Una casalinga normale

di
genere
trio

Sono Giulia, ho 30 anni e sono una casalinga abbastanza soddisfatta; anche il sesso con mio marito va piuttosto bene… ma un mese fa mi è capitata una cosa che mi ha rivelato un lato del mio carattere che neanch'io conoscevo.

Ero andata al supermercato per fare la spesa; era tarda mattinata, così non avrei trovato troppa coda. Mentre riempivo il carrello ho visto due uomini che mi guardavano con una certa insistenza; la cosa non mi dispiaceva, anche se non ho il fisico da velina non sono certo da buttare: 1,60 per 55 chili ben distribuiti, e una quarta di reggiseno che sta ben su da sola. Gli sguardi che mi lanciavano sembravano di apprezzamento, e la cosa mi lusingava. Dopo aver pagato, mentre mettevo le buste in macchina, i due uomini del supermercato si sono avvicinati… non era la prima volta che mi venivano fatte delle proposte, e pur essendone lusingata non avevo nessuna intenzione di tradire mio marito. Quando furono vicino a me li ho potuti osservare bene… carini, ma niente di eccezionale… mi preparavo a scaricarli elegantemente.
- Permette, signorina… -mi disse il più vicino- …vorremmo farle una proposta di lavoro.
Questo esordio mi spiazzò, e mi incuriosì… così accettai di discutere la cosa davanti a un caffè.

Al bar, dopo che mi misero a mio agio, mi esposero di cosa si trattava.
- Vede signorina, noi stiamo facendo un casting, e lei ha un volto particolare… vorremmo chiederle se sarebbe interessata a interpretare alcune scene.
Diventai subito diffidente.
- Di che cosa si tratta? -chiesi.
- Noi produciamo film erotici con protagonisti presi dalla strada.
La cosa mi lasciò di sasso… in pratica il volto particolare era una faccia da troia, e mi stavano chiedendo di fare sesso davanti a delle telecamere con degli sconosciuti. Ho sempre pensato che, se qualcuno mi avesse prospettato qualcosa del genere, avrei reagito tirando il caffè in faccia a chi me lo proponeva e andandomene indignata; invece, con mia sorpresa, quasi non mi riconobbi mentre chiedevo:
- Ma in particolare di che si tratta?
I due parvero rilassarsi, evidentemente erano abituati ad un'altra reazione.
- Ecco… produciamo film a carattere amatoriale, dove i protagonisti sono persone comuni, il compenso viene stabilito in base alla prestazione che la persona e disposta a fare, e il film viene distribuito in un'altra regione… comunque, per chi lo volesse, si può indossare una maschera per coprire il volto, ma il nostro truccatore è capace, con pochi accorgimenti, di renderla una persona somigliante a lei, ma che non è lei.
Nel dire questo erano molto professionali e sapevano mettermi a mio agio; con mia sorpresa mi ritrovai a stringere le cosce perché mi stavo eccitando.
- E… quanto paghereste?
Questa frase mi usci fuori senza che io me ne accorgessi.
- Come le abbiamo detto dipende dalle prestazioni; ad esempio… per una esibizione nuda con masturbazione 200 euro, per un rapporto lesbico 300 euro, per un pompino 300 euro, se fatto a due uomini contemporaneamente o se fatto mentre si partecipa ad un trio 350; per una scopata normale 350, con due uomini 500; per una «gang bang», ossia un'ammucchiata di uomini con una sola donna, anche 1.000… tutto dipende da dove vuole arrivare.
Questo modo di esporre prestazioni e tariffe mi dava l'impressione che vendessero frutta e verdura. Il gioco ormai si era spinto molto avanti… dovevo troncare e tornare a casa, ma invece di dire «non mi interessa», come sarebbe stato più logico, la mia mente partorì un'altra frase.
- Non so, devo pensarci…
Uno dei due mi fece scivolare un biglietto da visita in mano.
- Se dovesse decidere, ci chiami a questo numero.
Si allontanarono lasciandomi seduta a guardare il biglietto da visita… e a stringere quanto più potevo le cosce, dato che mi stava montando una eccitazione pazzesca. Corsi filata a casa e mi masturbai per almeno mezz'ora; dopo due orgasmi a mente fredda, mi chiesi cosa mi fosse preso.
Nei giorni successivi continuavo a pensare al biglietto che mi avevano lasciato; ogni volta che ci pensavo, un calore mi saliva dentro, costringendomi a masturbarmi.

Tre giorni dopo questo incontro arrivò l'estratto conto della banca e come al solito era deprimente… era l'alibi che mi mancava! Cinque minuti dopo stavo telefonando. Furono gentilissimi, e mi diedero appuntamento per quel pomeriggio.
Andai all'incontro emozionata come una ragazzina al primo appuntamento; per l'occasione avevo indossato delle autoreggenti bianche, un tailleur blu con maglietta bianca e scarpe con tacco alto; un velo di trucco leggero completava il tutto.
Appena arrivata mi fecero subito accomodare e parlammo di me, di cosa mi avesse fatto decidere di provarci, se fossi single, sposata o fidanzata, delle mie abitudini sessuali, se avessi o avessi mai avuto amanti, o rapporti occasionali; poi discutemmo di quello che avrei voluto fare… mi rassicurarono sull'igiene e sulla pulizia del set e dei miei eventuali partners, e che non mi avrebbero forzata in alcun modo se, a un certo punto, avessi deciso di rinunciare o di non proseguire oltre. Ci pensai un attimo, poi mi accordai per una scopata con due uomini. Mentre discutevamo mi sentivo una vera troia a parlare con due sconosciuti di come farmi scopare da altri due sconosciuti.
A un certo punto mi chiesero di spogliarmi.
- Devo recitare ora? -chiesi con un certo timore.
- No… dobbiamo solo vedere il fisico, e il truccatore deve controllare se c'è da ritoccare qualcosa.
Mentre chiamavano il truccatore non so se ero più delusa o sollevata; iniziai a spogliarmi togliendo la giacca, poi la maglietta e la gonna. Ero in reggiseno, slip e calze autoreggenti, quando entrò una donna di circa 40 anni… era la truccatrice.
- Complimenti, bel fisico… -fu la prima cosa che mi disse.
- Già… -assentirono gli altri due- …così vestita è molto arrapante… direi di farle tenere le calze durante la scena; ora tolga pure reggiseno e mutandine.
Sentendomi arrossire fino alla punta dei capelli, rimasi con le sole calze e scarpe. La donna mi si avvicinò e mi osservò.
- Dovremo radere i peli della fica e basta, poi, con un po' di trucco e una diversa acconciatura, sarà un'altra persona… -mi disse.
Detto questo fui fatta rivestire, e ci demmo appuntamento per il lunedì successivo presso una villetta fuori città, dove avremmo girato la scena.

I giorni che mi separavano da quel lunedì mi parvero interminabili… finalmente, giunto il giorno, mi presentai presso la villetta che mi era stata indicata.
Appena entrata, la truccatrice che avevo incontrato allo studio mi fece accomodare e mi prese in consegna. Dopo avermi fatto spogliare completamente mi fece allargare le gambe e cominciò a depilarmi… in breve tempo mi trovai la fica senza più un pelo! Successivamente mi fece indossare delle calze autoreggenti bianche velate, che fasciarono completamente le mie gambe, poi un bellissimo completino intimo: reggiseno e perizoma coordinati di pizzo celeste velato, quindi una gonna e una camicetta bianca. Completava il tutto un paio di scarpe nere con tacco a spillo.
Successivamente mi passò al trucco e parrucco.
- Ecco fatto… -mi disse, facendomi guardare allo specchio- …se vuoi posso farti vedere delle mascherine.
Mi guardai e rimasi stupefatta: la donna che mi guardava dallo specchio ero io, ma al tempo stesso non lo ero; anche chi mi conosceva avrebbe detto che era solo una che mi somigliava… così rifiutai la maschera.

Mi condussero nell'altra stanza per cominciare le riprese; nella stanza c'era un grande letto a due piazze e una poltrona. L'unica raccomandazione che mi fece il regista fu di essere naturale.
Al ciak entrarono i miei due partner, avevano circa 30 anni: uno era un ragazzo moro, tratti regolari, alto circa 1,70; l'altro era un po' più chiaro, molto simile al primo nel fisico. Avevano entrambi indosso un'ampia tuta da ginnastica e sembravano essere incerti su come approcciarmi… così presi l'iniziativa: feci cenno ai due di avvicinarsi e cominciai ad accarezzarli. I due sembrarono rilassarsi, e iniziarono ad accarezzarmi anche loro; mi sentivo crescere addosso una grande eccitazione. Mentre uno dei due mi baciava il collo da dietro, l'altro aveva cominciato a sbottonarmi la camicetta, mettendo in vista il mio seno contenuto nel reggiseno di pizzo. Quattro mani cominciarono ad accarezzarmi, e presto le mie tette sgusciarono fuori dal reggiseno per finire sotto le grinfie di quelle dita frenetiche… dopo non molto la camicetta e il reggiseno che indossavo finirono per terra, e, mentre uno mi leccava e succhiava le tette, l'altro aveva cominciato ad alzarmi la gonna e ad infilare le sue mani nelle mie mutandine. Ben presto mi ritrovai una lingua che mi frugava la bocca, e due dita che mi ravanavano la fica, facendomi colare dall'eccitazione.
A questo punto decisi di fare qualcosa anch'io, e mi abbassai mettendomi in ginocchio tra i due: tirai fuori dai pantaloni il cazzo di entrambi; erano due bei cazzi, anche se non ancora completamente duri. Tenendoli in mano e segandoli, avvicinai la bocca a uno di essi e lo presi in bocca, e cominciai ad assaporarlo; sentii quel cazzo cominciare a indurirsi tra le mie labbra, allora mi girai e presi in bocca anche l'altro; anche questo cominciò a indurirsi… iniziai così un doppio pompino ad un ritmo forsennato; li ingoiavo, li leccavo, e intanto massaggiavo le loro palle per farli diventare sempre più duri.
Mentre ero impegnata in questa doppia pompa, uno dei due mi fece piegare, si spostò dietro di me e cominciò a leccarmi la fica; averla leccata è una cosa che mi fa impazzire, la novità di avere la fica leccata e contemporaneamente fare un pompino mi fece esplodere in un primo orgasmo, riempiendo la bocca di quello che mi leccava dei miei umori.
I due uomini si guardarono e, dopo avermi sfilato la gonna e gli slip, mi sdraiarono sul letto… in quel momento l'immagine di me con indosso solo le calze e i tacchi a spillo, distesa su un letto con due uomini che mi leccavano e altri due che guardavano, mi fece impazzire; l'eccitazione, anziché calare dopo l'orgasmo, aumentò. Uno dei due andò in mezzo alle mie gambe e lo sentii strusciare il suo cazzo sulla mia fica prima di infilarmelo; l'altro intanto si era portato sopra di me e mi dava il suo cazzo da succhiare… sentii entrare il cazzo dentro di me e mi parve di avere una sbarra rovente tra le cosce; nel frattempo sentivo un altro cazzo che mi cresceva in bocca. La sensazione che provavo era di riempimento totale, la mia mano era andata al clitoride e lo stava torturando, credo di aver avuto due orgasmi di seguito; non capivo più niente e l'eccitazione non accennava a scendere.

Ad un certo punto mi misero a pecorina, e mentre quello che avevo succhiato si occupava della mia fica da dietro, l'altro mi dava il suo cazzone in bocca per farselo succhiare; sentii il sapore dei miei umori su quel cazzo, e in quel momento l'unica cosa che pensai fu: «…avrei dovuto fare anche una scena con una donna»… ma i due già stavano cambiando posizione, e mentre uno si sdraiava sul letto l'altro mi aiutava a salirci sopra dando le spalle a quello sdraiato… mi parve una posizione poco comoda, ma quando l'altro si abbassò per leccarmi il clitoride mentre quello sotto di me mi trapanava, mi senti avvampare ancora di più di piacere… quanto durò questa posizione non lo so, so solo che si dettero il cambio e questa volta l'altro, anziché occuparsi del mio clitoride, passò a leccarmi il culo, insinuando la sua lingua nel mio buchino, e alternandola con le dita. Io, nonostante l'avessi preso nel culo poche volte, mi sentii avvampare.
«…Nel culo, mettetemelo nel culo…» esclamai.
Mi fecero girare e mettere sulla schiena con le gambe aperte, e mentre uno dei due mi leccava fica, l'altro si inumidiva la punte del cazzo e me lo appoggiava al culo… non so come fece a trattenersi, invece di spingere con forza e entrare, cominciò ad entrare e uscire poco per volta; sentivo il mio culo cedere e avvolgere quel cazzo; contemporaneamente l'altro continuava a leccarmi e succhiarmi la fica e il clitoride. Mi ritrovai ad accogliere quel cazzo nel culo senza nessuno sforzo e sentire nuove sensazioni sommergermi… ero ormai partita per la tangente, avevo perso il conto di quante volte ero venuta o di chi si stesse occupando del mio culo o della mia fica.

Ormai ero convinta di non avere più forze, quando uno dei due si sdraiò sulla schiena e l'altro mi fece accomodare sopra quel cazzo che ancora svettava duro, cosi mi ritrovai ancora una volta a cavalcioni, stavolta però frontalmente al mio stallone. Mi lasciavo maneggiare da loro come una marionetta… mentre quel cazzo mi pompava nella fica mi sentii spingere in avanti, e sentii che qualcosa premeva sul mio culo ormai abituatosi ad essere penetrato… l'idea che avrei avuto due cazzi dentro, uno nel culo e uno nella fica, mi diede una sferzata di energia… e quando sentii che il cazzo era entrato, che ero farcita in entrambi i miei buchi, esplosi in un ultimo orgasmo delirante e mi accasciai, sfinita ed imperlata di sudore, sull'uomo su cui ero sdraiata. Continuarono a muoversi dentro di me ancora un po', finché li sentii uscire contemporaneamente… pensai che se ne fossero venuti e non me ne fossi accorta, e invece le esigenze sceniche richiedevano ancora un ultimo sforzo… mi tirarono su e mi ritrovai in ginocchio tra i due cazzi che poco prima avevo accolto dentro, con i due maschi che, alternativamente, me li spingevano nella bocca. Io aprivo la bocca e succhiavo, meccanicamente, ormai distrutta da tutti gli orgasmi che avevo avuto.

Ad un certo punto una pioggia di sperma mi riempì la bocca colandomi sul mento; il cazzo che era venuto continuava a spruzzarmi in bocca, e io la lasciavo cadere sulle tette e sul letto. All'improvviso anche l'altro cazzo esplose in un getto di sperma caldo che mi colpì sul viso, mentre io continuavo a leccarli e lo sperma mi colava dappertutto. Esausta continuavo a leccare i cazzi come un automa, finché non sentii il regista dare lo stop, e a quel punto mi lasciai cadere esausta sul letto.

Circa un'oretta dopo, dopo essermi riposata, fatta una doccia e rivestita, mi guardai allo specchio: avevo un'aria distrutta, ma felice. Stavo lì a pensare a quale scusa avrei inventato con mio marito per essere rimasta fuori così a lungo, quando i due produttori mi si avvicinarono e mi diedero una busta. La aprii e vidi che c'erano 1.000 euro.
- Ma… non dovevano essere 500…? -osservai.
I due mi sorrisero.
- Un'interpretazione come la tua deve essere valutata il giusto. Chiamaci, se vorrai guadagnare qualcos'altro.
Più tardi, a casa, mentre contavo i soldi, ripensai a tutto quello che avevo vissuto, e a quanto mi ero dimostrata troia… ma non buttai via quel biglietto da visita.
di
scritto il
2024-08-13
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