cazzo era perfetto: circa 18 centimetri di lunghezza e abbastanza spesso da poterci avvolgere le dita intorno e quasi toccare la sua mano dall'altra parte. Era circonciso, e quando era duro la sua cappella formava un bel funghetto in cima.
Adorava le sensazioni che quel membro le dava mentre faceva scivolare le labbra lungo l'asta: quanto era caldo, quanto era duro, eppure quanto era confortevole da succhiare. Le piaceva leccarlo tutto intorno al perimetro della cappella e poi farlo entrare e uscire dalla sua bocca. Provava gusto nello spingere le labbra il più in basso possibile, e più succhiava il membro di Tommy, più in basso andava.
Era certa che con un po' più di sforzo avrebbe potuto prenderlo fino in fondo alla sua gola setosa.
Zoe amava anche sentire i sospiri e i gemiti di Tommy mentre lei gli lavorava il cazzo. Le dava i brividi sapere di far sentire il suo ragazzo così bene.
E la faceva anche bagnare lì in basso.
La ragazzina, appena maggiorenne, non era certo di primo pelo; aveva già avuto diverse esperienze con fidanzati precedenti e alcune avventure di una notte… ma fino a quando non aveva trovato il cazzo, perfetto per lei, di Tommy, non aveva capito quanto le piacesse il sesso orale. E certamente non sapeva che il suo corpo avrebbe reagito inzuppando le mutandine solo nel dargli piacere orale.
Quella era sicuramente una di quelle notti.
Ma quella sera, inaspettatamente, c'era qualcosa in più.
Mentre Zoe muoveva la testa su e giù sul pube di Tommy, e roteava la lingua avanti e indietro sulla zona sensibile appena sotto l'elmetto sensibile del ragazzo, inclinò la testa alla sua destra, in modo che il suo sguardo fosse rivolto verso la casa.
Due notti prima, mentre stava succhiando Tommy proprio in quel punto, le era sembrato di vedere dei movimenti alla finestra dello studiolo del padre di lui. Lei e Tommaso avevano scelto quel punto del patio perché era circondato su tre lati da cespugli di piante piuttosto alti. L'unica finestra della casa che aveva una visuale su di esso era lo studio. Non era mai stato un problema, perché Beniamino, il padre di Tommy, andava a lavorare presto la mattina e di solito dormiva quando lei e suo figlio si davano da fare. Quella volta, però, fu abbastanza sicura di aver visto una sagoma alla finestra, che era a meno di dieci metri di distanza.
Zoe non sapeva perché, ma provò una strana soddisfazione nel pensare di essere osservata. Da un lato, sapeva di poter finire nei guai se Beniamino lo avesse detto ai suoi genitori; dall'altro, però, quella volta la sua eccitazione era salita a livelli altissimi; i suoi umori non erano mai colati così tanto come quella volta.
Forse era per quello che sperava che l'uomo fosse lì anche quella sera. E poi, proprio quando si sedette per smanettare il cazzo sovraeccitato di Tommy… eccola lì! Quell'ombra alla finestra.
Zoe, non volendo guardare direttamente, inclinò la testa di lato e prese a leccare l'asta mentre la masturbava. Era certa che qualcuno fosse lì, in piedi nello studio. La figura era evidenziata da una finestra dall'altro lato della stanza che riceveva un po' di luce alle spalle. Dalle dimensioni e dalle fattezze della sagoma, Zoe sapeva che doveva essere di nuovo Beniamino.
«Voglio proprio dargli un bello spettacolo…» pensò.
Si sporse in avanti e si infilò il cazzo di Tommy profondamente nella bocca, fino in fondo. E succhiò più forte che potè mentre risaliva. Ripeté questa mossa per diverse volte, finché non sentì di dover fare una pausa. Mentre pompava con la mano il cazzo del suo ragazzo, diede un'altra occhiata alla finestra e fu sorpresa da quello che vide.
L'ombra era ora in piedi, di lato a lei, e la vide muoversi. Le ci volle un secondo o due per capire cosa fossero quei movimenti: la sagoma si stava masturbndo! Non c'era dubbio.
E poi Zoe ebbe lo shock definitivo… il cazzo che si stava smanettando era enorme!
Non ne aveva mai visto uno così, anche se in realtà era solo un'ombra. Questo la eccitò ancora di più, e aumentò la frequenza della sua mano sul membro di Tommy, che ora stava intensificando i suoi gemiti, come faceva sempre quando era prossimo a venire.
Zoe era frenetica, aveva una gran voglia di finire il suo lavoretto e lasciare a Beniamino un bel ricordo. Di solito si limitava semplicemente a prendere lo sperma di Tommy in bocca, e la cosa le piaceva… ma quella sera aveva bisogno di fare qualcosa di memorabile.
Così, quando i suoi gemiti divennero più gutturali, Zoe staccò le labbra, puntò il cazzo sul suo viso e lo lasciò esplodere. Fiotti di sperma colpirono Zoe sulle guance, sul naso, sulla fronte, sul mento… così tanto che lei se ne sentì inondata.
"Porca vacca, Zoe, è stato pazzesco!" Tommy sussurrò.
Zoe allora cominciò a strofinarsi la mano sulla pelle, raccogliendo il suo sperma sulle dita mentre lo faceva, portandole alla bocca e succhiando via lo sperma. Tommy guardò con stupore quella sua esibizione lasciva.
Quando ebbe finito, Tommy si sporse verso di lei e la abbracciò con calore, il ché diede a Zoe la possibilità di guardare verso la finestra. Beniamino stava ancora smanettando il suo grosso cazzo, ma sembrava che avesse un tovagliolo o qualcosa davanti, e lei immaginò che ci avesse appena scaricato dentro un bel po' di sperma.
Tremava dall'eccitazione, la sua figa era praticamente in fiamme.
Ma sapeva anche che era tardi e che presto sarebbe tornata a casa, dove si sarebbe occupata del suo orgasmo.
Diede un'ultima occhiata verso la finestra, e potè giurare di aver visto Beniamino alzare il braccio e fare il gesto del pollice in su.
Tommaso la accompagnò a casa, continuando a dirle quanto fosse stato arrapante vederla mentre si lasciava glassare la faccia. Per tutto quel tempo, invece, Zoe non riusciva a pensare ad altro che all'arnese mostruoso di Beniamino.
Più tardi, quella notte, mentre Zoe faceva scivolare le dita dentro e fuori la sua figa fradicia dei propri umori, decise che doveva trovare un modo per dare una bella occhiata a quel cazzo da vicino.
Quando si svegliò il giorno dopo, quel grosso arnese era ancora nella sua mente. Rimase a letto pensando ad un modo per poterlo osservare di persona. Dato che Beniamino sapeva già che Zoe e Tommaso facevano sesso, lei sentì di non aver nulla da nascondere parlando col padre del suo fidanzatino.
Tommy era un terzo figlio, i suoi due fratelli vivevano fuori città, uno per lavoro e uno all'Università, e sua madre aveva divorziato diversi anni prima da suo padre e si era trasferita. Tommy giocava a calcio, e non tornava a casa dagli allenamenti prima delle 18:00. Questo le dava il tempo, dopo la scuola, di avere una finestra temporale per parlare da sola con Beniamino, che normalmente tornava a casa dal lavoro verso le 15:30.
Per tutto il giorno, a scuola, Zoe non smise di pensare al cazzo gigantesco di Beniamino. Era più che felice con quello di Tommy (e immaginava che lo sarebbe stata ancora), ma l'idea di provarne uno così grande la stava facendo impazzire. Aveva persino saltato l'intervallo a scuola per chiudersi in un bagno e sditalinarsi furiosamente.
Zoe vide Tommy subito dopo l'ultima ora di lezione, e gli disse che si sarebbero visti dopo cena; poi andò a piedi a casa sua, che era a soli tre isolati dalla scuola.
Non sapeva come affrontare l'argomento con Beniamino, e non riusciva a pensare alle parole giuste da dire. Così pensò di non pianificare nulla, e vedere cosa sarebbe successo. Si era sciolta i lunghi capelli biondi, aveva indossato la gonna più corta che aveva e si era assicurata che, laddove avesse slacciato un altro bottone della sua camicetta (cosa che aveva appena fatto), il gonfiore dei suoi seni sarebbe stato ben visibile.
Suonò il campanello, e pochi secondi dopo Beniamino venne ad aprire.
"Ehi, ciao Zoe. Come va? Tommy non è ancora tornato a casa…".
"Lo so. Ecco… ho lasciato qui uno dei miei libri, ieri sera, e volevo riprenderlo, se non le dispiace…".
"Certo, entra pure".
"Credo che sia nella stanza di Tommy. Va bene se vado a prenderlo?".
"Va bene".
Zoe credette di vedere un sorrisetto sul volto di Beniamino, ma forse se lo stava solo immaginando.
Prese un libro a caso e tornò in cucina, dove Beniamino era andato a versarsi da bere.
"L'ho presooo…" disse con voce cantilenante, agitando il libro.
"Ottimo. Va tutto bene a scuola?".
"Sì. Finora è stato un buon ultimo anno. Mi sto divertendo un bel po'…".
Lei vide il suo sorriso diventare un po' più ampio, e sentì i suoi occhi sul suo corpo.
"Allora, con Tommaso come procede? Non mi capita di vedervi spesso, con i miei impegni…".
"Oh, sì, stiamo bene insieme…".
"Mi sembrava di avervi sentiti, ieri sera…".
«Oh-oh…», pensò Zoe. Poi decise di essere audace. "Io invece credo di averla vista, ieri sera, nel suo studio. Era lei, vero?!".
Beniamino abbassò lo sguardo per un secondo, ma poi alzò i suoi occhi grigi come l'acciaio per guardare Zoe.
"Sì, ero proprio io. E devo dire, complimenti per lo spettacolino che hai messo su, Zoe. Diciamo che sono rimasto piuttosto impressionato dalle tue capacità…".
Zoe sorrise, ma non riuscì a sostenere il suo sguardo. Quando i suoi occhi si abbassarono, si concentrarono sul suo corpo e si rese conto che il cazzo di Beniamino stava già facendo un bel bozzo nei pantaloni.
"Beh, devo dire che anch'io sono rimasta piuttosto impressionata dal suo, di spettacolo, signor Beniamino. Wow. Non riuscivo a smettere di pensarci…".
"Ti prego, chiamami Ben. E comunque anch'io non riuscivo a smettere di pensare a te…".
Seguirono diversi secondi di imbarazzante silenzio. Zoe fissò il muscolo nei suoi pantaloni, e sapeva che lui la stava fissando di rimando. Poteva sentire le sue mutandine bagnarsi leggermente, e decise di fare la prossima, audace mossa.
"Posso vederlo?".
"Non sei esattamente timida, vero?". Beniamino disse, ridendo.
"Non quando so cosa voglio. E voglio vedere se è così grande come sembrava ieri sera…".
"Mi sembra giusto. Immagino che si possa fare…".
Zoe si sedette su una sedia e guardò incantata mentre il padre di Tommy si avvicinava a lei e si slacciava la fibbia della cintura. Poi il bottone in cima alla cerniera. Poi la cerniera. Cominciò ad allungare la mano per tirarsi fuori il cazzo, ma Zoe lo fermò.
"Lasci fare a me…" disse lei.
Lui si avvicinò di più a lei, mentre Zoe allungava le mani. Gli calò i pantaloni fino alle ginocchia, e vide i suoi boxer che contenevano a stento la sua enorme erezione. La ragazzina raggiunse l'interno e gli afferrò il membro duro, ma, rendendosi conto che sarebbe stato difficile tirarlo fuori, preferì tirargli via i boxer.
Ed eccolo lì, orgogliosamente sull'attenti.
Quella mazza di carne era ancora più grande di quanto Zoe potesse immaginare. Doveva essere almeno cinque centimetri più lunga di Tommy, ed era anche più grossa. Non ne aveva mai vista una così, nemmeno nei porno. Il suo viso arrossì, i suoi capezzoli si indurirono e il suo sesso si inumidì.
"Oh mio dio, signor Beniam… ehm, Ben. Ma è enorme! Quanto è grande?".
"L'ultima volta che l'ho misurato erano 24…".
"Posso… toccarlo?" chese lei, intimidita.
"Zoe, puoi farci quello che vuoi. In realtà avevo in mente qualcosa sulla falsariga di quello che ti ho vista fare con Tommy ieri sera…".
"Okay…" disse lei, ma si rese subito conto che non sarebbe stato esattamente lo stesso. Non avrebbe mai potuto prendere tutto quel mostro in bocca. Ma questo non significava che non potesse provarci.
Mentre Zoe guardava Ben togliersi la camicia e liberarsi i pantaloni, poteva vedere che era in ottima forma per un uomo di circa 45 anni: tronchi d'albero per le gambe, uno stomaco piuttosto piatto e una buona definizione nelle braccia e nelle spalle.
Appena prima di sporgersi in avanti per imboccarlo, pensò: «Questa potrebbe essere la mia unica occasione, quindi è meglio che sia brava…».
Mise entrambe le sue belle manine sul siluro di Ben, e ne avanzava spazio per mettercene un'altra. Dopo diverse smanacciate incerte, un paio di gocce di liquido trasudarono dalla punta. Non volendo sprecarle, Zoe portò la cappella alla bocca e le leccò via. Tenne la lingua fuori, facendola scorrere su tutta la capocchia e la parte superiore dell'asta, prima di mettersela in bocca.
Succhiava mentre con la lingua carezzava la parte inferiore dell'asta, facendo gemere l'uomo. La sua bocca cominciò a produrre grandi quantità di saliva, che lasciò gocciolare lungo l'asta in modo che le sue mani potessero percorrerla tutta.
Zoe decise che era il momento di vedere quanto poteva affondare, così cambiò angolazione, spalancò la bocca e fece scivolare le labbra lungo quell'asta gigante. Procedette lentamente, cercando di adattarsi all'enorme punta che le entrava in gola.
Ahimè, era semplicemente troppo. Pensò di essere giunta a metà strada, ma quello era tutto.
"Uuuuff… Zoe, sei stata fantastica! Non credo che nessuna sia mai arrivata più a fondo di così…" sussurrò Ben.
Se Ben stava cercando di renderla orgogliosa, aveva funzionato. Ora lei era determinata a fargli un ottimo pompino.
Per altre tre volte Zoe scese più in fondo che poteva, agitando la lingua mentre lo faceva. Poi prese a succhiare sempre più forte mentre risaliva. Intanto le sue mani erano occupate sull'asta, dove avanzava un sacco di spazio.
Fece una pausa per lappare tutto l'enorme membro, poi tornò di nuovo al lavoro, spingendo giù e succhiando mentre tornava su. La sua mascella si stancò un po' a causa delle sue dimensioni, ma non aveva intenzione di fermarsi finché Ben non fosse venuto.
Nonostante fosse solo un'adolescente, Zoe aveva già preso un discreto numero di cazzi in bocca, ma questa esperienza era diversa da qualsiasi altra precedente. Aveva difficoltà a gestire dimensioni di quel genere, anche se le piaceva da morire. La vedeva come una sfida, e non aveva intenzione di fallire la prova.
Siccome non poteva slinguazzarlo in profondità come riusciva a fare con tutti i suoi altri partners, si concentrò sulla cappella, carezzandola sull'orlo con la sua linguetta guizzante e stuzzicando la zona sensibile appena sotto di essa, e succhiando con forza quella parte dell'asta che riusciva ad infilarsi in bocca.
In un certo senso era frustrata. Ma allo stesso tempo era seriamente eccitata.
Mentre Ben le rivolgeva parole di incoraggiamento, le sue mani cominciarono ad accelerare, correndo su e giù per la sua asta mentre la cappella era sempre preda della sua bocca. Quella combinazione fu quella decisiva: Ben cominciò a gemere e le disse che era ormai prossimo.
Ricordando che a Ben era piaciuto lo spettacolo della sera prima, Zoe continuò a masturbarlo, ma all'ultimo momento sfilò la bocca dal suo cazzo. Con un ultimo grugnito, la prima esplosione di sperma di Ben schizzò sul viso di Zoe, finendo sulla guancia destra e sull'occhio, e un po' anche nei suoi capelli. La seconda le colpì il mento e iniziò a gocciolarle giù per il collo.
Sentendosi la faccia ricoperta, Zoe abbassò la testa per coprire la punta e prese i successivi spruzzi direttamente nella bocca. Amava la sensazione di quello sperma caldo che le esplodeva dentro, e ne assaporò il gusto salato. L'orgasmo di Ben continuò ancora per diversi secondi, anche se il suo flusso andava riducendosi.
Zoe ingoiò lo sperma che aveva in bocca, poi usò la sua lunga lingua per raccogliere quello che poteva dal suo mento. Poi, usando il cazzo di Ben, raccolse altro sperma dal viso per portarselo avidamente in bocca. Infine si ripulì la sborra dall'occhio.
Ben prese un tovagliolo e glielo porse in modo che lei potesse finire di ripulirsi.
"Sei stata anche più brava di quanto pensassi!", le disse. "Sei stata favolosa!".
Zoe pulì delicatamente l'estremità del suo cazzo, poi lo tenne tra le mani.
"Credo di aver avuto un piccolo… ahem, un grosso incentivo" disse, mollandolo e sedendo di nuovo sulla sedia.
Non si dissero nulla mentre Ben si rivestì e poi si sedette su una sedia di fronte a Zoe. I loro occhi si incontrarono, ed entrambi iniziarono a parlare contemporaneamente.
"Cosa…?" disse Zoe.
"Prima tu", disse lui.
"Io? Beh, ecco… è stato divertente, e ho soddisfatto la mia curiosità. Ma Tommy mi piace, lo amo… e mi sento un po' in colpa per questo…".
"Sono d'accordo. In effetti non sarebbe giusto se mi mettessi tra te e Tommaso. È stata una sorta di coincidenza che io vi abbia visti nel patio… ma non sono un guardone, sia chiaro, ho solo avuto del lavoro extra che mi ha tenuto sveglio più a lungo del solito, e mi stavo prendendo una pausa, ma ti assicuro che non avevo intenzione di spiarvi. Potete anche andare in camera di Tommy, se volete, purché lo facciate in modo sicuro".
"Lo faremo. Ma per il resto vorrei che questa cosa restasse tra noi. Voglio dire, potrebbe mettermi nei guai se dicesse ai miei genitori di me e Tommy. E non credo che a loro piacerebbe sapere di quello che abbiamo appena fatto…".
"Siamo intesi. Sarà il nostro segreto".
"Fantastico. Beh… credo sia meglio che vada ora…".
"Grazie, Zoe. Ci vediamo…!".
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Quell'intesa durò circa due settimane. Durante quel periodo, Zoe fu molto attiva con Tommy, incontrandosi con lui circa ogni due giorni o giù di lì, e il sesso tra loro andava a gonfie vele. E Zoe lo convinse anche ad usare la sua camera da letto per molti dei loro incontri. Tommy stava cominciando a migliorare a letto. Non era molto esperto, ma ci metteva tutto sè stesso.
Sfortunatamente, però, Zoe non riusciva a dimenticare Ben. Ogni volta che lo vedeva, aveva immediatamente un flashback di quella grossa cappella che le spariva in bocca.
Sapeva che probabilmente era una cattiva idea, ma doveva averlo di nuovo.
Così, una sera che la squadra di calcio di Tommy giocava in trasferta, e la coppia non aveva intenzione di riunirsi dopo il ritorno della squadra, Zoe colse l'occasione e fece un salto da Ben dopo la scuola.
"Salve, Ben… va bene se entro?".
"Certo, accomodati. Hai bisogno di un altro libro?".
"Ahahah. No, probabilmente sai di cosa ho bisogno. Non riesco a smettere di pensare al tuo cazzo…".
"Interessante… perché sai, anch'io ho pensato molto a te. Non sono mai riuscito a vedere il tuo corpo, Zoe, e penso che mi piacerebbe molto…".
"Puoi vedere e avere tutte le parti di me che vuoi, basta che mi dai ancora il tuo bestione…".
"Credo che si possa fare. Perché non vieni con me in camera da letto, così ci mettiamo comodi…?".
Zoe si mosse sculettando mentre precedeva Ben di qualche passo, e lo sentì sospirare. Era così eccitata per quello che stava per succedere, anche se non sapeva esattamente cosa. Voleva sicuramente quel grosso coso di nuovo in bocca, ma aveva un po' di timore che finisse da qualche altra parte.
Quando arrivarono accanto al letto di Ben, lui le chiese di fermarsi. Si sedette sul bordo del letto e lei si piazzò davanti a lui, praticamente tremante.
"Zoe, credo che entrambi lo vogliamo, ma devo esserne sicuro. È una situazione un po' strana, e non vorrei che una decisione avventata rovinasse tutto…".
"Lo voglio, Ben. È stato difficile non pensarci nelle ultime due settimane. Purché Tommy non lo scopra, io lo voglio. Di brutto!".
"Bene!" disse Ben mentre si alzava e dava a Zoe un bacio passionale. "Facciamolo".
Ben poggiò delicatamente le mani sui seni piccoli e sodi di Zoe, dando loro una strizzatina affettuosa e sfiorandole i capezzoli. Poi si spostò più in basso per slacciare i bottoni della sua camicetta; la aiutò a sfilarsela, poi la circondò con le braccia e le slacciò il reggiseno, sfilandoglielo.
"Sono bellissime…" commentò Ben.
Le tette di Zoe si agitavano mentre Ben si sedeva e la tirava verso di sé. Lei sapeva di non avercele così grandi, anche rispetto alle sue compagne di classe… ma le era sempre piaciuto il modo in cui i suoi capezzoli rispondevano quando era eccitata. Ed in quel momento lei era decisamente eccitata, mentre Ben circondava la punta del suo seno sinistro con le labbra. Intanto giocava con l'altra tetta, accarezzandola con la mano e coi polpastrelli. Quando si spostò sul seno destro, la sua mano risalì e le pizzicò leggermente il capezzolo sinistro, provocando un gemito in Zoe. Lei non ricordava che qualcuno le avesse mai fatto una cosa del genere, ma le piacque.
Ben passò da un seno all'altro per un po', poi lasciò scendere la mano destra tra le gambe di Zoe. Si spostò all'insù lungo le gambe, infiltrandosi sotto la gonna fino a raggiungerle il pube… e fu sorpreso di non trovare biancheria intima.
"Te l'ho detto che lo volevo…" disse lei.
Non aveva bisogno di dirlo, perché era sicura che Ben potesse già sentire quanto fosse bagnata. Lui strofinò con le dita la sua fessura già molto umida e le stuzzicò il clitoride… poi allontanò la mano e afferrò il bordo della sua gonna, tirandola giù. Una volta a terra, aiutò Zoe ad uscirne, denudandola completamente ad eccezione dei sandali. Ben fece scorrere il suo sguardo dalla testa ai piedi della ragazzina, in modo deliberatamente lento, sorridendo per tutto il tempo.
"Non ho mai potuto dirtelo prima, ma sei una bellissima ragazza, Zoe. E il tuo corpo è semplicemente perfetto. Fammi un favore, girati. Sì, così, brava. Ora piegati. Sì, hai un fisico bellissimo…".
Ben si chinò in avanti, le mise le mani sui fianchi e si sorse per passarle la lingua tra le natiche… poi ancora più in basso, e immerse la lingua nella sua figa. Zoe gemette.
"Tesoro, hai un sapore così dolce. Vieni, ne voglio ancora…".
Fece distendere Zoe di schiena sul letto e si piazzò tra le sue gambe divaricate, leccando la sua figa e ripulendola dei suoi umori. Zoe amava il modo in cui lui la stuzzicava, lappandole il clitoride e poi facendo scivolare la sua lingua in profondità dentro di lei.
Quando finalmente le prese il clitoride tra le labbra e cominciò a emettere un suono con la bocca, facendole vibrare, lei andò oltre il limite, gridando e dimenandosi convulsamente sul letto.
"Oddìo, è diviiiinoooo…!!!" disse Zoe, scuotendosi in convulsioni di piacere. Poi, dopo un attimo, si riprese. "Ora però voglio ricambiarti il favore…".
"Si può fare".
Ben saltò al centro del letto, sdraiandosi sulla schiena. Lei dondolò i fianchi e le gambe sul suo viso e abbassò la sua figa sulle labbra in attesa. Poi si chinò e prese il massiccio attrezzo di Ben tra le mani. Non era ancora del tutto rigido, così, quando se lo infilò in bocca, pensò che sarebbe stato eccitante sentirlo prendere vita dentro di lei.
Prima che diventasse duro come la roccia, cercò di infilarselo tutto in gola, ma era già troppo grosso per riuscirci. Sospirando, si mise al lavoro, mettendo in gioco le sue notevoli abilità.
"Sei davvero brava…" disse Ben, facendo un respiro profondo prima di rimettere la faccia già bagnata nelle sue succose pieghe.
"Anche tu…" gli disse Zoe, facendo una breve pausa per riposare la mascella. "Oh cielo, sto venendo di nuovo…".
Sentì Ben spostarsi leggermente, e poi il suo dito farsi strada nel suo canale vaginale. Quando lui aggiunse un secondo dito e, allo stesso tempo, cominciò a leccarle il ponte tra la figa e il buco posteriore, lei sentì il piacere travolgerla ancora una volta, e venne violentemente, urlando forte e praticamente serrandogli la testa tra le gambe tremolanti.
"Oddìo santo!", esclamò Zoe, quasi senza voce.
"Accidenti, ragazzina, mi hai praticamente affogato coi tuoi umori qui sotto. Direi che sei pronta per qualcosa di più…".
Ben si sfilò da sotto Zoe, si mise in ginocchio di fronte a lei e, afferrandosi l'enorme arnese con la mano, la osservò.
"Sei davvero sicura di volerlo?" le chiese.
"Oh cielo, sì. Mi fa un po' paura, ma devo provare quel coso dentro di me…!".
"Va bene, allora faremo le cose con calma, puoi fidarti di me… ma se ti fa male, fammi sapere".
"Va bene…".
"Cominciamo con te sopra…".
Ben si spostò in cima al letto e si sdraiò, poi fece cenno a Zoe di mettersi a cavalcioni su di lui. La ragazzina era nervosa, ma non si sarebbe mai perdonata se almeno una volta non avesse provato com'era, essere riempita da un cazzo di quelle dimensioni.
Ben le chiese di lubrificargli il membro, suggerendole di sputarci sopra e di spandere la saliva lungo tutta l'asta. Lei fece come richiesto, anche se ci vollero due tentativi per coprirlo.
"Okay, proviamoci…" disse Ben, mentre Zoe, con un'ampia rotazione di bacino, scavalcava l'addome del papà del suo fidanzato. Si mise in posizione, quindi si calò su di lui, lasciando che la sua robusta cappella affondasse nella sua fighetta stretta. Dovette dare una spinta molto decisa per farle oltrepassare le sue labbra, nonostante le sentisse ben lubrificate, e una volta lì, si sentì incredibilmente dilatata.
"Oooohhh… mamma miaaaa! Quanto mi sento pienaaa…!" disse lei, a voce tremante.
"No, non lo sei ancora; continua a scendere, abituati…".
Zoe ondeggiò il sedere e si mosse un po' su e giù, fino a ché lo shock iniziale della sensazione di essere riempita allo spasimo si dissipò un poco. Si spinse ancora un po' più giù, facendo scivolare ancora una parte di quel cazzo gigantesco dentro di lei. Per fortuna era molto bagnata, altrimenti non ce l'avrebbe mai fatta.
"Oh santo cielo, Ben, non posso credere a come mi sento…".
"Non ti sto facendo male, vero?".
"Beh… all'inizio fa male, ma poi diventa più piacevole. È davvero diverso…".
Si mosse di nuovo verso l'alto e poi spinse ancora verso il basso, infilandosene di più, e sentì una scossa che le tolse il respiro. Non pensava di riuscirne a prendere tanto, ma doveva insistere finché fosse stato possibile. Così continuò con una serie di movimenti in su e in giù, prendendo gradualmente pezzo dopo pezzo dell'asta di Ben nella sua stretta caverna umida. E man mano che si sentiva più a suo agio con la sensazione di pienezza, il piacere cresceva e il dolore andava via. Presto si sentì in grado di dondolare i fianchi e il culetto, e più cavalcava quell'arnese massiccio, più si sentiva libera e selvaggia, scuotendo i capelli e gemendo profondamente.
"Cielo, Ben, è fantastico. Adoro sentirmi così piena. Oooohhh…".
Ben stava lasciando che Zoe prendesse tutta l'iniziativa, assicurandosi che lei diventasse sempre più sicura dei suoi movimenti. Alla fine, i suoi gemiti si trasformarono in un gridolino acuto quando un nuovo orgasmo la colpì come una fiondata. Zoe non riusciva a smettere di scuotersi e tremare, mentre ondate di intenso piacere la attraversavano. Alla fine rallentò fino a fermarsi, crollando sul corpo di Ben e godendosi le sensazioni della sua mazza virile che le tendeva le pareti della figa dall'interno, mentre lei respirava pesantemente nell'incavo del collo dell'uomo.
"Sei pronta per una nuova posizione?" le chiese lui dopo un po'.
"Sì, ma aiutami a sollevarmi… ho le ginocchia talmente deboli che non riesco più a spingermi fuori…".
Così Ben la sollevò sfilandola da sé. A malincuore, Zoe sentì quel grosso arnese abbandonarla, poi Ben la fece spostare sul bordo del letto in ginocchio, lasciando il suo meraviglioso culetto sporgente in alto.
"In questo modo posso affondare ancora più dentro, ma voglio che tu mi avvisi se ti fa male…".
"Non credo che me ne farà. Lo voglio, tutto…!".
Ben si mise alle spalle della ragazzina e si chinò a leccarle le labbra gonfie della figa. Questo la sorprese un po', ma non così tanto come quando lui appoggiò il suo cazzo sul suo sesso e affondò immediatamente dentro in un colpo solo.
"Oooohh, cazzoooo… quanto è grossoooo…".
Zoe sentì le mani di Ben poggiarsi sui suoi fianchi, e poi lui che cominciava a spingere lentamente dentro di lei, andando ogni volta un po' più in profondità. Era felice che lui fosse così paziente con lei.
"Bimba, sei così stretta… ma resisti, ormai sono quasi tutto dentro…" lo sentì dire. Poi sentì le palle di Ben rimbalzare sul culo, e capì che era dentro fino in fondo.
"Oddìo, è una sensazione incredibile. Me lo sento dentro fino al petto!".
"Stai andando benissimo, Zoe. Ora sei pronta a farti scopare per davvero?".
"Dacci dentro, Ben…".
Zoe sentì l'uomo far scivolare quel grosso muscolo fuori di lei per circa la metà, poi rientrare, e sentì ancora una volta le sue palle sbattere contro di lei. Mentre Ben cominciava a pistonare dentro e fuori, la sua figa cominciò a fremere costantemente, quasi come se stesse avendo un lungo, continuo, prolungato orgasmo.
Più Ben affondava il suo siluro in lei, più veloce andava. Tutto quello che Zoe poteva fare era tenere il culo in alto e lasciarlo martellare fino a che non fosse venuto, anche se le sembrava che lui la stesse spaccando a metà. Poteva sentirlo grugnire e respirare sempre più pesantemente…
"Oh cazzo… vengo…!" gridò lui. Zoe sentì il suo sperma invaderla, un getto dopo l'altro. Questo la portò ancora una volta ad uno sconvolgente orgasmo, che avvolse il suo corpo con ondate concentriche.
Ben tenne il suo cazzo piantato dentro di lei, fino a ché lei smise di scuotersi.
Quando poté riprendere fiato, Zoe cominciò a ridacchiare, e poi iniziò a ridere a voce alta.
"È stato proprio… proprio… non lo so…!" disse. "Non ho mai provato niente del genere fino ad ora…".
"Devo dire che l'hai preso da vera campionessa!", rispose Ben. "Nonostante tu sia un'adolescente, devo ammettere che sei stata più brava di molte donne con cui sono stato. Alcune di loro non ci sono riuscite…".
"Non stento a crederci. Nemmeno io pensavo di potercela fare, ma dovevo provarci. Porca miseria!".
Ben estrasse lentamente il suo cazzo ammorbidito dalla vagina dilatata di Zoe, e mentre lo faceva, il suo enorme carico di sperma lo seguì, riversandosi sul letto.
"Immagino che tu mi abbia allargata troppo per riuscire a tenerlo dentro…" Zoe si mise a ridere, provocando una risata anche in Ben. "So che domani mi farà male tutto, ma porca miseria se è stato eccitante…!".
"Sì, lo è stato. Ora, però, cosa facciamo con Tommy?" le chiese Ben.
"Oh… io voglio stare con lui, non preoccuparti. Ma non voglio nemmeno rinunciare a quella meraviglia di cazzo che hai, signor Beniamino. Dovremo solo scegliere i momenti giusti…".
"Mmmm… magari riesco a convincere Tommy a giocare a basket in inverno e a correre in pista in primavera. Così sarà a scuola tutti i giorni ad allenarsi, e noi due potremo ricavarci questa piccola finestra pomeridiana tutta per noi…".
"Mi piace il tuo modo di pensare. Ora però porta di nuovo qui quel coso; voglio vedere se posso succhiarti un altro po' di crema per dessert…" Zoe disse, sorridendo.
Seduta su uno sgabello basso di fronte al suo ragazzo diciannovenne Tommaso, nel patio posteriore della sua casa. Le sue gambe erano stese ai lati di lei, mentre la ragazzina si chinava in avanti per prendere in bocca il suo giovane cazzo.
Non c'era niente che Zoe potesse pensare che la rendesse più felice che succhiare il cazzo del suo Tommy. Per una cosa, il suo cazzo era perfetto: circa 18 centimetri di lunghezza e abbastanza spesso da poterci avvolgere le dita intorno e quasi toccare la sua mano dall'altra parte. Era circonciso, e quando era duro la sua cappella formava un bel funghetto in cima.
Adorava le sensazioni che quel membro le dava mentre faceva scivolare le labbra lungo l'asta: quanto era caldo, quanto era duro, eppure quanto era confortevole da succhiare. Le piaceva leccarlo tutto intorno al perimetro della cappella e poi farlo entrare e uscire dalla sua bocca. Provava gusto nello spingere le labbra il più in basso possibile, e più succhiava il membro di Tommy, più in basso andava.
Era certa che con un po' più di sforzo avrebbe potuto prenderlo fino in fondo alla sua gola setosa.
Zoe amava anche sentire i sospiri e i gemiti di Tommy mentre lei gli lavorava il cazzo. Le dava i brividi sapere di far sentire il suo ragazzo così bene.
E la faceva anche bagnare lì in basso.
La ragazzina, appena maggiorenne, non era certo di primo pelo; aveva già avuto diverse esperienze con fidanzati precedenti e alcune avventure di una notte… ma fino a quando non aveva trovato il cazzo, perfetto per lei, di Tommy, non aveva capito quanto le piacesse il sesso orale. E certamente non sapeva che il suo corpo avrebbe reagito inzuppando le mutandine solo nel dargli piacere orale.
Quella era sicuramente una di quelle notti.
Ma quella sera, inaspettatamente, c'era qualcosa in più.
Mentre Zoe muoveva la testa su e giù sul pube di Tommy, e roteava la lingua avanti e indietro sulla zona sensibile appena sotto l'elmetto sensibile del ragazzo, inclinò la testa alla sua destra, in modo che il suo sguardo fosse rivolto verso la casa.
Due notti prima, mentre stava succhiando Tommy proprio in quel punto, le era sembrato di vedere dei movimenti alla finestra dello studiolo del padre di lui. Lei e Tommaso avevano scelto quel punto del patio perché era circondato su tre lati da cespugli di piante piuttosto alti. L'unica finestra della casa che aveva una visuale su di esso era lo studio. Non era mai stato un problema, perché Beniamino, il padre di Tommy, andava a lavorare presto la mattina e di solito dormiva quando lei e suo figlio si davano da fare. Quella volta, però, fu abbastanza sicura di aver visto una sagoma alla finestra, che era a meno di dieci metri di distanza.
Zoe non sapeva perché, ma provò una strana soddisfazione nel pensare di essere osservata. Da un lato, sapeva di poter finire nei guai se Beniamino lo avesse detto ai suoi genitori; dall'altro, però, quella volta la sua eccitazione era salita a livelli altissimi; i suoi umori non erano mai colati così tanto come quella volta.
Forse era per quello che sperava che l'uomo fosse lì anche quella sera. E poi, proprio quando si sedette per smanettare il cazzo sovraeccitato di Tommy… eccola lì! Quell'ombra alla finestra.
Zoe, non volendo guardare direttamente, inclinò la testa di lato e prese a leccare l'asta mentre la masturbava. Era certa che qualcuno fosse lì, in piedi nello studio. La figura era evidenziata da una finestra dall'altro lato della stanza che riceveva un po' di luce alle spalle. Dalle dimensioni e dalle fattezze della sagoma, Zoe sapeva che doveva essere di nuovo Beniamino.
«Voglio proprio dargli un bello spettacolo…» pensò.
Si sporse in avanti e si infilò il cazzo di Tommy profondamente nella bocca, fino in fondo. E succhiò più forte che potè mentre risaliva. Ripeté questa mossa per diverse volte, finché non sentì di dover fare una pausa. Mentre pompava con la mano il cazzo del suo ragazzo, diede un'altra occhiata alla finestra e fu sorpresa da quello che vide.
L'ombra era ora in piedi, di lato a lei, e la vide muoversi. Le ci volle un secondo o due per capire cosa fossero quei movimenti: la sagoma si stava masturbndo! Non c'era dubbio.
E poi Zoe ebbe lo shock definitivo… il cazzo che si stava smanettando era enorme!
Non ne aveva mai visto uno così, anche se in realtà era solo un'ombra. Questo la eccitò ancora di più, e aumentò la frequenza della sua mano sul membro di Tommy, che ora stava intensificando i suoi gemiti, come faceva sempre quando era prossimo a venire.
Zoe era frenetica, aveva una gran voglia di finire il suo lavoretto e lasciare a Beniamino un bel ricordo. Di solito si limitava semplicemente a prendere lo sperma di Tommy in bocca, e la cosa le piaceva… ma quella sera aveva bisogno di fare qualcosa di memorabile.
Così, quando i suoi gemiti divennero più gutturali, Zoe staccò le labbra, puntò il cazzo sul suo viso e lo lasciò esplodere. Fiotti di sperma colpirono Zoe sulle guance, sul naso, sulla fronte, sul mento… così tanto che lei se ne sentì inondata.
"Porca vacca, Zoe, è stato pazzesco!" Tommy sussurrò.
Zoe allora cominciò a strofinarsi la mano sulla pelle, raccogliendo il suo sperma sulle dita mentre lo faceva, portandole alla bocca e succhiando via lo sperma. Tommy guardò con stupore quella sua esibizione lasciva.
Quando ebbe finito, Tommy si sporse verso di lei e la abbracciò con calore, il ché diede a Zoe la possibilità di guardare verso la finestra. Beniamino stava ancora smanettando il suo grosso cazzo, ma sembrava che avesse un tovagliolo o qualcosa davanti, e lei immaginò che ci avesse appena scaricato dentro un bel po' di sperma.
Tremava dall'eccitazione, la sua figa era praticamente in fiamme.
Ma sapeva anche che era tardi e che presto sarebbe tornata a casa, dove si sarebbe occupata del suo orgasmo.
Diede un'ultima occhiata verso la finestra, e potè giurare di aver visto Beniamino alzare il braccio e fare il gesto del pollice in su.
Tommaso la accompagnò a casa, continuando a dirle quanto fosse stato arrapante vederla mentre si lasciava glassare la faccia. Per tutto quel tempo, invece, Zoe non riusciva a pensare ad altro che all'arnese mostruoso di Beniamino.
Più tardi, quella notte, mentre Zoe faceva scivolare le dita dentro e fuori la sua figa fradicia dei propri umori, decise che doveva trovare un modo per dare una bella occhiata a quel cazzo da vicino.
Quando si svegliò il giorno dopo, quel grosso arnese era ancora nella sua mente. Rimase a letto pensando ad un modo per poterlo osservare di persona. Dato che Beniamino sapeva già che Zoe e Tommaso facevano sesso, lei sentì di non aver nulla da nascondere parlando col padre del suo fidanzatino.
Tommy era un terzo figlio, i suoi due fratelli vivevano fuori città, uno per lavoro e uno all'Università, e sua madre aveva divorziato diversi anni prima da suo padre e si era trasferita. Tommy giocava a calcio, e non tornava a casa dagli allenamenti prima delle 18:00. Questo le dava il tempo, dopo la scuola, di avere una finestra temporale per parlare da sola con Beniamino, che normalmente tornava a casa dal lavoro verso le 15:30.
Per tutto il giorno, a scuola, Zoe non smise di pensare al cazzo gigantesco di Beniamino. Era più che felice con quello di Tommy (e immaginava che lo sarebbe stata ancora), ma l'idea di provarne uno così grande la stava facendo impazzire. Aveva persino saltato l'intervallo a scuola per chiudersi in un bagno e sditalinarsi furiosamente.
Zoe vide Tommy subito dopo l'ultima ora di lezione, e gli disse che si sarebbero visti dopo cena; poi andò a piedi a casa sua, che era a soli tre isolati dalla scuola.
Non sapeva come affrontare l'argomento con Beniamino, e non riusciva a pensare alle parole giuste da dire. Così pensò di non pianificare nulla, e vedere cosa sarebbe successo. Si era sciolta i lunghi capelli biondi, aveva indossato la gonna più corta che aveva e si era assicurata che, laddove avesse slacciato un altro bottone della sua camicetta (cosa che aveva appena fatto), il gonfiore dei suoi seni sarebbe stato ben visibile.
Suonò il campanello, e pochi secondi dopo Beniamino venne ad aprire.
"Ehi, ciao Zoe. Come va? Tommy non è ancora tornato a casa…".
"Lo so. Ecco… ho lasciato qui uno dei miei libri, ieri sera, e volevo riprenderlo, se non le dispiace…".
"Certo, entra pure".
"Credo che sia nella stanza di Tommy. Va bene se vado a prenderlo?".
"Va bene".
Zoe credette di vedere un sorrisetto sul volto di Beniamino, ma forse se lo stava solo immaginando.
Prese un libro a caso e tornò in cucina, dove Beniamino era andato a versarsi da bere.
"L'ho presooo…" disse con voce cantilenante, agitando il libro.
"Ottimo. Va tutto bene a scuola?".
"Sì. Finora è stato un buon ultimo anno. Mi sto divertendo un bel po'…".
Lei vide il suo sorriso diventare un po' più ampio, e sentì i suoi occhi sul suo corpo.
"Allora, con Tommaso come procede? Non mi capita di vedervi spesso, con i miei impegni…".
"Oh, sì, stiamo bene insieme…".
"Mi sembrava di avervi sentiti, ieri sera…".
«Oh-oh…», pensò Zoe. Poi decise di essere audace. "Io invece credo di averla vista, ieri sera, nel suo studio. Era lei, vero?!".
Beniamino abbassò lo sguardo per un secondo, ma poi alzò i suoi occhi grigi come l'acciaio per guardare Zoe.
"Sì, ero proprio io. E devo dire, complimenti per lo spettacolino che hai messo su, Zoe. Diciamo che sono rimasto piuttosto impressionato dalle tue capacità…".
Zoe sorrise, ma non riuscì a sostenere il suo sguardo. Quando i suoi occhi si abbassarono, si concentrarono sul suo corpo e si rese conto che il cazzo di Beniamino stava già facendo un bel bozzo nei pantaloni.
"Beh, devo dire che anch'io sono rimasta piuttosto impressionata dal suo, di spettacolo, signor Beniamino. Wow. Non riuscivo a smettere di pensarci…".
"Ti prego, chiamami Ben. E comunque anch'io non riuscivo a smettere di pensare a te…".
Seguirono diversi secondi di imbarazzante silenzio. Zoe fissò il muscolo nei suoi pantaloni, e sapeva che lui la stava fissando di rimando. Poteva sentire le sue mutandine bagnarsi leggermente, e decise di fare la prossima, audace mossa.
"Posso vederlo?".
"Non sei esattamente timida, vero?". Beniamino disse, ridendo.
"Non quando so cosa voglio. E voglio vedere se è così grande come sembrava ieri sera…".
"Mi sembra giusto. Immagino che si possa fare…".
Zoe si sedette su una sedia e guardò incantata mentre il padre di Tommy si avvicinava a lei e si slacciava la fibbia della cintura. Poi il bottone in cima alla cerniera. Poi la cerniera. Cominciò ad allungare la mano per tirarsi fuori il cazzo, ma Zoe lo fermò.
"Lasci fare a me…" disse lei.
Lui si avvicinò di più a lei, mentre Zoe allungava le mani. Gli calò i pantaloni fino alle ginocchia, e vide i suoi boxer che contenevano a stento la sua enorme erezione. La ragazzina raggiunse l'interno e gli afferrò il membro duro, ma, rendendosi conto che sarebbe stato difficile tirarlo fuori, preferì tirargli via i boxer.
Ed eccolo lì, orgogliosamente sull'attenti.
Quella mazza di carne era ancora più grande di quanto Zoe potesse immaginare. Doveva essere almeno cinque centimetri più lunga di Tommy, ed era anche più grossa. Non ne aveva mai vista una così, nemmeno nei porno. Il suo viso arrossì, i suoi capezzoli si indurirono e il suo sesso si inumidì.
"Oh mio dio, signor Beniam… ehm, Ben. Ma è enorme! Quanto è grande?".
"L'ultima volta che l'ho misurato erano 24…".
"Posso… toccarlo?" chese lei, intimidita.
"Zoe, puoi farci quello che vuoi. In realtà avevo in mente qualcosa sulla falsariga di quello che ti ho vista fare con Tommy ieri sera…".
"Okay…" disse lei, ma si rese subito conto che non sarebbe stato esattamente lo stesso. Non avrebbe mai potuto prendere tutto quel mostro in bocca. Ma questo non significava che non potesse provarci.
Mentre Zoe guardava Ben togliersi la camicia e liberarsi i pantaloni, poteva vedere che era in ottima forma per un uomo di circa 45 anni: tronchi d'albero per le gambe, uno stomaco piuttosto piatto e una buona definizione nelle braccia e nelle spalle.
Appena prima di sporgersi in avanti per imboccarlo, pensò: «Questa potrebbe essere la mia unica occasione, quindi è meglio che sia brava…».
Mise entrambe le sue belle manine sul siluro di Ben, e ne avanzava spazio per mettercene un'altra. Dopo diverse smanacciate incerte, un paio di gocce di liquido trasudarono dalla punta. Non volendo sprecarle, Zoe portò la cappella alla bocca e le leccò via. Tenne la lingua fuori, facendola scorrere su tutta la capocchia e la parte superiore dell'asta, prima di mettersela in bocca.
Succhiava mentre con la lingua carezzava la parte inferiore dell'asta, facendo gemere l'uomo. La sua bocca cominciò a produrre grandi quantità di saliva, che lasciò gocciolare lungo l'asta in modo che le sue mani potessero percorrerla tutta.
Zoe decise che era il momento di vedere quanto poteva affondare, così cambiò angolazione, spalancò la bocca e fece scivolare le labbra lungo quell'asta gigante. Procedette lentamente, cercando di adattarsi all'enorme punta che le entrava in gola.
Ahimè, era semplicemente troppo. Pensò di essere giunta a metà strada, ma quello era tutto.
"Uuuuff… Zoe, sei stata fantastica! Non credo che nessuna sia mai arrivata più a fondo di così…" sussurrò Ben.
Se Ben stava cercando di renderla orgogliosa, aveva funzionato. Ora lei era determinata a fargli un ottimo pompino.
Per altre tre volte Zoe scese più in fondo che poteva, agitando la lingua mentre lo faceva. Poi prese a succhiare sempre più forte mentre risaliva. Intanto le sue mani erano occupate sull'asta, dove avanzava un sacco di spazio.
Fece una pausa per lappare tutto l'enorme membro, poi tornò di nuovo al lavoro, spingendo giù e succhiando mentre tornava su. La sua mascella si stancò un po' a causa delle sue dimensioni, ma non aveva intenzione di fermarsi finché Ben non fosse venuto.
Nonostante fosse solo un'adolescente, Zoe aveva già preso un discreto numero di cazzi in bocca, ma questa esperienza era diversa da qualsiasi altra precedente. Aveva difficoltà a gestire dimensioni di quel genere, anche se le piaceva da morire. La vedeva come una sfida, e non aveva intenzione di fallire la prova.
Siccome non poteva slinguazzarlo in profondità come riusciva a fare con tutti i suoi altri partners, si concentrò sulla cappella, carezzandola sull'orlo con la sua linguetta guizzante e stuzzicando la zona sensibile appena sotto di essa, e succhiando con forza quella parte dell'asta che riusciva ad infilarsi in bocca.
In un certo senso era frustrata. Ma allo stesso tempo era seriamente eccitata.
Mentre Ben le rivolgeva parole di incoraggiamento, le sue mani cominciarono ad accelerare, correndo su e giù per la sua asta mentre la cappella era sempre preda della sua bocca. Quella combinazione fu quella decisiva: Ben cominciò a gemere e le disse che era ormai prossimo.
Ricordando che a Ben era piaciuto lo spettacolo della sera prima, Zoe continuò a masturbarlo, ma all'ultimo momento sfilò la bocca dal suo cazzo. Con un ultimo grugnito, la prima esplosione di sperma di Ben schizzò sul viso di Zoe, finendo sulla guancia destra e sull'occhio, e un po' anche nei suoi capelli. La seconda le colpì il mento e iniziò a gocciolarle giù per il collo.
Sentendosi la faccia ricoperta, Zoe abbassò la testa per coprire la punta e prese i successivi spruzzi direttamente nella bocca. Amava la sensazione di quello sperma caldo che le esplodeva dentro, e ne assaporò il gusto salato. L'orgasmo di Ben continuò ancora per diversi secondi, anche se il suo flusso andava riducendosi.
Zoe ingoiò lo sperma che aveva in bocca, poi usò la sua lunga lingua per raccogliere quello che poteva dal suo mento. Poi, usando il cazzo di Ben, raccolse altro sperma dal viso per portarselo avidamente in bocca. Infine si ripulì la sborra dall'occhio.
Ben prese un tovagliolo e glielo porse in modo che lei potesse finire di ripulirsi.
"Sei stata anche più brava di quanto pensassi!", le disse. "Sei stata favolosa!".
Zoe pulì delicatamente l'estremità del suo cazzo, poi lo tenne tra le mani.
"Credo di aver avuto un piccolo… ahem, un grosso incentivo" disse, mollandolo e sedendo di nuovo sulla sedia.
Non si dissero nulla mentre Ben si rivestì e poi si sedette su una sedia di fronte a Zoe. I loro occhi si incontrarono, ed entrambi iniziarono a parlare contemporaneamente.
"Cosa…?" disse Zoe.
"Prima tu", disse lui.
"Io? Beh, ecco… è stato divertente, e ho soddisfatto la mia curiosità. Ma Tommy mi piace, lo amo… e mi sento un po' in colpa per questo…".
"Sono d'accordo. In effetti non sarebbe giusto se mi mettessi tra te e Tommaso. È stata una sorta di coincidenza che io vi abbia visti nel patio… ma non sono un guardone, sia chiaro, ho solo avuto del lavoro extra che mi ha tenuto sveglio più a lungo del solito, e mi stavo prendendo una pausa, ma ti assicuro che non avevo intenzione di spiarvi. Potete anche andare in camera di Tommy, se volete, purché lo facciate in modo sicuro".
"Lo faremo. Ma per il resto vorrei che questa cosa restasse tra noi. Voglio dire, potrebbe mettermi nei guai se dicesse ai miei genitori di me e Tommy. E non credo che a loro piacerebbe sapere di quello che abbiamo appena fatto…".
"Siamo intesi. Sarà il nostro segreto".
"Fantastico. Beh… credo sia meglio che vada ora…".
"Grazie, Zoe. Ci vediamo…!".
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Quell'intesa durò circa due settimane. Durante quel periodo, Zoe fu molto attiva con Tommy, incontrandosi con lui circa ogni due giorni o giù di lì, e il sesso tra loro andava a gonfie vele. E Zoe lo convinse anche ad usare la sua camera da letto per molti dei loro incontri. Tommy stava cominciando a migliorare a letto. Non era molto esperto, ma ci metteva tutto sè stesso.
Sfortunatamente, però, Zoe non riusciva a dimenticare Ben. Ogni volta che lo vedeva, aveva immediatamente un flashback di quella grossa cappella che le spariva in bocca.
Sapeva che probabilmente era una cattiva idea, ma doveva averlo di nuovo.
Così, una sera che la squadra di calcio di Tommy giocava in trasferta, e la coppia non aveva intenzione di riunirsi dopo il ritorno della squadra, Zoe colse l'occasione e fece un salto da Ben dopo la scuola.
"Salve, Ben… va bene se entro?".
"Certo, accomodati. Hai bisogno di un altro libro?".
"Ahahah. No, probabilmente sai di cosa ho bisogno. Non riesco a smettere di pensare al tuo cazzo…".
"Interessante… perché sai, anch'io ho pensato molto a te. Non sono mai riuscito a vedere il tuo corpo, Zoe, e penso che mi piacerebbe molto…".
"Puoi vedere e avere tutte le parti di me che vuoi, basta che mi dai ancora il tuo bestione…".
"Credo che si possa fare. Perché non vieni con me in camera da letto, così ci mettiamo comodi…?".
Zoe si mosse sculettando mentre precedeva Ben di qualche passo, e lo sentì sospirare. Era così eccitata per quello che stava per succedere, anche se non sapeva esattamente cosa. Voleva sicuramente quel grosso coso di nuovo in bocca, ma aveva un po' di timore che finisse da qualche altra parte.
Quando arrivarono accanto al letto di Ben, lui le chiese di fermarsi. Si sedette sul bordo del letto e lei si piazzò davanti a lui, praticamente tremante.
"Zoe, credo che entrambi lo vogliamo, ma devo esserne sicuro. È una situazione un po' strana, e non vorrei che una decisione avventata rovinasse tutto…".
"Lo voglio, Ben. È stato difficile non pensarci nelle ultime due settimane. Purché Tommy non lo scopra, io lo voglio. Di brutto!".
"Bene!" disse Ben mentre si alzava e dava a Zoe un bacio passionale. "Facciamolo".
Ben poggiò delicatamente le mani sui seni piccoli e sodi di Zoe, dando loro una strizzatina affettuosa e sfiorandole i capezzoli. Poi si spostò più in basso per slacciare i bottoni della sua camicetta; la aiutò a sfilarsela, poi la circondò con le braccia e le slacciò il reggiseno, sfilandoglielo.
"Sono bellissime…" commentò Ben.
Le tette di Zoe si agitavano mentre Ben si sedeva e la tirava verso di sé. Lei sapeva di non avercele così grandi, anche rispetto alle sue compagne di classe… ma le era sempre piaciuto il modo in cui i suoi capezzoli rispondevano quando era eccitata. Ed in quel momento lei era decisamente eccitata, mentre Ben circondava la punta del suo seno sinistro con le labbra. Intanto giocava con l'altra tetta, accarezzandola con la mano e coi polpastrelli. Quando si spostò sul seno destro, la sua mano risalì e le pizzicò leggermente il capezzolo sinistro, provocando un gemito in Zoe. Lei non ricordava che qualcuno le avesse mai fatto una cosa del genere, ma le piacque.
Ben passò da un seno all'altro per un po', poi lasciò scendere la mano destra tra le gambe di Zoe. Si spostò all'insù lungo le gambe, infiltrandosi sotto la gonna fino a raggiungerle il pube… e fu sorpreso di non trovare biancheria intima.
"Te l'ho detto che lo volevo…" disse lei.
Non aveva bisogno di dirlo, perché era sicura che Ben potesse già sentire quanto fosse bagnata. Lui strofinò con le dita la sua fessura già molto umida e le stuzzicò il clitoride… poi allontanò la mano e afferrò il bordo della sua gonna, tirandola giù. Una volta a terra, aiutò Zoe ad uscirne, denudandola completamente ad eccezione dei sandali. Ben fece scorrere il suo sguardo dalla testa ai piedi della ragazzina, in modo deliberatamente lento, sorridendo per tutto il tempo.
"Non ho mai potuto dirtelo prima, ma sei una bellissima ragazza, Zoe. E il tuo corpo è semplicemente perfetto. Fammi un favore, girati. Sì, così, brava. Ora piegati. Sì, hai un fisico bellissimo…".
Ben si chinò in avanti, le mise le mani sui fianchi e si sorse per passarle la lingua tra le natiche… poi ancora più in basso, e immerse la lingua nella sua figa. Zoe gemette.
"Tesoro, hai un sapore così dolce. Vieni, ne voglio ancora…".
Fece distendere Zoe di schiena sul letto e si piazzò tra le sue gambe divaricate, leccando la sua figa e ripulendola dei suoi umori. Zoe amava il modo in cui lui la stuzzicava, lappandole il clitoride e poi facendo scivolare la sua lingua in profondità dentro di lei.
Quando finalmente le prese il clitoride tra le labbra e cominciò a emettere un suono con la bocca, facendole vibrare, lei andò oltre il limite, gridando e dimenandosi convulsamente sul letto.
"Oddìo, è diviiiinoooo…!!!" disse Zoe, scuotendosi in convulsioni di piacere. Poi, dopo un attimo, si riprese. "Ora però voglio ricambiarti il favore…".
"Si può fare".
Ben saltò al centro del letto, sdraiandosi sulla schiena. Lei dondolò i fianchi e le gambe sul suo viso e abbassò la sua figa sulle labbra in attesa. Poi si chinò e prese il massiccio attrezzo di Ben tra le mani. Non era ancora del tutto rigido, così, quando se lo infilò in bocca, pensò che sarebbe stato eccitante sentirlo prendere vita dentro di lei.
Prima che diventasse duro come la roccia, cercò di infilarselo tutto in gola, ma era già troppo grosso per riuscirci. Sospirando, si mise al lavoro, mettendo in gioco le sue notevoli abilità.
"Sei davvero brava…" disse Ben, facendo un respiro profondo prima di rimettere la faccia già bagnata nelle sue succose pieghe.
"Anche tu…" gli disse Zoe, facendo una breve pausa per riposare la mascella. "Oh cielo, sto venendo di nuovo…".
Sentì Ben spostarsi leggermente, e poi il suo dito farsi strada nel suo canale vaginale. Quando lui aggiunse un secondo dito e, allo stesso tempo, cominciò a leccarle il ponte tra la figa e il buco posteriore, lei sentì il piacere travolgerla ancora una volta, e venne violentemente, urlando forte e praticamente serrandogli la testa tra le gambe tremolanti.
"Oddìo santo!", esclamò Zoe, quasi senza voce.
"Accidenti, ragazzina, mi hai praticamente affogato coi tuoi umori qui sotto. Direi che sei pronta per qualcosa di più…".
Ben si sfilò da sotto Zoe, si mise in ginocchio di fronte a lei e, afferrandosi l'enorme arnese con la mano, la osservò.
"Sei davvero sicura di volerlo?" le chiese.
"Oh cielo, sì. Mi fa un po' paura, ma devo provare quel coso dentro di me…!".
"Va bene, allora faremo le cose con calma, puoi fidarti di me… ma se ti fa male, fammi sapere".
"Va bene…".
"Cominciamo con te sopra…".
Ben si spostò in cima al letto e si sdraiò, poi fece cenno a Zoe di mettersi a cavalcioni su di lui. La ragazzina era nervosa, ma non si sarebbe mai perdonata se almeno una volta non avesse provato com'era, essere riempita da un cazzo di quelle dimensioni.
Ben le chiese di lubrificargli il membro, suggerendole di sputarci sopra e di spandere la saliva lungo tutta l'asta. Lei fece come richiesto, anche se ci vollero due tentativi per coprirlo.
"Okay, proviamoci…" disse Ben, mentre Zoe, con un'ampia rotazione di bacino, scavalcava l'addome del papà del suo fidanzato. Si mise in posizione, quindi si calò su di lui, lasciando che la sua robusta cappella affondasse nella sua fighetta stretta. Dovette dare una spinta molto decisa per farle oltrepassare le sue labbra, nonostante le sentisse ben lubrificate, e una volta lì, si sentì incredibilmente dilatata.
"Oooohhh… mamma miaaaa! Quanto mi sento pienaaa…!" disse lei, a voce tremante.
"No, non lo sei ancora; continua a scendere, abituati…".
Zoe ondeggiò il sedere e si mosse un po' su e giù, fino a ché lo shock iniziale della sensazione di essere riempita allo spasimo si dissipò un poco. Si spinse ancora un po' più giù, facendo scivolare ancora una parte di quel cazzo gigantesco dentro di lei. Per fortuna era molto bagnata, altrimenti non ce l'avrebbe mai fatta.
"Oh santo cielo, Ben, non posso credere a come mi sento…".
"Non ti sto facendo male, vero?".
"Beh… all'inizio fa male, ma poi diventa più piacevole. È davvero diverso…".
Si mosse di nuovo verso l'alto e poi spinse ancora verso il basso, infilandosene di più, e sentì una scossa che le tolse il respiro. Non pensava di riuscirne a prendere tanto, ma doveva insistere finché fosse stato possibile. Così continuò con una serie di movimenti in su e in giù, prendendo gradualmente pezzo dopo pezzo dell'asta di Ben nella sua stretta caverna umida. E man mano che si sentiva più a suo agio con la sensazione di pienezza, il piacere cresceva e il dolore andava via. Presto si sentì in grado di dondolare i fianchi e il culetto, e più cavalcava quell'arnese massiccio, più si sentiva libera e selvaggia, scuotendo i capelli e gemendo profondamente.
"Cielo, Ben, è fantastico. Adoro sentirmi così piena. Oooohhh…".
Ben stava lasciando che Zoe prendesse tutta l'iniziativa, assicurandosi che lei diventasse sempre più sicura dei suoi movimenti. Alla fine, i suoi gemiti si trasformarono in un gridolino acuto quando un nuovo orgasmo la colpì come una fiondata. Zoe non riusciva a smettere di scuotersi e tremare, mentre ondate di intenso piacere la attraversavano. Alla fine rallentò fino a fermarsi, crollando sul corpo di Ben e godendosi le sensazioni della sua mazza virile che le tendeva le pareti della figa dall'interno, mentre lei respirava pesantemente nell'incavo del collo dell'uomo.
"Sei pronta per una nuova posizione?" le chiese lui dopo un po'.
"Sì, ma aiutami a sollevarmi… ho le ginocchia talmente deboli che non riesco più a spingermi fuori…".
Così Ben la sollevò sfilandola da sé. A malincuore, Zoe sentì quel grosso arnese abbandonarla, poi Ben la fece spostare sul bordo del letto in ginocchio, lasciando il suo meraviglioso culetto sporgente in alto.
"In questo modo posso affondare ancora più dentro, ma voglio che tu mi avvisi se ti fa male…".
"Non credo che me ne farà. Lo voglio, tutto…!".
Ben si mise alle spalle della ragazzina e si chinò a leccarle le labbra gonfie della figa. Questo la sorprese un po', ma non così tanto come quando lui appoggiò il suo cazzo sul suo sesso e affondò immediatamente dentro in un colpo solo.
"Oooohh, cazzoooo… quanto è grossoooo…".
Zoe sentì le mani di Ben poggiarsi sui suoi fianchi, e poi lui che cominciava a spingere lentamente dentro di lei, andando ogni volta un po' più in profondità. Era felice che lui fosse così paziente con lei.
"Bimba, sei così stretta… ma resisti, ormai sono quasi tutto dentro…" lo sentì dire. Poi sentì le palle di Ben rimbalzare sul culo, e capì che era dentro fino in fondo.
"Oddìo, è una sensazione incredibile. Me lo sento dentro fino al petto!".
"Stai andando benissimo, Zoe. Ora sei pronta a farti scopare per davvero?".
"Dacci dentro, Ben…".
Zoe sentì l'uomo far scivolare quel grosso muscolo fuori di lei per circa la metà, poi rientrare, e sentì ancora una volta le sue palle sbattere contro di lei. Mentre Ben cominciava a pistonare dentro e fuori, la sua figa cominciò a fremere costantemente, quasi come se stesse avendo un lungo, continuo, prolungato orgasmo.
Più Ben affondava il suo siluro in lei, più veloce andava. Tutto quello che Zoe poteva fare era tenere il culo in alto e lasciarlo martellare fino a che non fosse venuto, anche se le sembrava che lui la stesse spaccando a metà. Poteva sentirlo grugnire e respirare sempre più pesantemente…
"Oh cazzo… vengo…!" gridò lui. Zoe sentì il suo sperma invaderla, un getto dopo l'altro. Questo la portò ancora una volta ad uno sconvolgente orgasmo, che avvolse il suo corpo con ondate concentriche.
Ben tenne il suo cazzo piantato dentro di lei, fino a ché lei smise di scuotersi.
Quando poté riprendere fiato, Zoe cominciò a ridacchiare, e poi iniziò a ridere a voce alta.
"È stato proprio… proprio… non lo so…!" disse. "Non ho mai provato niente del genere fino ad ora…".
"Devo dire che l'hai preso da vera campionessa!", rispose Ben. "Nonostante tu sia un'adolescente, devo ammettere che sei stata più brava di molte donne con cui sono stato. Alcune di loro non ci sono riuscite…".
"Non stento a crederci. Nemmeno io pensavo di potercela fare, ma dovevo provarci. Porca miseria!".
Ben estrasse lentamente il suo cazzo ammorbidito dalla vagina dilatata di Zoe, e mentre lo faceva, il suo enorme carico di sperma lo seguì, riversandosi sul letto.
"Immagino che tu mi abbia allargata troppo per riuscire a tenerlo dentro…" Zoe si mise a ridere, provocando una risata anche in Ben. "So che domani mi farà male tutto, ma porca miseria se è stato eccitante…!".
"Sì, lo è stato. Ora, però, cosa facciamo con Tommy?" le chiese Ben.
"Oh… io voglio stare con lui, non preoccuparti. Ma non voglio nemmeno rinunciare a quella meraviglia di cazzo che hai, signor Beniamino. Dovremo solo scegliere i momenti giusti…".
"Mmmm… magari riesco a convincere Tommy a giocare a basket in inverno e a correre in pista in primavera. Così sarà a scuola tutti i giorni ad allenarsi, e noi due potremo ricavarci questa piccola finestra pomeridiana tutta per noi…".
"Mi piace il tuo modo di pensare. Ora però porta di nuovo qui quel coso; voglio vedere se posso succhiarti un altro po' di crema per dessert…" Zoe disse, sorridendo.
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