Il fecaloma
di
Heroindio
genere
pulp
La moglie si era recata alla casa del mare per ritirare le bollette. Lui le scrisse un SMS per chiederle di prendergli il libro di Bukowski e le indicò dove era riposto: nel cassetto in basso, quello che stava di fronte al baule, a destra del fasciatoio del bimbo guardando verso l'ingresso.
Inviò il messaggio e attese. La donna rispose dopo qualche minuto con un "ok".
Aveva le mani sudate e andò in bagno a lavarsele, poi si adagiò sul water a defecare.
Mentre cercava di rilassarsi, ebbe l'impressione che uno stronzo non volesse uscire dal buco del culo e si ricordò che altre due volte gli era capitato di provare quella sensazione e che aveva forzato lo sfintere riuscendo infine a evacuare.
Ma, in entrambe le occasioni, lo sforzo gli aveva procurato il prolasso del retto e la mucosa dell'intestino era fuoriuscita dall'orifizio anale.
Erano stati dolori. E sangue.
Quel giorno, però, non avrebbe ripetuto l'errore. Si alzò dal cesso, prese il telefonino e su youtube cercò "come asportare il fecaloma dall'ano".
Andò in cucina, aprì un cassetto e prese un paio di guanti in lattice, poi versò un po' di olio di oliva in un bicchierino usa e getta e tornò in bagno, dove si calò i pantaloni e i boxer, indossò i guanti, si chinò in avanti, unse l'indice con l'olio, se lo infilò nel retto, lo dispose a uncino e cominciò a rotearlo tirandolo fuori.
Il pezzo di merda era duro e scivoloso ed egli non riuscì a estrarlo. Ci riprovò un'altra volta; mentre cercava di arpionarlo, sentì un odore che gli ricordò quando era piccolo e si facevano le salsicce in famiglia. Allora la madre e la nonna si mettevano a lavare il budello di maiale da utilizzare per l'insacco della carne.
Ci volle un terzo tentativo per espellere il fecaloma.
Quanta merda!
Lo svuotamento del retto gli diede un senso di liberazione e serenità.
Ripensò a quanto aveva patito e gli venne in mente una sensazione che aveva provato ai tempi dell’Università a Roma, quando si era appartato in un parcheggio del quartiere Piramide, tra un furgone e una macchina. Un transessuale, per 30 mila lire, gli aveva fatto succhiare il suo cazzone scoperto, poi aveva messo il preservativo e dopo avergli sputato sull’ano, lo aveva sodomizzato per 5 minuti mentre, con le mani di fata, era riuscito a prelevare dal portafogli dell’inculato il resto dei soldi. Ulteriori 40 mila lire.
Inviò il messaggio e attese. La donna rispose dopo qualche minuto con un "ok".
Aveva le mani sudate e andò in bagno a lavarsele, poi si adagiò sul water a defecare.
Mentre cercava di rilassarsi, ebbe l'impressione che uno stronzo non volesse uscire dal buco del culo e si ricordò che altre due volte gli era capitato di provare quella sensazione e che aveva forzato lo sfintere riuscendo infine a evacuare.
Ma, in entrambe le occasioni, lo sforzo gli aveva procurato il prolasso del retto e la mucosa dell'intestino era fuoriuscita dall'orifizio anale.
Erano stati dolori. E sangue.
Quel giorno, però, non avrebbe ripetuto l'errore. Si alzò dal cesso, prese il telefonino e su youtube cercò "come asportare il fecaloma dall'ano".
Andò in cucina, aprì un cassetto e prese un paio di guanti in lattice, poi versò un po' di olio di oliva in un bicchierino usa e getta e tornò in bagno, dove si calò i pantaloni e i boxer, indossò i guanti, si chinò in avanti, unse l'indice con l'olio, se lo infilò nel retto, lo dispose a uncino e cominciò a rotearlo tirandolo fuori.
Il pezzo di merda era duro e scivoloso ed egli non riuscì a estrarlo. Ci riprovò un'altra volta; mentre cercava di arpionarlo, sentì un odore che gli ricordò quando era piccolo e si facevano le salsicce in famiglia. Allora la madre e la nonna si mettevano a lavare il budello di maiale da utilizzare per l'insacco della carne.
Ci volle un terzo tentativo per espellere il fecaloma.
Quanta merda!
Lo svuotamento del retto gli diede un senso di liberazione e serenità.
Ripensò a quanto aveva patito e gli venne in mente una sensazione che aveva provato ai tempi dell’Università a Roma, quando si era appartato in un parcheggio del quartiere Piramide, tra un furgone e una macchina. Un transessuale, per 30 mila lire, gli aveva fatto succhiare il suo cazzone scoperto, poi aveva messo il preservativo e dopo avergli sputato sull’ano, lo aveva sodomizzato per 5 minuti mentre, con le mani di fata, era riuscito a prelevare dal portafogli dell’inculato il resto dei soldi. Ulteriori 40 mila lire.
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