Trina, l'amica di mia madre 6°
di
AASD43
genere
etero
Ed eccomi ancora a Tina che spesso e volentieri mi torna alla mente. Di episodi con lei ne ho avuti molti e devo dire che è stata la mia nave scuola sessulmente parlando. Vi ho gà raccontato 5 episodi che ho vissuto con lei e questo è il sesto che mi ricordo. Mancavano pochi giorni al mio 18esimo compleanno. Incontrai Tina sul portone di casa e, dopo esserci salutati, mi disse: "Potresti passare da me oggi pomeriggio verso le 15?. Ti dovrei parlare". "Di cosa?" -le chiesi- "E' una mia curiosità", rispose, "Però -aggiunsi- vieni ad aprirmi alle 15 in punto: non voglio che mia madre senta il tuo campanello. Mi sa che ha già intuito che fra noi c'è qualcosa...". "Va bene: alle 15 ti apro la porta".
E così fu. Alle 15 in punto la sua porta di casa si aprì leggermente e io sgattaiolai all'interno. Mi baciò. mi ficcò la lingua in bocca e mi prese con la mano destra il cazzo. "Hai fretta eh?" -le dissi- "Sì ho molta voglia" -mi rispose. "Anch'io ho voglia ma oggi te lo voglio mettere nel culo. Perciò vai a farti un bel clistere di acqua e camomilla. Ti voglio pulitissima nel retto". "Guarda che io sono una persona pulitissima, mi rispose". "Lo so -tesoro mio- ma il culo è una parte molto delicata che richiede attenzione". "Che belle tettone che hai oggi" e le infilai la mano destra nella scollatura titillandole i capezzoli. Le sfilai la vestaglia e le presi in bocca prima una e poi l'altra tetta. Le misi tre dita nella figa e dopo avergliela pastrugnata per un po' le ripetei di andare a lavarsi il culo. Dopo una decina di minuti tornò dal bagno e mi chiese se mi serviva qualcosa. "Sì -le dissi- hai del lubrificante? Me lo devo mettere sul cazzo così scivola meglio e non ti faccio male". "Vado a prenderlo. E' nell'armadietto dei medicinali". Tornò subito con un capiente flacone e quando le chiesi come mai lo tenesse in casa e se ne facesse uso. Mi rispose che ogni tanto il marito la inculava ma non la faceva neppure godere. Dopo appena cinque minuti si girava su un fianco e dopo altri cinque minuti era già addormentato e iniziava a russare. "Allora facciamo una cosa -le dissi- adesso ti chiavo e ti faccio sborrare e poi t'inculo". Aveva già la figa che grondava di umori e glielo ficcai dentro senza preamboli iniziando a pomparla quasi con violenza e chiedendole se le piaceva. Intanto con un dito le carezzavo l'ano e con la lingua le leccavo e succhiavo il collo.
E così fu. Alle 15 in punto la sua porta di casa si aprì leggermente e io sgattaiolai all'interno. Mi baciò. mi ficcò la lingua in bocca e mi prese con la mano destra il cazzo. "Hai fretta eh?" -le dissi- "Sì ho molta voglia" -mi rispose. "Anch'io ho voglia ma oggi te lo voglio mettere nel culo. Perciò vai a farti un bel clistere di acqua e camomilla. Ti voglio pulitissima nel retto". "Guarda che io sono una persona pulitissima, mi rispose". "Lo so -tesoro mio- ma il culo è una parte molto delicata che richiede attenzione". "Che belle tettone che hai oggi" e le infilai la mano destra nella scollatura titillandole i capezzoli. Le sfilai la vestaglia e le presi in bocca prima una e poi l'altra tetta. Le misi tre dita nella figa e dopo avergliela pastrugnata per un po' le ripetei di andare a lavarsi il culo. Dopo una decina di minuti tornò dal bagno e mi chiese se mi serviva qualcosa. "Sì -le dissi- hai del lubrificante? Me lo devo mettere sul cazzo così scivola meglio e non ti faccio male". "Vado a prenderlo. E' nell'armadietto dei medicinali". Tornò subito con un capiente flacone e quando le chiesi come mai lo tenesse in casa e se ne facesse uso. Mi rispose che ogni tanto il marito la inculava ma non la faceva neppure godere. Dopo appena cinque minuti si girava su un fianco e dopo altri cinque minuti era già addormentato e iniziava a russare. "Allora facciamo una cosa -le dissi- adesso ti chiavo e ti faccio sborrare e poi t'inculo". Aveva già la figa che grondava di umori e glielo ficcai dentro senza preamboli iniziando a pomparla quasi con violenza e chiedendole se le piaceva. Intanto con un dito le carezzavo l'ano e con la lingua le leccavo e succhiavo il collo.
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