Quella maialona della mamma di Francesco (e non solo...)

di
genere
etero

Beh, che dire… Francesco è sempre stato un mio caro amico… sapete, uno di quelli che che ti danno anche il cuore, un amico sul quale potevi sempre contare. Con lui ho condiviso momenti fantastici della mia vita, sempre in giro a divertirci…!! Eravamo davvero affiatati: birre, qualche canna ogni tanto, la compagnia di qualche coetanea molto disponibile erano i nostri passatempi preferiti. Insomma, sapevamo come divertirci e come vivere la nostra gioventù.

Francesco però aveva una famiglia che definire bizzarra potrebbe sembrare quasi un eufemismo. Ve la voglio descrivere; pronti…??!…
Il padre era il classico brav'uomo, dirigente di una grande azienda farmaceutica; salutista, vegetariano, un tipo sportivo… ma era spesso fuori di casa, a causa del suo lavoro, e forse un po' debole con i suoi figli, che ha sempre viziato. Francesco, infatti, ha sempre avuto quello che voleva: la moto, i vestiti di marca, il cellulare ultimo modello, e così via; ma questo valeva per tutti, in quella famiglia.
E ora passiamo al reparto, come dire, più «bollente» della casa: il «gineceo». La madre era la classica maialona quarantenne, buona (anzi, bona) come il pane… decisamente formosa, due tette e un culo formidabili e uno sguardo da porca con tanto di bocca carnosa, che ispirava pompini da sballo… solo a guardarla il mio povero «gulliver» diventava duro come una roccia!! Poi c'era la sorellina diciottenne, molto carina ma anche troietta fino al midollo… nella nostra cerchia di amici, ma non solo, i racconti delle sue avventure con i ragazzi più grandi si sprecavano. Era sempre assetata di sesso… figuratevi che una volta Francesco aveva invitato a pranzo un suo amico di un'altra città; e a tavola, nonostante ci fosse tutta la famiglia, lei non si fece problemi a mettergli una mano sul pacco durante il pranzo, con una scioltezza e una nonchalance degne di una vera zoccola navigata… ovviamente, di questi nostri discorsi, Francesco veniva tenuto all'oscuro (ci mancherebbe altro…).
Ah, stavo quasi per dimenticare… c'era anche Svetlana, la cameriera russa a tempo pieno nella casa di Francesco; bionda, alta e… quanto era bona pur lei!! Peccato che fosse una tipa molto distaccata, che dava poca se non nessuna confidenza… un vero peccato!
Okay, okay, torniamo a noi. Dopo avervi descritto i personaggi di questa fantastica famigliola, credo sia venuto il momento di entrare… come dire… un pochino più nel vivo della mia storia…



Ciò che sto per raccontarvi è accaduto l'estate scorsa, nella villa al mare a Tropea, in Calabria, di proprietà della famiglia di Francesco.
Ero stato invitato a trascorrere una settimana da loro… era fine luglio. Meno male che gli esami all'Università erano finiti, per cui non desideravo nient'altro che concedermi un po' di relax: mare, sole, e se ci fosse scappato anche qualche amplesso con qualche ragazza rimorchiata in disco… eh eh eh!
Con me e Francesco c'era tutta la «sacra famiglia» al completo… la mamma, la sorellina e la cameriera bona… e il padre, che però faceva la spola, un giorno sì e tre o quattro no, per i suoi numerosi impegni di lavoro.

I primi giorni passarono tranquilli; io e Francesco ci divertivamo un casino; lì al mare non era difficile conoscere anche altri ragazzi (e ragazze, ovviamente); così le giornate non erano mai noiose, c'era sempre qualcosa da fare. Al mare poi, quando scendevamo, incontravamo sempre la mamma di Francesco intenta a prendere il sole… che spettacolo, ragazzi! Dovevo indossare un doppio costume per nascondere la felicità del mio «gulliver»!
Quando poi Francesco era impegnato, o andava a trovare la sua ragazza che aveva anche lei una casa al mare in una località non troppo distante dalla sua, la sorellina puttanella, tanto per non smentirsi, veniva a cercarmi per provocarmi, quasi mai tralasciando di strusciarmisi addosso con qualsiasi parte del suo corpicino sodo! Una volta mi ha anche fatto un pompino… era davvero brava, eccezionale; nonostante la sua giovanissima età avrebbe potuto tenere corsi di pompinologia anche a donne molto più esperte e navigate.

Vabbè… fatto sta che un giorno (e che giorno, devo dire…) Francesco, insieme al padre e ai parenti della sua ragazza decisero di andare a fare un giro al kartodromo lì vicino. Nonostante il loro invito, io ero davvero un bel po' stanco (la sera prima eravamo stati in discoteca, ed io, oltre ad aver fatto mattina, avevo avuto un «impegno supplementare» con una tipa davvero infoiatissima che avevo rimorchiato lì) e declinai; magari dopo sarei andato a fare un tuffo in piscina.
Insomma, a casa rimasi solo; la sorella era uscita (…chissà quale fortunato ragazzo stava facendo divertire) e la madre era andata a fare delle compere; così mi ritrovai in casa da solo con quel pezzo di gnocca di Svetlana… che però, come ho già detto, non mi degnava di un minimo di confidenza.
Okay, non voglio tergiversare… ad un certo punto, in tarda mattinata, mentre ero lì che mi stavo indossando il costume da bagno per andare in piscina, sentii Svetlana che da lontano si rivolgeva a me.
"Marco… io va a fare doccia… se bussa qualcuno risponde tu, per favore… va bene?" mi disse.
"D'accordo…" le risposi.
«Cazzo», pensai, «Svetlana sotto la doccia deve essere davvero uno spettacolo… questa non me la voglio perdere…».
E così, dopo alcuni minuti, con fare silenzioso, mi avvicinai lentamente alla porta del bagno, e in men che non si dica ero già chinato a spiare dal buco della serratura… cazzo che spettacolo! Svetlana era appena uscita dalla doccia, e si stava asciugando. «Che gran culo…», pensai; riuscivo infatti a vedere proprio bene quel gran pezzo di gnoccolona nuda, che si passava l'asciugamano su tutto il corpo; prima sul petto, poi dietro la schiena, sulle gambe, e poi anche sulla sua bella fighetta bionda che riuscivo ad ammirare in tutto il suo splendore… avevo il cazzo durissimo, e non vi nascondo che stavo già cominciando a toccarmelo.

Ad un certo punto non vidi più niente… Svetlana era sparita completamente dalla mia piccola visuale. Rimasi così impietrito ancora per qualche secondo, piegato lì sul buco… quando sentii la maniglia del bagno che si muoveva… tlac! Svetlana mi comparve davanti, trovandomi lì in quella posa da rattusone… e soprattutto che con la mano mi massaggiavo la patta.
"Marco… cosa che tu fa…?" mi disse con un tono tra lo sdegnato e il perplesso. "Questo no va bene… dopo io dice alla signora…".
"No, Svetlana… no, per favore…!". Ero imbarazzatissimo. "Ti chiedo scusa… no, dai, non dirlo a nessuno… ti prego, Svetlana… sono mortificato… ti prego…".
Vedendomi visibilmente impacciato, Svetlana cambiò completamente atteggiamento… ed accennò anche ad un sorrisino.
"Non mi dire che tu no ha mai visto donna nuda? Tu ha bisogno di questi trucchetti per vedere donna…?".
Nel dirmi questa frase, però, notavo che sembrava quasi divertita… quasi non riuscivo a riconoscere la fredda e distaccata cameriera che conoscevo.
"Ehm… no, veramente… io… ecco…".
Non riuscivo a spiccicare una frase che avesse senso.
A quel punto Svetlana cominciò a ridere, a ridere di gusto… e con un gesto inimmaginabile si sfilò l'asciugamano, e rimase lì, nuda, a pochi centimetri da me.
"Se proprio tu voleva vedere me nuda, bastava che tu chiedeva a me…".
Hai capito la cameriera… sotto sotto era una porcella anche lei!! Che storia incredibile!

A quelle parole qualcosa mi scattò dentro improvvisamente… mi avvicinai a lei, e lei subito mi prese una mano e la poggiò sulla sua fighetta… e via, partimmo con una bella limonata! Svetlana era una vera porca, lo capivo da come mi baciava…
Anche lei afferrò repentinamente il mio «gulliver»… lo cacciò fuori dai pantaloncini e incominciò a segarlo lentamente.
"Mmmm… che coso grande che tu ha… tu viene con me, andiamo di là, nella stanza di signora, così noi sta più comodi…".
Ormai ero partito per la tangente; non vedevo l’ora di ficcarle il mio «gulliver» nella sua bella fighetta.

Entriamo nella stanza da letto dei genitori di Francesco… violentemente la spinsi sul letto, presi a baciarla, leccarla e trapanarle la fighetta con le mie dita… lei sembrava gradire molto il trattamento, si mordeva le labbra con gli occhi chiusi, emettendo leggeri gridolini.
Dopo un po’ Svetlana si alzò… occasione perfetta per infilarle tutto il mio «gulliver» nella sua splendida boccuccia. Lei prese subito a succhiarlo, dimostrando di essere molto abile nelle sue «faccende».
"Ahhhh… cazzo… sì, brava Svetlana…".
Era davvero brava… e chi lo avrebbe mai detto??!
Sembrava che tutto stesse filando per il meglio… sembravano i preliminari di una fantastica giornata, di una fantastica scopata… e invece…

All'improvviso la porta della stanza da letto si aprì; era la mamma di Francesco, che era tornata dal fare le sue compere.
"Ma… che cavolo state facendo voi due…??" urlò con un tono decisamente infuriato.
«Cazzo…», pensai, «…è finita… questa sì che è davvero una bella figura di merda, in diretta e in Eurovisione».
"Brutta troia che sei… è questo che fai quando io esco? Ti ficchi il cazzo degli amici di mio figlio in bocca?".
Era davvero furiosa, non l'avevo mai vista così…!
"…E per giunta nella mia camera da letto!".
"Ma signora, io…".
"Zitta, troia che non sei altro!!".
"Signora…".
Ero impietrito… ero riuscito a stento a rimettermi in sesto, ma non osavo parlare. Anche Svetlana era spaventatissima.
"Ti ho detto di stare zitta! Ma guardati… sei solo una troietta…! Ora, Svetlana, finisci di fare le pulizie, poi ritirati nella tua stanza fino a quando non te lo dirò io! Con te farò i conti più tardi!".
"Ma signora…".
"Ti ho detto vai…!!" ribadì la mamma di Francesco, con tono deciso.
Svetlana raccolse di fretta il suo asciugamano e si allontanò.

Eravamo rimasti solo io e la mamma di Francesco. Ero alquanto spaventato per la sua possibile reazione.
"Quanto a te, giovanotto…".
«Cazzo, ecco che ci siamo…» pensai.
"…Che cosa ti sei messo in testa, eh…?! Vieni qui, ospite a casa mia… e che cosa fai?… Ti sbatti la mia cameriera?".
Era davvero arrabbiata.
"Ma veramente… ecco… è successo tutto per caso…".
"Fai silenzio!!…" disse la mamma di Francesco. "…Ma per piacere, risparmiati queste stupidaggini! «Per caso», dice lui…!! E adesso come dovrei comportarmi con te…? Dovrei dirlo ai tuoi, che pure conosco… o magari devo dirlo a Francesco di come ti comporti a casa sua?"
"No, signora, la prego…".
"Sei proprio uno stronzetto… per chi mi hai presa, per una scema…?? Secondo te non lo vengo a sapere che cosa combini con mia figlia? Francesco è ingenuo e non si accorge di niente, ma io sì! E adesso anche con la cameriera… ma che ti sei messo in testa??".
"Con sua figlia non è successo niente, glielo giuro…".
"Stai zitto, ti ho detto. E non spergiurare…"
Cazzo, la situazione era davvero tragica… ero spacciato! La mamma di Francesco, però, non ne aveva ancora abbastanza.
"Allora, qual è il tuo piano…? Vorresti scoparti tutte le femmine di questa casa…?".
"Ma signora… io non mi permetterei mai di…".
"Non l'hai capito che devi stare zitto??".
Detto questo, mi si avvicinò leggermente… non capivo le sue intenzioni.
"E magari, chissà… vorresti scoparti anche me… non è così?". Questa volta, però, lo aveva detto con un tono di voce più basso, rilassato, quasi languido.
Cosa? Ma che stava dicendo…? Non ci credevo… mi stava provocando esplicitamente… era impazzita…??
"Ehm… veramente…".
"Io però sono molto esigente…", e detto questo, appoggiò la sua mano sulla mia patta e cominciò a tastare.
Wow… non ci credevo: la mamma di Francesco, il mio sogno erotico, che mi stava tastando il cazzo! Lo sapevo che fondamentalmente era una gran porca, ma non mi aspettavo una situazione così.
Mi abbassò i pantaloncini e mi tirò fuori «gulliver».
"Ma bene… e sai anche usarlo, questo pisellone…? Vediamo un po'…".
Senza dire una parola, la mamma di Francesco si spogliò completamente… prima il vestito, poi gli slip… rimase nuda con le scarpe a tacco alto; era davvero uno spettacolo della natura… ed era tutto per me. Era come un sogno, dal quale non mi sarei voluto svegliare, nemmeno a cannonate.

Si avvicinò, si mise in ginocchio davanti al mio «gulliver»… e mi guardò negli occhi dal basso in alto con quella faccia da porca che si ritrovava.
"Ora vediamo chi è più brava a prenderlo in bocca… io o mia figlia…" mi disse.
Detto questo si fece una risatina, e si infilò «gulliver» nella sua fantastica bocca da pompinara! Cazzo, che pompate strepitose… eh sì, decisamente meglio lei della figlia.
"Aaahhhh… signora, lei è fantastica… oh sì… ancora…aaahhhh…".
Lei sembrava godere degli apprezzamenti. E continuava con pompate sempre più feroci… accidenti, che pompinara.
Dopo un po' si staccò dal mio cazzo e mi scrutò.
"Che ti credi, che non li vedo tutti gli sguardi che mi lanci? Tu mi vorresti scopare, non è così…?".

Non aspettò la mia risposta; mi tirò per un braccio e mi scaraventò sul letto, fiondandosi subito dopo addosso a me e bloccandomi di schiena sul materasso.
"E invece adesso ti scopo io; così, se proprio devi pensare che la mamma del tuo amico sia una vera troia, almeno avrai un ottimo motivo per farlo".
Ero steso sul letto, con lei a cavalcioni su di me e che si era già infilata il mio «gulliver» nella sua fica calda e bagnatissima. In men che non si dica, già si stava muovendo meravigliosamente… le sue tettone ballonzolavano violentemente sotto l'effetto dei suoi colpi di bacino.
"Ooohh… sì, Marco… così, così… non mollare…".
Inominciò a cavalcarmi come una pazza… si muoveva sopra il mio cazzo con una maestria unica… era davvero una troia esperta; e intanto continuava a parlarmi.
"Chi è più troia, allora? Io o mia figlia… eh?".
Era infoiatissima… era lei che mi scopava, decisamente… era un troione coi fiocchi!
"Oooh, sì… sei tu… sei tu la più troia di tutte…" gridavo.
Lei rideva e continuava a cavalcarmi, godendo sempre più forte.
Andammo avanti così a lungo… fin quando lei avvertì che ero prossimo ad una potente sborrata; si fermò e si sollevò quel tanto da far uscire il mio «gulliver» dalla sua tana, poi si rimise a cavalcioni su di me, e me lo massaggiò tenendolo tra il suo addome e il palmo della sua mano, fino a ché alla fine esplosi… dal mio «gulliver» partirono degli schizzi poderosi, talmente potenti che le arrivarono fino ad oltre le sue magnifiche tettone… lei sembrava gradire, tanto che col dito prendeva un po’ di sperma e se lo ficcava in bocca sorridendo… santo cielo, che maiala sopraffina!

Appena finito, lei mi passò di nuovo la mano sul cazzo, e poi si sollevò da me.
"Ora però te ne devi andare… capito…?" mi disse. "E cerca di farti vedere da me il meno possibile…".
Non risposi neanche una parola.

Quella sera stessa andai via; Francesco rimase un po' perplesso per la mia decisione improvvisa, e non capì molto. Ma purtroppo avevo preso quell'impegno con sua madre, e non potevo disattenderlo.

Da allora, ahimé, ho deciso di allentare i rapporti con Francesco. Sono stato un vigliacco, non ho mai avuto il coraggio di dirgli nulla, e lui certo non meritava di avere un amico come me! Però… ragazzi, così è la vita; le occasioni vanno colte al volo, e come si dice: alla fine meglio avere rimorsi che avere rimpianti!
Francesco era, ed è tuttora, davvero un bravo ragazzo!! Non potrei dire lo stesso, però, delle donne della sua famiglia: che troie, ragazzi…!! Non le dimenticherò mai più, finché campo…!
scritto il
2024-08-06
5 . 5 K
visite
3 2
voti
valutazione
6.4
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.