È giusto così (dialogo tra madre e figlio)

di
genere
incesti

FIGLIO Mamma, sei sicura che sia giusto quello che abbiamo fatto?
MADRE Certo, tesoro. Non ti fidi della tua mamma?
FIGLIO Sì. È solo che mi sembra una cosa strana. Gli altri miei amici non hanno mai parlato di cose del genere. Almeno non hanno mai detto che le loro madri...
MADRE Non tutte sono disposte ad aiutare i propri figli a crescere nel migliore dei modi. Ma chi meglio di una madre sa cosa è bene per il proprio ragazzo?
FIGLIO Hai ragione.
MADRE E poi è stato bello, no?
FIGLIO Bellissimo. Non immaginavo che potesse essere così speciale.
MADRE Ho fatto del mio meglio perché fosse indimenticabile. So che te lo ricorderai per tutta la vita e vorrei che fosse uno dei ricordi più belli.
FIGLIO Senza dubbio lo sarà. Sono molto fortunato. Non credevo che potesse essere tanto particolare ed emozionante. Forse è perché tu sai tante cose.
MADRE Diciamo che ho fatto la mia esperienza e tu ne hai potuto beneficiare.
FIGLIO All’inizio avevo un po’ di paura.
MADRE Non bisogna avere paura delle cose della natura.
FIGLIO È che tu eri venuta da me e avevi cominciato a fare quei discorsi strani che ormai ero un uomo e che dovevo comportarmi da adulto e fare certe cose che erano il mio dovere. Hai detto che dovevo essere all’altezza della situazione ed io non sapevo bene di cosa stessi parlando. Quando poi mi hai chiesto cosa sapessi, mi sono sentito in imbarazzo e un po’ a disagio, anche perché mi rendevo conto di saperne ben poco e temevo di deluderti.
MADRE Invece hai visto che sono stata contenta. Nonostante tu fossi già abbastanza grandicello, mi ha fatto piacere che ne sapessi davvero poco. Sai, alla tua età spesso i ragazzi ne sanno di più e hanno avuto delle esperienze. Non è detto però che siano le esperienze giuste, né che le informazioni siano arrivate in modo corretto. Io ho fatto di tutto perché tu, in questi anni, fossi nella condizione di non ricevere dall’esterno nozioni di alcun tipo, fino al momento in cui io non avessi ritenuto che fossi pronto per imparare nel migliore dei modi. Credo di non aver sbagliato.
FIGLIO Infatti. Tu sei stata una maestra perfetta. Non ti sei limitata a spiegarmi le cose, me le hai illustrate, me le hai fatte sperimentare direttamente e ti sei offerta come cavia. Insomma, non poteva essere meglio di così. Adesso lo posso dire. Certo che quando sei venuta da me a farmi quei discorsi e quelle domande, ho pensato che ce l’avessi con me. E poi non riuscivo a capire perché parlavi in quel modo.
MADRE Cercavo di sondare il terreno e non volevo agitarti. Sapevo che avrei fatto delle cose che ti avrebbero sorpreso e volevo che tu reagissi nel migliore dei modi.
FIGLIO Lo so. Quando mi hai detto che sotto l’accappatoio eri nuda e che, se volevo, te lo saresti tolto, non sapevo cosa dire. Naturalmente ero molto curioso, ma pensavo anche che non era giusto che tu, mia madre, ti mostrassi nuda a me.
MADRE Ero pronta a farlo come anche a tirarmi indietro, se tu non avessi voluto. Sapevo che avevi l’esigenza di sapere come è fatto veramente un corpo femminile e l’unico che avevo da mostrarti era il mio, benché non sia più giovane e fresco.
FIGLIO Non dire così. Sei incantevole invece.
MADRE Ti ringrazio, ma riconosco i miei limiti e so che le donne che avrai in futuro saranno molto più belle di me. Non importa. Io resto sempre la prima che hai visto completamente nuda dal vero.
FIGLIO Sì, mamma. Ti sono grato di questo.
MADRE Comunque ammetto di averti messo un po’ a disagio, quando ti ho fatto quelle domande sulla masturbazione. D’altro canto avevo bisogno di sapere a che punto eri e tu sei stato molto bravo a parlare con sincerità.
FIGLIO Sai, fino a quel momento mi era sembrato che fosse un argomento da tenere segreto. Però tu eri lì, davanti a me, ti eri spogliata. Era un gesto di fiducia nei miei confronti. Non era più come essere davanti alla propria madre. Eri più un’amica. Io ti ho raccontato di quando ho cominciato a toccarmi e di come lo faccio di solito e tu, per mettermi a mio agio e stare alla pari, mi hai raccontato di come lo fate voi donne, mi hai spiegato che anche tu ogni tanto lo fai e mi hai mostrato dove ti tocchi.
MADRE È stato un bel momento, anche perché il tuo corpo ha subito reagito a quello che vedeva, così in breve sei stato pronto per farlo davanti a me. A quel punto abbiamo potuto giocare insieme.
FIGLIO Sì. Era la prima volta che lo facevo davanti a qualcuno. Ci sono dei miei amici che giocano a farlo insieme. Si mettono uno di fianco all’altro e fanno a gara per chi finisce prima e chi schizza più lontano. A me però non va di giocare con loro. Con te è stato diverso.
MADRE Noi non eravamo in competizione e non avevamo fretta. Volevamo solo guardarci. E poi tu ed io siamo di sessi diversi. È più divertente. Hai visto che abbiamo anche potuto provare a farlo l’uno all’altra. Così mi hai anche potuto toccare la patatina. Hai sentito quanto era umida? Merito tuo.
FIGLIO Invece io ho scoperto quanto sia più piacevole se mi tocchi tu. Hai un modo diverso dal mio, sei più delicata, ma sai essere più decisa quando serve.
MADRE Si tratta solo di esperienza. Il momento più bello è stato quando hai cominciato a schizzare e non la finivi più di fare il mio nome. Lì mi sono davvero emozionata.
FIGLIO Peccato che sia finito tutto così presto.
MADRE Se si va troppo di fretta o troppo per le lunghe, diventa meno piacevole. Ci deve essere un giusto tempo per ogni cosa. Ad un certo punto dovevi arrivare a quel momento speciale, altrimenti tutto sarebbe stato inutile. E poi sei così giovane che ti ci vuole poco per ricominciare da capo.
FIGLIO Ma tu, mamma, adesso che mi hai insegnato queste belle cose, vorrai ancora giocare con me.
MADRE Certamente. Tutte le volte che vorrai. Oggi infatti sono qui perché ti voglio insegnare altre cose ancora più piacevoli. Oggi imparerai a penetrarmi.
FIGLIO Mamma, sei la migliore maestra del mondo. Ti voglio tanto bene.
scritto il
2024-08-29
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