Pasqua. Tra un piatto, una risata e una scopata con zia
di
Matteezia
genere
incesti
Ciao a tutti.
Torno dopo molto tempo con il raccontarvi la mia giornata di Pasqua passata con la zia.
Come ogni anno tutta la mia famiglia si ritrova per il pranzo di Pasqua nella taverna a casa della nonna. Arrivammo e dopo i consueti saluti mi ritrovai davanti la zia. Rimasi a bocca aperta. Vestito rosso fuoco con collant nere, scarpe da ginnastica bianche messe con la scusa di restare comoda. Mi abbracciò forte spingendo i suoi seni verso di me. Avevo già un’erezione gigante ma dovevo trattenermi.
Zia si sedette davanti a me a tavola e più di una volta mi trovai un suo piede nei pantaloni e lo massaggiai molto volentieri.
Dopo l’ennesima portata andai in bagno per rifiatare sia dalla grande abbuffata sia dalla mega erezione della zia.
Seduto in bagno, sentii bussare.
M”Ci sono io”
Z”Dai scemo. Sono la zia “
Aprii la porta e zia entrò e cominciò a toccarmi il cazzo da sopra i pantaloni.
M”Zia sei divina vestita così”
Z”Ho messo le calze visto “
Si sedette sul lavandino e si levò le scarpe.
Presi a leccarle i piedi. Stavo esplodendo.
La zia si alzò il vestito, spostai lo slip rosso che indossava, spinsi il cazzo nella sia figa umida.
Z”mhhh sii. Bravoo”
M”Siii zia. Sei bellissima “
Mentre cercavamo di farlo senza essere sentiti bussarono alla porta.
Era mia nonna. Parlò pensando ci fosse la figlia in bagno ” Marghe sei lì dentro ?”
Ci bloccammo, ma non ebbi la lucidità di levarlo.
Z”Si Mamma. Tutto bene!”
N”Hai visto Matteo?”
Z”No. Ora viene tranquilla”
N”tutto bene ? Sicura ?”
Z”Si mamma. Arrivo”
N: “Non stai dando troppe attenzioni a quel ragazzo? È solo un giovanotto”
Zia mi guardò e iniziò a muoversi strizzandomi l’occhio, Z: “Che dici mamma? Voglio solo bene al mio unico nipote” disse zia con una calma olimpica e trattenendo i mugugni. Io intanto aumentai il ritmo.
N: “Bene dai, ti aspetto di la”
Mi fermai per sentire se nonna se ne fosse andata, così fu.
Z: “Non sai quanto sia stato eccitante dopo quella domanda sentirti dentro mentre rispondevo” , M:”Lo so benissimo, ha fatto lo stesso effetto a me” risposi.
Z: “Finiamo dopo se riusciamo, ora dobbiamo tornare di là”. Ci ricomponemmo e a malincuore tornammo in sala in momenti diversi.
Arrivata l’ora di tornare a casa mamma mi disse che sarebbe passata da alcuni amici per salutare, chiese a zia di riportarmi a casa visto che ero in macchina con mamma.
Io e zia prendemmo la palla al balzo e tornammo a casa.
Entrammo in casa, ci sistemammo e andammo in cucina per un caffè. Misi la mano sotto la gonna del vestito di zia e la trovai bagnata.
M: “Lascia stare il caffè dai, prima mi hai lasciato in condizioni estreme”
Z: “Hai ragione, mi faccio perdonare dai”.
Si sedette sul bancone della cucina, le scostai le mutandine e leccai la sua figa per un pò. Con qualche movimento riuscimmo a levarle il vestito facendola rimanere in calze e reggiseno, levai le sue scarpe e le leccai i suoi piedi avvolti nei collant. Volevo penetrala.
M: “Zia andiamo sul divano”, scese e si distese sul divano.
Gambe spalancate, mutandine scostate e penetrai la zia senza pensarci.
La penetrai continuando a stuzzicarle la figa finché non venne in un gran orgasmo. In qualche modo riuscii a farle capire che stavo venendo, con una voce piena di godimento mi disse di venire dentro.
M”Ancora dentro? Sei sicura?
Z”Si vai, è la cosa che più mi piace.”
Mi prese la faccia con le mani e mi diede un bacio in fronte. Mi svuotai tutto dentro di lei riversando anche quello che poche ore prima non avevo potuto fare.
Si alzò ed entrambi notammo come i suoi collant vennero rotti dalla troppa foga della nostra scopata.
Volli ancora leccarla e la feci venire, dopo diversi minuti una seconda volta.
Ci salutammo e tornai a casa.
Grazie
Torno dopo molto tempo con il raccontarvi la mia giornata di Pasqua passata con la zia.
Come ogni anno tutta la mia famiglia si ritrova per il pranzo di Pasqua nella taverna a casa della nonna. Arrivammo e dopo i consueti saluti mi ritrovai davanti la zia. Rimasi a bocca aperta. Vestito rosso fuoco con collant nere, scarpe da ginnastica bianche messe con la scusa di restare comoda. Mi abbracciò forte spingendo i suoi seni verso di me. Avevo già un’erezione gigante ma dovevo trattenermi.
Zia si sedette davanti a me a tavola e più di una volta mi trovai un suo piede nei pantaloni e lo massaggiai molto volentieri.
Dopo l’ennesima portata andai in bagno per rifiatare sia dalla grande abbuffata sia dalla mega erezione della zia.
Seduto in bagno, sentii bussare.
M”Ci sono io”
Z”Dai scemo. Sono la zia “
Aprii la porta e zia entrò e cominciò a toccarmi il cazzo da sopra i pantaloni.
M”Zia sei divina vestita così”
Z”Ho messo le calze visto “
Si sedette sul lavandino e si levò le scarpe.
Presi a leccarle i piedi. Stavo esplodendo.
La zia si alzò il vestito, spostai lo slip rosso che indossava, spinsi il cazzo nella sia figa umida.
Z”mhhh sii. Bravoo”
M”Siii zia. Sei bellissima “
Mentre cercavamo di farlo senza essere sentiti bussarono alla porta.
Era mia nonna. Parlò pensando ci fosse la figlia in bagno ” Marghe sei lì dentro ?”
Ci bloccammo, ma non ebbi la lucidità di levarlo.
Z”Si Mamma. Tutto bene!”
N”Hai visto Matteo?”
Z”No. Ora viene tranquilla”
N”tutto bene ? Sicura ?”
Z”Si mamma. Arrivo”
N: “Non stai dando troppe attenzioni a quel ragazzo? È solo un giovanotto”
Zia mi guardò e iniziò a muoversi strizzandomi l’occhio, Z: “Che dici mamma? Voglio solo bene al mio unico nipote” disse zia con una calma olimpica e trattenendo i mugugni. Io intanto aumentai il ritmo.
N: “Bene dai, ti aspetto di la”
Mi fermai per sentire se nonna se ne fosse andata, così fu.
Z: “Non sai quanto sia stato eccitante dopo quella domanda sentirti dentro mentre rispondevo” , M:”Lo so benissimo, ha fatto lo stesso effetto a me” risposi.
Z: “Finiamo dopo se riusciamo, ora dobbiamo tornare di là”. Ci ricomponemmo e a malincuore tornammo in sala in momenti diversi.
Arrivata l’ora di tornare a casa mamma mi disse che sarebbe passata da alcuni amici per salutare, chiese a zia di riportarmi a casa visto che ero in macchina con mamma.
Io e zia prendemmo la palla al balzo e tornammo a casa.
Entrammo in casa, ci sistemammo e andammo in cucina per un caffè. Misi la mano sotto la gonna del vestito di zia e la trovai bagnata.
M: “Lascia stare il caffè dai, prima mi hai lasciato in condizioni estreme”
Z: “Hai ragione, mi faccio perdonare dai”.
Si sedette sul bancone della cucina, le scostai le mutandine e leccai la sua figa per un pò. Con qualche movimento riuscimmo a levarle il vestito facendola rimanere in calze e reggiseno, levai le sue scarpe e le leccai i suoi piedi avvolti nei collant. Volevo penetrala.
M: “Zia andiamo sul divano”, scese e si distese sul divano.
Gambe spalancate, mutandine scostate e penetrai la zia senza pensarci.
La penetrai continuando a stuzzicarle la figa finché non venne in un gran orgasmo. In qualche modo riuscii a farle capire che stavo venendo, con una voce piena di godimento mi disse di venire dentro.
M”Ancora dentro? Sei sicura?
Z”Si vai, è la cosa che più mi piace.”
Mi prese la faccia con le mani e mi diede un bacio in fronte. Mi svuotai tutto dentro di lei riversando anche quello che poche ore prima non avevo potuto fare.
Si alzò ed entrambi notammo come i suoi collant vennero rotti dalla troppa foga della nostra scopata.
Volli ancora leccarla e la feci venire, dopo diversi minuti una seconda volta.
Ci salutammo e tornai a casa.
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