Villeggianti 13

di
genere
prime esperienze

Nei giorni che seguirono mi resi conto di quanto certe azioni potessero avere ripercussioni su una piccola intera comunità.
Come un virus, le chiacchiere e le prese di posizione avevano sgretolato la comitiva in tanti piccoli gruppetti, tutti diversi e tutti diffidenti.
Ebbi modo di rammaricarmi per non aver approfondito le amicizie con gli altri ragazzi. Con i due fratelli di Milano che, seppure schiacciati dai loro brufoli erano sempre disponibili per chiacchiere e giochi.
Anche i due romani maneschi, alla fine, si erano dimostrati ottimi compagni di avventure, così come la sorella di Ginevra e le amiche, vicine di casa, di Gisella.
Noi eravamo diversi, io, Gisella, Ginevra, Armando e Mimmo ci eravamo incamminati su un sentiero diverso, ma l'eco dei nostri passi, delle nostre gesta, per vie traverse, era giunto a tutti gli altri e avevano creato un aria pesante.
Mimmo aveva toccato un interruttore che prima o poi sarebbe comunque stato sfiorato. Le conseguenze, io, non avrei mai potuto prevederle. La mia fica, i sensi, in generale non permisero un passo indietro che, comunque, nemmeno tentai di fare.
Passai gli ultimi giorni di quella villeggiatura quasi sempre in famiglia. Ogni giorno una defezione, le auto si riempivano di valige e facevano ritorno a casa.
Mimmo parti' senza salutarmi, Armando mi venne a cercare ma dissi a mia madre di trovare una scusa per non vederlo.
Gli altri li avevo salutati più o meno tutti, con le solite frasi di circostanza.
Il giorno della partenza arrivo' anche per noi. La Mercedes di papà ormai caricata, era ferma proprio davanti al portone. La nonna stava preparando il pranzo speciale per mio padre mentre i miei fratelli lo trascinavano a visionare i luoghi della loro estate fantastica.
Mi allontanai passando vicino all'orto. Era la strada più vicina per arrivare a casa di Gisella.
La vidi da lontano e mi fermai. Aveva il suo fazzoletto in testa e stava lavorando sodo, spostando cassette verso il magazzino.
Non trovai il coraggio di avvicinarmi, non sapevo cosa dirle.
Si girò improvvisamente, come se io l 'avessi chiamata e mi fisso', poi fece un cenno con la mano come a dire :- aspetta-
La vidi correre verso di me, era bellissima. Quando mi fu di fronte fece un sorriso e disse : - ciao, pronti per partire? - tra poco - risposi - poi, anticipandola, continuai - come stai? Non ti ho più vista... - sono stata male - rispose-,lo sai, no? - si- risposi a testa bassa. -
Mi prese la mano e mi trascino' dietro ad un grosso albero, al riparo, prese la mia faccia con le due mani, odoravano di pomodori ed erano sporche.
Il bacio mi sorprese, era appassionato, disperato, accompagnato da un respiro nasale, furioso.
La abbracciai e risposi alla sua disperazione.
Il bacio durò una eternità. Aveva gli occhi chiusi e piangeva.
Si stacco' improvvisamente e poggio' la sua testa sulla mia spalla.
- non potrai impedirmi di amarti - mormorò - in fondo sei stata il mio primo uomo, - ridemmo sommessamente, - si - risposi - ma non lo racconterò a nessuno -
, comunque - continuai - io ti amo, e quello che è successo non cambierà questo sentimento. Sono andata con Armando per rabbia e curiosità. Tu hai visto tutto, non ti mentirò, il suo cazzo mi ha fatto dimenticare tutto, mi ha svuotato completamente. Lui lo usa bene e, ti dirò la verità, non mi sono pentita di quella scopata. Ho amato il suo cazzo, la mia fica ha amato quel cazzo, Ma tutto il resto di me, ama te, con tutto il cuore.
Capisco di non essere credibile ma è così - Mi baciò di nuovo, teneramente, poi fece scivolare le sue mani lungo le mie braccia e piano piano le lasciò facendo un passo indietro. - devo andare, a che ora parti? - rimasi sorpresa da quella improvvisa freddezza - credo dopo pranzo- risposi. - Dai un abbraccio a tua madre e ringraziala per i capelli - lo farò - dissi.
Si girò e con passo veloce torno' al lavoro, lasciandomi sola a guardarla.
Poche ore dopo ero a casa mia, intenta a svuotare la mia valigia mentre fuori Settembre faceva il suo ingresso trionfante.
Pochi giorni dopo tutti i ricordi erano sbiaditi, solo un particolare, slabbrato, mi riportava continuamente alla memoria certi giorni indimenticabili.
Fine
scritto il
2024-08-28
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