Le avventure erotiche di Lollipop 1°capitolo

di
genere
orge

Capitolo 1: La Soglia del Piacere
Lollipop camminava lungo la strada deserta, avvolta dal manto scuro della notte. Le luci tremolanti dei lampioni proiettavano ombre inquiete sul marciapiede, danzando come spettri intorno a lei. Sentiva l'aria calda dell'estate sfiorarle la pelle nuda sotto il vestito leggero, un abito che si adattava perfettamente alle curve del suo corpo, accentuando la sua silhouette sensuale. Era diretta verso un luogo di cui aveva solo sentito parlare, un luogo avvolto nel mistero e nell'eccitazione proibita, dove avrebbe potuto dare libero sfogo ai desideri che bruciavano dentro di lei.
La villa apparve all'improvviso davanti ai suoi occhi, una figura imponente nel buio, immersa in una quiete innaturale. Le finestre erano oscurate, come se al di là di esse si celasse un mondo nascosto, pronto a svelarsi solo a chi fosse disposto a varcarne la soglia. Lollipop si fermò un attimo, respirando profondamente. Un tremore le percorse la schiena, un misto di ansia e anticipazione. Poi, con un movimento deciso, si avvicinò all'ingresso.
La porta si aprì senza alcuna resistenza, accogliendola in un abbraccio di penombra e desiderio. All'interno, il suono ovattato di musica sensuale e il mormorio di voci sussurrate la circondarono, avvolgendola in un'atmosfera di intimità decadente. I suoi occhi impiegarono qualche istante ad abituarsi alla luce soffusa delle candele, che proiettavano ombre morbide sulle pareti rivestite di velluto.
Il salone principale era un mare di corpi intrecciati, un miscuglio di pelle, sudore e respiri affannosi. Lollipop si muoveva tra loro come in un sogno, sentendo il calore dei corpi accanto al suo, il tocco fugace di mani sconosciute che sfioravano la sua pelle. Ogni contatto accendeva in lei una scintilla, un fuoco che bruciava sempre più forte, spingendola a desiderare di più.
Lollipop si lasciò cadere su un morbido divano di velluto rosso, la stoffa fresca contro la sua pelle nuda. Sentì una mano gentile posarsi sulla sua spalla, e voltandosi incontrò gli occhi di un uomo dai tratti affilati, con uno sguardo che prometteva piaceri sconosciuti. Senza parole, si avvicinò a lui, le loro labbra si incontrarono in un bacio profondo, carico di lussuria e promessa.
Mentre le mani dell'uomo esploravano il suo corpo, Lollipop si lasciò trasportare dal piacere. Le sue dita si muovevano con sicurezza, tracciando percorsi di fuoco lungo le sue braccia, il suo collo, fino a raggiungere il suo seno, dove i capezzoli già tesi si indurivano ulteriormente sotto il tocco esperto. Ogni carezza era un atto di adorazione, un omaggio alla sua bellezza e alla sua sensualità.
Senza interrompere il bacio, l'uomo la sollevò con facilità e la portò al centro della stanza, dove altri corpi si muovevano in un'unica danza di passione. Lollipop si sentì come parte di un rituale antico, un sacrificio al dio del piacere. Si abbassò lentamente, le sue ginocchia che affondavano nel morbido tappeto, mentre le mani dell'uomo guidavano il suo viso verso il suo membro, già rigido e pulsante.
Con una lentezza deliberata, Lollipop prese in bocca la sua virilità, gustando il sapore della sua pelle e l'odore del suo desiderio. Sentì l'uomo tremare sotto di lei, un gemito di piacere che risuonava nelle sue orecchie come una melodia dolce. Ogni movimento della sua lingua era un atto di devozione, una celebrazione del corpo e del piacere che poteva offrire.
Intorno a lei, la stanza sembrava respirare, ogni gemito, ogni sospiro si fondeva in un'unica sinfonia sensuale. Lollipop si perse nel ritmo di quella musica, le sue mani che si muovevano in sincronia con la sua bocca, mentre l'uomo sopra di lei affondava sempre più profondamente, il suo respiro che si faceva sempre più affannoso.
Quando finalmente l'uomo raggiunse l'orgasmo, il suo corpo si irrigidì e Lollipop sentì il calore del suo seme riempirle la bocca, un sapore salato e dolce al tempo stesso. Lo inghiottì senza esitare, come un nettare divino, sentendo un'ondata di piacere pervadere il suo corpo.
Ma la notte era ancora giovane, e Lollipop sapeva che c'erano altri piaceri da scoprire, altre esperienze da vivere. Si alzò lentamente, i suoi occhi che brillavano di una luce nuova, un desiderio insaziabile che la spingeva a cercare di più. L'uomo la osservò allontanarsi, un sorriso soddisfatto sulle labbra, mentre lei si dirigeva verso la prossima stanza, dove l'oscurità della dark room la attendeva, pronta a svelare nuovi segreti del piacere.
In quella stanza senza luce, Lollipop si abbandonò completamente ai suoi sensi, sentendo mani sconosciute esplorare il suo corpo, bocche affamate che cercavano il suo calore. Il buio amplificava ogni sensazione, rendendo il piacere quasi insopportabile nella sua intensità. Ogni tocco, ogni bacio era un atto di pura lussuria, una discesa nell'abisso del desiderio più oscuro.
Il tempo sembrava sospeso, e Lollipop si sentiva come in un sogno, dove ogni confine tra realtà e fantasia si dissolveva, lasciando solo il piacere puro e incontaminato. E mentre si perdeva in quel vortice di corpi e sensazioni, sapeva che questa notte avrebbe cambiato per sempre il suo modo di vedere il piacere e l'amore, trascinandola in un mondo di trasgressione e libertà che non avrebbe mai più voluto abbandonare.
La notte, però, le riservava ancora un'ultima sorpresa, un incontro che avrebbe scosso le fondamenta stesse della sua identità, mettendola di fronte a una verità sconvolgente, nascosta nell'ombra della sua stessa carne.
scritto il
2024-08-10
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