Villeggianti 7

di
genere
prime esperienze

Al ritorno Mimmo rimase vicino a me, mi teneva la mano ma sembrava avesse paura a stringerla ed era silenzioso.
Gli altri cazzeggiavano rincorrendosi e spingendosi tra le fratte, lui no, camminava a testa china come un contadino dopo un giorno di terra.
Arrivati all'oratorio ci fu il rompete le righe. A gruppetti li vidi allontanarsi salutando allegramente. Ginevra e Armando si diressero verso la Staccionata e rimasero all'ombra a parlarsi fitto fitto. Li scrutai attentamente, lui sembrava un pugile, un buon pugile, capace di assorbire i colpi e rispondere con veemenza. Ginevra era lo sparring partner, provava a picchiare forte ma inevitabilmente si scopriva e Armando la metteva in difficoltà.
Stavo girando un film e non mi ero accorta che Mimmo mi stava salutando.
Aveva lasciato la mia mano e mi aveva dato un bacetto sulle labbra, poi si era allontanato con la scusa di una stanchezza poco convincente.
Rimasi sola, mi avviai verso casa di nonna poi decisi di cambiare direzione.
La vidi da lontano, esile, seduta sotto ad un albero intenta a fare qualcosa che non riuscivo a capire.
Mi avvicinai fino a sentire la voce della madre che gli chiedeva di sbrigarsi.
- ciao- dissi ad alta voce, Come stai? Gisslla si girò di scatto e mi guardò, poi liberando le mani rispose : - ciao, come mai qui? - la madre mi guardò e mi sorrise. Ero stata scortese, non l'avevo salutata e me ne vergognavo, arrossendo. - ciao bella, come stai? - mi aveva perdonata, poi prosegui - come sta tua madre? E i fratellini? È tanto che non li vedo- ringraziai e replicai che stavano tutti bene. La donna rivolta a Gisella disse: - quando hai finito, sistemali nelle casse e portali nel magazzino - mi salutò e sparì dietro agli alberi.
Rimasi sola con Gisella, aveva un fazzoletto in testa e le mani sporche di terra. - perché non sei più venuta all'oratorio? - domandai, alzò lo sguardo e rimase un attimo in silenzio. Era bellissima, quel viso, incorniciato dal fazzoletto blu, era luminoso ed eccitante. :- babbo è stato male - disse - e allora ho dovuto dare una mano. C'era tutta la verdura da Raccogliere e sistemare e non potevo muovermi, va tutto bene, no?! - mi sei mancata - sussurrai. - Non c'era Mimmo?, - chiese- si - risposi ma lui è strano o, forse, sono strana io - mi guardò incuriosita e disse - è successo qualcosa?
Mi chinai vicino a lei e le raccontai del pompino che gli avevo fatto e della sua strana reazione.
Sorrise e disse: - ma ricordi le prime volte di Ginevra? Non sapeva che farci con quel pisellone vicino alla faccia. Ricordi che Armando le disse e le fece vedere cosa doveva fare? I Maschi parlano tra loro di queste cose e le hanno viste fare, magari anche solo in fotografia.
Certamente non si aspettano che una ragazzina come noi che ha conosciuto un l'orgasmo negli ultimi venti giorni, sappia fare quelle cose. Se poi pensano di essere innamorati lo vivono come un tradimento.-
Sembrava un discorso sensato, anche se non capivo come ci fosse arrivata. Annuii e replicai- quindi? Che faccio? - non lo so- disse. - Magari gli passerà...-
Si alzò e cominciò ad impilare le cassette - posso aiutarti? - chiesi. - se vuoi - rispose.
Prese tre cassette piene e le isso', io la imitai e ci incamminammo verso il magazzino. Non era lontano ma era un po' in salita ed era faticoso. Arrivati su ebbi qualche colpo di tosse. Gisella si giro' e mi riproverò : - sei ancora malata perché fai queste stupidate? - volevo aiutarti- risposi di getto - rimani qui e riprendi fiato, ci metto poco - restai nel magazzino, profumava di buono, di verdure recise da poco.
Portate le ultime casse, si avvicinò alla fontana e si puli' accuratamente le mani, poi tolse il fazzoletto dalla testa e passò le mani tra i capelli nel tentativo di ravvivarli. - hai bisogno di mia madre - le dissi ridendo - ho bisogno di te- replico' guardandomi negli occhi.
Avvampai e mi avvicinai a lei. Prese le mie mani e mi tirò a se poi, a pochi centimetri dal mio viso la sua bocca disse: - tu mi farai del male - poggio' le labbra sulle mie e rimase ferma. Le sentivo vibrare, dischiusi la bocca e la feci entrare. Ci baciammo con passione, respirando, a tratti, affannosamente. Mi travolse, sentivo le gambe tremare e l'esatta sensazione che se avesse staccato le sue labbra dalle mie mi sarei afflosciata come una camera d'aria con la valvola rotta..... Continua
scritto il
2024-08-21
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