Top manager top sottomesso 2

di
genere
dominazione

Come eravamo arrivati a tutto ciò? La mia carriera era in rampa di lancio quando la conobbi e ci mettemmo insieme. Lei è avvenente ed elegante, una che si fa notare. Iniziò progressivamente a imporsi con la dominazione, io le andai dietro, con grande abilità mi sottomise un giorno dopo l’altro spostando sempre più in là l’asticella. Compresi presto che io non bastavo a soddisfare le sue voglie così lei diventai anche cuckold. Bastavano gli sguardi assatanati su di lei per eccitarmi consapevole che avrebbe potuto avere tutti i cazzi che voleva con uno schiocco delle dita. Arrivò infine la gabbia di castità a riconoscimento del suo possesso su di me.
Il matrimonio fu un suo capolavoro di perversione.
Organizzammo la cerimonia in chiesa, come da tradizione. Il rinfresco, cena e festa due ore dopo per darci il tempo di fare le foto in un castello là vicino in cui avevano affittato anche una stanza.
Il fotografo si sbrigò in un’oretta poi lo mandammo a fare le foto al ricevimento mentre noi ufficialmente ci “riposavamo”.
Pochi avevano notato l’autista di colore che guidava l’auto a noleggio, un personal trainer suo amante. Ci accompagnò nella stanza. Appena entrati lei mi abbassò i pantaloni e mi fece indossare la gabbia che avrei portato per la festa e il viaggio di nozze, poi tirò fuori un butt plug scintillante e me lo infilò nel culo dicendo che quelli erano i segni del suo amore poi la aiutai a tenerle bene i capelli per evitare di rovinare l’acconciatura mentre succhiava il bel cazzo nero dell’uomo. Lo fece venire in bocca e mi bació passandomi tutto lo sperma in bocca.
Si fece aiutare a tirare su il vestito per mostrarsi in autoreggenti e perizoma bianco, discutemmo quale poteva essere la posizione migliore per non rovinare il vestito. Alla fine si piegò semplicemente in avanti appoggiandosi al letto. Il personal trainer era già tornato in erezione, aiutai a tenere il vestito mentre la penetrava. Prima di venire mia moglie si fece consegnare la mia fede. Vennero insieme e mia moglie con un gesto fulmineo prese le nostre fedi e se le mise tra le labbra grondanti sperma. Pulii tutto, la sua figa e le nostre fedi così battezzate.
Ci rivestimmo e andammo al ricevimento dove restai fino a sera con il plug e la gabbietta.
A festa finita rientrammo nell’hotel dove avevo preso una suite per non rientrare a casa.
Mi disse che la prima di notte di nozze si perdeva la verginità, le risposi che ovviamente era andata persa da tempo.
Mi disse di non essere così sicuro… dal suo trolley tirò fuori uno strapon di dimensioni enormi, nero con una cappella un poco più grossa, vene, ecc.
“Lo so che il tuo culetto è ben allenato ma stasera devi provare qualcosa di speciale, sono stata brava io a fare le cose piano con calma… stasera soffrirai perché te lo rompo.”
Mi misi a pecora ma mi fece girare perché voleva vedermi in faccia. Mi lubrificò ampiamente, poi piantó quel mostro sul mio buco e spinse con tutta la forza. Sentivo il buco che si spalancava fino all’ipotetico limite finché non lo sentii cedere di schianto e fece entrare quell’enorme cazzo finto. Il dolore fu fortissimo, tanto che credetti di essermelo rotto sul serio. Non ebbi il tempo di pensare di più perché stava procedendo spedita nei miei intestini. Quando arrivò in fondo poi cominciò a pompare dentro e fuori. Il dolore era intenso e brutale, i miei muscoli si arresero del tutto lasciando che mi tormentasse il culo.
La stimolazione sulla prostata era potente e in breve cominciai a sborrare a ripetizione nel mia gabbia producendo ripetuti getti lenti e prolungati. Si ritenne soddisfatta e uscì svuotandomi. Mi aiutó ad alzarmi e a lavarmi, il buco era ancora una voragine rossa e pulsante.
La mattina dopo mi alzai per colazione e avevo ancora un dolore sordo che mi impediva di sedermi.
Lei ovviamente aveva dormito, era fresca, riposata e sexy come non mai.
scritto il
2022-01-29
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