Bisogno di controllare (dialogo tra madre e figlio)

di
genere
incesti

MADRE Dai, non essere timido. Voglio vederlo.
FIGLIO No, mamma. Mi vergogno.
MADRE Tesorino mio, sono la tua mamma. Ti ho visto nudo da quando sei nato. Sei stato dentro di me per nove mesi, mi hai abitato e poi sei venuto fuori nudo come un verme.
FIGLIO Sì, ma adesso sono cresciuto. È diverso.
MADRE Certo che è diverso. Sei il mio ometto ed io voglio vedere quanto sei diventato bello e grande. Non fare storie. Dai. Fammelo vedere.
FIGLIO Non voglio, mamma. Per favore, lascia stare.
MADRE Se fai come ti dico, poi ti faccio un giochetto che ti piacerà tanto. Fidati della tua mamma.
FIGLIO Va bene.
MADRE Ecco. Da bravo. Ora lascia che la tua mamma lo osservi per benino…
FIGLIO Ma in questo modo mi succede una cosa strana.
MADRE Lo so bene. È proprio quello che voglio. Non è una cosa brutta.
FIGLIO Sei sicura di volere che lui cresca.
MADRE Più che certa. Altrimenti come faccio a vederlo bene nei dettagli. Ecco. Vedi? Sta già reagendo alle mie carezze.
FIGLIO Però mi fa uno strano effetto sapere che sei tu che lo… accarezzi.
MADRE Non ci pensare. Se preferisci, pensa ad altro. Pensa ad una tua amichetta che ti piace.
FIGLIO Preferisco di no, mamma.
MADRE L’importante è che non ti distrai troppo, altrimenti lui torna a fare la nanna.
FIGLIO Penso che per come lo stai toccando tu, non sia possibile.
MADRE Allora vedi che avevo ragione? Ti sta piacendo.
FIGLIO Sì, mamma. Sei molto brava e delicata.
MADRE Ti avevo detto di fidarti di me che sapevo quel che facevo. Adesso immagino tu stia provando delle sensazioni più intense, vero?
FIGLIO Sì, mamma. È tutto così bello. Mi piace molto come lo fai. È meglio di quando lo faccio da solo.
MADRE Dai, raccontami come lo fai tu.
FIGLIO In un altro modo. È difficile dirlo. Insomma, è più veloce. Lo stringo di più. Tu sei molto più delicata eppure lo sento con più intensità. Non credevo che potesse essere così.
MADRE Vedi, figliolo, tu sei giovane e ti lasci guidare dall’istinto. Segui le pulsioni. Il desiderio arriva improvviso e lo assecondi cercando di raggiungere il massimo del piacere nel modo più veloce. Invece imparerai che è qualcosa che va gestito. Devi saperlo apprezzare, modulare. Lo puoi prolungare e provare sensazioni diverse. E poi puoi pensare a tante cose, abbandonarti a pensieri strani e piacevoli. Riflettici sopra un momento. C’è qualche pensiero particolare in questo momento?
FIGLIO Non saprei, mamma. A cosa dovrei pensare?
MADRE Non posso essere io a dirtelo. Sei tu che devi lasciare spazio alla tua fantasia. A ciò che più ti stimola. Prova a concentrarti e dimmi cosa ti passa per la testa.
FIGLIO Veramente, mamma, ora l’unico pensiero che ho sei tu. Mi spiace. Scusami, ma non ci posso fare niente. Tu mi stai facendo questa cosa e io non riesco a pensare ad altro.
MADRE È una bella cosa. A me fa piacere. Mi sento orgogliosa di questo. Non ti devi dispiacere. Vorresti dirmi cosa pensi o è troppo intimo? Puoi sentirti libero di dirmi tutto quello che vuoi.
FIGLIO Ecco, io faccio fatica a fare dei pensieri razionali, mentre tu continui in questo modo. Però mi vengono in mente delle cose…
MADRE Dai, dille pure, tesoro.
FIGLIO Insomma, invece che di fianco a me, penso che mi piacerebbe che tu mi stessi di fronte. Inginocchiata davanti a me.
MADRE Va bene. Se è questo che ti fa piacere… Ecco. Così va bene?
FIGLIO Sì, mamma, perché mi piace vederti.
MADRE Ti piace vedermi o guardarmi?
FIGLIO È la stessa cosa.
MADRE Direi di no. Se ti piace vedermi intendi che ti fa piacere avermi di fronte e osservarmi mentre faccio questa cosa a te. Se invece intendi guardarmi, forse vuoi vedere qualcosa di specifico. Magari è per il fatto che ho questo maglioncino con la scollatura a “v”?
FIGLIO Che dici, mamma? Non mi permetterei mai.
MADRE Suvvia. Sarebbe una cosa normale, in questo momento. In fin dei conti stiamo solo facendo un gioco. Non mi offendo mica se confessi che sbirci nella mia scollatura. Tanto questi sono i seni che ti hanno nutrito per tanto tempo, quando eri piccolo.
FIGLIO Sì, lo so, ma non era questo a cui pensavo.
MADRE Okay. Allora forse vorresti che io facessi qualcosa di preciso per te?
FIGLIO Possa davvero chiederti qualcosa di speciale?
MADRE Assolutamente sì. Intanto io continuo a massaggiarti. Sai che mi piace tanto che tu ti lasci toccare da me.
FIGLIO Sì, piace tanto anche a me, però vorrei… mi piacerebbe… sì, ecco, se tu magari sollevassi un po’ la gonna? Ma se non vuoi, non fa niente. Non è importante.
MADRE Ho capito. Ti piace l’idea che io ti mostri le gambe? Allora te le faccio vedere un po’. Così. Solo fino a metà coscia… Dovrei chiederti che effetto ti fa, ma è più che evidente da come il tuo cosino sta reagendo. E tu sai perché mi hai fatto questa richiesta?
FIGLIO Credo perché le gambe sono belle. In generale. E poi le tue sono davvero molto belle.
MADRE Ti ringrazio, tesoro. Ci sono però dei meccanismi psicologici più profondi. Forse non dovrei parlartene in questo momento. Magari ti distrae dal nostro gioco.
FIGLIO Parlamene, ti prego… Intanto io posso guardarti le gambe?
MADRE Certamente. Anzi, ti faccio vedere ancora qualche centimetro in più… Così. Bene, ora provo a spiegarti qualcosa. Agli uomini piacciono molto le gambe delle donne. È vero che spesso sono una parte del corpo molto bella ed elegante, ma c’è di più. È facile da capire, se ci pensi sopra. Il fatto è che le gambe si congiungono in alto all’inguine e quindi rappresentano simbolicamente il punto in cui si cela il sesso femminile. Una donna che scopre un po’ le gambe, è come se invitasse l’uomo, non dico a fare chissà cosa, ma semplicemente a poterla guardare in un punto molto vicino a quello che è il fulcro del pensiero sessuale maschile. Tu vuoi vedermi le gambe perché sai che oltre il limite che ti ho concesso c’è la mia patatina. Inconsciamente tu la vorresti vedere…
FIGLIO No, mamma. Te lo giuro. Non volevo vederla. Non lo devi pensare.
MADRE Smettila di giustificarti. Forse è come dici tu, ma il tuo inconscio la pensa diversamente.
FIGLIO Ma tu sei la mia mamma. Come potrei voler vedere proprio la tua?
MADRE Innanzitutto, è una come tante altre e i tuoi ormoni ti stanno dicendo che tu vuoi conoscere un corpo femminile a tutti i costi e poi credo ci sia qualcosa che solo un tipo come Freud potrebbe spiegare nel dettaglio. Sai, molto spesso si dice che gli uomini cerchino in una donna un qualche riferimento alla propria madre. Allora perché non dovrei pensare che in questo momento tu, che sei molto eccitato, non voglia creare un legame diretto con la tua mamma?
FIGLIO Io… No… Non so. È difficile dirlo. Sono tanto confuso.
MADRE Confuso ed eccitato. Ricordati che stiamo giocando e che siamo noi che facciamo le regole. Io le mie e tu le tue. Io ho insistito perché tu me lo facessi vedere e toccare e tu alla fine hai accettato. Poi è stato il tuo turno di fare una richiesta ed io non mi sono tirata indietro. Se adesso tu pensassi di volere quella cosa, credo che dovresti rifletterci un attimo e poi decidere se fare la tua richiesta. Starà poi a me decidere se accontentarti o meno. Di certo non ti potrei rimproverare. Non sarebbe corretto per il nostro gioco. Allora, ci vuoi pensare?
FIGLIO Sì, insomma, in questo momento pensare è molto difficile, però credo di aver deciso.
MADRE Allora non esitare. Fai la tua richiesta. Perché il gioco sia divertente, devi dirlo esplicitamente. Io so già cosa dirai e potrei prevenire la tua richiesta, dirla io per te, ma non lo voglio fare, perché penso che quando sentirò la tua voce pronunciare quelle parole, mi farà un effetto particolare.
FIGLIO Che effetto, mamma?
MADRE Non te lo voglio dire prima.
FIGLIO E dopo me lo dirai?
MADRE Dipende da te. Avanti!
FIGLIO Va bene, mamma. Allora mi piacerebbe se tu ti sollevassi la gonna fino alla patatina.
MADRE Sì, posso sollevare la gonna. Però non otterresti quello che desideri. In fin dei conti, sotto la gonna indosso lo slip. Forse dovresti essere ancora più esplicito, per ottenere qualcosa di più da me. Vuoi riprovare?
FIGLIO Va bene… Quindi mi piacerebbe che tu sollevassi la gonna e poi spostassi lo slip perché io possa vedere la tua patatina nuda.
MADRE Così mi piace.
FIGLIO E adesso mi dici che effetto ti ha fatto sentirmelo dire?
MADRE Certamente, te lo avevo promesso. Prima però è meglio se smettiamo con questi massaggi, perché non vorrei che poi il gioco finisse troppo presto. Adesso rilassati un attimo, ma poi, non ti preoccupare, riprenderemo. Non lascio le cose a metà. Devi sapere che anche per noi donne esiste l’eccitamento ed è una cosa sia psicologica che fisica. Sentire che tu mi facevi quella richiesta è stato molto eccitante per me perché ti voglio bene e sei parte di me. Aspettavo le tue parole sin dal momento che ti ho chiesto di mostrarmi il tuo pisello. Speravo che tu avresti avuto verso di me le stesse curiosità che io avevo verso di te. Quando finalmente hai parlato e hai fatto la tua richiesta, mi sono sentita avvampare tutta e la mia patatina ha vibrato di piacere, quel piacere tipico di noi donne. Ora però veniamo alla tua richiesta concreta. Non voglio fare esattamente come hai detto tu, perché credo sia meglio se facciamo a modo mio. Ecco, ora mi metto in piedi di fronte a te… Adesso mi slaccio la gonna, così puoi vedere completamente le mie gambe nude e verifichi quello che ti ho detto prima… Avevo ragione a dire che le gambe ti attraggono perché idealmente ti portano al mio sesso?
FIGLIO Sì, mamma. È vero. Adesso che sono completamente nude, capisco che quello che volevo vedere è ciò che è coperto dallo slip.
MADRE A questo punto non mi resta che mostrartela. Però è meglio se lo slip lo sfilo del tutto… Ecco fatto! Ora la puoi vedere liberamente. E sei anche fortunato, perché ieri ho fatto la ceretta e quindi i peli sono pochi e ben curati. Ti piace?
FIGLIO Mamma, è bellissima.
MADRE E la trovi anche eccitante?
FIGLIO Certamente. Mi fa persino girare la testa.
MADRE Adesso però sono io che ti voglio fare una richiesta.
FIGLIO Tutto quello che vuoi, mamma.
MADRE Voglio che tu le dia un bacino. Ma un bacino speciale, usando anche la punta della lingua, spingendola in un punto ben preciso che tra un istante ti mostrerò. Mi aprirò per te e tu mi dovrai baciare proprio lì.
FIGLIO Sei sicura, mamma?
MADRE Lo sono. È perché in quel punto sentirai una cosa speciale. Dai, proviamo… Ecco. Proprio qui in mezzo… Sì, così… Ahhh. È fantastico.
FIGLIO Non capisco, mamma. È liquido e ha uno strano sapore.
MADRE Certo, figliolo. Questo è quello che è successo quando hai formulato la tua richiesta. Io mi sono eccitata e questa è la conseguenza.
FIGLIO Comunque credo che sia un sapore buono.
MADRE Va bene. Allora potrai riprovare. Te lo farò assaggiare ancora, se vorrai. Ora però credo sia il caso che finiamo quello che stavamo facendo prima.
FIGLIO Vuoi dire le carezze al mio pisello?
MADRE Ho detto che non lascio le cose a metà.
FIGLIO A me però piacerebbe poterti guardare ancora la patatina, mentre lo fai.
MADRE La soluzione è ancora più semplice. Sdraiati. Ora io mi metterò su di te in modo che la patatina sia di fronte al tuo viso e, anziché farti le carezze come prima, ti darò dei baci specialissimi e vedrai che presto non riuscirai più a resistere.
FIGLIO Sì, mamma. Mi piace molto questo gioco… Ecco, così ti vedo benissimo. È molto bagnata… Ohhh come sono belli i tuoi baci. Credo proprio anch’io che non riuscirò a resistere a lungo. Intanto però voglio dare anch’io dei baci alla tua patatina e bere tutto il tuo succo… Ohhhh sì, mamma, quanto sei buona con me.
scritto il
2024-08-28
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