Alla stazione
di
Heroindio
genere
feticismo
Si erano scolati due litri di vino in brik a testa e, all'imbrunire, erano usciti a piedi e si erano fermati al bar della stazione a prendere un grappino.
“Mi sa che è la serata giusta", disse Bonny.
“Giusta per cosa?”, chiese Eddy.
“Dai un'occhiata al piazzale della stazione”
“Sì, Bonny, sto guardando. Niente di nuovo”
“Tu non le vedi le tossiche che ci sono in giro? Donne strafatte che ogni sera sono in cerca di spiccioli”.
“Le vedo. Bonny, puzzano a distanza come i barboni e nessuno le vuole".
“È questo il punto, Eddy, là fuori ci sono chili di fica sprecata. Il fatto che nessuno le caga è a nostro favore! Capisci?”.
“Non ti seguo. Mi sa che il vino ti ha fatto male. Era meglio bere la solita birra da 5 gradi”.
“Concentrati! -disse Bonny- Se in questo momento andiamo da una di loro, per esempio da quella sulla trentina che sta seduta sul marciapiede, ci darà retta di sicuro”.
“Datti una regolata, Bonny. Qua ci arrestano per circonvenzione di incapace”.
“Eddy, io sto cercando di farti capire che sono arrapato e tu che fai? Ti fai le paranoie”.
“Non sono paranoie, ho visto la macchina della polizia in giro".
“Ma tu non ti arrapi mai, Eddy? Non ce l’hai le palle?”
“Non sono un asessuato, stronzo! -urlò Eddy- Dici così perché ieri mi hai visto fare cilecca con la prostituta di 60 anni che lavora sotto casa. Dammi tua sorella e ti faccio vedere come so dare il cazzo”.
“Bevi ancora un po’ e andiamo a prendercene una. Eddai cazzo, Eddy!”
“E dove cazzo ce la portiamo?” disse Eddy urlando.
Bonny sorrise e fissò l'amico al centro della fronte: “al casolare abbandonato dietro la Stazione, Coglione!".
“Ok. Va bene, va bene. Proviamo. Ma cominci a parlare tu”.
“Bravo, Eddy, quando lo vuoi, riesci a non essere deficiente. Ora andiamo dalla tipa e le promettiamo 5 euro a testa per venire con noi al fabbricato”.
Comprarono tre lattine di birra e si avvicinarono alla tipa che se ne stava accovacciata sul marciapiede a fumare una sigaretta, le offrirono da bere e si sedettero accanto a lei. Dopo cinque/sei minuti si alzarono, raggiunsero il casolare. Entrarono lì dentro scavalcando una finestra aperta perché il portone era sbarrato con delle lamiere.
Toccò prima a Bonny. Le calò i jeans, la toccò sulla fica e si inginocchiò a leccargliela per pochi secondi, quindi si rialzò e la piegò a 90 gradi, le si piazzò di fronte e le venne in bocca mentre la toccava con la mano.
La ragazza si scostò, sputò la sborra a terra e tirò sù i pantaloni. Si era dimenticata dei cinque euro. Bonny non glieli ricordò, si rimise a posto, si spostò più in là e si sedette sul pavimento a fumare una sigaretta.
Ora era il turno di Eddy. Si abbassò i pantaloni, la girò e si chinò ad annusare gli slip, erano umidi e odoravano di sudore e piscio, poi si levò e l’agguantò per la pancia da dietro e glielo infilò dentro. La baciava sulla nuca, il fetore del corpo non curato e dei capelli gli piaceva e venne in due minuti: la strinse a sé dicendole ti amo, puttana tossica. La drogata gli chiese i 5 euro mentre con l'indice e il medio si apriva la figa per far cadere lo sperma sul pavimento. Eddy glieli diede. Poi si risistemarono in fretta. Qualcun altro, che si trovava nel rustico, aveva dato l'allarme che c’era la polizia nei paraggi.
Dopo una decina di minuti, dall'edificio la ragazza correndo. Passarono alcuni secondi e saltarono fuori dalla finestra anche loro due. Bonny era caduto sulla caviglia e bestemmiava Dio. Eddy lo afferrò da dietro per la maglietta e lo strattonò. Entrambi guardarono verso la stazione dove una macchina della polizia andava verso di loro a cinque all'ora con le sirene spente e i lampeggianti accesi. Cambiarono direzione e si diressero verso casa.
Arrivarono all’appartamento senza dare nell'occhio. Eddy ficcò la chiave nella serratura, aprì la porta e andò a sdraiarsi sul letto. Bonny entrò in bagno e si masturbò, poi andò in cucina, prese da bere e si recò nella stanza del coinquilino:
“Secondo te, avremmo dovuto scoparcela col preservativo?”
Eddy non rispose perché si era addormentato e russava. Allora Bonny se ne andò in camera sua, si tolse le scarpe, si buttò sulla branda e si scolò la bottiglia. Era birra.
“Mi sa che è la serata giusta", disse Bonny.
“Giusta per cosa?”, chiese Eddy.
“Dai un'occhiata al piazzale della stazione”
“Sì, Bonny, sto guardando. Niente di nuovo”
“Tu non le vedi le tossiche che ci sono in giro? Donne strafatte che ogni sera sono in cerca di spiccioli”.
“Le vedo. Bonny, puzzano a distanza come i barboni e nessuno le vuole".
“È questo il punto, Eddy, là fuori ci sono chili di fica sprecata. Il fatto che nessuno le caga è a nostro favore! Capisci?”.
“Non ti seguo. Mi sa che il vino ti ha fatto male. Era meglio bere la solita birra da 5 gradi”.
“Concentrati! -disse Bonny- Se in questo momento andiamo da una di loro, per esempio da quella sulla trentina che sta seduta sul marciapiede, ci darà retta di sicuro”.
“Datti una regolata, Bonny. Qua ci arrestano per circonvenzione di incapace”.
“Eddy, io sto cercando di farti capire che sono arrapato e tu che fai? Ti fai le paranoie”.
“Non sono paranoie, ho visto la macchina della polizia in giro".
“Ma tu non ti arrapi mai, Eddy? Non ce l’hai le palle?”
“Non sono un asessuato, stronzo! -urlò Eddy- Dici così perché ieri mi hai visto fare cilecca con la prostituta di 60 anni che lavora sotto casa. Dammi tua sorella e ti faccio vedere come so dare il cazzo”.
“Bevi ancora un po’ e andiamo a prendercene una. Eddai cazzo, Eddy!”
“E dove cazzo ce la portiamo?” disse Eddy urlando.
Bonny sorrise e fissò l'amico al centro della fronte: “al casolare abbandonato dietro la Stazione, Coglione!".
“Ok. Va bene, va bene. Proviamo. Ma cominci a parlare tu”.
“Bravo, Eddy, quando lo vuoi, riesci a non essere deficiente. Ora andiamo dalla tipa e le promettiamo 5 euro a testa per venire con noi al fabbricato”.
Comprarono tre lattine di birra e si avvicinarono alla tipa che se ne stava accovacciata sul marciapiede a fumare una sigaretta, le offrirono da bere e si sedettero accanto a lei. Dopo cinque/sei minuti si alzarono, raggiunsero il casolare. Entrarono lì dentro scavalcando una finestra aperta perché il portone era sbarrato con delle lamiere.
Toccò prima a Bonny. Le calò i jeans, la toccò sulla fica e si inginocchiò a leccargliela per pochi secondi, quindi si rialzò e la piegò a 90 gradi, le si piazzò di fronte e le venne in bocca mentre la toccava con la mano.
La ragazza si scostò, sputò la sborra a terra e tirò sù i pantaloni. Si era dimenticata dei cinque euro. Bonny non glieli ricordò, si rimise a posto, si spostò più in là e si sedette sul pavimento a fumare una sigaretta.
Ora era il turno di Eddy. Si abbassò i pantaloni, la girò e si chinò ad annusare gli slip, erano umidi e odoravano di sudore e piscio, poi si levò e l’agguantò per la pancia da dietro e glielo infilò dentro. La baciava sulla nuca, il fetore del corpo non curato e dei capelli gli piaceva e venne in due minuti: la strinse a sé dicendole ti amo, puttana tossica. La drogata gli chiese i 5 euro mentre con l'indice e il medio si apriva la figa per far cadere lo sperma sul pavimento. Eddy glieli diede. Poi si risistemarono in fretta. Qualcun altro, che si trovava nel rustico, aveva dato l'allarme che c’era la polizia nei paraggi.
Dopo una decina di minuti, dall'edificio la ragazza correndo. Passarono alcuni secondi e saltarono fuori dalla finestra anche loro due. Bonny era caduto sulla caviglia e bestemmiava Dio. Eddy lo afferrò da dietro per la maglietta e lo strattonò. Entrambi guardarono verso la stazione dove una macchina della polizia andava verso di loro a cinque all'ora con le sirene spente e i lampeggianti accesi. Cambiarono direzione e si diressero verso casa.
Arrivarono all’appartamento senza dare nell'occhio. Eddy ficcò la chiave nella serratura, aprì la porta e andò a sdraiarsi sul letto. Bonny entrò in bagno e si masturbò, poi andò in cucina, prese da bere e si recò nella stanza del coinquilino:
“Secondo te, avremmo dovuto scoparcela col preservativo?”
Eddy non rispose perché si era addormentato e russava. Allora Bonny se ne andò in camera sua, si tolse le scarpe, si buttò sulla branda e si scolò la bottiglia. Era birra.
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