Catia da moglie casta a troia per necessità cap2
di
clod54
genere
dominazione
Catia da moglie casta a troia per necessità Cap2
A ora di pranzo telefonò l’avvocato e gli disse di andare alle 16 nel suo studio e di portare la somma dovuta
Catia si presentò puntuale , fu molto gentile Gli disse che la situazione del marito era molto difficile e che oltretutto lui era in cella con dei pericolosi delinquenti , temeva per sua incolumità
Lei preoccupata chiese cosa si potesse fare e lui, gli rispose che già aveva trattato una situazione simile ma la volta precedente non fu difficile accontentare il direttore del carcere grazie alla leggerezza della moglie del suo cliente.
Non capiva , chiese cosa volesse dire , lui gli spiegò che il direttore era un donnaiolo ,se trovava donne che lo accontentavano si dava da fare per sistemare al meglio le cose
Aggiunse, che questa non era la via per una signora come lei , che avrebbe cercato di trovare un'altra, nel frattempo stesse tranquilla,gli disse pure che entro il mese doveva dargli altri 1000€.
Il giorno seguente la cameriera del barone telefonò per dirgli che sarebbe passata a prenderla alle 10, Catia sapeva cosa volesse e cominciò ad agitarsi, intanto si era spogliata, si era messa una supposta per andare di corpo poi attese l’effetto, fece la doccia e mise le calze reggicalze e tacchi e si guardava allo specchio apprezzando le forme del corpo ancora piacenti
Prima che la cameriera arrivasse si sedette sulla tazza del water per essere certa di aver evacuato tutto poi infilò la pelliccia e attese
Giunta alla villa il barone si fece trovare seduto su una poltrona con il solo accappatoio e gli disse di aprire la pelliccia senza toglierla
- Sai che mi hai fatto una promessa?
- Si lo so
- E sai cosa ti farò? Dimmi cosa ti farò
- Credo che vorrà metterlo dietro
- No non così me lo devi,devi essere più esplicita, dillo
- Vuole incularmi
Si vedeva che non lo aveva mai detto , era rossa impacciata nervosa
Gli disse di avvicinars, la carezzò tra i peli pubici restando seduto, infilò un dito nel barattolo della vasellina e gli fece allargare e le flettere le gambe
Lei lo fece, infilò il dito nell’ano, sobbalzò un po’ , a lui piacque e cominciò a farlo scorrere nel buco eccitandosi
- Non mi dirai che ti sto facendo male?
- No ma è più forte di me non mi piace , mi da fastidio, è insopportabile
- Imparerai ad apprezzare il piacere anche da qui , è solo una questione di tempo , adesso prendilo in bocca
Catia si abbassò sul pene eretto e se lo mise in bocca leccando la cappella violacea, il barone la fece mettere piegata sulla spalliera della poltrona in modo che il culo restasse esposto. Fece aderire il pene tra le chiappe strette e lo strofinava . Con una mano si dedicò al clitoride fino a quando sentì lei rilassarsi . Fu il momento , puntò e spinse nel culo senza darle il tempo di riflettere su quanto stava accadendo
Emise un lamento strozzato , gli diceva di rilassarsi , cominciò ad incularla con un lento ritmo mentre continuava a cercare di darle piacere con la mano sul grilletto
Quando sembrava che stava andando per il meglio Catia cominciò a piangere singhiozzando . Il barone si fermò senza uscire e gli chiese di calmarsi disse, che si fosse rilassata, avrebbe trovato piacere
- Ma come posso trovare piacere se in tre giorni mi sembro trasformata in una puttana? Ho lo stomaco che mi fa male per il nervoso e poi anche questi rapporti che non ho mai voluto fare con mio marito
- Non pensarci , cerca di capire , di convincerti che lo stai facendo per lui e per le figlie, vedrai che sarà tutto più facile
Riprese a ritmare nel culo e lo fece per molto tempo.
Lei chiese di farla riposare almeno da quella parte e lui la accontentò . L abbracciò standole incollato sulla schiena, la leccava dietro le orecchie,teneva i capezzoli tra le dita li strizzava delicatamente procurandogli piacere . Sentì lei partecipare e gli chiese se potesse continuare e lei con la testa fece segno di si
Questa volta il pene entrò senza molta fatica e dopo poco inondò di sperma il retto
- Sei stata brava meriti un premio e gli dette una busta con 100€ , torna quando vuoi
La fece riaccompagnare. Ora lei aveva un'altra visione delle cose ,stava cominciando ad entrare nel sistema , ad adeguarsi a questa nuova situazione e alla rivalutazione di se stessa , della sua bellezza e della forza con cui stava affrontando le cose considerando che tutto sommato il barone era anche educato e piacente.
Una volta sola si spogliò per rimettersi gli suoi abiti di sempre ,ma sentì il bisogno che gli veniva da dentro , si tocco la fica e cominciò a procurasi piacere il suo corpo aveva bisogno di godere , dal candelabro prelevò una candela a tortiglione, la spinse nella fica . Ebbe l’ orgasmo e si gettò sul letto
Dal Direttore del carcere
Dopo due giorni, si recò in carcere a trovare il marito ,si accorse che stava male, che era molto dimagrito nonostante lui la rassicurassei
Uscì dal colloquio capì che doveva fare qualcosa, alla portineria chiese come poteva conferire con il direttore
La guardia fece una telefonata e gli disse di attendere in sala di aspetto, l’avrebbe ricevuta appena libero.
La fece attendere per quasi mezz’ora poi fu accompagnata nell’ufficio
Cominciò subito a dire le sue preoccupazioni, i problemi ,chiese se si poteva far qualcosa per poterlo mettere in cella da solo o perlomeno con persone più tranquille ……
Il direttore la ascoltava guardando il suo magnifico seno nascosto sotto il vestito , gli balenavano pensieri che non avevano nulla a che vedere con il caso
Catia sapeva cosa stesse per accadere ,ma non sapeva che bestia aveva di fronte
Dopo averla lasciata parlare,si alzò in piedi e si avvicinò a lei, disse che la salute e la sistemazione del marito dipendeva da lei, soprattutto da come sarebbe stata brava
Catia capì che stava per iniziare un nuovo calvario e la conferma fu immediata , il direttore sbottonò la patta dei pantaloni e tirò fuori il cazzo semifloscio avvicinandolo alla bocca, lei alzò la testa per guardarlo negli occhi , lui la afferrò per la nuca e la spinse verso il membro .
Lo succhiò , lo leccò e poi pompava muovendo la testa come gli aveva insegnato la cameriera del barone, e lui venne inondandole la gola
- oggi stesso lo faccio trasferire, noi però ci dobbiamo rivedere, altrimenti sa a cosa va incontro
- va bene, farò come desidera
- lo sa che è brava, mi ha fatto un bocchino da favola , sono sicuro che sa scopare
- la prego
- vada, vada la manderò a chiamare.
Tornò ancora una volta a casa con il sapore dello sperma sulla lingua
La sera l’avvocato gli telefonò per dirle che non sapeva come fosse accaduto, ma il marito era stato spostato in un altro braccio e stava da solo.
Lei invece sapeva benissimo , ma non sapeva in cosa si era impelagata
Il giorno successivo Catia ricevette la telefonata del direttore del carcere
- hai già saputo dello spostamento?
- Si . la ringrazio è stato veramente molto gentile
- Diciamo che ho apprezzato molto la tua bravura, per una continuità di sicurezza penso che immagini cosa devi fare?
- Veramente credevo che sarebbe bastato l’incontro di ieri
- E tu pensi che con un bocchino hai sistemato tutto in eterno? comunque non farmi perdere tempo devo vederti a casa mia tra un ora il mio indirizzo è ………. Fatti bella
Chiuse la conversazione senza darle nemmeno il tempo di chiedere o dire qual cosa
Quando suonò alla porta , fu lui stesso ad aprirgli, la fece entrare e gli disse di seguirlo. Scesero delle scale , era chiaro che stessero andando in un seminterrato. Entrarono in una piccola stanza dove lui gli ordinò di lasciare li tutta la sua roba
Catia tentò di opporsi , ma lui fu molto chiaro , minacciò che se non avesse ubbidito il marito avrebbe avuto un incidente la sera stessa.
Quando fu completamente nuda la fece entrare in un'altra stanza arredata , lui gli disse di mettere le mani dietro la nuca e lasciarsi ispezionare
- Voglio trattarti come se fossi una mia detenuta, condannata per bocchini molesti, adesso lasciami fare
Si abbassò e infilò il naso tra i peli pubici annusando la fica e dava delle considerazioni pesanti da farla piangere sommessamente
- Piegati in avanti e allargati le chiappe e stai ferma
Si mise un profilattico lungo il dito medio e lo infilò nel culo di Catia
- Strettina alla tua età dovresti essere molto più elastica cosa c’è tuo marito ha paura di sporcarsi di cacca?
- Veramente …… ahi
- Devi stare ferma e zitta le tue scuse non mi interessano , ora sei nelle mie mani e devi solo fare quello che ti chiedo io, torna in posizione
- La prego mi fa male
- No crederai di farmi pena, e poi chiamami sig direttore
- Si sig. direttore
- Bene adesso spogliami
Gli tolse la camicia poi i pantaloni ed infine le mutande e sentì l’odore forte di lui che probabilmente l’ultima volta che si era lavato era stata la mattina
- Bhe! cosa aspetti datti da fare lecca tutto muoviti
- Ma odora di poco pulito
- Appunto pulisci tu con la lingua
Ebbe un momento di perplessità ma capì che sarebbe stato meglio assecondarlo, cominciò a leccare il cazzo per tutta la sua lunghezza poi il glande, scese sui testicoli ma quando stava per risalire lui gli bloccò la testa spingendola verso il basso
- E il culo che fai lo salti?
- No, non posso, è sporco mi viene da vomitare
- Ma sentitela! la troia è schizzinosa, è delicata non lecca il culo perché puzza ,adesso ti sistemo io
Si infilò un dito nel culo e lo portò davanti alla bocca di Catia lo spinse dentro con forza , dovette aprire la bocca e succhiarlo
Da un cassetto prese un plug lungo una decina di centimetri e con un diametro che cominciava con due e finiva con cinque centimetri di circonferenza , lo bagnò in un vaso e afferrandola con un braccio sulla vita spinse l’oggetto nel culo facendola gridare, poi la lasciò in piedi al centro della stanza con il volto pieno di lacrime umiliata e sconvolta
- Vammi a prendere un bicchiere di acqua
- Si , sig. direttore
Quando lo portò lui lo prese, ci immerse il cazzo poi la costrinse a bere, la fece piegare in avanti e la scopò stando in piedi
Durante il rapporto muoveva il plug, studiando le reazioni di disagio di lei , quando lo spingeva dentro lo faceva volutamente per farle male, poi lo tolse e lo sostituì con il cazzo mentre lei tentava delle piccole proteste soffuse a mugolii di dolore
- Vuoi che te lo tolga dal culo?
Lei fece un gesto affermativo con la testa
- Bene allora succhialo
- Ma è sporco! Lo ha tolto dal sedere
- Allora quale è il problema? stava nel tuo culo e se c’è la merda è la tua . Succhia troia
E lo spinse dentro la bocca . Lei avvertì dei granuli che probabilmente era residui di feci ed ebbe un conato seguito da un attacco di tosse . ,
Lui si riportò dietro di lei e la riprese nel piccolo foro mentre lei cercava di vincolarsi.
Violente sberle sulle cosce la fecero desistere a ribellarsi , lui la inculò facendola soffrire. Lo fece per parecchio tempo tanto da farle venire dolori addominali, lo implorava di smettere, invece cominciò ad uscire e poi rinfilare con un solo colpo ,lo feve per diverse volte provocandole delle scoregge
- Senti che troia, scoreggi senza ritegno, lo senti come si sta allargando il culo , lo senti?
- La prego sig. direttore, la smetta non ce la faccio più, la prego basta, basta farò tutto quello che chiede basta che esca dal mio sedere
Non se lo fece ripetere le liberò il culo e portò il cazzo all’altezza della bocca dove lei ingoiò tutto quello che poteva ,i una volta lucidato con la saliva, si mise seduto a cosce all’aria e lei capì che non poteva sottrarsi ,mise la testa tra i suoi glutei per leccare quel buco maleodorante.
Lui la incitava a spingere di più con la lingua aveva il volto fradicio di saliva, umori, lacrime . Ogni volta che tentava di alzarsi la afferrava per i capelli e la riportava a leccare
- Massaggiami la prostata
- Cos’è
- Sei proprio imbranata. Devi mettermi un dito nel culo e succhiarmi il cazzo e guai se mi fai male
Un'altra cosa che non sapeva neanche che esistesse . Ubbidì infilandogli ‘l’indice e mentre spingeva lo guardava in faccia per capire se gli stesse facendo male, lui allora gli afferrò la testa e lei iniziò un nuovo pompino . La incitava a muovere il dito e a succhiare poi un grido liberatorio e la sua bocca invasa da un mare di sperma
- Sai tuo marito ha rischiato di essere sodomizzato da un tunisino che era in cella con lui ,ma grazie a te lui si è salvato,e tu ti si guadagnata una bella dose di cazzo. D'altronde ne avevi bisogno visto che sono quasi quattro mesi che lui è dentro. Avvicinati fammi controllare
Quando lei ubbidì la fece mettere a carponi e controllò personalmente il suo ano allargando le chiappe e poi infilandoci due dita .Si complimentò per la sua ricettività, umiliandola
- Chissà come sarà contento tuo marito di trovare questo bel buco scorrevole
- La prego sig. direttore non infierisca così, cosa le ho fatto?
- Tu sei come tutte le altre, cosa credi se tuo marito è in galera è perché non è una brava persona e tu sei la degna moglie, pensi di stare un gradino più in alto delle altre? Ti insegnerò che se vuoi una cosa te la devi sudare e tu farai sudare la tua bocca la tua fica e il tuo culo hai capito troia?
- Si sig. direttore adesso posso andare?
- No devo pisciare mettiti in ginocchio
Gli pisciò sui seni facendole sentire il calore del liquido invadere per tutto il corpo . Umiliata da disperarsi di pianto, con le mani incrociate sui seni e i peli pubici intrisi di urina in mezzo ad una pozzanghera maleodorante con lui di fronte che se la guardava soddisfatto di avere una nuova vittima
La mandò a lavarsi per quello che poteva , prima di uscire da casa volle essere baciato sulla bocca, pur di uscire da li lo fece senza pensare troppo, doveva evitare che tutto ciò che aveva subito fosse stato inutile.
Quando uscì, il direttore telefonò all’avvocato per raccontargli quello che aveva fatto con Catia
L’avvocato non credeva alle sue orecchie. si eccitò moltissimo a sentire i particolari. Terminata la telefonata fece quattro conti, pensò che se avesse percorso una certa strada sicuramente l’avrebbe incontrata prima che rincasasse, fu così
- Signora Catia, buona sera, salga le devo parlare, visto che l’ho incontrata le risparmio la fatica di venire in studio
Lei ingenuamente salì ,una volta dentro …
- L’ho vista uscire dalla casa del direttore del carcere
- Ma cosa dice avvocato si sta sbagliando
- Se le dico di averla vista è perché è così e lei lo sa che è vero. Dovrò dire a suo marito lei capisce io sono il suo legale di fiducia lui si fida solo di me
- No . la prego non mi faccia questo, se sono andata li l’ho fatto per lui, per evitare che gli facessero del male
- Si ma lei doveva avvisarmi e chiedere a lui se fosse d’accordo
- Ma lei scherza? se sapesse che sono andata li quello mi ammazza ,quando esce ,e poi se sapesse che umiliazioni che ho dovuto subire da quel mostro
- Mi dispiace ma dovrò informare suo marito lei capisce io sono il suo avvocato
- La prego mi chieda qualsiasi cosa ma non gli dica nulla gli darò altri soldi …..
- Mi faccia un pompino
- Cosaa?
- Ha capito benissimo mi prenda il cazzo in bocca
Mentre lo diceva lo aveva già tirato fuori ed era dritto e gonfio da scoppiare
Si mise in ginocchio sul tappeto e iniziò a succhiarlo ma a lui non bastò, volle che si alzasse la gonna e scendesse le mutandine pretendendo pure che si toccasse
fece scorrere le mani lungo i seni e gli afferrò i capezzoli sapientemente , la stava preparando per una bella scopata . Dopo qualche minuto la fece allungare sul tappeto e gli venne sopra infilandole la fica e baciandole le labbra
Lei inizialmente era poco partecipe, poi avvertì il piacere,l’orgasmo non tardò a raggiungerla facendola vibrare come se avesse un attacco epilettico. Smise di scoparla e si portò con il pene davanti alla sua bocca,lo succhiò bevendo tutto
Quella scopata gli aveva quasi fatto dimenticare l’umiliante incontro con il direttore.
Tornò a casa stremata ma leggermente più rilassata , l’avvocato l’aveva fatta godere come mai. Un orgasmo così violento non lo aveva mai avuto . Forse il tutto era dovuto al contrasto dei due rapporti avuti nel giro di poco tempo
La sera l’avvocato gli telefonò facendo la parte del premuroso
Prima di coricarsi si stava facendo la doccia , si ritrovò in ginocchio con il getto dell’acqua calda sul corpo. In un attimo rivide la scena del direttore che gli urinava addosso , continuò a far scorrere l’acqua calda , si ritrovò a masturbarsi raggiungendo un altro orgasmo, quello che non l’avrebbe fatta dormire ripensando a come lo aveva avuto.
L’eccitamento non sapeva se era dovuto, al modo di come era stata trattata,l vedere il pene di un uomo urinare, se si era eccitata con l’odore , con il caldo dell’urina
Quello che la sbalordiva era il fatto che si era eccitata a sua insaputa ,al punto di masturbarsi
Il direttore del carcere ogni tanto dava dei permessi premio ai detenuti più tranquilli e li faceva andare a casa sua per farsi fare i lavori di manutenzione tipo pitturare le pareti o curare il giardino e un giorno ne aveva scelto tre tutti nord africani .
Quando la sera stavano per terminare telefonò a Catia dicendole di andare subito da lui ,si prcipitò in meno di dieci minuti dato che la casa non era molto distante .
Suonò alla porta e il direttore la prese per un braccio e la condusse alla solita stanzetta facendola spogliare poi gli dette una mascherina e gli disse di metterla perché non erano soli
Catia fece uno scatto di autodifesa e stava quasi per rivestirsi ma lui afferrandole un capezzolo e stringendolo la fece torcere su se stessa
- Che fai troia hai già dimenticato tutto?
- Lei non può farmi questo non può buttarmi tra di altri io mi vergogno
- Te ne vuoi andare ? va,i vai pure poi non tornare a frignare per tuo marito che tra un minuto tornerà dove era
- La prego non lo faccia
- Vedrai ti piacerà non fare la pudica che alla fine siete tutte delle troie
Quando entrò nella grande stanza Catia inizialmente non vide altre persone , il direttore gli disse di mettersi piegata sul tappeto al centro della sala in modo da esporre il culo che doveva lubrificarla
Catia era piegata con il viso sul pavimento e il culo in aria . Gli ordinò di allargarsi i glutei , quando ubbidì infilò un dito per verificare , diceva lui, ma era solo per umiliarla . Cominciò a cospargere il buco con la vasellina e la spingeva dentro lo sfintere immergendo prima un dito poi due e tre facendola lamentare ,lubrificò anche la fica
I tre detenuti erano rimasti nascosti si erano eccitati da scoppiare nel guardare quel culo e quella fica pelosa esposta e oltraggiata dalle dita del direttore.
Furono invitati ad entrare nel momento in cui lui si stava facendo succhiare, Catia si girò leggermente e ..
- Ma chi sono ? sono neri
- Sei razzista?
- No, no ma non mi piacciono non voglio essere toccata da loro
- Poche storie e continua a ciucciare troia
Uno gli aveva afferrato i seni e stuzzicava i capezzoli ,un altro si era allungato in modo da poterle leccare la fica e il terzo leccava il culo e ogni tanto ci affondava un lungo dito nero.
Sentì nuovamente il gel sull’ano , stavano nuovamente lubrificandolo, ormai era chiaro cosa gli avrebbero fatto e cominciò a innervosirsi .
Prima che la prendessero il direttore volle che si mettessero in piedi davanti a lei in modo da farle rendere conto della grandezza di cazzi che avrebbe preso.
Questa volta Catia non ebbe il coraggio di restare ferma , li si alzò in piedi e cercò di raggiungere la porta ma fu afferrata dal direttore
- No, non voglio mi lasci andare
- Troppo tardi mia cara non hai visto come sono eccitati, se non li lasci sfogare sarò costretto a metterli con tuo marito
- La prego con lei farò tutto ciò che vorrà ma con loro no , no, nooo
Presa per un braccio fino a farle male la riportò al centro stanza e la spinse sul pavimento fino a quando non fu allungata, lui stesso prese le caviglie e alzò le gambe fino a portarle all’altezza della testa
Quella posizione esponeva la fica e il culo rendendoli accessibili
Uno dei negri volle metterglielo nella fica , la scopò per un po’ poi dette il cambio all’altro,Fu la volta del terzo che puntò e spinse nel culo facendola gridare perché gli faceva male tanto che gli altri due dovettero aiutare il direttore a tenerla ferma .
Questa cosa eccitò moltissimo tutti, vederla contorcersi con un cazzo grosso piantato nel culo e sentirla implorare di smettere, era per loro un vero divertimento, cominciarono ad alternarsi perché tutti volevano vedere l’effetto del loro cazzo nel culo di Catia .
Fu un ora di martirio ,il culo della donna non aveva il tempo di richiudersi, quando uno usciva subito ne entrava un altro.
Cominciarono anche a sporcarsi di merda dato che lei non tratteneva più i muscoli , ma non ci fecero minimamente caso .
La girarono sul pavimento e la incularono senza pietà e lei non aveva più la forza di ribellarsi e il fiato per gridare .
Piena di sborra e la lasciarono lunga sul pavimento , il direttore eccitato era rimasto vicino a lei e gli massaggiava i glutei guardandogli quel buco aperto con l’ interno delle chiappe sporche da strisciate di merda
Volle lui stesso accompagnarla nel bagno e l’aiutò a sedersi sulla tazza mentre lei piangendo ricacciava lo sperma che aveva dentro
Lui poi gli disse di sedersi sul bidè, lei rimase di ghiaccio, sbigottita sentì la mano insaponata che lavava le parti intime . Era la prima volta che la sua fica veniva lavata e per di più da un uomo , era sconvolta
Dopo averla asciugata volle che si girasse e stesse in piedi con il culo verso di lui
La inculò , lei si appoggiò al muro che aveva di fronte per non cadere .Le toccava il clitoride con una mano e un capezzolo con l’altra . Lei smaniava dal fastidio che provava ma era contenta che i neri fossero andati via , lasciò che lui facesse i suoi comodi sentendo poi il caldo dello sperma invadergli nuovamente il retto.
Una volta uscito stava per accucciarsi sul bidè ma lui lo impedì, e gli disse che doveva portarselo a casa .
La fece rivestire e trattenne il reggiseno e le mutandine
- Tornatene a casa come una troia il fresco ti alleverà il bruciore e quando cacherai il mio sperma mettilo in questo contenitore , me lo riporterai domani
Catia appena rientrata corse in bagno e con difficoltà cercò di far cadere lo sperma dal culo alla boccetta , poi finalmente potette farsi la doccia.
Ora lei aveva scoperto che se il cazzo non aveva una grossa circonferenza le procurava piacere , quello del direttore effettivamente non la faceva soffrire forse anche dalla dilatazione subita dai tre ragazzi di colore
aveva bisogno di altri soldi e sapeva che avrebbe dovuto telefonare al barone. Quando lo fece chiese 300€ e lui gli disse che l’avrebbe mandata a prendere il mattino successivo
A ora di pranzo telefonò l’avvocato e gli disse di andare alle 16 nel suo studio e di portare la somma dovuta
Catia si presentò puntuale , fu molto gentile Gli disse che la situazione del marito era molto difficile e che oltretutto lui era in cella con dei pericolosi delinquenti , temeva per sua incolumità
Lei preoccupata chiese cosa si potesse fare e lui, gli rispose che già aveva trattato una situazione simile ma la volta precedente non fu difficile accontentare il direttore del carcere grazie alla leggerezza della moglie del suo cliente.
Non capiva , chiese cosa volesse dire , lui gli spiegò che il direttore era un donnaiolo ,se trovava donne che lo accontentavano si dava da fare per sistemare al meglio le cose
Aggiunse, che questa non era la via per una signora come lei , che avrebbe cercato di trovare un'altra, nel frattempo stesse tranquilla,gli disse pure che entro il mese doveva dargli altri 1000€.
Il giorno seguente la cameriera del barone telefonò per dirgli che sarebbe passata a prenderla alle 10, Catia sapeva cosa volesse e cominciò ad agitarsi, intanto si era spogliata, si era messa una supposta per andare di corpo poi attese l’effetto, fece la doccia e mise le calze reggicalze e tacchi e si guardava allo specchio apprezzando le forme del corpo ancora piacenti
Prima che la cameriera arrivasse si sedette sulla tazza del water per essere certa di aver evacuato tutto poi infilò la pelliccia e attese
Giunta alla villa il barone si fece trovare seduto su una poltrona con il solo accappatoio e gli disse di aprire la pelliccia senza toglierla
- Sai che mi hai fatto una promessa?
- Si lo so
- E sai cosa ti farò? Dimmi cosa ti farò
- Credo che vorrà metterlo dietro
- No non così me lo devi,devi essere più esplicita, dillo
- Vuole incularmi
Si vedeva che non lo aveva mai detto , era rossa impacciata nervosa
Gli disse di avvicinars, la carezzò tra i peli pubici restando seduto, infilò un dito nel barattolo della vasellina e gli fece allargare e le flettere le gambe
Lei lo fece, infilò il dito nell’ano, sobbalzò un po’ , a lui piacque e cominciò a farlo scorrere nel buco eccitandosi
- Non mi dirai che ti sto facendo male?
- No ma è più forte di me non mi piace , mi da fastidio, è insopportabile
- Imparerai ad apprezzare il piacere anche da qui , è solo una questione di tempo , adesso prendilo in bocca
Catia si abbassò sul pene eretto e se lo mise in bocca leccando la cappella violacea, il barone la fece mettere piegata sulla spalliera della poltrona in modo che il culo restasse esposto. Fece aderire il pene tra le chiappe strette e lo strofinava . Con una mano si dedicò al clitoride fino a quando sentì lei rilassarsi . Fu il momento , puntò e spinse nel culo senza darle il tempo di riflettere su quanto stava accadendo
Emise un lamento strozzato , gli diceva di rilassarsi , cominciò ad incularla con un lento ritmo mentre continuava a cercare di darle piacere con la mano sul grilletto
Quando sembrava che stava andando per il meglio Catia cominciò a piangere singhiozzando . Il barone si fermò senza uscire e gli chiese di calmarsi disse, che si fosse rilassata, avrebbe trovato piacere
- Ma come posso trovare piacere se in tre giorni mi sembro trasformata in una puttana? Ho lo stomaco che mi fa male per il nervoso e poi anche questi rapporti che non ho mai voluto fare con mio marito
- Non pensarci , cerca di capire , di convincerti che lo stai facendo per lui e per le figlie, vedrai che sarà tutto più facile
Riprese a ritmare nel culo e lo fece per molto tempo.
Lei chiese di farla riposare almeno da quella parte e lui la accontentò . L abbracciò standole incollato sulla schiena, la leccava dietro le orecchie,teneva i capezzoli tra le dita li strizzava delicatamente procurandogli piacere . Sentì lei partecipare e gli chiese se potesse continuare e lei con la testa fece segno di si
Questa volta il pene entrò senza molta fatica e dopo poco inondò di sperma il retto
- Sei stata brava meriti un premio e gli dette una busta con 100€ , torna quando vuoi
La fece riaccompagnare. Ora lei aveva un'altra visione delle cose ,stava cominciando ad entrare nel sistema , ad adeguarsi a questa nuova situazione e alla rivalutazione di se stessa , della sua bellezza e della forza con cui stava affrontando le cose considerando che tutto sommato il barone era anche educato e piacente.
Una volta sola si spogliò per rimettersi gli suoi abiti di sempre ,ma sentì il bisogno che gli veniva da dentro , si tocco la fica e cominciò a procurasi piacere il suo corpo aveva bisogno di godere , dal candelabro prelevò una candela a tortiglione, la spinse nella fica . Ebbe l’ orgasmo e si gettò sul letto
Dal Direttore del carcere
Dopo due giorni, si recò in carcere a trovare il marito ,si accorse che stava male, che era molto dimagrito nonostante lui la rassicurassei
Uscì dal colloquio capì che doveva fare qualcosa, alla portineria chiese come poteva conferire con il direttore
La guardia fece una telefonata e gli disse di attendere in sala di aspetto, l’avrebbe ricevuta appena libero.
La fece attendere per quasi mezz’ora poi fu accompagnata nell’ufficio
Cominciò subito a dire le sue preoccupazioni, i problemi ,chiese se si poteva far qualcosa per poterlo mettere in cella da solo o perlomeno con persone più tranquille ……
Il direttore la ascoltava guardando il suo magnifico seno nascosto sotto il vestito , gli balenavano pensieri che non avevano nulla a che vedere con il caso
Catia sapeva cosa stesse per accadere ,ma non sapeva che bestia aveva di fronte
Dopo averla lasciata parlare,si alzò in piedi e si avvicinò a lei, disse che la salute e la sistemazione del marito dipendeva da lei, soprattutto da come sarebbe stata brava
Catia capì che stava per iniziare un nuovo calvario e la conferma fu immediata , il direttore sbottonò la patta dei pantaloni e tirò fuori il cazzo semifloscio avvicinandolo alla bocca, lei alzò la testa per guardarlo negli occhi , lui la afferrò per la nuca e la spinse verso il membro .
Lo succhiò , lo leccò e poi pompava muovendo la testa come gli aveva insegnato la cameriera del barone, e lui venne inondandole la gola
- oggi stesso lo faccio trasferire, noi però ci dobbiamo rivedere, altrimenti sa a cosa va incontro
- va bene, farò come desidera
- lo sa che è brava, mi ha fatto un bocchino da favola , sono sicuro che sa scopare
- la prego
- vada, vada la manderò a chiamare.
Tornò ancora una volta a casa con il sapore dello sperma sulla lingua
La sera l’avvocato gli telefonò per dirle che non sapeva come fosse accaduto, ma il marito era stato spostato in un altro braccio e stava da solo.
Lei invece sapeva benissimo , ma non sapeva in cosa si era impelagata
Il giorno successivo Catia ricevette la telefonata del direttore del carcere
- hai già saputo dello spostamento?
- Si . la ringrazio è stato veramente molto gentile
- Diciamo che ho apprezzato molto la tua bravura, per una continuità di sicurezza penso che immagini cosa devi fare?
- Veramente credevo che sarebbe bastato l’incontro di ieri
- E tu pensi che con un bocchino hai sistemato tutto in eterno? comunque non farmi perdere tempo devo vederti a casa mia tra un ora il mio indirizzo è ………. Fatti bella
Chiuse la conversazione senza darle nemmeno il tempo di chiedere o dire qual cosa
Quando suonò alla porta , fu lui stesso ad aprirgli, la fece entrare e gli disse di seguirlo. Scesero delle scale , era chiaro che stessero andando in un seminterrato. Entrarono in una piccola stanza dove lui gli ordinò di lasciare li tutta la sua roba
Catia tentò di opporsi , ma lui fu molto chiaro , minacciò che se non avesse ubbidito il marito avrebbe avuto un incidente la sera stessa.
Quando fu completamente nuda la fece entrare in un'altra stanza arredata , lui gli disse di mettere le mani dietro la nuca e lasciarsi ispezionare
- Voglio trattarti come se fossi una mia detenuta, condannata per bocchini molesti, adesso lasciami fare
Si abbassò e infilò il naso tra i peli pubici annusando la fica e dava delle considerazioni pesanti da farla piangere sommessamente
- Piegati in avanti e allargati le chiappe e stai ferma
Si mise un profilattico lungo il dito medio e lo infilò nel culo di Catia
- Strettina alla tua età dovresti essere molto più elastica cosa c’è tuo marito ha paura di sporcarsi di cacca?
- Veramente …… ahi
- Devi stare ferma e zitta le tue scuse non mi interessano , ora sei nelle mie mani e devi solo fare quello che ti chiedo io, torna in posizione
- La prego mi fa male
- No crederai di farmi pena, e poi chiamami sig direttore
- Si sig. direttore
- Bene adesso spogliami
Gli tolse la camicia poi i pantaloni ed infine le mutande e sentì l’odore forte di lui che probabilmente l’ultima volta che si era lavato era stata la mattina
- Bhe! cosa aspetti datti da fare lecca tutto muoviti
- Ma odora di poco pulito
- Appunto pulisci tu con la lingua
Ebbe un momento di perplessità ma capì che sarebbe stato meglio assecondarlo, cominciò a leccare il cazzo per tutta la sua lunghezza poi il glande, scese sui testicoli ma quando stava per risalire lui gli bloccò la testa spingendola verso il basso
- E il culo che fai lo salti?
- No, non posso, è sporco mi viene da vomitare
- Ma sentitela! la troia è schizzinosa, è delicata non lecca il culo perché puzza ,adesso ti sistemo io
Si infilò un dito nel culo e lo portò davanti alla bocca di Catia lo spinse dentro con forza , dovette aprire la bocca e succhiarlo
Da un cassetto prese un plug lungo una decina di centimetri e con un diametro che cominciava con due e finiva con cinque centimetri di circonferenza , lo bagnò in un vaso e afferrandola con un braccio sulla vita spinse l’oggetto nel culo facendola gridare, poi la lasciò in piedi al centro della stanza con il volto pieno di lacrime umiliata e sconvolta
- Vammi a prendere un bicchiere di acqua
- Si , sig. direttore
Quando lo portò lui lo prese, ci immerse il cazzo poi la costrinse a bere, la fece piegare in avanti e la scopò stando in piedi
Durante il rapporto muoveva il plug, studiando le reazioni di disagio di lei , quando lo spingeva dentro lo faceva volutamente per farle male, poi lo tolse e lo sostituì con il cazzo mentre lei tentava delle piccole proteste soffuse a mugolii di dolore
- Vuoi che te lo tolga dal culo?
Lei fece un gesto affermativo con la testa
- Bene allora succhialo
- Ma è sporco! Lo ha tolto dal sedere
- Allora quale è il problema? stava nel tuo culo e se c’è la merda è la tua . Succhia troia
E lo spinse dentro la bocca . Lei avvertì dei granuli che probabilmente era residui di feci ed ebbe un conato seguito da un attacco di tosse . ,
Lui si riportò dietro di lei e la riprese nel piccolo foro mentre lei cercava di vincolarsi.
Violente sberle sulle cosce la fecero desistere a ribellarsi , lui la inculò facendola soffrire. Lo fece per parecchio tempo tanto da farle venire dolori addominali, lo implorava di smettere, invece cominciò ad uscire e poi rinfilare con un solo colpo ,lo feve per diverse volte provocandole delle scoregge
- Senti che troia, scoreggi senza ritegno, lo senti come si sta allargando il culo , lo senti?
- La prego sig. direttore, la smetta non ce la faccio più, la prego basta, basta farò tutto quello che chiede basta che esca dal mio sedere
Non se lo fece ripetere le liberò il culo e portò il cazzo all’altezza della bocca dove lei ingoiò tutto quello che poteva ,i una volta lucidato con la saliva, si mise seduto a cosce all’aria e lei capì che non poteva sottrarsi ,mise la testa tra i suoi glutei per leccare quel buco maleodorante.
Lui la incitava a spingere di più con la lingua aveva il volto fradicio di saliva, umori, lacrime . Ogni volta che tentava di alzarsi la afferrava per i capelli e la riportava a leccare
- Massaggiami la prostata
- Cos’è
- Sei proprio imbranata. Devi mettermi un dito nel culo e succhiarmi il cazzo e guai se mi fai male
Un'altra cosa che non sapeva neanche che esistesse . Ubbidì infilandogli ‘l’indice e mentre spingeva lo guardava in faccia per capire se gli stesse facendo male, lui allora gli afferrò la testa e lei iniziò un nuovo pompino . La incitava a muovere il dito e a succhiare poi un grido liberatorio e la sua bocca invasa da un mare di sperma
- Sai tuo marito ha rischiato di essere sodomizzato da un tunisino che era in cella con lui ,ma grazie a te lui si è salvato,e tu ti si guadagnata una bella dose di cazzo. D'altronde ne avevi bisogno visto che sono quasi quattro mesi che lui è dentro. Avvicinati fammi controllare
Quando lei ubbidì la fece mettere a carponi e controllò personalmente il suo ano allargando le chiappe e poi infilandoci due dita .Si complimentò per la sua ricettività, umiliandola
- Chissà come sarà contento tuo marito di trovare questo bel buco scorrevole
- La prego sig. direttore non infierisca così, cosa le ho fatto?
- Tu sei come tutte le altre, cosa credi se tuo marito è in galera è perché non è una brava persona e tu sei la degna moglie, pensi di stare un gradino più in alto delle altre? Ti insegnerò che se vuoi una cosa te la devi sudare e tu farai sudare la tua bocca la tua fica e il tuo culo hai capito troia?
- Si sig. direttore adesso posso andare?
- No devo pisciare mettiti in ginocchio
Gli pisciò sui seni facendole sentire il calore del liquido invadere per tutto il corpo . Umiliata da disperarsi di pianto, con le mani incrociate sui seni e i peli pubici intrisi di urina in mezzo ad una pozzanghera maleodorante con lui di fronte che se la guardava soddisfatto di avere una nuova vittima
La mandò a lavarsi per quello che poteva , prima di uscire da casa volle essere baciato sulla bocca, pur di uscire da li lo fece senza pensare troppo, doveva evitare che tutto ciò che aveva subito fosse stato inutile.
Quando uscì, il direttore telefonò all’avvocato per raccontargli quello che aveva fatto con Catia
L’avvocato non credeva alle sue orecchie. si eccitò moltissimo a sentire i particolari. Terminata la telefonata fece quattro conti, pensò che se avesse percorso una certa strada sicuramente l’avrebbe incontrata prima che rincasasse, fu così
- Signora Catia, buona sera, salga le devo parlare, visto che l’ho incontrata le risparmio la fatica di venire in studio
Lei ingenuamente salì ,una volta dentro …
- L’ho vista uscire dalla casa del direttore del carcere
- Ma cosa dice avvocato si sta sbagliando
- Se le dico di averla vista è perché è così e lei lo sa che è vero. Dovrò dire a suo marito lei capisce io sono il suo legale di fiducia lui si fida solo di me
- No . la prego non mi faccia questo, se sono andata li l’ho fatto per lui, per evitare che gli facessero del male
- Si ma lei doveva avvisarmi e chiedere a lui se fosse d’accordo
- Ma lei scherza? se sapesse che sono andata li quello mi ammazza ,quando esce ,e poi se sapesse che umiliazioni che ho dovuto subire da quel mostro
- Mi dispiace ma dovrò informare suo marito lei capisce io sono il suo avvocato
- La prego mi chieda qualsiasi cosa ma non gli dica nulla gli darò altri soldi …..
- Mi faccia un pompino
- Cosaa?
- Ha capito benissimo mi prenda il cazzo in bocca
Mentre lo diceva lo aveva già tirato fuori ed era dritto e gonfio da scoppiare
Si mise in ginocchio sul tappeto e iniziò a succhiarlo ma a lui non bastò, volle che si alzasse la gonna e scendesse le mutandine pretendendo pure che si toccasse
fece scorrere le mani lungo i seni e gli afferrò i capezzoli sapientemente , la stava preparando per una bella scopata . Dopo qualche minuto la fece allungare sul tappeto e gli venne sopra infilandole la fica e baciandole le labbra
Lei inizialmente era poco partecipe, poi avvertì il piacere,l’orgasmo non tardò a raggiungerla facendola vibrare come se avesse un attacco epilettico. Smise di scoparla e si portò con il pene davanti alla sua bocca,lo succhiò bevendo tutto
Quella scopata gli aveva quasi fatto dimenticare l’umiliante incontro con il direttore.
Tornò a casa stremata ma leggermente più rilassata , l’avvocato l’aveva fatta godere come mai. Un orgasmo così violento non lo aveva mai avuto . Forse il tutto era dovuto al contrasto dei due rapporti avuti nel giro di poco tempo
La sera l’avvocato gli telefonò facendo la parte del premuroso
Prima di coricarsi si stava facendo la doccia , si ritrovò in ginocchio con il getto dell’acqua calda sul corpo. In un attimo rivide la scena del direttore che gli urinava addosso , continuò a far scorrere l’acqua calda , si ritrovò a masturbarsi raggiungendo un altro orgasmo, quello che non l’avrebbe fatta dormire ripensando a come lo aveva avuto.
L’eccitamento non sapeva se era dovuto, al modo di come era stata trattata,l vedere il pene di un uomo urinare, se si era eccitata con l’odore , con il caldo dell’urina
Quello che la sbalordiva era il fatto che si era eccitata a sua insaputa ,al punto di masturbarsi
Il direttore del carcere ogni tanto dava dei permessi premio ai detenuti più tranquilli e li faceva andare a casa sua per farsi fare i lavori di manutenzione tipo pitturare le pareti o curare il giardino e un giorno ne aveva scelto tre tutti nord africani .
Quando la sera stavano per terminare telefonò a Catia dicendole di andare subito da lui ,si prcipitò in meno di dieci minuti dato che la casa non era molto distante .
Suonò alla porta e il direttore la prese per un braccio e la condusse alla solita stanzetta facendola spogliare poi gli dette una mascherina e gli disse di metterla perché non erano soli
Catia fece uno scatto di autodifesa e stava quasi per rivestirsi ma lui afferrandole un capezzolo e stringendolo la fece torcere su se stessa
- Che fai troia hai già dimenticato tutto?
- Lei non può farmi questo non può buttarmi tra di altri io mi vergogno
- Te ne vuoi andare ? va,i vai pure poi non tornare a frignare per tuo marito che tra un minuto tornerà dove era
- La prego non lo faccia
- Vedrai ti piacerà non fare la pudica che alla fine siete tutte delle troie
Quando entrò nella grande stanza Catia inizialmente non vide altre persone , il direttore gli disse di mettersi piegata sul tappeto al centro della sala in modo da esporre il culo che doveva lubrificarla
Catia era piegata con il viso sul pavimento e il culo in aria . Gli ordinò di allargarsi i glutei , quando ubbidì infilò un dito per verificare , diceva lui, ma era solo per umiliarla . Cominciò a cospargere il buco con la vasellina e la spingeva dentro lo sfintere immergendo prima un dito poi due e tre facendola lamentare ,lubrificò anche la fica
I tre detenuti erano rimasti nascosti si erano eccitati da scoppiare nel guardare quel culo e quella fica pelosa esposta e oltraggiata dalle dita del direttore.
Furono invitati ad entrare nel momento in cui lui si stava facendo succhiare, Catia si girò leggermente e ..
- Ma chi sono ? sono neri
- Sei razzista?
- No, no ma non mi piacciono non voglio essere toccata da loro
- Poche storie e continua a ciucciare troia
Uno gli aveva afferrato i seni e stuzzicava i capezzoli ,un altro si era allungato in modo da poterle leccare la fica e il terzo leccava il culo e ogni tanto ci affondava un lungo dito nero.
Sentì nuovamente il gel sull’ano , stavano nuovamente lubrificandolo, ormai era chiaro cosa gli avrebbero fatto e cominciò a innervosirsi .
Prima che la prendessero il direttore volle che si mettessero in piedi davanti a lei in modo da farle rendere conto della grandezza di cazzi che avrebbe preso.
Questa volta Catia non ebbe il coraggio di restare ferma , li si alzò in piedi e cercò di raggiungere la porta ma fu afferrata dal direttore
- No, non voglio mi lasci andare
- Troppo tardi mia cara non hai visto come sono eccitati, se non li lasci sfogare sarò costretto a metterli con tuo marito
- La prego con lei farò tutto ciò che vorrà ma con loro no , no, nooo
Presa per un braccio fino a farle male la riportò al centro stanza e la spinse sul pavimento fino a quando non fu allungata, lui stesso prese le caviglie e alzò le gambe fino a portarle all’altezza della testa
Quella posizione esponeva la fica e il culo rendendoli accessibili
Uno dei negri volle metterglielo nella fica , la scopò per un po’ poi dette il cambio all’altro,Fu la volta del terzo che puntò e spinse nel culo facendola gridare perché gli faceva male tanto che gli altri due dovettero aiutare il direttore a tenerla ferma .
Questa cosa eccitò moltissimo tutti, vederla contorcersi con un cazzo grosso piantato nel culo e sentirla implorare di smettere, era per loro un vero divertimento, cominciarono ad alternarsi perché tutti volevano vedere l’effetto del loro cazzo nel culo di Catia .
Fu un ora di martirio ,il culo della donna non aveva il tempo di richiudersi, quando uno usciva subito ne entrava un altro.
Cominciarono anche a sporcarsi di merda dato che lei non tratteneva più i muscoli , ma non ci fecero minimamente caso .
La girarono sul pavimento e la incularono senza pietà e lei non aveva più la forza di ribellarsi e il fiato per gridare .
Piena di sborra e la lasciarono lunga sul pavimento , il direttore eccitato era rimasto vicino a lei e gli massaggiava i glutei guardandogli quel buco aperto con l’ interno delle chiappe sporche da strisciate di merda
Volle lui stesso accompagnarla nel bagno e l’aiutò a sedersi sulla tazza mentre lei piangendo ricacciava lo sperma che aveva dentro
Lui poi gli disse di sedersi sul bidè, lei rimase di ghiaccio, sbigottita sentì la mano insaponata che lavava le parti intime . Era la prima volta che la sua fica veniva lavata e per di più da un uomo , era sconvolta
Dopo averla asciugata volle che si girasse e stesse in piedi con il culo verso di lui
La inculò , lei si appoggiò al muro che aveva di fronte per non cadere .Le toccava il clitoride con una mano e un capezzolo con l’altra . Lei smaniava dal fastidio che provava ma era contenta che i neri fossero andati via , lasciò che lui facesse i suoi comodi sentendo poi il caldo dello sperma invadergli nuovamente il retto.
Una volta uscito stava per accucciarsi sul bidè ma lui lo impedì, e gli disse che doveva portarselo a casa .
La fece rivestire e trattenne il reggiseno e le mutandine
- Tornatene a casa come una troia il fresco ti alleverà il bruciore e quando cacherai il mio sperma mettilo in questo contenitore , me lo riporterai domani
Catia appena rientrata corse in bagno e con difficoltà cercò di far cadere lo sperma dal culo alla boccetta , poi finalmente potette farsi la doccia.
Ora lei aveva scoperto che se il cazzo non aveva una grossa circonferenza le procurava piacere , quello del direttore effettivamente non la faceva soffrire forse anche dalla dilatazione subita dai tre ragazzi di colore
aveva bisogno di altri soldi e sapeva che avrebbe dovuto telefonare al barone. Quando lo fece chiese 300€ e lui gli disse che l’avrebbe mandata a prendere il mattino successivo
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