M1: Loreto-Duomo

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genere
etero

Milano. Metà luglio. Caldo torrido e città che si svuota per le ferie. Stamattina dovevo fare delle foto in uno studio vicino a piazzale Loreto. Poi raggiungere un’amica in Duomo per fare un po’ di shopping in centro.
Ho indossato un vestito leggero, abbastanza corto ma senza esagerare, stretto in vita e morbido sul corpo. Credo sia inutile sottolineare che non indosso le mutandine.

Dopo aver finito col fotografo scendo nella pancia di Milano per prendere la metropolitana. Tra Loreto e Duomo ci sono 5 fermate… meno di dieci minuti.

Il treno arriva quasi subito. I posti a sedere sono tutti occupati e qualche viaggiatore è in piedi. Non posso non notarlo. E’ a 4 metri da me. Completo grigio di lino, camicia bianca, cravatta. Una mano in tasca e l’altra stretta ad un palo di sostegno. Il treno parte ed il suo sguardo è fisso su di me. Sento che mi sta spogliando con gli occhi. Avverto tra le cosce un fremito. Sento i capezzoli che diventano duri.

“Lima. Fermata Lima. Apertura porte a destra”

Il treno riparte e lui si avvicina. Non riesco a muovermi e l’eccitazione sale. Il suo viso è a 15 centimetri dal mio. Mi lecca le labbra con lingua un paio di volte e poi me la infila in bocca. È calda e morbida ma decisa. Sa come muoversi nella mia bocca.

“Porta Venezia. Fermata Porta Venezia. Apertura porte a destra”

Ci muoviamo e lui sbottona il vestito prendendomi in mano i seni. Si piega un po’ per baciarmeli. Prende tra le labbra i capezzoli ormai simili a chiodini e li succhia. Tra le cosce ho un lago e credo che qualche goccia stia scivolando lungo le cosce.

“Palestro. Fermata Palestro. Apertura porte a destra”

Ripartiamo. Mi gira e mi alza la gonna. Si inginocchia ed inizia e leccarmi tra le cosce. Le allargo e spingo in fuori il sedere. Mi penetra con le dita mentre la sua lingua si occupa del mio buchino. Mi tengo ai sostegni ma sento le gambe cedermi per l’eccitazione.

“San Babila. Fermata San Babila. Apertura porte a destra”

Il treno prosegue lentamente perché sta passando sotto il Duomo. Lui mi prende per i fianchi e inizia a scoparmi. Mi entra facilmente e mi assesta colpi profondi e ritmati. Lo sento tutto dentro. Non posso resistere a lungo. Sto per venire… ecco…Veng….”

“Duomo. Fermata Duomo. Apertura porte a destra”

E’ la mia fermata. Uno scatto ed esco un attimo prima che le porte si chiudano. Vedo il treno ripartire verso Cordusio e lui, con una mano in tasca e l’altra stretta ai sostegni, mi guarda.
scritto il
2022-01-26
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