L'amico di famiglia

di
genere
etero

Era un giorno qualsiasi… fino a quel momento. Stavo gironzolando tra gli scaffali del supermercato, avevo bisogno di fare un po' di spesa per mia mamma, quando a un certo punto incrocio un amico di famiglia, uno che non vedevo molto spesso.
"Ciao, Martina, come stai?" mi saluta abbracciandomi. Mi dice che anche lui stava facendo un po' di compere, così mi propone di farle insieme mentre facciamo ci due chiacchiere.
"Volentieri!" rispondo. "Mi farebbe piacere". Lo faccio più che altro per educazione, visto che non mi piace che mi vedano con qualcuno della stessa età di mio padre a cui piace broccolare con le ragazzine. Metti che incontro qualche mia amica, e lei poi comincia a incuriosirsi, che figura ci faccio?
Insomma, mentre siamo lì che rovistiamo tra gli scaffali alla ricerca di ciò che occorre ora all'una ora all'altro, lui è lì che mi dice che è parecchio che non ci vediamo, mi chiede come stanno i miei, poi si interessa di me, mi domanda cosa faccio, come vado a scuola, se ho un fidanzato… insomma, quelle cose lì. Io gli rispondo anche un po' scocciata, perché non amo far sapere i fatti miei alla gente, ma comunque continuo a chiacchierare con lui.
Dopo che abbiamo pagato ciascuno la sua spesa e siamo usciti dal supermercato, prima di separarci e andarcene ognuno per conto suo, lui mi poggia una mano sulla spalla e mi si avvicina.
"Sai, Martina…" mi dice, "…devo dirti una cosa che riguarda te…".
"Eh? Che cosa?" gli rispondo io, incuriosita.
"Senti, è una cosa delicata. Perché andiamo a sederci da qualche parte, cosi stiamo tranquilli e possiamo parlare senza problemi? Magari ci prendiamo un gelato…" mi dice lui. A quel punto la curiosità era tanta, così decido di accettare.

Lì vicino c'è un parco, con un chioschetto che vende gelati e bibite fresche. Lui va a prendere un paio di granite di limone, poi da lì andiamo a sederci su una panchina isolata a poca distanza da lì.
"Allora, di cosa mi volevi parlare?" gli domando.
"Vedi, non è una cosa facile da dire per me…" comincia lui, "…sai, qualche settimana fa ero in pineta, a spasso, e mentre ero lì mi è capitato di vedere una cosa…".
Capisco subito di cosa sta parlando. Mi sento crollare il mondo addosso… sono diventata rossa, non riuscivo a parlare, balbettavo… e inoltre ero arrabbiata! Lui nota il mio cambiamento, e cerca di calmarmi.
"No, non preoccuparti, Martina, non c'è nessun problema. Voglio dire, ormai sei diventata maggiorenne, puoi fare quello che vuoi… anche se devo confessarti che… insomma, io non sono mai stato un guardone, ma vedendo lo spettacolo che mi si offriva non ho potuto farne a meno di osservare… e devo riconoscere che sei brava, davvero molto brava…".
Dentro di me mi sento scoppiare dalla rabbia… vorrei prenderlo a schiaffi, dirgli un sacco di parolacce… solo che la paura mi blocca, non ci riesco… non ce la faccio!
"Senti…" dopo un po' mi dice, "…io, come tu sai, ho molta stima di te, e poi c'è sempre il rapporto di amicizia che ci lega… è solo che è più forte di me, questa cosa dovevo dirtela… e poi, ecco… non ho resistito a scattarti un paio di foto con il telefonino. Ce l'ho a casa; se ti va, quando vuoi, mi chiami al cellulare così te le posso mostrare…".
Non ci credo! Mi ha spiata e mi ha anche fatto delle foto. Dopo aver sospirato rumorosamente, mi alzo, lo guardo dall'alto in basso e vado via senza dire nulla.

Tormo a casa e mi butto sul letto! Non riesco a non pensare a quello che mi ha detto: mi ha fatto delle foto, ha delle mie foto mentre faccio cose con qualcuno… col mio fidanzato?! E se invece non fosse il mio fidanzato? Lo so, ammetto di essergli stata infedele, solo qualche volta però, non di più… ma se lui lo scoprisse? Magari potrebbe ricevere quelle foto via WhatsApp, o via Telegram, dal nostro amico di famiglia. Altrimenti perché mi avrebbe detto di avere delle foto? «Ma guarda tu che bastardo…» è l'unica cosa che riesco a pensare. Decido di distrarmi, di non pensare, ma è più forte di me. Tutto il giorno a pensarci… devo risolvere il problema, devo sapere che cosa ha lui su di me.
Così, il giorno dopo, decido di andare da lui a casa sua.

"Chi è?".
"Sono io, Martina".
"Ah, sei tu?!? Vieni su, sali…!".
Lui vive da solo dopo la separazione dalla moglie. Suono alla porta, lui apre e mi fa accomodare. Ha indosso un accappatoio bianco.
"Scusami per l'abbigliamento, ma ero appena uscito dalla doccia quando hai citofonato. Ti confesso che non ci speravo che decidessi di venire… vuoi qualcosa da bere?" mi chiede.
"Non voglio nulla…! Voglio solo farmi dare le foto e andare via", gli rispondo.
"Sei sicura?" insiste lui.
"Non c'è problema, voglio le foto e vado via subito…".
"Ma perché tutta questa fretta, Martina?" lui mi interrompe. "Le foto te le do comunque, non temere… vabbè, senti, io mi verso un po' di vino…" dice. Lo vedo andare verso la cucina, e tornare portando con sé una bottiglia di vino aperta e due bicchieri. Li riempie e me ne lascia uno sul tavolino da caffè al centro della stanza. Lo guardo con sospetto. "Fai come vuoi, in fondo non sei più una bambina…" mi dice.
Non mi piace il suo tono, è come se mi sfidasse a bere per dimostrare che ormai sono grande, anche se ho compiuto 18 anni solo un mese prima. Lo guardo un po' di traverso, poi prendo il bicchiere e lo butto giù tutto d'un fiato! Mi sento subito la testa leggera… forse non avrei dovuto berlo così velocemente.
"Okay… le foto sono di là". Si allontana, e io lo seguo fino alla sua stanza da letto. Lui apre un cassetto, tira fuori un mucchio di foto stampate. "Eccole!", mi dice. Si mette affianco a me e me le fa vedere. La prima è presa da lontano, e sopra ci sono io che tengo in bocca il cazzo del figlio del signor Matteo. "Sai, Martina, sei molto bella, oltre a saper usare bene la bocca…" mi dice, mettendomi un braccio attorno alle spalle.
Arrossisco, vorrei scappare via… intanto lui me ne fa vedere altre… una è presa da più vicino, un altro paio sono zoommate sulla mia faccia mentre mi do da fare, infine un paio dove ho sulla bocca lo sperma.
"Martina… devo confessarti che, se qualcuno mi avrebbe detto che tu facevi certe cose, gli avrei dato un pugno sul naso… invece ho dovuto ricredermi…! Senti, certo tu sei libera di accettare o meno, ma ho un proposta da farti…", intanto lo vedo che si slaccia l'accappatoio, "…le foto sono tue, a patto che fai anche a me quello che hai fatto a quell'idiota. Tu fai un bel lavoretto, io ti consegno le foto e fine della storia, tutto come prima. Mica vorresti che qualcuno, a casa tua, le veda, vero? E credo che non vorrresti neanche che le veda il tuo fidanzatino, o mi sbaglio?!".
Lo fisso in faccia con rabbia; gli vorrei dire chissà che cosa… ma purtroppo devo stare al gioco. «Mi conviene starci…» dico tra me e me, «…gli faccio un pompino, cerco di farlo venire subito, prendo le foto e via».
Accetto le sue condizioni. Lui sorride, mentre si apre l'accappatoio sul davanti.

Si avvicina, mi prende la mano e me la porta al suo cazzo già duro… è bello grosso, sicuramente più di quello del figlio del signor Mattero. Lo prendo in mano come si fa con una torcia luminosa, e con l'indice ed il pollice comincio a muovere in su e in giù la pelle che gli ricopre la cappella. L'idea di fare una sega ad uno degli amici di mio padre mi fa senso. Sento il suo pisello pulsare, mentre si ingrossa sempre di piú, le sue palle sono belle gonfie… mi viene voglia di smettere, ma so che se lo faccio lui non mi darà mai le foto. All'improvviso, con un movimento deciso, afferro completamente il suo cazzo e tiro indietro la pelle con la mano, che va a sbattere sulle sue palle. Faccio uscire la sua cappella completamente, insieme ad alcune gocce di liquido trasparente… non è sperma, quello lo conosco bene. Lo stringo e incomincio a segarlo; inizio a muovere la mia mano a stantuffo, su e giú, su e giú, una volta, due volte, tre volte… comincio a prendere il ritmo, e sento che lui comincia ad avere il respiro pesante, ma si vede che lui vuole un'altra cosa da me.
"Non crederai di cavartela con una sega, ragazzina… dai, inginocchiati e prendimelo in bocca…" mi dice.
"Sei un porco depravato…!" gli dico; poi, però, inizio a leccare. Cerco di prenderlo in bocca, di ingoiarlo… mi faccio schifo per quello che sto facendo, ma più vado avanti e più sento che la cosa mi eccita.
"Su, forza, mettici un po' di passione, fai del tuo meglio…", lui mi dice, "…tanto so che li sai fare molto bene i pompini…". Mi tira la testa verso di sé e fa scivolare il suo cazzo nella mia bocca aperta. Lo affonda dentro e fuori la mia bocca, dandomi tutto il suo cazzo a ogni spinta. Le sue palle sbattono contro il mio mento e la sua presa sul mio collo si fa più stretta mentre lui mi scopa la gola, grugnendo sottovoce.
La saliva mi esce dalla bocca e finisce sul pavimento mentre lui mi scopa la faccia, con suoni umidi e biascicanti che mi uscivano dalla gola… e intanto io ingoio, lecco, succhio, passo la lingua tra il glande e il resto. Mi vengono conati di vomito e tosse, ma lui continua a sbattere il suo cazzo dentro e fuori la mia bocca mentre lo fisso negli occhi.
Vorrei che venisse subito, ce la metto tutta, lo sego e lecco contemporaneamente… accelero i movimenti con la mano, ma lui mi dice: "Fai con calma, piccola, abbiamo tutto il tempo… alzati, togliti la maglietta, fammi vedere il tuo seno, forza…".
Obbedisco e mi tolgo la maglietta; lui mi slaccia il reggiseno, inizia a leccarmi i capezzoli, mi massaggia piano tutti e due i seni… poi mi porta una mano alla cintura, la slaccia e abbassa i pantaloni; inizia a massaggiarmi il sesso, mi fa i complimenti per il perizoma che indosso…
Ormai sono nelle sue mani. Dentro di me inizio ad eccitarmi, e penso che tutto sommato lui è un bell'uomo… uno stronzo manipolatore, vabbè, però per me è pur sempre un'esperienza con una persona matura.

Mi costringe ancora una volta a prenderlo in bocca per un breve periodo prima di staccarsi. Poi mi fa sedere sul letto, e lui, in piedi, si avvicina a me puntando il cazzo alla mia bocca. Lo prendo in mano un'altra volta, avvicino la bocca e inizio a leccare, e lui nel frattempo mi palpa il seno… cerco di farmelo entrare il più possibile in bocca e la cosa inizia a piacermi, intanto ormai sono eccitata che con una mano mi tocco il sesso… lui però mi vede e mi ferma.
Mi dice di sdraiarmi, che vuole leccarmi un po' la fica.
"Sai, non mi è mai capitato di leccare una bella diciottenne…" mi dice sorridendo, e intanto mi solleva la gonna, aggancia con le dita il bordo delle mie mutandine e me le leva.
"Oh, cielo!", dico, un po' spaventata e un po' eccitata.
Lui mi divarica le gambe, si mette in mezzo e si inginocchia, con il viso all'altezza della mia fessura. Inizia a leccarmi piano, passando la lingua sulla mia fichetta con leccate lunghe e lente.
"Che bella fica che hai!" mi dice. "A me piace moltissimo la fica depilata, con solo un ciuffetto… bellissima!". Intanto con la punta della lingua cerca il mio bottoncino, lo trova e inizia a stuzzicarmelo, prima di infilarmi la sua lingua tra le labbra della mia micina…! Altro che il figlio del signor Matteo, questo qui ci sa fare davvero, sa dove e come leccare.
Le sue mani scivolano delicatamente all'interno delle mie gambe, facendomi tremare. Mi lascio andare a un piccolo sussulto di piacere, ma cerco di non farglielo capire. Ormai però sono partita; inizio a gemere, comincio a provare vere sensazioni di piacere. Lui mi allarga di più le gambe e affonda la faccia nella mia figa. Caccio un gridolino mentre lui si mette d'impegno, leccandomi e mordicchiando la mia passera con un tocco esperto, prendendosi il tempo necessario. Poi sento un suo dito scivolare nella mia figa mentre lui continuava a divorarmela, il dito comincia a muoversi dentro di me, e i miei gemiti aumentano d'intensità. Guardando nello specchio lì affianco, vedo la mia espressione: avevo uno sguardo di puro godimento, che era esattamente quello che stavo provando.
"Cazzo… oh cazzo…", gli dico tra un sussulto e l'altro. "Non ti fermare, non ti fermare…!".
Sento che l'orgasmo sta arrivando, e decido di aiutarlo facendo scivolare la mia mano destra verso il basso e iniziando a strofinarmi il clitoride, mentre con la sinistra mi palpavo una tetta. Era tutta una confusione di movimenti, i miei e i suoi, tutti con lo scopo di darmi piacere.
Ad un tratto lui mi alza le gambe e inizia a passare la lingua sul mio buchetto, alternando fica e culo… era la prima volta che venivo leccata anche nel culetto, era fantastico… mi metto a lavorarmi il clitoride più velocemente, il mio respiro diventa più veloce e i miei gemiti più forti. A un certo punto i miei muscoli si irrigidiscono e poi, dopo qualche secondo, tutto il mio corpo si è messo a tremare impazzito, non riuscivo a controllarlo. Ho emesso un piccolo urlo, e dalla mia micetta è partito uno schizzo che ha innaffiato la faccia dell'uomo, come se fosse passato sotto una cascata.
"Porca vacca!" gli dico, senza più fiato. "È stato incredibile!".

Dopo un po' lo sento insistere sul mio buchino; cerca di infilarci la lingua, come se volesse lubrificarmelo. «Forse…» penso, «…essendo un uomo maturo ed esperto, si è accorto che lì non sono più vergine». Dopo un po' lo vedo insalivarsi un dito, lo porta al mio culetto e inizia a infilarlo. Mi entra piano, con facilità… lui mi dice di non avere paura, ma io sono talmente rilassata che quasi non mi accorgo della sua penetrazione, anche perché intanto la sua lingua continua a leccarmi la fica. Sento piacere sia davanti che didietro, non capisco più nulla, inizio a colare umori… lui accelera i movimenti con la mano, e a in certo punto mi infila nel culetto anche un altro dito… ormai mi sento dilatata, lui continua ad incularmi con due dita, muovendole avanti e indietro e ruotandomele dentro il buchetto… sento che sta per arrivare un altro orgasmo; mi irrigidisco e stringo i denti, e dopo pochissimo tempo sento che il piacere mi travolge, partendo dal culetto e diffondendosi per tutto il corpo. Mi sento come se fossi stata fulminata da una scaricha elettrica… e appena è finita, subito arrivano altre piccole scariche elettriche che mi scombussolano la mente.
Non avevo mai avuto un orgasmo anale prima, è stato sconvolgente!

Dopo avermi fatta godere, lui si alza, si china e mi allunga una mano per aiutarmi a mettermi in piedi. Tenendosi alla mia mano mi dice di girarmi e mi fa assumere la posizione della pecorina. Ormai sono in balìa di quest'uomo maturo, non oso disubbidirgli… mi fa appoggiare con le mani sul bordo del letto, con i piedi per terra, girata di spalle mostrandogli il mio culo; poi si avvicina a me da dietro, tenendosi il cazzo in mano… non capisco dove vuole arrivare, quando a un tratto lui mi prende per i fianchi. Solo allora capisco che cosa vuole.
Sento che appoggia la cappella sulla mia fica…
"NO!" urlo e mi dimeno, togliendomi da quella posizione. "Non ti permettere! Sono vergine, e tale voglio restare, hai capito?".
Lui mi chiede scusa… "…però…", mi dice, "…ho notato che il tuo culetto, quando ci ho infilato le dita, si è subito adattato… lì non sei vergine, non è così?!".
"Okay, sì, è vero, lì non sono vergine… ma accetto solo se mi prometti di fare con dolcezza, di non farmi male… è che… cioè… un cazzo vero non l'ho mai preso…" gli dico, e intanto dentro di me penso che forse era quasi ora per me di provare un bel cazzo nel culo, visto che fino ad allora c'era stato un po' di tutto, ma un cazzo vero mai.
Dopo avergli fatto giurare che non mi avrebbe fatto alcun male, ritorno nella posizione di prima. Lui si avvicina a me, fa colare della saliva dalla sua bocca e si unge il cazzo dicendomi di rilassarmi. Quando sento la punta della cappella appoggiarsi al mio culetto, lo aiuto allargandomi le chiappe con le mani in modo di facilitare l'operazione… lo sento entrare, sento dolore, mi sta facendo male.
"No, fermati…" lo prego, "…toglimelo, mi fa troppo male…".
"Mmmm…" lui dice. Si allontana un attimo, va e apre un cassetto del comodino, e da lì tira fuori un tubetto, con su scritto «vaselina». "Questa la usavo con quella troia fedifraga della mia ex-moglie; con lei funzionava benissimo!". Ne spreme un po' sul mio buchetto e me la cosparge con le dita, infilandola anche dentro; poi ne spreme un po' anche sul suo cazzo, spalmandola per bene. Quindi ritorna all'attacco: inizia ad entrare, io gli dico di fare piano, e lui, accarezzandomi la schiena e le chiappe con dolcezza, inizia a spingere lentamente… lo sento entrare, centimetro dopo centimetro… sento che mi brucia, gli dico di fermarsi… lui lo fa, ma non lo toglie, dicendo che in questo modo il mio buchetto si adatterà al suo cazzo. Nel frattempo con una mano raggiunge la mia figa e mi tocca, masturbandomi, in modo di alleviare il dolore. Intanto spinge ancora… entra ancora più in fondo, è quasi tutto dentro… sento che inizia a muoversi avanti e indietro. Mordo le lenzuola per il dolore… «Passerà… è già successo altre volte, prima mi faceva male, ma poi è passato ed è rimasto il piacere…» mi dico, convinta che sarà così. Sento un misto dolore-piacere, mentre lui si muove piano dentro e fuori di me… finché a un certo punto il mio buchetto, ormai aperto, si è adattato bene al cazzo del maturo amico del mio papà. Lui comincia a sbattermi per bene, e ogni volta che il suo corpo viene a contatto con il mio culo sento una scossa dentro di me. Devo riconoscere che quest'uomo ci sa fare davvero con le donne, si vede che ha esperienza, anche in fatto di culo sa il fatto suo!

Dopo diversi minuti che mi sbatte gli dico che sento dolore alle ginocchia. Allora lui mi fa sdraiare sul letto "…nella posizione del missionario…", cosi la chiama lui, si mette le mie gambe sulle sue spalle e punta di nuovo il suo cazzo al mio culetto. Stavolta entra senza fatica, e mentre mi incula, con una mano mi sditalina e con l'altra mi palpa le tette e mi stuzzica i capezzoli. Io sono al settimo cielo, è fantastico, è tutto troppo bello! Altro che gli oggetti o il cazzo finto; un bel cazzo vero, caldo e duro, è tutta un'altra musica.
"Ti piace?" mi chiede lui, sussurrando nel mio orecchio tra una spinta e l'altra. I nostri visi sono a pochi centimetri l'uno dall'altro, abbastanza vicini da permettermi di sentire il suo alito caldo sul viso. Profuma di cannella e uva.
"Ti piace quando ti affondo nel culetto, Martina?".
"Mi piace… cazzo, sì, mi piace tantissimo…", rispondo.
"Scommetto che così ti piacerà ancora di più…!" mi dice.

Si ribalta, mettendosi sdraiato e tirandomi sopra di sé in modo che mi ritrovo a cavalcioni sopra di lui.
"Ora sei tu che hai il controllo… puoi decidere tu quanto in fondo lo vuoi, a che ritmo vuoi farti penetrare… e se vuoi, puoi anche decidere di smettere" mi dice. Devo ammettere che ha ragione; quella posizione era troppo bella, mi faceva sentire come se ero io a scoparmelo, e non lui. Resto seduta per un po' sopra di lui, tenendomi tutto il suo cazzo infilato dentro il culo, lo sento che mi arriva dentro la pancia… troppo bello! Comincio a salire e scendere sul quel bel cazzone… e so che non ho intenzione di smettere, almeno per molto tempo!

Mi piego in avanti, e il mio petto ancora vestito è a portata delle sue mani. Lui mi afferra le tette e me le strizza attraverso la stoffa della mia magliettina, poi infila le mani sotto e me le prende, tenendole nelle sue mani mentre io rimbalzo sopra di lui. I miei capelli biondi volano dappertutto, mentre cavalco il suo cazzo dalla punta alla base, sbattendo il culo sul suo corpo ogni volta che scendo.
Mi prendo un momento per togliermi la maglietta, liberando le mie tette. Sono belle, non gigantesche, solo una terza misura, ma sode e soprattutto sensibili. Lui me le guarda, i suoi occhi sono fissi sulle mie gemelline.
"Ti piacciono le mie tette?" chiedo, sporgandomi un po' di più su di lui in modo da mettergliele proprio sul suo viso, a pochi centimetri di distanza.
"Le adoro", mi dice lui, con il suo sorriso stampato in faccia.
"Vuoi leccarle?" gli dico, fermandomi dal muovermi su e giù sul suo cazzo.
Lui solleva la testa e con la bocca prende uno dei miei capezzoli. Era una sensazione troppo bella. Gli afferro la nuca e la tiro in avanti, schiacciandogli la faccia sulla mia tetta, poi gli metto la testa le mie tette, schiacciandola in mezzo mentre io rimango ferma sopra di lui. Sento il suo cazzo come se mi riempisse tutta la pancia, e sento che mentre lo soffoco con le mie tette gli diventa ancora più duro.
Lo tengo fermo per almeno dieci secondi prima di lasciarlo libero. Riprende aria e intanto mi sorride, con la faccia arrossata e gli occhi eccitati.
"Vuoi che lo faccio di nuovo?" gli dico.
"Sì, dai…", risponde lui.
Così gli do un altro paio di secondi per riprendere fiato, poi gli afferro la nuca e gli tiro di nuovo la faccia contro il mio petto, soffocandolo in mezzo alle mie tette. Questa volta l'ho tenuto fermo lì per 30 secondi, e sento che il suo cazzo è più grosso che mai dentro di me e comincia a sobbalzare.
"Ti sto facendo male?" gli chiedo, liberando la sua faccia dalla prigione delle mie tette.
"No… è che… il mio orgasmo si sta avvicinando…" mi risponde lui.
Dovrei liberarlo, ma non voglio, sto godendo troppo… allora mi piego in avanti sopra di lui e avvicino la mia bocca al suo orecchio.
"Resisti", gli dico piano. "Sei un vero uomo. Puoi farcela".

Sento il suo respiro caldo sul mio collo mentre lotta per prendere aria, mentre comunque resto distesa sopra di lui, senza muovermi per fargli recuperare il fiato. Avere il controllo su di lui mi eccita da morire.
"Ora voglio che tu mi succhi i capezzoli".
"Con piacere…", mi dice lui, spingendo la testa verso le mie tette. Mi piego in avanti finché il mio capezzolo non tocca le sue labbra. Lui lo prende in bocca e lo succhia.
"Oooooohhh…", gemo, e sento la pancia in subbuglio per colpa di un altro orgasmo.
Ormai completamente arrapata, infilo la lingua nella sua bocca e me lo limono come una pazza, mentre intanto ricomincio a cavalcare il suo cazzo come una fantina impazzita. Le sue mani erano scese giù sulle mie chiappe.

Il maturo amico del mio papà, a un certo punto, mi solleva facendomi sedere dritta sopra di lui, e mi dice di girarmi, aiutandomi a ruotarmi sopra di lui senza uscire da me. Lo sto sempre cavalcando, ma stavolta dandogli la schiena.
Gli afferro le ginocchia e mi aggiusto sopra di lui in modo che i miei piedi sono sul materasso, dandomi una maggiore leva per muovermi sopra di lui. Una volta sistemata, comincio a sbattere su di lui più forte che mai, impalandomi sul suo cazzo. Le sue mani erano sui miei fianchi e mi tenevano stretta per la vita, in equilibrio, mentre io saltavo su e giù, con il mio culo che si abbatteva sulle sue gambe.
"Cazzo… oooohhh… è una sensazione bellissima", gli dico. Metto le mani sulle sue ginocchia e mi piego in avanti, poi comincio a stantuffarlo in modo ancora più aggressivo, a pestargli le palle mentre mi lasciavo cadere con tutta la forza su di lui, con il respiro sempre più accelerato.
"Sì, sì, sì!" urlo, con il culo che comincia a farmi un po' male per tutte le volte che lui affondava dentro di me, ma il dolore non è forte come la mia eccitazione. "Dai, così… daì, cazzo, così…!".
Vado avanti così ancora per un buon minuto… poi il mio corpo trema, sono tutta sudata, e sono costretta a fermarmi per la fatica.

Lui però non mi dà molto tempo per rilassarmi… mi avvolge con le braccia attorno alla pancia e si alza dal divano, lasciando il suo cazzo infilato fino in fondo nel mio culo, riportandomi nella posizione alla pecorina. Riesco ad assumere la posizione senza che il suo cazzo scivoli fuori dal mio buchino stretto. Non appena in posizione, lui mi solleva il culo per avere una posizione migliore, e ricomincia a sbattermi per bene, dandomi tutto il suo cazzo a ogni spinta e tenendolo in profondità dentro di me per un momento prima di tirarlo fuori quasi del tutto e sbattermelo di nuovo dentro.
Ormai non riesco più a parlare, e mi limito a gemere e ansimare mentre lui mi sottomette con il suo cazzo. E proprio quando pensavo che non poteva scoparmi più forte, lui mi mette le mani sulla schiena e mi spinge il petto sul materasso, costringendomi a tenere il culetto puntato più in alto, finché non sono praticamente piegata in due, con le gambe schiacciate contro il petto. Questa posizione gli permette di affondarmi dentro e sbattermi con tutto quello che ha, fino alle palle che sento sbattere contro la mia passerina ad ogni suo colpo potente.
Emetto un grido lungo, di piacere e di dolore, con gli occhi spalancati e il corpo che mi tremava di piacere. Lui si sposta leggermente, mettendosi con un piede sul materasso per spingere ancora più forte. Ora mi sta scopando con una furia bestiale, come se mi volesse strappare le budella.

Sento l'orgasmo che sta tornando… gli dico di toccarmi la fica, e lui non se lo fa ripetere due volte. Ormai mi manca molto poco… infine vengo… vengo con quel grosso cazzo maturo infilato nel culo fino alla radice, mentre lui mi sditalina per bene per calmare ie mie sofferenze. Mi ha riempito il culo di sperma a secchiate, mi sembra che sia talmente tanto che potrebbe uscirmi dalle orecchie!
"Sei stata fantastica, Martina…!" mi dice mentre tira fuori il cazzo dal mio culetto e, nonostante tutto, me lo mette in bocca dicendomi di ripulirlo per bene da tutto lo sperma che c'è rimasto. Confusa come sono non ci penso due volte: apro la bocca e inizio a leccare… sento un sapore misto di sperma e altro, ma cerco di non pensarci, tanto ormai è fatta. Lo pulisco per bene, ricevendo ancora molti complimenti da lui.
Ho il culo indolenzito, sento lo sperma che comincia a uscire dal buchetto e a colarmi tra le gambe… così gli chiedo di andare in bagno.

Seduta sul water, cerco di fare i miei bisognini, anche se in realtà il mio scopo è di far fuoriuscire tutto lo sperma con cui mi aveva riempita.
A un tratto lui bussa alla porta, e senza aspettare che gli rispondo apre ed entra. Mi dice di non preoccuparmi mentre si dirige verso la vasca da bagno con idromassaggio, la riempie di acqua calda e ci versa dentro dei sali da bagno, "…anche questi li utilizzava quella troia della mia ex-moglie…", mi dice, "…lei diceva che le ridavano vigore subito dopo che avevamo scopato".
Una volta riempita, si distende dentro e mi invita ad entrare insieme a lui, ed io accetto il suo invito: entro nella vasca e mi distendo, appoggiandomi sul suo corpo. Non era il caso di fare troppo la timida, dopo quello che era successo tra noi… e poi sentivo il desiderio di sentire quell'asta potente nel mio culetto ancora una volta. Così, con la scusa di sistemarmi meglio, vado ad impalarmi sul suo cazzo che riprende immediatamente vigore. Comincio a fare su e giù su quell'asta, toccandomi il clito per darmi ancora più piacere… non resisto… e mi lascio travolgere da un orgasmo che mi scombussola tutta.
"Oh cielo, sto per sborrare…", mi dice lui subito dopo.
"Sborrami dentro!", rispondo, riuscendo a malapena a far uscire le parole. "Adoro sentire il tuo sperma dentro di me…!".
Subito dopo, lui mi riempie ancora il culetto di sperma.

Esausta, mi abbandono sul corpo del mio amante maturo, che mi tiene abbracciata teneramente da dietro. Sento colare lo sperma da dietro, e mescolarsi con l'acqua che ci circonda… poi lui allunga una mano ed aziona l'idromassaggio, e io non ci penso più e mi gusto quel bel bagno rilassante tra le braccia dell'amico del mio papà.
Credo che non sarà l'ultima volta che mi farò sorprendere da lui a fare cose nella pineta…!
di
scritto il
2024-08-13
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