Troppo sbronzo
di
Heroindio
genere
pulp
L'aveva raccattata al solito pub, durante una serata Drag Queen.
Erano le 22:00 e Joe aveva già ingollato tre invisibili. Strafatto di alcool, si era messo a fare l'effeminato: ballava sculettando. Era il suo modo di attrarre l'attenzione delle donne che frequentavano il locale.
La tipa, appena ventenne, lo aveva notato e, intontita da 2 litri di birra a doppio malto, gli si era avvicinata e avevano cominciato a muoversi a ritmo. E a strusciarsi. Dopo si erano seduti al tavolino e avevano attaccato a fare discorsi senza senso. Fra di loro, probabilmente, i due si capivano.
Si scolarono in 5 minuti un bicchierino di assenzio a testa, poi lui la invitò a casa sua. Le avrebbe fatto assaggiare un limoncello fatto in casa. Lei accettò.
Si trattava in realtà di liquore che lui comprava al supermercato, lo travasava in una bottiglia di terracotta, vi aggiungeva due dita di alcool per dolci a 95° e lo offriva alle ospiti di turno.
Brindarono in camera da letto davanti alla tv accesa, poi Joe la spense e, al buio, cominciò a baciarla sulla bocca.
La ragazza era in uno stato di semi-veglia e teneva la bocca mezza aperta. Non fu difficile per Joe denudarla e penetrarla a pecorina. Lei sembrava disponibile a tutto.
La stantuffava per 20 secondi circa e poi si piegava a leccargliela.
Le leccava le piante dei piedi, si rialzava e chiavava, quindi si chinava di nuovo, le ciucciava la figa e poi glielo rimetteva dentro.
Succhiava e aspirava, e sentiva le grandi labbra e il clitoride entrargli in bocca, fino al punto in cui il palato lascia spazio all’ugola.
Lei si lamentava come se sentisse dolore invece che piacere.
Andarono avanti così per tre quarti d'ora. L'alcool in circolo era toccasana per la eiaculazione precoce.
Poi lui le venne dentro da dietro, lo tirò fuori e si pulì sulla schiena di lei che intanto era caduta sfinita a pancia in giù.
Per ripulirsi, Joe premette l’interruttore della luce. Rimase per qualche secondo abbacinato, intorno tutto girava. Cercò di fermare lo sguardo su corpo della tizia. Ci riuscì, con fatica. Allora notò che lei aveva qualcosa di strano nel culo.
Dall'ano le fuoriuscivano 2/3 vescichette di formato oblungo. Erano flosce e sporche di sangue e di frammenti solidi che avevano il colore della carne cotta.
Erano le 22:00 e Joe aveva già ingollato tre invisibili. Strafatto di alcool, si era messo a fare l'effeminato: ballava sculettando. Era il suo modo di attrarre l'attenzione delle donne che frequentavano il locale.
La tipa, appena ventenne, lo aveva notato e, intontita da 2 litri di birra a doppio malto, gli si era avvicinata e avevano cominciato a muoversi a ritmo. E a strusciarsi. Dopo si erano seduti al tavolino e avevano attaccato a fare discorsi senza senso. Fra di loro, probabilmente, i due si capivano.
Si scolarono in 5 minuti un bicchierino di assenzio a testa, poi lui la invitò a casa sua. Le avrebbe fatto assaggiare un limoncello fatto in casa. Lei accettò.
Si trattava in realtà di liquore che lui comprava al supermercato, lo travasava in una bottiglia di terracotta, vi aggiungeva due dita di alcool per dolci a 95° e lo offriva alle ospiti di turno.
Brindarono in camera da letto davanti alla tv accesa, poi Joe la spense e, al buio, cominciò a baciarla sulla bocca.
La ragazza era in uno stato di semi-veglia e teneva la bocca mezza aperta. Non fu difficile per Joe denudarla e penetrarla a pecorina. Lei sembrava disponibile a tutto.
La stantuffava per 20 secondi circa e poi si piegava a leccargliela.
Le leccava le piante dei piedi, si rialzava e chiavava, quindi si chinava di nuovo, le ciucciava la figa e poi glielo rimetteva dentro.
Succhiava e aspirava, e sentiva le grandi labbra e il clitoride entrargli in bocca, fino al punto in cui il palato lascia spazio all’ugola.
Lei si lamentava come se sentisse dolore invece che piacere.
Andarono avanti così per tre quarti d'ora. L'alcool in circolo era toccasana per la eiaculazione precoce.
Poi lui le venne dentro da dietro, lo tirò fuori e si pulì sulla schiena di lei che intanto era caduta sfinita a pancia in giù.
Per ripulirsi, Joe premette l’interruttore della luce. Rimase per qualche secondo abbacinato, intorno tutto girava. Cercò di fermare lo sguardo su corpo della tizia. Ci riuscì, con fatica. Allora notò che lei aveva qualcosa di strano nel culo.
Dall'ano le fuoriuscivano 2/3 vescichette di formato oblungo. Erano flosce e sporche di sangue e di frammenti solidi che avevano il colore della carne cotta.
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