Quell'estate del 1985.

di
genere
etero

Come accennato nel mio precedente racconto intitolato "Quel pomeriggio di un lontano dicembre", tra il 1976/78 ed il 1985, molte cose erano cambiate: per prima cosa la casa delle vacanze.
Il nuovo appartamento era ubicato in un signorile condominio nel quale, la maggioranza dei condomini, era in possesso, per lo meno, di un diploma di scuola media superiore.
Sogno erotico di tutti i maschi del "Condominio Il Roseto", era la Signora Tiziana.
Ventisette anni all'epoca dei fatti, sposatasi incinta e separatasi subito dopo il parto, la Signora Tiziana esercitava, come la Signora Dina, la professione di insegnante elementare e viveva insieme alla figlia Olivia ed all'anziana madre, anche lei insegnante elementare, ovviamente in pensione.
Era, la figlia, una bellissima bambina, allora di circa sette anni, dai lunghi capelli castani e dagli scuri, profondi e, purtroppo, tristi occhi.
La Signora Tiziana aveva le gambe lunghe quanto un'autostrada che, data la stagione estiva, esibiva generosamente, seno opulento ed un "lato b" decisamente da urlo.
Amava vestire in modo provocante ed era decisamente disinibita.
Ricordo di averla vista, un giorno, sulla spiaggia, arrivare al proprio ombrellone, sfilarsi la t-shirt e rimanere per qualche lungo minuto in topless prima di indossare la parte superiore del bikini: ho detto tutto.
La Signora Tiziana aveva anche l'ottima abitudine di prendere, di pomeriggio, il sole, beninteso in topless, sul balcone del suo appartamento facendo così affacciare tutti i suoi "fans" condominiali e provocando un diavolerio di urla da parte delle santippesche ed, ovviamente, frustrate, consorti degli stessi.
Un pomeriggio di agosto, stavo rientrando a casa in bicicletta quando la incontrai nel cortile condominiale.
Ancheggiando come un pendolo, passeggiava, apparentemente senza una meta precisa...o, forse, aspettava qualcuno?
Indossava i famosi sandaletti con tacchi a spillo allacciati alla caviglia che, fin da adolescente, mi avevano eccitato quando li vedevo indossati dalle modelle di Playboy.
Inoltre, aveva una polo bianca, a maniche corte, aderentissima, una minigonna scampanata, che le arrivava, decisamente, più su delle ginocchia e, per finire, un giubbino di cotone.
Incrociammo gli sguardi ed io, senza por tempo in mezzo, mi leccai le labbra e, nel contempo, mi introdussi una mano nella tasca destra dei pantaloni per dare un poco di sollievo al mio scettro.
Quando la ritrassi, la sentii umida di "rujel du desire".
La sua reazione fu del tutto inaspettata: abbassò la testa con monacale pudicizia.
Dopo due giorni, la scena si ripete', con la differenza che, quando mi fu vicina, bisbigliò:
- PORCO!
Risposi, sempre a voce bassissima:
- Che bel coraggio: sei tu che mi ecciti!
Manca poco che io venga al solo guardarti!
A proposito di venire, lo sai che, l'altro ieri, tornato a casa, sono andato in bagno e, quando lo presi in mano per fare pipì, mi sono prodotto in una sborrata oceanica?
E senti adesso...
E le presi la mano sinistra con la mia destra e la guidai sui miei pantaloni.
Incredibilmente, non oppose alcuna resistenza: anzi, accarezzò il mio scettro, attraverso la stoffa, più volte, per poi esclamare:
- Mmh... però...
- Dai, andiamo a casa mia, non c'è nessuno...
E si lasciò condurre sino al mio appartamento.
Quando fummo nella camera da letto di mia nonna, ci spogliammo a tutta velocità ma la pregai di rimanere in mutandine e reggiseno...
Era un sogno che, magicamente, diveniva realtà: indossava un leggerissimo reggiseno, nero e trasparente, le cui coppe, a triangolo isoscele, lasciavano scoperte gran parte delle mammelle.
Inoltre, indossava un tanga nero, sempre trasparente.
Le sfilai la lingerie, rimanendole dietro poi, fattala rigirare, la feci inginocchiare di fronte al mio scettro.
La Signora Tiziana, con tutta la naturalezza che deriva, direttamente, da un'annosa esperienza, prese a succhiarlo, lentamente, quasi a volermi infliggere una dolce punizione.
Dal canto mio, ansimando, le scarmigliavo, con le mani, i capelli nerissimi...
Venni, gridando come un pazzo, e l'eiaculazione mi parve una sorta di Vajont mentale che tutto spazzava via al suo passaggio, lasciandomi la mente completamente vuota. Incredibilmente, quando tutto finì, il mio pene rimase erettissimo.
Non potevo perdere tempo: le feci assumere la posizione "a la levrette" e cominciai a penetrarla.
La sua vagina era più che lubrificata ed il mio scettro galoppava, letteralmente, nella sua carne.
Mentre la tenevo per i fianchi le dissi:
- Sei troppo brava con la bocca...devi, per forza, essere stata una puttana...o lo sei ancora?
- Si...si...sono una puttana, la tua puttana...non ti fermare...
Intanto, avevo cominciato ad agire anche sul clitoride, e vedevo la Signora Tiziana tremare, come se fosse stata percorsa da una scossa elettrica. Dalla sua bocca uscivano suoni inarticolati, simili a brevi nitriti.
Fu allora che "commutai" sul "secondo canale". Dopo un primo "no!", gridato invero flebilmente, lo sfintere della Signora Tiziana si aprì, senza alcuna difficoltà, donandomi tutta la sua "rovente" accoglienza.
Iniziai il "coitus in vase indebito" con tutta la potenza dei miei ventitré anni, non dimenticando, ovviamente, il clitoride.
Fu allora che mi ricordai delle sue turgide mammelle: meritavano un omaggio ma come fare?
Fortunatamente, poco dopo, la donna gridò:
- Aaaah godo...
Di certo, non era la prima volta che, durante quella "seduta di sesso", raggiungeva l'orgasmo.
Subito uscii da lei ed andai a collocarmi di fronte ai suoi seni.
- Dai, troia, fammi una spagnola, voglio godere sulle tue tette...
La Signora Tiziana obbedì e, dopo circa cinque minuti, le coprii, letteralmente, il seno di sperma.
Trascorremmo circa mezz'ora in dormiveglia; quando ci riavemmo, stavamo mano nella mano, come due innamorati.
La Signora Tiziana fece per alzarsi, ma la trattenni.
- Dai, dimmelo, come fai ad essere così brava...- le domandai dolcemente.
- Mi sono prostituita, te l'ho detto...anche a Roma, sai?..
- E dove, se non sono indiscreto?
Fu allora che nominò un indirizzo che, pur essendomi ben noto, in quanto molto pubblicizzato mediante gli annunzi economici dei quotidiani, non avevo mai frequentato poiché, essendo situato in una zona decisamente "in", ne prevedevo i costi proibitivi.
- Ah, ho capito...lì vicino,se non sbaglio, c'è un centro sportivo...
- Si: è proprio lì che andavo a fare ginnastica ed è proprio lì che, una sera, erano usciti tutti, ho fatto sesso con tre culturisti di colore...la serata terminò con una bollente doccia: prima di sperma poi di "pioggia dorata"...
- Davvero?
- Proprio così: quando voglio, so essere insaziabile...
- Oh...lo so...lo so...
E scoppiammo a ridere.
Quando, dopo essersi lavata, si stava finendo di rivestire, la Signora Tiziana, d'improvviso, volse lo sguardo al pavimento, come per riflettere; poi, rialzati gli occhi al mio viso mi disse:
- Che strano: è questa la prima volta, eccetto quando "facevo la vita", che un uomo mi porta a letto: sono sempre io che scelgo...e che seduco...
- Beh...ma...c'è stato il tuo consenso...
(Evviva le deformazioni professionali, evviva evviva!!!).
- Già...
- Se non ci fossero stati il tuo matrimonio fallito, Olivia, per non parlare della mia famiglia...
Scosse la testa:
- Fattelo dire: si vede lontano un miglio che tu, più che un figlio, od un nipote, sei una...una recluta...ecco!...
È ben vero che la verità fa male: comunque, ancor oggi, non so quale Santo, mi abbia trattenuto di rispondere, per le rime, alle testé riportate parole; affettando, ma non completamente, una più che viva sorpresa, mi limitai ad esclamare:
- Complimentissimi!!!
Senza alcuna ironia, sai, questa tua affermazione fa vedere, lontano un miglio, che tu hai studiato, ed approfondito, al massimo, materie che ti hanno appassionato, e ti appassionano ancora, "in primissimis", la psicologia...
La Signora Tiziana, a questo punto, sorrise orgogliosa, per poi riprendere, repentinamente, l'espressione meditabonda:
- Comunque, se tu non fossi stato così "militarizzato",forse
ci saremmo potuti divertire alla grande...
Le domandai:
- In altri termini, saremmo stati due "ottimi" amici che, spesso e volentieri, se la sarebbero spassata a letto.
Per me "nulla quaestio"; tuttavia quando l'amore, quello vero, magari per un altro, avesse bussato alle porte del tuo cuore, mi avresti dato una pugnalata alla schiena, come una maledetta serpe fece con me lo scorso anno?
Oppure, se fossi stato io il "fortunato" che avesse aperto le porte del tuo cuore, saresti, tu, stata capace di metterti contro i miei, contro tutti, nessuno escluso?
La Signora Tiziana non rispose, ma mi gratificò di un sorriso, ampiamente venato di tristezza, di una tristezza che mi parve profonda, molto profonda.
Proseguii.
- Toglimi una curiosità: come mai?...
- "Lo spirito è forte, la carne e debole"...- rispose sorridendo, ancora una volta, amaramente.
Le rivolsi un'ultima domanda:
- Hai mai avuto rapporti lesbici?
- Si: fui iniziata, durante l'ultimo anno di Istituto Magistrale, dalla prof. di lettere...da quattro anni circa ho una relazione con Donna Rebecca...mi raccomando, però...
Annuii.
Comunque, non credevo alle mie orecchie: erano anni che Donna Rebecca, sulla quale avrò occasione di dilungarmi, mi dipingeva la Signora Tiziana, puramente e semplicemente, come la
sua "arcinemica".
Che razza di ipocrita!
* * *
Quella rimase, per lunga pezza, l'unica volta che ebbi, con la Signora Tiziana, un "incontro ravvicinato".
L'anno seguente, potei constatare come avesse iniziato un rapporto di convivenza con un libero professionista, sfociato, poi, nel matrimonio, coronato dalla nascita di un dolcissimo cucciolotto: ne fui felicissimo.
Tuttavia, finché avrò vita, ricorderò quel pomeriggio dell'estate del 1985.
Molti anni dopo, si verificarono le occasioni, "opportune", per riaprire il discorso...ma questa è un'altra storia.
scritto il
2022-05-23
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