Eros
di
MJ90
genere
sentimentali
Le lenzuola sono pervase dal dolce profumo della nostra pelle. Socchiudo le palpebre, metto a fuoco la tua schiena, la linea che tra le scapole si perde nel gioco di ombre leggere tra di noi. Tu, distesa su un fianco, mi doni la soave visione del tuo corpo rannicchiata, i capelli neri scarmigliati sulle spalle e sul cuscino morbido.
Allungo i polpastrelli tremolanti verso i tuoi fianchi, percorro la loro dolcezza per imprimere nella mia mente ogni attimo di questo momento; scivolo tra le tue cosce sfiorando le natiche, indugio lungo l' ombra sottile tra le labbra, le separo lentamente e raggiungo il mio luogo, il mio intimo piacere.
L’intensità della notte, l’energia della nostra giovinezza è ancora dentro di te.
Il tuo respiro muta, ti stai svegliando, le caviglie si sfiorano, i glutei si flettono indietro verso il mio inguine.
Con il dolce nettare tra le dita raggiungo i tuoi capezzoli, li avvolgo tra pollice ed indice, si arrossano e, proprio come volevo, tu tremi con la pelle d’oca, nel tuo sonno leggero, in cuor tuo già sai…
Pongo le mie mani sui tuoi fianchi dopo aver dischiuso i petali del tuo fiore alla mia virilità. Tu, dolce fanciulla, fingi ancora di dormire ma l’ansimare del tuo respiro, il sobbalzare dei tuoi seni caldi, grandi e rotondi così in contrasto col tuo fisico minuto da ragazzina, ti tradiscono.
Non puoi dormire, non devi ma fingiamo insieme pur sapendo ognuno dell’altro, come in un gioco di ombre.
Non esiste tempo, stagione, età, solo il sottile suono della nostra unione, dei nostri respiri.
Affondo deciso, non posso indugiare, Madre Natura brama l’estasi, il rituale d’amore; ti cingo con i fianchi, spremo le mammelle tra le dita, mi perdo tra il profumo dei tuoi capelli e il gusto salato del tuo collo.
-Fecondami-
Un sussurro, uno solo, e ti dono tutto me stesso mentre mi perdo in Te.
Allungo i polpastrelli tremolanti verso i tuoi fianchi, percorro la loro dolcezza per imprimere nella mia mente ogni attimo di questo momento; scivolo tra le tue cosce sfiorando le natiche, indugio lungo l' ombra sottile tra le labbra, le separo lentamente e raggiungo il mio luogo, il mio intimo piacere.
L’intensità della notte, l’energia della nostra giovinezza è ancora dentro di te.
Il tuo respiro muta, ti stai svegliando, le caviglie si sfiorano, i glutei si flettono indietro verso il mio inguine.
Con il dolce nettare tra le dita raggiungo i tuoi capezzoli, li avvolgo tra pollice ed indice, si arrossano e, proprio come volevo, tu tremi con la pelle d’oca, nel tuo sonno leggero, in cuor tuo già sai…
Pongo le mie mani sui tuoi fianchi dopo aver dischiuso i petali del tuo fiore alla mia virilità. Tu, dolce fanciulla, fingi ancora di dormire ma l’ansimare del tuo respiro, il sobbalzare dei tuoi seni caldi, grandi e rotondi così in contrasto col tuo fisico minuto da ragazzina, ti tradiscono.
Non puoi dormire, non devi ma fingiamo insieme pur sapendo ognuno dell’altro, come in un gioco di ombre.
Non esiste tempo, stagione, età, solo il sottile suono della nostra unione, dei nostri respiri.
Affondo deciso, non posso indugiare, Madre Natura brama l’estasi, il rituale d’amore; ti cingo con i fianchi, spremo le mammelle tra le dita, mi perdo tra il profumo dei tuoi capelli e il gusto salato del tuo collo.
-Fecondami-
Un sussurro, uno solo, e ti dono tutto me stesso mentre mi perdo in Te.
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