La storia di Anna (Cap IV)
di
Pensionato
genere
esibizionismo
Debbo dire in verità che aspettavo con impazienza i nostri incontri perché la storia di Anna mi aveva preso e sembrava un racconto erotico che la sera , quando stentavo a prendere sonno, leggevo su internet e che mi intrigavano molto più di un qualsiasi filmato pornografico. La fantasia è molto più avvincente della realtà. Arrivai al nostro incontro in anticipo ed aspettai con impazienza l'arrivo di Anna che quando giunse mi chiese da quanto tempo stessi aspettando: “ Da pochi minuti” chiosai e dopo averle riempito il bicchiere del nostro solito amarone, mi accinsi ad ascoltare il seguito della sua storia. “ Dopo il cambio di istituto, incominciò Anna, con l'addio a Francesco, che comunque si dimostrò un signore,non divulgando nulla dei nostri trascorsi, seguì un periodo opaco, almeno dal punto di vista sessuale, solo qualche sveltina con compagni ed amici di scuola occasionali, così mi diplomai con il massimo dei voti, con sommo piacere dei miei, e mi iscrissi alla facoltà di economia e commercio dell'università, volendo seguire le orme di mio padre che già possedeva un avviato studio. In quegli anni conobbi colui che poi sarebbe diventato per più di dieci anni mio marito: era il mio professore di statistica; un signore di mezza età, fra noi c'era una differenza di circa quindici anni, ancora molto piacente senza un filo di grasso e con un pene non indifferente. Dopo un breve fidanzamento ci sposammo ed andammo a vivere insieme nella sua casa paterna: aveva ancora vivi i genitori e non si sentiva di abbandonarli essendo figlio unico. Se nella vita quotidiana tutto scorreva normalmente, come ci si aspetta in una famiglia della media borghesia dal punta di vista sessuale cominciò presto a mostrare delle strane fantasie che risvegliarono in me dei desideri che data la mia giovane età, non avevo ancora trenta anni, non si erano mai sopiti ma, per mancanza di materia prima, non avevo potuto sperimentare. Già nel nostro breve viaggio di nozze alla seconda notte cominciò a fare ragionamenti del tipo: “ nel sesso tutto è ammesso”, “sono un dominante”; mi piace essere magister anche a letto” ecc. ecc. Infatti dopo la solita scopata in posizione missionaria, cominciò a spingermi verso il suo uccello che ripulii con gusto, fino a lì niente di nuovo, ma appena riprese vigore mi disse di voltarmi e di mettermi alla pecorina: avevo capito dove voleva andare a parare, gli disse di fare piano perché per me era la prima volta. Ciò lo lasciò molto sorpreso ed esclamò “Non c'è più religione! Possibile che nessuno abbia voluto godere si questo succoso banchetto !” Prese un tubetto di vasellina e cominciò a passarmela sul buchetto ed ad infilarci le sue dita e poi approcciò il suo glande che aveva ripreso interamente la sua forma e cominciò a spingere. Appena sentii entrare la cappella mi ritrassi ma Giovi (Giovanni era il suo nome, mi sembra di non avertelo detto) mi schiaffeggiò una chiappa ordinandomi di rilassarmi che presto avrei goduto anch'io. Il dolore era forte ma trattenendo il fiato e stringendo i denti sentii il suo membro che si faceva strada ed infine entrò sino ai testicoli che incominciarono a ballare sulla mia figa. Lo sfintere si adattò abbastanza alla svelta ed il dolore piano piano si trasformò in piacere facendomi mugolare; con le dita cercai la mia figa e la penetrai venendo a contatto con il cazzo di Giovi che intanto stantuffava nel culo e dagli ansimi era vicino a venire nuovamente. Infatti di lì a poco mi sentii inondare dal suo liquido caldo, quasi un clistere. A questo punto successe una cosa che non mi sarei mai aspettata: Giovi si stese sotto di me e con la bocca si posizionò in direzione del mio buchetto chiedendomi di spingere fuori lo sperma con cui prima mi aveva inondato il retto: freneticamente non mi feci pregare e lo bevve fino all'ultima goccia o così mi sembrò perché quando non ne uscì più mi fece stendere mi disse di aprire la bocca e me lo passò nella mia invitandomi ad ingoiarlo. Mi tremavano le gambe, mi era talmente piaciuto che ero venuta nel momento del trapasso da bocca a bocca bagnando tutto il letto.” Comincia a muovermi sulla seggiola del bar ed Anna mi chiese:”Ma ti stai eccitando?” “ Vorrei vedere chiunque altro al mio posto: una bellissima donna che racconta le sue esperienze sessuali con dovizia di particolari ed inoltre un astinenza che ormai si protrae da diverso tempo.....”: “Grazie per la bellissima donna” disse Anna ed intanto con una mossa inattesa di scalzò e pose il suo piede sulla mia patta; il tutto era coperto ad occhi indiscreti dalla lunga tovaglietta che ricopriva il tavolino. “ Lo sai vero che non mi eri indifferente ai tempi dell'università ed ora sei diventato anche più interessante; ma tu allora non avevi occhi che per la tua Marta, ma finchè c'è tempo.....” Rimasi colpito e dalle parole e da quel piede che si strusciava sul mio cazzo che aveva cominciato subito a gonfiarsi: “Oh però !” disse Anna “Non c'è proprio male ….. Domani vediamoci direttamente a casa mia e se son rose fioriranno...”. Naturalmente accettai e ci salutammo mentre io dovetti rimanere ancora un poco seduto sino a che il mio membro non riprese le sue dimensioni consuete in riposo.
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