Le avventure erotiche di Lollipop 2°capitolo

di
genere
orge

Capitolo 2:Nel Cuore dell'Oscurità
Lollipop si era appena rialzata, il corpo ancora intriso del calore e del sapore dell'incontro precedente, quando le sue gambe la portarono, quasi come in trance, verso l'ingresso della dark room. La porta era socchiusa, una sottile fessura di ombra che sembrava pulsare come un cuore vivo, un invito tacito a scoprire i segreti che celava.
Varcata la soglia, Lollipop fu immediatamente avvolta dal buio assoluto, un'oscurità che non conosceva confini, che la isolava da tutto tranne che dai suoi sensi. Era come se il mondo esterno fosse svanito, lasciando solo lei e il suo corpo, sospesi in uno spazio senza tempo. Le sue mani si mossero cautamente davanti a sé, cercando di orientarsi, ma presto si resero conto che era inutile: in quella stanza, non c’era bisogno di vedere.
Le prime dita a sfiorarla erano delicate, quasi timide, come se il buio stesso le avesse generato, guidandole verso la sua pelle. Lollipop rabbrividì al contatto, il tocco era fresco e leggero, ma accese immediatamente una scintilla dentro di lei. Le dita scivolarono lungo le sue braccia, un fremito elettrico che le percorse la spina dorsale, facendola tremare di desiderio. L'assenza di vista amplificava ogni sensazione, ogni contatto sembrava moltiplicarsi, irradiandosi in tutto il suo corpo come un'onda di calore.
Non era solo la sua pelle a reagire, ma anche il suo respiro, che si fece più profondo, più lento, mentre le mani continuavano la loro esplorazione, passando sul suo collo, indugiando sulla sua clavicola, per poi scendere fino al seno. Le dita si chiusero dolcemente sui suoi capezzoli, che si indurirono sotto il tocco gentile, un piacere acuto che le fece mordere il labbro inferiore per trattenere un gemito.
Era una danza, un gioco sensuale in cui non esistevano limiti, solo il desiderio puro e incondizionato. Sentì un corpo avvicinarsi a lei, il calore di un torace muscoloso che le sfiorava la schiena, mentre altre mani si appoggiavano sui suoi fianchi, stringendoli con una possessività che la fece rabbrividire di eccitazione. Le loro bocche si avvicinarono alla sua pelle, i respiri caldi e affamati che si mescolavano al profumo della sua carne, e Lollipop si sentì come una preda circondata da predatori, ma non c’era paura, solo un crescente, irresistibile desiderio.
Una bocca trovò il suo collo, e le labbra morbide si chiusero sulla sua pelle, succhiando delicatamente mentre le mani sui suoi fianchi la guidavano indietro, contro il corpo di chi la desiderava con una tale urgenza. Sentì la sua schiena premere contro un petto forte, il battito del cuore dell’uomo che pulsava contro di lei, sincronizzandosi con il suo. Ogni tocco, ogni bacio la portava più vicina all’inevitabile.
Mentre le mani esploravano il suo ventre, scendendo lentamente verso il basso, Lollipop si sentì come se stesse affondando, ogni parte di lei che si lasciava andare, sciogliendosi in quel piacere oscuro e sconosciuto. Le dita trovarono finalmente il centro del suo desiderio, e un’ondata di calore la travolse, come se ogni fibra del suo essere fosse stata accesa in un unico, intenso fuoco.
I tocchi erano sapienti, lenti e inesorabili, costruendo in lei un piacere crescente, un'onda che si innalzava sempre di più, senza mai raggiungere il picco. La sua mente si svuotò di ogni pensiero, lasciando spazio solo alle sensazioni che scorrevano come un fiume impetuoso attraverso il suo corpo. Ogni fibra di lei vibrava, risuonando con i tocchi e i baci che si susseguivano, uno dopo l'altro, senza pausa, come un'infinita sinfonia del piacere.
Il buio la rendeva libera, priva di inibizioni, permettendole di abbandonarsi completamente al piacere. Lollipop si contorceva sotto quei tocchi, il suo respiro che si faceva sempre più affannoso, ogni parte di lei che gridava per un rilascio che sembrava sempre sfuggirle. E proprio quando pensava che non avrebbe potuto sopportare di più, una mano si insinuò tra le sue gambe, trovando il punto esatto che la fece sussultare, la testa che si piegava all’indietro in un grido di piacere soffocato.
Le dita si muovevano con una lentezza esasperante, esplorando ogni piega della sua carne, sfiorandola con un tocco leggero per poi affondare con una pressione che la faceva contorcere di desiderio. Ogni volta che pensava di essere sul punto di raggiungere il culmine, la mano si fermava, lasciandola sospesa in un tormento delizioso che la faceva ansimare per di più.
Ma alla fine, il piacere arrivò come un'esplosione, travolgendola con la forza di una tempesta. Lollipop si irrigidì, il corpo che si inarcava in un grido muto, mentre l'orgasmo la travolgeva, scuotendola dalle radici dei capelli fino alla punta dei piedi. L'ondata di piacere sembrava non finire mai, ogni spasmo che si susseguiva, uno dopo l'altro, lasciandola svuotata e al tempo stesso colma di una soddisfazione profonda e primordiale.
Quando finalmente il piacere si placò, Lollipop si lasciò andare, il corpo che si adagiava mollemente contro quello dell'uomo che la sosteneva, la sua pelle che brillava di sudore nel buio. I respiri si calmarono, le mani che un attimo prima l'avevano portata sull'orlo del piacere si allontanarono, lasciandola sola in quell'oscurità avvolgente, ma non si sentì abbandonata, bensì avvolta da una pace profonda.
Mentre il silenzio riempiva la stanza, Lollipop capì che in quel buio aveva trovato una parte di sé che non conosceva, una parte che esisteva solo al di fuori del mondo visibile, un mondo dove il piacere non aveva bisogno di forma o di luce per esistere. E sapeva che quella notte era solo l'inizio di un viaggio verso la scoperta di sé stessa, un viaggio che l'avrebbe portata a esplorare ogni angolo oscuro del suo desiderio.
Si rialzò, il corpo ancora tremante per l'intensità dell'esperienza, e si avviò verso l'uscita della dark room, con la consapevolezza che il suo percorso non era finito. La villa la chiamava ancora, e Lollipop era pronta a rispondere, a esplorare ogni angolo nascosto di quel luogo di piacere e perdizione. E mentre usciva dalla stanza, sentì il battito del suo cuore che si sincronizzava con quello della villa, un richiamo irresistibile che la spingeva a cercare di più, a desiderare di più.
E sapeva che avrebbe trovato ciò che cercava.
scritto il
2024-08-10
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