Eredità della stirpe (dialogo tra madre e filgio)

di
genere
incesti

MADRE Allora, adesso che tuo padre ci ha lasciati soli, come ci comportiamo? Come ci organizziamo?
FIGLIO Non capisco, mamma. Su cosa dovremmo organizzarci?
MADRE Sulla nostra vita intima.
FIGLIO Cioè?
MADRE Be’ tu hai la tua ragazza con la quale ti vedi abbastanza spesso, ma io adesso non ho più nessuno e quindi tocca a te prenderti cura di me.
FIGLIO Cosa intendi, mamma?
MADRE È semplice, caro. Ho le mie esigenze e se non c’è tuo padre a soddisfarle, dovrai farlo tu.
FIGLIO Stai parlando di...
MADRE Ovvio di cosa sto parlando.
FIGLIO Sei impazzita?
MADRE No, sono solamente pratica. Non è che sei vissuto tutti questi anni sotto questo tetto, nutrito e vestito, riverito e servito, solo perché tu potessi fare i tuoi comodi. Sai bene che in una famiglia ci sono dei doveri. Solitamente questo tipo di incombenze non capita, ma bisogna pur essere pronti a tutto. Adesso sei tu l’uomo di casa e ti devi comportare di conseguenza. Fortunatamente la nostra condizione economica non richiede che tu debba provvedere al nostro sostentamento. Almeno in questo siamo stati fortunati. Tuttavia non vorrai che io mi porti in casa degli estranei per soddisfare certe mie esigenze? La nostra è sempre stata una famiglia unita. La tua bisnonna, che tu non hai potuto conoscere, si è trovata nella sgradevole situazione di vedere il proprio marito morire improvvisamente, quando entrambi erano ancora giovani. Cosa credi che sia successo? Che si sia lasciata consumare nel lutto e nel dolore? Che si sia messa alla ricerca di un nuovo compagno? Niente affatto. Suo marito aveva un fratello più giovane che ne ha preso il posto...
FIGLIO Erano altri tempi e comunque, per quanto strano potesse essere, forse non era neppure infrequente che il fratello di un defunto ne sposasse la moglie.
MADRE Chi ha parlato di matrimonio? Lui era già sposato regolarmente e aveva la propria famiglia. Questo non gli impedì di assolvere ai propri doveri, tanto più che era stato anche testimone di nozze. Così si portò in casa la nuora e la affiancò alla propria moglie, occupandosi di entrambe. Di giorno... e di notte.
FIGLIO Una cosa assurda. Ma non quanto quello che mi stai chiedendo tu, mamma. Io sono tuo figlio. Come puoi pensare che io possa stare con te come faceva papà? È bestiale.
MADRE No. Semplicemente è la soluzione più naturale e logica per mantenere la nostra famiglia unita.
FIGLIO E poi papà è vivo e vegeto e magari tra qualche tempo tornerà con noi.
MADRE Questo è da escluderlo. Una volta che uno è fuori, è fuori. Sei tu che devi reggere le sorti della famiglia, figliolo. Non ti puoi sottrarre ai tuoi doveri.
FIGLIO Va bene, mamma, posso accettare di assumere il ruolo di capofamiglia, ma questo è tutto. Per quello che riguarda te, non voglio neppure pensarci.
MADRE C’è poco da pensare. Devi fare quello che devi e magari anche meglio di tuo padre. Ti ho osservato e so che sei attrezzato quanto lui, se non di più. Ho le mie esigenze, che lui conosceva e soddisfaceva egregiamente. Forse ti ci vorrà un po’ di tempo, ma imparerai e sarai all’altezza delle mie aspettative.
FIGLIO Cosa vuoi dire quando dici che mi hai osservato?
MADRE Sono tua madre. Devo sapere certe cose.
FIGLIO Vuoi dire che mi hai spiato?
MADRE Ti ho solo osservato... Quando eri sotto la doccia, quando ti cambiavi, quando eri con la tua ragazza.
FIGLIO Quando ero con lei? Ma ti rendi conto? Mi ha guardato mentre facevo l’amore con lei.
MADRE Non c’è nulla di male. Sono tua madre e volevo essere sicura che tu sapessi cosa fare con lei. E adesso anche con me. Certo, lei non ha le mie stesse esigenze. Si vede che è ancora giovane e inesperta, ma forse, indirettamente, beneficerà dei miei insegnamenti. Sarai un uomo più completo ed esperto e questo sarà un bene per lei.
FIGLIO Piantiamola. Questo discorso è troppo assurdo. Se non ti conoscessi, penserei che mi stai prendendo in giro.
MADRE Ragazzo, devi fartene una ragione. Questa è la vita. Né tu né io avremmo voluto trovarci in questa situazione spiacevole, ma è capitato. Ero legata a tuo padre e non avrei mai immaginato che mi avrebbe abbandonata. Ora tocca a te. Prenderai il suo posto e, alla fine, ti renderai conto che è la cosa più giusta. Considera poi che non ti sto chiedendo di rinunciare alla tua vita privata, ai tuoi amici, alla tua fidanzata. Devi semplicemente farti carico di alcune responsabilità e delle mie esigenze più intime. Sono le tradizioni della nostra famiglia.
FIGLIO Ma che tradizioni e tradizioni! Ti sei bevuta il cervello.
MADRE Bada a come parli. Non mi mancare di rispetto. Sono sempre tua madre.
FIGLIO Però vuoi che faccia delle cose con te che al solo pensiero mi fanno venire il voltastomaco.
MADRE Quando le fai con la tua ragazza, non ti fanno star male. In fin dei conti io sono solo un po’ più vecchia di lei, ma la minore freschezza del mio corpo è ampiamente compensata dall’esperienza e dall’amore unico che solo una madre può nutrire per il proprio figlio.
FIGLIO È proprio questo il punto. Sei mia madre. Avere un contatto intimo con te, per quanto superficiale, è un’aberrazione. Va contro ogni legge di natura.
MADRE Anzitutto mettiti in testa che non si tratta di contatti superficiali ma di qualcosa di più profondo e completo e poi non è contro alcune legge di natura. Anzi, è proprio un ritorno alla natura primigenia. Tu sei il maschio di casa. Tu sei l’elemento alfa. Tu hai ereditato i benefici ed i doveri.
FIGLIO Mamma, non stiamo parlando di un branco di lupi, di una mandria di cervi o dell’harem di un tricheco. Siamo tu ed io. Madre e figlio. Esseri umani.
MADRE Fa ben poca differenza. Dobbiamo tutelare la famiglia.
FIGLIO Sei pazza.
MADRE Sono più che convinta che tra qualche mese avrai una visione completamente diversa. Devi solo abituarti all’idea, sperimentare, provare i benefici, comprendere da dentro come tutto ciò sia quanto di più giusto da fare in questa circostanza. Dobbiamo preservare ciò che siamo, non come entità singole, ma come famiglia, come tradizione.
FIGLIO Tradizione? Solo perché un mio antenato ha preso il posto di suo fratello?
MADRE No, c’è di più. Ci sono cose che non sai. La nostra storia è costellata di incroci volti a mantenere compatto il ceppo, non permettendo che la linfa venga contaminata. I tuoi nonni materni erano fratelli gemelli. Fratello e sorella, mio padre e mia madre. Un altro antenato, più di un secolo fa, si è sposato con la propria figlia, dopo che la moglie lo aveva abbandonato. Ci sono anche numerosi cugini imparentati tra di loro. Sappiamo bene che la consanguineità porta a tare genetiche, per cui, ogni tanto permettiamo che nuovo sangue venga ad arricchire la schiatta e la rinnovi, ma solo fino ad un certo punto. Tuo padre è stata una di queste eccezioni, ma adesso che se ne è andato, tu poi riportare il tutto sulla retta via.
FIGLIO Sono parte di una famiglia di mostri.
MADRE No. Appartiene ad una genealogia molto speciale, antica e nobile, il cui valore è al di sopra di ogni altra cosa.
FIGLIO E magari ora mi verrai anche a dire che un giorno non potrò sposare la mia fidanzata ed avere dei figli con lei, perché questo contaminerebbe la stirpe...
MADRE Sarebbe sciocco. Tu potrai procreare e io spero anche che tu sia fertile. I rami paralleli sono sempre esistiti tra di noi. Li abbiamo favoriti... A condizione che venisse comunque garantita la continuità del ceppo originale. Quando realizzerai ciò, potrei fare quello che vorrai, sposare chi più ti piacerà, avere quanti figli vorrai.
FIGLIO Secondo te, come potrei quindi operare per il mantenimento del ceppo, prima di essere liberato da questa follia?
MADRE È semplice. Visto che io sono figlia unica e che mi sono sposata necessariamente con un esterno, introducendo in te quindi energie fresche, ma solo parzialmente, ed essendo tu, a tua volta figlio unico, per preservare la famiglia, dovrai generare prole di schiatta selezionata, prima di procreare esterni.
FIGLIO Cosa significa?
MADRE Che prima dovrai ingravidarmi, facendomi generare un figlio che avrà il nostro patrimonio genetico, con solo una piccola parte rinnovata, quella che hai ereditato da tuo padre, che però sarà inferiore, in quanto tu sei parte di me e di lui al cinquanta percento, mentre io sono al cento per cento del ramo primario. Nostro figlio quindi prenderà metà da me e la restante metà, la tua, sarà a sua volta suddivisa equamente tra la tua componente ereditata da me e quella estranea ma necessaria di tuo padre. Alla fine, vedi, lui sarà al settantacinque percento frutto diretto della famiglia. Quanto basta per mantenerci puri ma forti, privi di rischi genetici, senza contaminazioni.
FIGLIO Pazza. Pazza. Sei una sorta di Mengele. Lucrezia Borgia era niente in confronto a te. Penso che tu mi stia dicendo un mare di cazzate, mamma. Non credo ad una sola parola.
MADRE Ha ben poca importanza. Le cose stanno così e tu non ti puoi sottrarre. Comprendo perfettamente il tuo stato d’animo, lo sconvolgimento che provi ora. Sei sotto shock. Ti ci vorrà del tempo per capire ed accettare. È stato così per tutti. Anche tuo padre...
FIGLIO Lui sa?
MADRE Certo che sa. Non crederai che sia stata una scelta casuale? Non avrei potuto accoppiarmi con uno qualsiasi. Doveva essere esterno, ma non estraneo. Doveva rafforzare il gene, non corromperlo. Per questo è stato accuratamente selezionato. All’inizio ha avuto una reazione simile alla tua. Poi ha compreso, si è adattato, ha beneficiato di alcuni privilegi. Adesso ha deciso che era venuto il momento di andare per la sua strada, tanto più che il suo compito era esaurito, adesso che sei adulto e che puoi fare la tua parte.
FIGLIO Come scherzo è pensato davvero bene, mamma. Anche se ammetto che è un po’ troppo irreale perché qualcuno ci possa cascare.
MADRE È così, figliolo. Forse te l’ho detto in maniera troppo dura e traumatica. Ci ho pensato a lungo e questo mi è sembrato il modo più corretto ed efficace. Senza troppi giri.
FIGLIO Ci hai pensato a lungo... E non ti ha sfiorato l’idea che si tratta di un’aberrazione? Veramente per te è una cosa normale e giusta?
MADRE Certo che lo è. Si tratta della sopravvivenza della nostra stirpe.
FIGLIO Adesso mi dirai anche che quando c’è luna piena mi crescerà il pelo, oppure che da domani mi dovrò nutrire solo di sangue di vergini.
MADRE Piantala di fare lo stupido. Hai capito bene il succo della faccenda. Non siamo mostri.
FIGLIO Non certo licantropi o vampiri. Solo una sana e normale famiglia che si fonda sui rapporti tra parenti in nome di una purezza dinastica. Almeno fossimo sovrani di qualche popolo...
MADRE Siamo gente normale, con le nostre abitudini e tradizioni, col valore della famiglia.
FIGLIO Mogli e buoi dei... letti tuoi.
MADRE Ti ho spiegato che potrai sposare chi vorrai.
FIGLIO Una volta che avrò concepito un mostro insieme a te.
MADRE Ti proibisco di parlare in questo modo. Mi devi il rispetto che si deve a una madre e lo devi anche a quelli che sono i nostri valori.
FIGLIO È ridicolo. Siamo nel terzo millennio e parli di cose che sanno di medioevo. Salvo il fatto che in quell’epoca saresti finita impalata se solo avessi osato dire che volevi accoppiarti con tuo figlio.
MADRE La storia è piena di rapporti tra consanguinei. Più di quanti non immagini. Quello di cui ci dobbiamo preoccupare è la storia della nostra famiglia, quella che guarda al futuro, quella di cui tu sarai artefice.
FIGLIO È un incubo.
MADRE La stai prendendo nel modo sbagliato, figliolo. Non sarà poi questo grande sacrificio. Finirà anche col piacerti e, una volta assolto il tuo compito esistenziale, sarai libero di percorrere la tua strada. D’altro canto, sono sicura che, quando ti sarai abituato, la cosa ti piacerà al punto che sarai tu stesso a venire a cercarmi. Un giorno capirai che l’amore che provo per te è superiore ad ogni altra cosa. È immenso e puro. Senza riserve, al punto che voglio donarmi totalmente a te. Ti insegnerò cosa può fare l’amore carnale quando incontra quello materno, come può amare una madre che è anche compagna di letto. Devi sapere che è da lungo tempo che attendo questo momento. Ho pensato e ripensato quando saresti stato pronto e a come sarebbero stati i nostri incontri. Nella mia mente ho già vissuto ogni istante, ne ho goduto intimamente. È tutto pianificato perché per te sia un’esperienza indimenticabile.
FIGLIO Di certo non potrò mai dimenticare il giorno in cui mia madre è impazzita. Quanto al resto, non credo che mai accadrà.
MADRE Oh sì che accadrà. Deve accadere. Non può essere altrimenti. Sono ancora giovane ma non posso attendere in eterno. Il mio corpo è fertile ormai da tanto tempo. Devo assolutamente ottenere quello che è lo scopo della mia esistenza prima che sia troppo tardi. Ho atteso lungamente, troppo a lungo direi, che tu fossi pronto. Ho voluto lasciarti vivere la tua vita spensierata quando invece avrei dovuto muovermi già anni fa. Da quanto so che hai sviluppato, mi sono domandata se non fosse il caso di rivelarti la verità. Se lo avessi fatto quando eri ancora molto giovane, sicuramente ti saresti adattato più facilmente, mi avresti seguita e assecondata. Sarei stata io a farti diventare uomo per la prima volta e saresti stato mio per sempre. Ho preferito invece lasciarti libero ancora per qualche anno perché facessi le tue esperienze, prima di introdurti al tuo dovere famigliare. Ora mi rendo conto che questo ha reso più difficile il passaggio, ma sei anche più maturo per comprendere quanto ciò sia necessario e importante. Ora ti lascerò qualche giorno per metabolizzare e superare questo piccolo trauma, ma so per certo che poi sarai tu a venirmi a cercare ed io sarà qui, pronta ad accoglierti tra le lenzuola.
scritto il
2024-08-28
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