Nel club privè
di
RomanDeVil
genere
esibizionismo
Ormai era l'una, e stazionavo in prossimità della dark room. Avevo tentato un paio di approcci ma senza fortuna; c'era parecchia concorrenza quella notte, singoli e maschi di coppie non scambiste.
Me ne stavo nel corridoio, appoggiato al muro esterno di una stanza dove un quartetto si stava dando molto da fare. Se allungavo il collo verso l'apertura nella parete lì vicino li avrei potuti vedere; ma, per quella sera avevo già guardato abbastanza.
Stavo lì, incerto sul da farsi, quando ecco che vedo una coppia nuova arrivare con passo deciso verso la mia zona. Sicuramente erano appena entrati, perché prima li avrei notati sicuramente. Lui è abbastanza un bel tipo ma comunque piuttosto ordinario, sui 38; lei è notevole: 33-34 anni, capelli molto lunghi, neri, sciolti, statura media, slanciata, belle gambe, con gonna corta (non minigonna), gran tette. Ma non ero stato l'unico a notarli. Una palpabile agitazione improvvisamente serpeggia tra gli altri uomini che indugiano lì intorno.
Mio grande colpo di culo. I nuovi arrivati, senza incertezze, si fiondano dalla mia parte e si fermano davanti all'apertura che avevo lì vicino, praticamente al mio fianco. Lei mi volta la schiena e rimane leggermente discosta dall'uomo, che ho saputo poi essere il marito, nel tipico atteggiamento di disponibilità.
Mi metto esattamente dietro di lei precedendo d'un soffio un tizio che sta arrivando di gran passo e che, con un gesto inequivocabile, mi manda a quel paese. Conquistata la posizione, osservo per qualche secondo i due che se ne stanno immobili a guardare il quartetto in azione all'interno della stanza. Posso sentire il profumo di lei. Da dietro vedo la sinuosità dei suoi fianchi, la rotondità del sedere, le gambe fasciate dalle calze scure. «OK! Diamoci dentro», mi dico.
Il primo contatto non deve essere sfacciato, ma molto lieve, quasi uno sfioramento casuale. Prima sul braccio, col dorso delle dita, un leggerissimo sfioramento di pochi centimetri che non causa alcuna reazione. Dopo 4-5 secondi, un nuovo affondo, sempre col dorso delle dita, ma sulla parte alta della schiena. Lei allora bisbiglia qualcosa all'uomo che, essendole davanti, non è in grado di vedere i miei maneggi. Lui gira la testa e mi fissa per un paio di secondi, poi torna a guardare lei e le sussurra qualcosa a sua volta. Io aspetto un attimo e poi, riprendo a sfiorarle la schiena ma con movimenti più ampi e marcati. Ancora nessuna reazione.
È il momento di fare sul serio. Appoggio entrambe le mani, dalla parte del palmo, sui fianchi e sul giro vita ed inizio ad accarezzarla. Per la prima volta lei si gira verso di me e mi fissa con occhi penetranti. Io sostengo il suo sguardo ed abbozzo un lievissimo sorriso. Quindi lei torna bisbigliare qualcosa al marito e poi gli butta un braccio intorno al collo, come per chiedere un sostegno. È fatta. Basta giocare. La mano sinistra comincia a muoversi e a risalire sul suo ventre, fino al seno morbido e generoso. La destra inizia la sua discesa sul fianco fino a superare l'orlo della gonna. Sotto la calza si avverte una gamba soda e forte. La mano destra prende a salire lentamente sul lato esterno della gamba ed ecco la prima gradita sorpresa: calze autoreggenti; perciò oltrepassato il ricamo ho il piacere di accarezzare la sua nuda, morbida pelle. Continuo a risalire stando all'esterno, in attesa di incrociare l'elastico delle sue mutandine, ma arrivo sino alla cintura della gonna senza trovarlo. Con la mano seguo allora la cintura intorno al suo ventre e… sorpresa numero due: niente mutandine.
Ormai sono inarrestabile e punto decisamente al centro del suo piacere. Incontro prima un pelo piuttosto folto attraverso il quale mi faccio strada per mantenere il contatto con la pelle, e finalmente arrivo a sentire il calore delle sue labbra già dischiuse e piacevolmente umide. Lei allarga un po' le gambe per invitarmi a restare. Io non mi faccio pregare e comincio prima delicatamente e poi più vigorosamente a masturbarla.
Incurante delle persone, almeno una dozzina, che stanno nelle immediate vicinanze, lei comincia a gemere e a ripetere: "Sì! Sììì!". Ormai lanciato, mi inginocchio per terra, la sollevo la gonna e, da dietro, le infilo la testa in mezzo alle gambe per arrivare a leccarla. Lei dimostra di approvare. Allarga ancor più le gambe, si abbassa un po' e protende il bacino all'indietro per consentirmi un miglior accesso alla sua intimità. Le sue labbra sono ben sviluppate, come piacciono a me, e i suoi umori discendono copiosi. Ma da quella posizione il clitoride non è ben raggiungibile, così mi giro di 180 gradi per riuscire a leccarla meglio davanti; alterno sequenze di leccate veloci e leggere con leccate lente ma più marcate e tenendola bene aperta.
Lei sembra in preda alla frenesia. Geme e mugola senza ritegno davanti a tutti, mentre il marito l'aiuta tenendole una gamba sollevata di lato, in modo da lasciarmi lo spazio necessario.
Ad un certo momento lei mi mette una mano sotto il mento e mi fa alzare, quindi letteralmente mi trascina per un braccio sino ad una stanza vuota, con un bel letto grande, dove si può stare più comodi.
In un batter d'occhio siamo tutti e tre completamente nudi. Lei è un vero spettacolo, e poi con quell'espressione lussuriosa sul viso… WOW! Riprendo con i massaggi linguari al clitoride e raggiungo anche il buchino del culetto, cosa questa che genera nuove modulazioni di mugolii, mentre il marito si dedica alle parti superiori; poi io e lui ci scambiamo; esploro e bacio lungamente il seno, e quando arrivo vicino al suo viso mi attira a sé per baciarmi sulla bocca. Un bacio ardente, lungo e a lingue intrecciate che ho considerato un onore, dato che di solito i baci appartengono ad altre dimensioni di rapporto.
Allungo una mano ai pantaloni e prendo un preservativo, ma il marito mi ferma e mi dice che non si scopa. Resto un po' deluso, ma riprendo il mio lavoro di lingua sulla figa. Ormai è da un po' che va avanti, le secrezioni sono abbondanti e mi aspetto l'orgasmo di lì a poco. Difatti i gemiti si intensificano e i sussulti pure. Si intensificano al punto che la cosa comincia a preoccuparmi. Mai visto uno scuotimento del genere.
La cosa va avanti per un po', poi lei sembra calmarsi. «Strano!» ho pensato «Non sono riuscito a cogliere il momento esatto del suo orgasmo». Comunque le dico: "Che orgasmi sussultori che hai!".
"Guarda che non è ancora venuta…" replica il marito, "…ci riesce solo con la mano. Sta attento…!". Comincio a masturbarla molto vigorosamente, e lei inizia ad urlare e sussultare in modo impressionante. Mi sembra di vedere Linda Blair ne «L'esorcista» quando, posseduta dal demonio, si scuoteva come un pupazzo animato da un invisibile burattinaio. Per quanto incredibile, l'intensità del tutto aumenta ancora e, finalmente, arriva l'orgasmo accompagnato da un urlo di piacere come non ne avevo mai sentiti. Veramente notevole, considerato anche che il tutto è avvenuto alla presenza di svariati spettatori (al club privè non esiste privacy). Ma devo dire che pur non essendo nella mia natura di stare al centro dell'attenzione, adattarsi è più facile di quanto non sembri e si finisce col dimenticarsi della loro presenza.
Lei sta in recupero, beata, per un minuto, durante il quale le accarezzo le gambe. Poi, ignorando il marito, mi prende per una mano e mi fa sedere sul letto, schiena alla parete e gambe allargate. Si accovaccia davanti a me e mi dice: "Non ti chiedo di metterti la gomma, però non ti conosco e non voglio che tu mi venga in bocca, anche se mi piacerebbe. Vero che mi avverti quando stai per venire?". Lusingato, la rassicuro e mi rilasso per ricevere un pompino bellissimo, dolce e lento. La sua bocca è calda e accogliente. Il marito, intanto, ha ripreso a leccarla da tergo mentre io le accarezzo il capo e i lunghi capelli. Poi mi chino vicino al suo orecchio sussurrandole quanto mi era piaciuta la sua figa, di com'era aperta e com'erano morbide le sua labbra. Lei, con la bocca piena, mugola in segno di approvazione e io insisto con nuovi particolari.
Quando sto per venire la avverto e lei raccoglie amorevolmente il mio spruzzo nelle sue mani. Quindi ci ripuliamo, riassettiamo e rivestiamo e andiamo al bar a bere qualcosa insieme e a fare le presentazioni…
Me ne stavo nel corridoio, appoggiato al muro esterno di una stanza dove un quartetto si stava dando molto da fare. Se allungavo il collo verso l'apertura nella parete lì vicino li avrei potuti vedere; ma, per quella sera avevo già guardato abbastanza.
Stavo lì, incerto sul da farsi, quando ecco che vedo una coppia nuova arrivare con passo deciso verso la mia zona. Sicuramente erano appena entrati, perché prima li avrei notati sicuramente. Lui è abbastanza un bel tipo ma comunque piuttosto ordinario, sui 38; lei è notevole: 33-34 anni, capelli molto lunghi, neri, sciolti, statura media, slanciata, belle gambe, con gonna corta (non minigonna), gran tette. Ma non ero stato l'unico a notarli. Una palpabile agitazione improvvisamente serpeggia tra gli altri uomini che indugiano lì intorno.
Mio grande colpo di culo. I nuovi arrivati, senza incertezze, si fiondano dalla mia parte e si fermano davanti all'apertura che avevo lì vicino, praticamente al mio fianco. Lei mi volta la schiena e rimane leggermente discosta dall'uomo, che ho saputo poi essere il marito, nel tipico atteggiamento di disponibilità.
Mi metto esattamente dietro di lei precedendo d'un soffio un tizio che sta arrivando di gran passo e che, con un gesto inequivocabile, mi manda a quel paese. Conquistata la posizione, osservo per qualche secondo i due che se ne stanno immobili a guardare il quartetto in azione all'interno della stanza. Posso sentire il profumo di lei. Da dietro vedo la sinuosità dei suoi fianchi, la rotondità del sedere, le gambe fasciate dalle calze scure. «OK! Diamoci dentro», mi dico.
Il primo contatto non deve essere sfacciato, ma molto lieve, quasi uno sfioramento casuale. Prima sul braccio, col dorso delle dita, un leggerissimo sfioramento di pochi centimetri che non causa alcuna reazione. Dopo 4-5 secondi, un nuovo affondo, sempre col dorso delle dita, ma sulla parte alta della schiena. Lei allora bisbiglia qualcosa all'uomo che, essendole davanti, non è in grado di vedere i miei maneggi. Lui gira la testa e mi fissa per un paio di secondi, poi torna a guardare lei e le sussurra qualcosa a sua volta. Io aspetto un attimo e poi, riprendo a sfiorarle la schiena ma con movimenti più ampi e marcati. Ancora nessuna reazione.
È il momento di fare sul serio. Appoggio entrambe le mani, dalla parte del palmo, sui fianchi e sul giro vita ed inizio ad accarezzarla. Per la prima volta lei si gira verso di me e mi fissa con occhi penetranti. Io sostengo il suo sguardo ed abbozzo un lievissimo sorriso. Quindi lei torna bisbigliare qualcosa al marito e poi gli butta un braccio intorno al collo, come per chiedere un sostegno. È fatta. Basta giocare. La mano sinistra comincia a muoversi e a risalire sul suo ventre, fino al seno morbido e generoso. La destra inizia la sua discesa sul fianco fino a superare l'orlo della gonna. Sotto la calza si avverte una gamba soda e forte. La mano destra prende a salire lentamente sul lato esterno della gamba ed ecco la prima gradita sorpresa: calze autoreggenti; perciò oltrepassato il ricamo ho il piacere di accarezzare la sua nuda, morbida pelle. Continuo a risalire stando all'esterno, in attesa di incrociare l'elastico delle sue mutandine, ma arrivo sino alla cintura della gonna senza trovarlo. Con la mano seguo allora la cintura intorno al suo ventre e… sorpresa numero due: niente mutandine.
Ormai sono inarrestabile e punto decisamente al centro del suo piacere. Incontro prima un pelo piuttosto folto attraverso il quale mi faccio strada per mantenere il contatto con la pelle, e finalmente arrivo a sentire il calore delle sue labbra già dischiuse e piacevolmente umide. Lei allarga un po' le gambe per invitarmi a restare. Io non mi faccio pregare e comincio prima delicatamente e poi più vigorosamente a masturbarla.
Incurante delle persone, almeno una dozzina, che stanno nelle immediate vicinanze, lei comincia a gemere e a ripetere: "Sì! Sììì!". Ormai lanciato, mi inginocchio per terra, la sollevo la gonna e, da dietro, le infilo la testa in mezzo alle gambe per arrivare a leccarla. Lei dimostra di approvare. Allarga ancor più le gambe, si abbassa un po' e protende il bacino all'indietro per consentirmi un miglior accesso alla sua intimità. Le sue labbra sono ben sviluppate, come piacciono a me, e i suoi umori discendono copiosi. Ma da quella posizione il clitoride non è ben raggiungibile, così mi giro di 180 gradi per riuscire a leccarla meglio davanti; alterno sequenze di leccate veloci e leggere con leccate lente ma più marcate e tenendola bene aperta.
Lei sembra in preda alla frenesia. Geme e mugola senza ritegno davanti a tutti, mentre il marito l'aiuta tenendole una gamba sollevata di lato, in modo da lasciarmi lo spazio necessario.
Ad un certo momento lei mi mette una mano sotto il mento e mi fa alzare, quindi letteralmente mi trascina per un braccio sino ad una stanza vuota, con un bel letto grande, dove si può stare più comodi.
In un batter d'occhio siamo tutti e tre completamente nudi. Lei è un vero spettacolo, e poi con quell'espressione lussuriosa sul viso… WOW! Riprendo con i massaggi linguari al clitoride e raggiungo anche il buchino del culetto, cosa questa che genera nuove modulazioni di mugolii, mentre il marito si dedica alle parti superiori; poi io e lui ci scambiamo; esploro e bacio lungamente il seno, e quando arrivo vicino al suo viso mi attira a sé per baciarmi sulla bocca. Un bacio ardente, lungo e a lingue intrecciate che ho considerato un onore, dato che di solito i baci appartengono ad altre dimensioni di rapporto.
Allungo una mano ai pantaloni e prendo un preservativo, ma il marito mi ferma e mi dice che non si scopa. Resto un po' deluso, ma riprendo il mio lavoro di lingua sulla figa. Ormai è da un po' che va avanti, le secrezioni sono abbondanti e mi aspetto l'orgasmo di lì a poco. Difatti i gemiti si intensificano e i sussulti pure. Si intensificano al punto che la cosa comincia a preoccuparmi. Mai visto uno scuotimento del genere.
La cosa va avanti per un po', poi lei sembra calmarsi. «Strano!» ho pensato «Non sono riuscito a cogliere il momento esatto del suo orgasmo». Comunque le dico: "Che orgasmi sussultori che hai!".
"Guarda che non è ancora venuta…" replica il marito, "…ci riesce solo con la mano. Sta attento…!". Comincio a masturbarla molto vigorosamente, e lei inizia ad urlare e sussultare in modo impressionante. Mi sembra di vedere Linda Blair ne «L'esorcista» quando, posseduta dal demonio, si scuoteva come un pupazzo animato da un invisibile burattinaio. Per quanto incredibile, l'intensità del tutto aumenta ancora e, finalmente, arriva l'orgasmo accompagnato da un urlo di piacere come non ne avevo mai sentiti. Veramente notevole, considerato anche che il tutto è avvenuto alla presenza di svariati spettatori (al club privè non esiste privacy). Ma devo dire che pur non essendo nella mia natura di stare al centro dell'attenzione, adattarsi è più facile di quanto non sembri e si finisce col dimenticarsi della loro presenza.
Lei sta in recupero, beata, per un minuto, durante il quale le accarezzo le gambe. Poi, ignorando il marito, mi prende per una mano e mi fa sedere sul letto, schiena alla parete e gambe allargate. Si accovaccia davanti a me e mi dice: "Non ti chiedo di metterti la gomma, però non ti conosco e non voglio che tu mi venga in bocca, anche se mi piacerebbe. Vero che mi avverti quando stai per venire?". Lusingato, la rassicuro e mi rilasso per ricevere un pompino bellissimo, dolce e lento. La sua bocca è calda e accogliente. Il marito, intanto, ha ripreso a leccarla da tergo mentre io le accarezzo il capo e i lunghi capelli. Poi mi chino vicino al suo orecchio sussurrandole quanto mi era piaciuta la sua figa, di com'era aperta e com'erano morbide le sua labbra. Lei, con la bocca piena, mugola in segno di approvazione e io insisto con nuovi particolari.
Quando sto per venire la avverto e lei raccoglie amorevolmente il mio spruzzo nelle sue mani. Quindi ci ripuliamo, riassettiamo e rivestiamo e andiamo al bar a bere qualcosa insieme e a fare le presentazioni…
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