Una storia vera - Cap 4
di
Glorfindel
genere
dominazione
CAPITOLO 4 - SPIEGAZIONI
Preso al volo il primo autobus arriviamo in una cittadina limitrofa, un posto dove in teoria non avremmo dovuto correre rischi.
Nella stazione della metropolitana dove era avvenuto lo scontro non sembravano esserci telecamere, per noi la speranza che nessuno potesse collegarci al crollo parziale di quel luogo e alla morte di un accolito:
“ora però mi devi delle spiegazioni e senza fare tanti giri fumosi ok?”
Come darle torto? La decisione di andarsene da quel locale con me l’aveva portata, in una sola notte, ad essere aggredita da due guardie e ad essere inseguita da un accolito che aveva avuto per lei attenzioni molto intime e che l’avrebbe uccisa in un modo inumano.
A questo aggiungiamo il mio sapere cose di lei che non avrei dovuto sapere e a non so neanche io a quante cose difficilmente spiegabili accadute durante la nostra fuga; cose che ero certo che non le fossero sfuggite:
“certo, cerchiamo un BAR con tavolini all’aperto e cercherò di spiegarti tutto”
Poco più avanti un locale perfetto, a bordo strada con un palchetto sulla carreggiata opposta e pochi tavoli. Nessuno seduto, privacy assicurata. Ordiniamo alla cameriera che in pochi minuti riempie il nostro tavolo e poi soli:
“non so neanche da dove iniziare, credo che per prima cosa dovrei provare a raccontarti qualcosa del mondo in cui viviamo”
“non ho sei anni, conosco il mondo, grazie”
“vuoi che mi spieghi ???”
“mh…”
“noi viviamo in un mondo tendenzialmente dittatoriale, abbiamo uno stregone supremo unico incontrastato detentore delle magie che ci governa, a mio avviso che ci domina. Lo fa tramite i suoi accoliti, tizi mascherati nascosti sotto lunghi cappotti che sanno usare la magia. Ancora sotto di loro abbiamo le guardie, codardi leccaculo che fanno rispettare le leggi grazie al potere di oggetti magici. Non hanno alcun potere proprio ma sono gli unici autorizzati ad usare oggetti caricati di magia, oggetti che si consumano e vengono rimpiazzati se e solo se le guardie possono dimostrare che ne hanno fatto un uso lecito o meglio un uso atto a tenere questo mondo nelle condizioni in cui lo vuole lo stregone supremo. A questi uniamo i consiglieri del nostro sovrano, semplici persone da lui scelte per i motivi più disparati e che lo aiutano a governarci. Vivono nella sua orbita godendone i benefici e spesso sono i primi a non rispettare o trarre vantaggio dalle leggi imposte.
Il resto della popolazione semplicemente vive, lavora e produce. Bisogna ammettere che vige anche una sorta di equilibrio, non è il peggiore dei governi che potrei immaginare, la percentuale di quella che possiamo descrivere come ingiustizia è piuttosto bassa.
Questa è una sintesi abbastanza ristretta ma da il senso delle cose, fino qui ci siamo?”
“come ti dicevo non ho sei anni, conosco il mondo in cui vivo”
“si, conosci il mondo in cui vivi ora ma io no ho ancora finito. Alla descrizione che ho appena fatto mancano due cose fondamentali e fondamentalmente sbagliate.
La prima è la caccia della luna piena, cosa che tutti vivono come normale o meglio come inevitabile. In questo fantastico mondo mettere piede fuori casa dopo il calare del sole ha i suoi rischi, farlo nelle notti di luna piena è addirittura equivalente ad una roulette russa. Creature di cui nessuno sa nulla si aggirano in ogni dove in cerca di prede e le prede sono le persone comuni, a volte addirittura le guardie non riescono a sopravvivere.
Ci siamo incontrati in un locale che più che altro è un rifugio blindato, impossibile da assaltare per quelle creature. Le persone che c’erano all’interno avevano raggiunto quel posto con la consapevolezza che il viaggio di andata e di ritorno sarebbe stato rischioso, forse mortale.
Sai benissimo però che non avevano scelta, casualmente, in questo strano mondo, più la luna è illuminata, più le sue fasi si avvicinano alla luna piena e più le persone hanno l’istinto di raggrupparsi, ritrovarsi, accoppiarsi. Un istinto talmente forte da portarli a rischiare la vita”
Faccio una pausa per darle il tempo di parlare, mi guarda per qualche secondo, fa una smorfia di indifferenza:
“quindi? Se vai a spasso per la savana rischi che un leone ti mangi no? Se nuoti nel mare puoi incontrare uno squalo, se vai a spasso di notte puoi incontrare un cacciatore, se esci con la luna piena è probabile che tu muoia. E’ brutto ma è la realtà come le malattie mortali e le magie, semplice realtà”
“il punto è proprio questo, come ti dicevo le cose fondamentalmente sbagliate sono due, la seconda e proprio che tutto quello che ho descritto non è la realtà o almeno non è la nostra realtà di origine, il mondo in cui sono nato, il mondo in cui sei nata, era molto diverso. Fino a poco più di un anno fa il mondo che dici di conoscere non esisteva”
Mi guarda scettica, non dice nulla, continuo:
“non dimenticarti ciò che hai appena vissuto, hai visto quell’accolito trasformarsi in una creatura che non dovrebbe esistere, una specie di chimera. Come lo spieghi?”
“è vero ma da qui ad un mondo completamente mutato di cui nessuno ricorda nulla tranne te ce n’è di strada”
Sospiro:
“Susanne, ti faccio una domanda, qual è il limite della magia?”
“che vuoi dire? Limite della magia? Con la magia si mutano gli oggetti, si plasmano i pensieri, mmmhhhh, non so, sono una persona normale, non conosco la magia e non mi è consentito conoscerla”
“ok, ok, partiamo da una cosa che hai appena detto, con la magia si plasmano i pensieri. Cosa accadrebbe se un mago fosse abbastanza potente da plasmare i pensieri di un intero mondo come l’accolito ha plasmato i nostri durante la fuga? Potresti accorgerti di vivere un’eterna illusione magica?”
“se fosse possibile no, non me ne accorgerei immagino, nessuno si accorge di essere vittima di un’illusione altrimenti che illusione è?”
“esatto quindi è assurdo ma, in linea teorica, non impossibile solo che richiederebbe al mago uno sforzo continuo per tenere soggiogati tutti in eterno, il mago stesso, prima o poi, si esaurirebbe e non ci guadagnerebbe nulla però resta il fatto che il mondo potrebbe essere diverso da quello che conosci tu e che la tua percezione della realtà potrebbe essere falsata”
“siiiii, quindi viviamo in una illusione?”
“no, non è questo che è successo ma ti assicuro che qualcosa è successo e ti assicuro che poco più di un anno fa non c’erano accoliti, non c’erano guardie, non c’erano cacce di luna piena e non c’era uno stregone supremo”
Non riesco a capire se mi sta credendo, non riesco a capire se mi sta capendo:
“mi hai chiesto una spiegazione, ho solo questa da darti”
“continua”
“la sera in cui ti ho avvicinata ti ho raccontato una storia, due innamorati a cui succede qualcosa che fa si che lei si dimentichi dell’esistenza di lui”
“si…”
“è successo sul serio ma non riguardava i due innamorati, riguardava tutta la popolazione umana”
“non so cosa risponderti, sai da solo quanto sia assurdo ciò che stai dicendo, posso solo continuare ad ascoltarti”
Abbasso lo sguardo, mi sento sconfitto, mi sembra tutto inutile, non mi crederà mai nessuno:
“un tempo la magia era di tutti, certo, vi erano persone più portate e persone meno ma la magia è natura e noi ne facciamo parte. Non c’erano stregoni in quanto tutti avevano accesso a quel dono. Era un po’ come respirare, faceva parte della normalità di tutti. C’era un sostanziale equilibrio, nessun despota, nessuna caccia, niente regole atte a dare potere ad un solo essere, eravamo tutti capaci di attingere magia.
C’era un governo e non era perfetto ma era la scelta dei molti, era una scelta e non una dittatura.
L’essere che oggi conosci come stregone superiore voleva di più, mago eccezionale, forse come mai esistiti, il suo legame con la magia superava quello di chiunque. Mise tutto il suo enorme talento in un solo scopo, avere il controllo della magia.”
“aspetta, aspetta, fammi capire una cosa, tu, tu che ancora non mi hai detto chi cazzo sei, come fai a sapere queste cose? perché solo tu sai tutte queste cose?”
“in realtà non le so solo io ma devi darmi tempo di raccontarti la mia storia se vuoi capire chi sono”
Stinge le labbra e fa cenno con la testa di proseguire:
“quando ci accorgemmo di quello che stava facendo era tardi, in quel tempo non lo sapevo ma ora posso dirti che era tardi”
“ora parli al plurale, tu e chi vi accorgeste?”
“fammi finire Susanne”
“finisci”
“era tardi, il suo piano assurdo ormai alla conclusione. Non solo aveva trovato il modo di avere la magia solo per se ma visto che temeva un’insurrezione popolare aveva anche trovato il modo di modificare i nostri ricordi. Con un singolo incantesimo riuscì a spezzare il legame naturale fra la magia e gli esseri umani ma quel genio folle riuscì addirittura ad usare il contraccolpo di quella frattura per modificare la mente di ogni persona in modo tale da far si che si dimenticasse del legame stesso.
A quel punto la magia era solo sua e questo faceva di lui il padrone di questo mondo”
Silenzio, minuti di silenzio, non era il caso di parlare ancora, di interrompere i suoi pensieri.
“potresti dirmi come ti chiami?”
Assurdo, ha ragione, non gliel’ho ancora detto:
“Askal, piacere” le sorrido, lei non lo fa.
“Askal, facciamo che ti seguo ok? Ho qualche domandina per te, giusto un paio per ora”
“spara”
“prendiamo come vero che lo stregone supremo voleva le magie solo per se ok? Sappiamo per tua stessa ammissione che comunque ci governa con un’indiscutibile giustizia o che almeno le ingiustizie sono controllate, punite. Non c’è certo, nel suo modo di governarci, lo scopo di sfruttarci e basta giusto?”
“giusto, nella sua mente, nelle sue azione c’è l’intento di fare ciò che ritiene giusto per il mondo”
“La prima domanda che mi viene è, cosa ci guadagna dalla caccia della luna piena? E soprattutto, la seconda, perché questo stupefacente incantesimo non ha avuto effetto su di te?”
“la caccia è un effetto collaterale, non credo che fosse voluta ma che fosse necessaria. La magia è energia e l’energia deriva dal sole, nessuno può manipolare il sole in quanto servirebbe un’energia superiore a quella della sorgente, del sole stesso. Quello che poteva fare era spezzare il legame fra persone ed energia. Questo legame è una specie di vibrazione che permea tutto il nostro mondo, lo stregone supremo non poteva influenzarla ma quello che ha potuto fare è stato influenzare la capacita delle persone di percepirla. Per fare questo ha usato la Luna come specchio. L’energia del sole colpisce anche la Luna e poi rimbalza su di noi. La Luna era influenzabile dalla sua magia, l’ha manipolata in modo tale che l’energia che ci riflette contro ci sfasi di quel poco che basta per far si che gli esseri umani non possano più percepire quella che chiamiamo magia”
“la Luna ci riflette energia solo di notte no? Di giorno dovremmo tornare a sentire la magia”
“no, lo fa sempre, noi la vediamo di notte ma colpisce comunque il pianeta anche di giorno, lo permea raggiungendoci tutti”
“ok e cosa centra con la caccia”
“giusto, ti dicevo che ha spezzato il legame degli uomini ma non quello degli animali, nel nostro mondo tutte le creature viventi hanno un legame con la magia. Manipolando la Luna però qualcosa si deve essere mosso nell’equilibrio delle cose, dopo quell’incantesimo gli esseri umani, colpiti dalla luce lunare di notte, sviluppano un desiderio sessuale difficilmente controllabile, tanto più intenso quanto è intensa la Luna. Allo stesso modo quelli che chiami cacciatori, le creature che di notte predano chiunque, colpiti dalla luce lunare sviluppano un incontrollabile istinto alla caccia.
Hai visto che cosa è successo all’accolito che ci dava la caccia? Come si è trasformato? Hai capito chi era?”
“sinceramente è successo tutti in fretta, non avevo mai visto un accolito, credevo che fossero normali esseri umani con una strana divisi, una maschera e il dono di usare la magia”
“in realtà sono quelle che si definiscono chimere, ibridi in parte umani e in parte animali. Il nostro sovrano è stato costretto a crearli perché aveva bisogno di sudditi in grado di usare la magia. Visto che aveva spezzato il legame degli uomini ha dovuto usare gli animali per avere tali servi. Essendo in parte animali sono molto soggetti all’effetto della luna piena, se negli esseri umani si scatena una pulsione sessuale in loro diventa necessità di cacciare. Ora hai capito?”
“mi stai dicendo che gli accoliti, gli esseri preposti a difendere giustizia ed equilibrio, sono in realtà i cacciatori che ci braccano di notte?”
“esatto, non possono farne a meno, è il loro istinti e chi ci governa lo sa ma non ha alternative, ha bisogno di loro quindi accetta che la caccia esista”
Vedo Susanne impassibile, ormai la vedo con il volto che hanno le persone a cui si cerca di vedere un contratto del cellulare ma che sanno per certo che non hanno nessuna intenzione di fare contratti. Non ha uno sguardo che mi da speranze ma continua a parlarmi:
“mhhh, ok, se lo dici tu ma resta il fatto che ancora non hai risposto alla domanda più importante, perché su di te non ha avuto effetto?”
“perché quella notte, quando Shitax lanciò l’incantesimo io ero li. Si, il vero nome dello stregone supremo è Shitax e io conosco quel nome perché ero con lui, cercavo di fermalo, fallivo nel fermare l’incantesimo di quello che consideravo il mio più caro amico”
“hai detto che hai fallito nel fermarlo, quindi come mai tu ricordi tutta questa fantastica storia?”
“Shitax voleva spezzare il legame di tutti con la magia ma non il suo legame. Per fare questo dovette creare una specie di scudo che lo tenesse al sicuro. Stiamo parlando di magia di un livello mai visto, una magia incredibilmente difficile anche per il suo genio, per il suo potere. Per essere sicuro di non finirci in mezzo esagerò con lo scudo, lo rese più ampio di quanto credesse e protesse anche quelli presenti nella stanza in quella notte di luna piena.
Eravamo in cinque, io, lui, sua sorella, e altri due nostri compagni. Eravamo una squadra, sempre insieme e lui era la nostra speranza, è il mago più potente mai conosciuto, grazie ai suoi poteri e al nostro impegno speravamo di raggiungere un sogno. Quello che volevamo, quello su cui lavoravamo insieme da sette anni era un incantesimo di uguaglianza. Nel nostro mondo il vero problema stava nella mancanza di equilibrio nel legame con la natura, nella capacità di usare la magia. Quelli più portati si approfittavano di chi aveva poteri minori e noi volevamo far si che il legame divenisse equanime per tutti. Volevamo portare giustizia.
Shitax però aveva espresso spesso i suoi dubbi, secondo lui il solo portate equilibrio nelle capacità magiche non sarebbe servito a molto, secondo lui il problema era nella natura degli esseri umani, ci sarebbe sempre stato chi più egoista si sarebbe approfittato dei più buoni. Secondo lui l’unico modo di portare vera giustizia agli uomini era metterli nella condizione di non poter scegliere, di essere costretti ad essere giusti gli uni con gli altri. Secondo lui gli uomini avevano bisogno di un despota, un despota giusto ma comunque un despota.
In segreto usò il lavoro di tutti per arrivare al suo scopo, quando noi quattro ce ne accorgemmo lo affrontammo, cercammo di fermarlo ma era troppo tardi.
L’incantesimo colpì la Luna creando gli effetti che ti ho raccontato, noi cinque fummo protetti ma subimmo comunque il contraccolpo, anche Shitax subì il contraccolpo, non posso esserne sicuro ma credo che avesse creato lo scudo appositamente per proteggere il legame con la magia ma non i ricordi. Credo che volesse modificare anche i suoi in modo da tagliare i rapporti più stretti ed essere libero completamente di inseguire la sua utopia. Da qui anche io ho ricordi confusi e posso solo fare ipotesi.
Mi svegliai nella stanza di un ospedale, appena aperti gli occhi non ricordavo nulla di tutto quello che ti ho raccontato e immagino che i miei compagni abbiano avuto la stessa sorte. Shitax deve organizzato tutto in modo che venissimo separati in giro per il mondo, deve aver avuto pietà, in fondo, come ti dicevo, il legame che ci univa era molto profondo.
Per le prime settimane mi adattai a quella che era la mia vita, molto simile a quella che facevo prima. Nella mia mente erano state cancellate solo le cose che non potevano quadrare con questa nuova realtà ma per il resto tutto filava. Aro svenuto al lavoro, mi ero ripreso in ospedale, niente di grave, un colpo di calore mi dissero ma c’era qualcosa che non andava. Nella mia menta c’era qualcosa che non potevo dimenticare, c’era qualcosa che dovevo assolutamente ricordare. Nella mia mente c’eri tu e non te ne andavi, come un fantasma, un’ossessione. Non facevo che pensare a te anche se non sapevo di pensarti. Sono iniziati i sogni, il tuo viso, i ricordi del nostro amore e poi, una mattina, pochi giorni dopo tutto è andato a fuoco, ogni cosa è tornata dolorosamente alla mia mente. All’inizio ero incredulo anche io ma non ho potuto fare a meno di cercarti, sapevo dove cercarti e ti ho trovata.”
Ancora silenzio, ancora tempo per farla elaborare, ancora fredda, rigida, distaccata prima di parlarmi:
“Ascolta, Askal, io non so che dire. Sono successe cose assurde ma come tutte le cose assurde tendono a sfumarsi. Non so bene cosa sia successo questa notte in realtà. Sicuramente abbiamo affrontato un accolito ma stava cercando te e mi viene da chiedermi se magari avesse un buon motivo per farlo. Ti conosco appena ma so per certo che delle guardie ti cercano. Devo scegliere se credere alla tua storia assurda o pensare che magari c’è un buon motivo per cui ti cercano. Di tutto il lungo discorso che hai fatto c’è una sola cosa su cui siamo d’accordo al 100% ed è che questo mondo non fa poi schifo, ha i suoi problemi, i suoi pericoli ma io ero contenta della mia vita, io sono contenta della mia vita e….”
Una lacrima le sfugge:
“…e voglio tornarci”
Una coltellata per il mio cuore, avevo fatto così tanto per riaverla, atteso, programmato, sperato e poi, una sconfitta totale:
“Askal, che farai ora”
“devo ritrovare i miei compagni, uno potrebbe essere in una città a sud, ho sentito parlare di un tipo che è sopravvissuto alla caccia. Era stato condannato a passare una notte di luna piena all’aperto, legato come tributo al centro della piazza del villaggio, in pratica una condanna a morte ma il mattino successivo era ancora li. Potrebbe essere uno dei miei compagni”
“capisco, addio Askal, mi spiace tanto, addio”
L’avevo appena ritrovata e ora, oggi, la guardavo andarsene di nuovo da me…
…CONTINUA. IL RACCONTO TI E' PIACIUTO? LO HAI ODIATO O ALTRO? DARE UN'OPINIONE AIUTA A MIGLIORARSI glorfindel75@gmail.com
Preso al volo il primo autobus arriviamo in una cittadina limitrofa, un posto dove in teoria non avremmo dovuto correre rischi.
Nella stazione della metropolitana dove era avvenuto lo scontro non sembravano esserci telecamere, per noi la speranza che nessuno potesse collegarci al crollo parziale di quel luogo e alla morte di un accolito:
“ora però mi devi delle spiegazioni e senza fare tanti giri fumosi ok?”
Come darle torto? La decisione di andarsene da quel locale con me l’aveva portata, in una sola notte, ad essere aggredita da due guardie e ad essere inseguita da un accolito che aveva avuto per lei attenzioni molto intime e che l’avrebbe uccisa in un modo inumano.
A questo aggiungiamo il mio sapere cose di lei che non avrei dovuto sapere e a non so neanche io a quante cose difficilmente spiegabili accadute durante la nostra fuga; cose che ero certo che non le fossero sfuggite:
“certo, cerchiamo un BAR con tavolini all’aperto e cercherò di spiegarti tutto”
Poco più avanti un locale perfetto, a bordo strada con un palchetto sulla carreggiata opposta e pochi tavoli. Nessuno seduto, privacy assicurata. Ordiniamo alla cameriera che in pochi minuti riempie il nostro tavolo e poi soli:
“non so neanche da dove iniziare, credo che per prima cosa dovrei provare a raccontarti qualcosa del mondo in cui viviamo”
“non ho sei anni, conosco il mondo, grazie”
“vuoi che mi spieghi ???”
“mh…”
“noi viviamo in un mondo tendenzialmente dittatoriale, abbiamo uno stregone supremo unico incontrastato detentore delle magie che ci governa, a mio avviso che ci domina. Lo fa tramite i suoi accoliti, tizi mascherati nascosti sotto lunghi cappotti che sanno usare la magia. Ancora sotto di loro abbiamo le guardie, codardi leccaculo che fanno rispettare le leggi grazie al potere di oggetti magici. Non hanno alcun potere proprio ma sono gli unici autorizzati ad usare oggetti caricati di magia, oggetti che si consumano e vengono rimpiazzati se e solo se le guardie possono dimostrare che ne hanno fatto un uso lecito o meglio un uso atto a tenere questo mondo nelle condizioni in cui lo vuole lo stregone supremo. A questi uniamo i consiglieri del nostro sovrano, semplici persone da lui scelte per i motivi più disparati e che lo aiutano a governarci. Vivono nella sua orbita godendone i benefici e spesso sono i primi a non rispettare o trarre vantaggio dalle leggi imposte.
Il resto della popolazione semplicemente vive, lavora e produce. Bisogna ammettere che vige anche una sorta di equilibrio, non è il peggiore dei governi che potrei immaginare, la percentuale di quella che possiamo descrivere come ingiustizia è piuttosto bassa.
Questa è una sintesi abbastanza ristretta ma da il senso delle cose, fino qui ci siamo?”
“come ti dicevo non ho sei anni, conosco il mondo in cui vivo”
“si, conosci il mondo in cui vivi ora ma io no ho ancora finito. Alla descrizione che ho appena fatto mancano due cose fondamentali e fondamentalmente sbagliate.
La prima è la caccia della luna piena, cosa che tutti vivono come normale o meglio come inevitabile. In questo fantastico mondo mettere piede fuori casa dopo il calare del sole ha i suoi rischi, farlo nelle notti di luna piena è addirittura equivalente ad una roulette russa. Creature di cui nessuno sa nulla si aggirano in ogni dove in cerca di prede e le prede sono le persone comuni, a volte addirittura le guardie non riescono a sopravvivere.
Ci siamo incontrati in un locale che più che altro è un rifugio blindato, impossibile da assaltare per quelle creature. Le persone che c’erano all’interno avevano raggiunto quel posto con la consapevolezza che il viaggio di andata e di ritorno sarebbe stato rischioso, forse mortale.
Sai benissimo però che non avevano scelta, casualmente, in questo strano mondo, più la luna è illuminata, più le sue fasi si avvicinano alla luna piena e più le persone hanno l’istinto di raggrupparsi, ritrovarsi, accoppiarsi. Un istinto talmente forte da portarli a rischiare la vita”
Faccio una pausa per darle il tempo di parlare, mi guarda per qualche secondo, fa una smorfia di indifferenza:
“quindi? Se vai a spasso per la savana rischi che un leone ti mangi no? Se nuoti nel mare puoi incontrare uno squalo, se vai a spasso di notte puoi incontrare un cacciatore, se esci con la luna piena è probabile che tu muoia. E’ brutto ma è la realtà come le malattie mortali e le magie, semplice realtà”
“il punto è proprio questo, come ti dicevo le cose fondamentalmente sbagliate sono due, la seconda e proprio che tutto quello che ho descritto non è la realtà o almeno non è la nostra realtà di origine, il mondo in cui sono nato, il mondo in cui sei nata, era molto diverso. Fino a poco più di un anno fa il mondo che dici di conoscere non esisteva”
Mi guarda scettica, non dice nulla, continuo:
“non dimenticarti ciò che hai appena vissuto, hai visto quell’accolito trasformarsi in una creatura che non dovrebbe esistere, una specie di chimera. Come lo spieghi?”
“è vero ma da qui ad un mondo completamente mutato di cui nessuno ricorda nulla tranne te ce n’è di strada”
Sospiro:
“Susanne, ti faccio una domanda, qual è il limite della magia?”
“che vuoi dire? Limite della magia? Con la magia si mutano gli oggetti, si plasmano i pensieri, mmmhhhh, non so, sono una persona normale, non conosco la magia e non mi è consentito conoscerla”
“ok, ok, partiamo da una cosa che hai appena detto, con la magia si plasmano i pensieri. Cosa accadrebbe se un mago fosse abbastanza potente da plasmare i pensieri di un intero mondo come l’accolito ha plasmato i nostri durante la fuga? Potresti accorgerti di vivere un’eterna illusione magica?”
“se fosse possibile no, non me ne accorgerei immagino, nessuno si accorge di essere vittima di un’illusione altrimenti che illusione è?”
“esatto quindi è assurdo ma, in linea teorica, non impossibile solo che richiederebbe al mago uno sforzo continuo per tenere soggiogati tutti in eterno, il mago stesso, prima o poi, si esaurirebbe e non ci guadagnerebbe nulla però resta il fatto che il mondo potrebbe essere diverso da quello che conosci tu e che la tua percezione della realtà potrebbe essere falsata”
“siiiii, quindi viviamo in una illusione?”
“no, non è questo che è successo ma ti assicuro che qualcosa è successo e ti assicuro che poco più di un anno fa non c’erano accoliti, non c’erano guardie, non c’erano cacce di luna piena e non c’era uno stregone supremo”
Non riesco a capire se mi sta credendo, non riesco a capire se mi sta capendo:
“mi hai chiesto una spiegazione, ho solo questa da darti”
“continua”
“la sera in cui ti ho avvicinata ti ho raccontato una storia, due innamorati a cui succede qualcosa che fa si che lei si dimentichi dell’esistenza di lui”
“si…”
“è successo sul serio ma non riguardava i due innamorati, riguardava tutta la popolazione umana”
“non so cosa risponderti, sai da solo quanto sia assurdo ciò che stai dicendo, posso solo continuare ad ascoltarti”
Abbasso lo sguardo, mi sento sconfitto, mi sembra tutto inutile, non mi crederà mai nessuno:
“un tempo la magia era di tutti, certo, vi erano persone più portate e persone meno ma la magia è natura e noi ne facciamo parte. Non c’erano stregoni in quanto tutti avevano accesso a quel dono. Era un po’ come respirare, faceva parte della normalità di tutti. C’era un sostanziale equilibrio, nessun despota, nessuna caccia, niente regole atte a dare potere ad un solo essere, eravamo tutti capaci di attingere magia.
C’era un governo e non era perfetto ma era la scelta dei molti, era una scelta e non una dittatura.
L’essere che oggi conosci come stregone superiore voleva di più, mago eccezionale, forse come mai esistiti, il suo legame con la magia superava quello di chiunque. Mise tutto il suo enorme talento in un solo scopo, avere il controllo della magia.”
“aspetta, aspetta, fammi capire una cosa, tu, tu che ancora non mi hai detto chi cazzo sei, come fai a sapere queste cose? perché solo tu sai tutte queste cose?”
“in realtà non le so solo io ma devi darmi tempo di raccontarti la mia storia se vuoi capire chi sono”
Stinge le labbra e fa cenno con la testa di proseguire:
“quando ci accorgemmo di quello che stava facendo era tardi, in quel tempo non lo sapevo ma ora posso dirti che era tardi”
“ora parli al plurale, tu e chi vi accorgeste?”
“fammi finire Susanne”
“finisci”
“era tardi, il suo piano assurdo ormai alla conclusione. Non solo aveva trovato il modo di avere la magia solo per se ma visto che temeva un’insurrezione popolare aveva anche trovato il modo di modificare i nostri ricordi. Con un singolo incantesimo riuscì a spezzare il legame naturale fra la magia e gli esseri umani ma quel genio folle riuscì addirittura ad usare il contraccolpo di quella frattura per modificare la mente di ogni persona in modo tale da far si che si dimenticasse del legame stesso.
A quel punto la magia era solo sua e questo faceva di lui il padrone di questo mondo”
Silenzio, minuti di silenzio, non era il caso di parlare ancora, di interrompere i suoi pensieri.
“potresti dirmi come ti chiami?”
Assurdo, ha ragione, non gliel’ho ancora detto:
“Askal, piacere” le sorrido, lei non lo fa.
“Askal, facciamo che ti seguo ok? Ho qualche domandina per te, giusto un paio per ora”
“spara”
“prendiamo come vero che lo stregone supremo voleva le magie solo per se ok? Sappiamo per tua stessa ammissione che comunque ci governa con un’indiscutibile giustizia o che almeno le ingiustizie sono controllate, punite. Non c’è certo, nel suo modo di governarci, lo scopo di sfruttarci e basta giusto?”
“giusto, nella sua mente, nelle sue azione c’è l’intento di fare ciò che ritiene giusto per il mondo”
“La prima domanda che mi viene è, cosa ci guadagna dalla caccia della luna piena? E soprattutto, la seconda, perché questo stupefacente incantesimo non ha avuto effetto su di te?”
“la caccia è un effetto collaterale, non credo che fosse voluta ma che fosse necessaria. La magia è energia e l’energia deriva dal sole, nessuno può manipolare il sole in quanto servirebbe un’energia superiore a quella della sorgente, del sole stesso. Quello che poteva fare era spezzare il legame fra persone ed energia. Questo legame è una specie di vibrazione che permea tutto il nostro mondo, lo stregone supremo non poteva influenzarla ma quello che ha potuto fare è stato influenzare la capacita delle persone di percepirla. Per fare questo ha usato la Luna come specchio. L’energia del sole colpisce anche la Luna e poi rimbalza su di noi. La Luna era influenzabile dalla sua magia, l’ha manipolata in modo tale che l’energia che ci riflette contro ci sfasi di quel poco che basta per far si che gli esseri umani non possano più percepire quella che chiamiamo magia”
“la Luna ci riflette energia solo di notte no? Di giorno dovremmo tornare a sentire la magia”
“no, lo fa sempre, noi la vediamo di notte ma colpisce comunque il pianeta anche di giorno, lo permea raggiungendoci tutti”
“ok e cosa centra con la caccia”
“giusto, ti dicevo che ha spezzato il legame degli uomini ma non quello degli animali, nel nostro mondo tutte le creature viventi hanno un legame con la magia. Manipolando la Luna però qualcosa si deve essere mosso nell’equilibrio delle cose, dopo quell’incantesimo gli esseri umani, colpiti dalla luce lunare di notte, sviluppano un desiderio sessuale difficilmente controllabile, tanto più intenso quanto è intensa la Luna. Allo stesso modo quelli che chiami cacciatori, le creature che di notte predano chiunque, colpiti dalla luce lunare sviluppano un incontrollabile istinto alla caccia.
Hai visto che cosa è successo all’accolito che ci dava la caccia? Come si è trasformato? Hai capito chi era?”
“sinceramente è successo tutti in fretta, non avevo mai visto un accolito, credevo che fossero normali esseri umani con una strana divisi, una maschera e il dono di usare la magia”
“in realtà sono quelle che si definiscono chimere, ibridi in parte umani e in parte animali. Il nostro sovrano è stato costretto a crearli perché aveva bisogno di sudditi in grado di usare la magia. Visto che aveva spezzato il legame degli uomini ha dovuto usare gli animali per avere tali servi. Essendo in parte animali sono molto soggetti all’effetto della luna piena, se negli esseri umani si scatena una pulsione sessuale in loro diventa necessità di cacciare. Ora hai capito?”
“mi stai dicendo che gli accoliti, gli esseri preposti a difendere giustizia ed equilibrio, sono in realtà i cacciatori che ci braccano di notte?”
“esatto, non possono farne a meno, è il loro istinti e chi ci governa lo sa ma non ha alternative, ha bisogno di loro quindi accetta che la caccia esista”
Vedo Susanne impassibile, ormai la vedo con il volto che hanno le persone a cui si cerca di vedere un contratto del cellulare ma che sanno per certo che non hanno nessuna intenzione di fare contratti. Non ha uno sguardo che mi da speranze ma continua a parlarmi:
“mhhh, ok, se lo dici tu ma resta il fatto che ancora non hai risposto alla domanda più importante, perché su di te non ha avuto effetto?”
“perché quella notte, quando Shitax lanciò l’incantesimo io ero li. Si, il vero nome dello stregone supremo è Shitax e io conosco quel nome perché ero con lui, cercavo di fermalo, fallivo nel fermare l’incantesimo di quello che consideravo il mio più caro amico”
“hai detto che hai fallito nel fermarlo, quindi come mai tu ricordi tutta questa fantastica storia?”
“Shitax voleva spezzare il legame di tutti con la magia ma non il suo legame. Per fare questo dovette creare una specie di scudo che lo tenesse al sicuro. Stiamo parlando di magia di un livello mai visto, una magia incredibilmente difficile anche per il suo genio, per il suo potere. Per essere sicuro di non finirci in mezzo esagerò con lo scudo, lo rese più ampio di quanto credesse e protesse anche quelli presenti nella stanza in quella notte di luna piena.
Eravamo in cinque, io, lui, sua sorella, e altri due nostri compagni. Eravamo una squadra, sempre insieme e lui era la nostra speranza, è il mago più potente mai conosciuto, grazie ai suoi poteri e al nostro impegno speravamo di raggiungere un sogno. Quello che volevamo, quello su cui lavoravamo insieme da sette anni era un incantesimo di uguaglianza. Nel nostro mondo il vero problema stava nella mancanza di equilibrio nel legame con la natura, nella capacità di usare la magia. Quelli più portati si approfittavano di chi aveva poteri minori e noi volevamo far si che il legame divenisse equanime per tutti. Volevamo portare giustizia.
Shitax però aveva espresso spesso i suoi dubbi, secondo lui il solo portate equilibrio nelle capacità magiche non sarebbe servito a molto, secondo lui il problema era nella natura degli esseri umani, ci sarebbe sempre stato chi più egoista si sarebbe approfittato dei più buoni. Secondo lui l’unico modo di portare vera giustizia agli uomini era metterli nella condizione di non poter scegliere, di essere costretti ad essere giusti gli uni con gli altri. Secondo lui gli uomini avevano bisogno di un despota, un despota giusto ma comunque un despota.
In segreto usò il lavoro di tutti per arrivare al suo scopo, quando noi quattro ce ne accorgemmo lo affrontammo, cercammo di fermarlo ma era troppo tardi.
L’incantesimo colpì la Luna creando gli effetti che ti ho raccontato, noi cinque fummo protetti ma subimmo comunque il contraccolpo, anche Shitax subì il contraccolpo, non posso esserne sicuro ma credo che avesse creato lo scudo appositamente per proteggere il legame con la magia ma non i ricordi. Credo che volesse modificare anche i suoi in modo da tagliare i rapporti più stretti ed essere libero completamente di inseguire la sua utopia. Da qui anche io ho ricordi confusi e posso solo fare ipotesi.
Mi svegliai nella stanza di un ospedale, appena aperti gli occhi non ricordavo nulla di tutto quello che ti ho raccontato e immagino che i miei compagni abbiano avuto la stessa sorte. Shitax deve organizzato tutto in modo che venissimo separati in giro per il mondo, deve aver avuto pietà, in fondo, come ti dicevo, il legame che ci univa era molto profondo.
Per le prime settimane mi adattai a quella che era la mia vita, molto simile a quella che facevo prima. Nella mia mente erano state cancellate solo le cose che non potevano quadrare con questa nuova realtà ma per il resto tutto filava. Aro svenuto al lavoro, mi ero ripreso in ospedale, niente di grave, un colpo di calore mi dissero ma c’era qualcosa che non andava. Nella mia menta c’era qualcosa che non potevo dimenticare, c’era qualcosa che dovevo assolutamente ricordare. Nella mia mente c’eri tu e non te ne andavi, come un fantasma, un’ossessione. Non facevo che pensare a te anche se non sapevo di pensarti. Sono iniziati i sogni, il tuo viso, i ricordi del nostro amore e poi, una mattina, pochi giorni dopo tutto è andato a fuoco, ogni cosa è tornata dolorosamente alla mia mente. All’inizio ero incredulo anche io ma non ho potuto fare a meno di cercarti, sapevo dove cercarti e ti ho trovata.”
Ancora silenzio, ancora tempo per farla elaborare, ancora fredda, rigida, distaccata prima di parlarmi:
“Ascolta, Askal, io non so che dire. Sono successe cose assurde ma come tutte le cose assurde tendono a sfumarsi. Non so bene cosa sia successo questa notte in realtà. Sicuramente abbiamo affrontato un accolito ma stava cercando te e mi viene da chiedermi se magari avesse un buon motivo per farlo. Ti conosco appena ma so per certo che delle guardie ti cercano. Devo scegliere se credere alla tua storia assurda o pensare che magari c’è un buon motivo per cui ti cercano. Di tutto il lungo discorso che hai fatto c’è una sola cosa su cui siamo d’accordo al 100% ed è che questo mondo non fa poi schifo, ha i suoi problemi, i suoi pericoli ma io ero contenta della mia vita, io sono contenta della mia vita e….”
Una lacrima le sfugge:
“…e voglio tornarci”
Una coltellata per il mio cuore, avevo fatto così tanto per riaverla, atteso, programmato, sperato e poi, una sconfitta totale:
“Askal, che farai ora”
“devo ritrovare i miei compagni, uno potrebbe essere in una città a sud, ho sentito parlare di un tipo che è sopravvissuto alla caccia. Era stato condannato a passare una notte di luna piena all’aperto, legato come tributo al centro della piazza del villaggio, in pratica una condanna a morte ma il mattino successivo era ancora li. Potrebbe essere uno dei miei compagni”
“capisco, addio Askal, mi spiace tanto, addio”
L’avevo appena ritrovata e ora, oggi, la guardavo andarsene di nuovo da me…
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