Schiava e felice … l’epilogo

di
genere
dominazione

È martedì la sveglia quella puttana suonò inesorabile come sempre alle sei , mi alzo e mi siedo sul water , inizio ad sentire il bisogno di andare in bagno ma al momento è gestibile , vado d’avanti allo specchio e inizio a prepararmi per andare a lavoro ad un certo punto quell’affare inizia a vibrare per circa un minuto mi aggrappo al lavandino “ cazzo è un supplizio “ mi arriva un messaggio “ buongiorno bestiola , stasera alle 18:30 da me”.
Ore 11 sono in riunione , d’avanti a me una ventina di persone , quel bastardo inizio a vibrare più forte delle volte precedenti iniziai a balbettare fortunatamente durò poco tipo una trentina di secondi, “speriamo che nessuno abbia sentito” pensai, stessa cosa verso le 15 mentre stavo bevendo un the al limone con una collega .
“Tutto bene cara, hai una faccia”
“ Si grazie sono solo un po’ stanca”.
Ore 17:55 guidando come una pazza arrivo a casa della mia padrona, stessa prassi , appena dentro guinzaglio e messa nell’angolo per circa un ora , non ce la faccio più devo andare assolutamente in bagno , chiamo la mia padrona “ ti prego devo andare in bagno non ce la faccio più “
Lei mi guarda con sguardo glaciale afferra il guinzaglio e inizia a frustarmi io urlo ma lei continua inesorabile “ guaisci cagna guaisci o ti frusto fino a strapparti la pelle” in lacrime iniziai a fare “ cai cai cai” lo sforzo e il terrore fece uscire il tappo che saltò fuori tipo spumante e non potete immaginare cosa è uscito dal mio sfintere solo al pensiero mi viene da vomitare sporcai a terra e per mia sfortuna anche i piedi della mia padrona che diventò una furia “ ora mi ammazza “ pensai mi afferrò per i capelli e mi diede un ceffone fortissimo mi prese con forza spingendo il mio viso su quello schifo per terra io sempre guaendo come una cagna in procinto di essere macellata quando la mia guancia tocco a terra presi fiato e urlai la parola d’ordine con tutta la forza che avevo in corpo “ CALAMARO CALAMARO CALAMARO “ mollò la presa e mi sollevò delicatamente mi tolse la cintura , quell’affare tra le cosce e il guinzaglio ,mi prese per mano portandomi in bagno li fui lavata con cura poi riempi la vasca con acqua calda e sali mi fece entrare dentro e mi lasciò li , dal rumore che sentivo stava sistemando tutto quel casino tornó da me passandomi un accappatoio e andammo in camera da letto dove potei stendermi, lei si mise di fianco a me mi fece un massaggio alla schiena passandomi una generosa dose di crema dove mi aveva frustata si diresse verso la cucina “ rilassati tra poco si mangia, ti chiamo io” sul comò c’erano la cintura di castità e gli altri arnesi li fissai per qualche minuto poi mi alzai e li indossai tutti , dopo circa trenta minuti mi chiamo “ Chiara è pronto “ a quattro zampe andai in cucina, quando mi vide mi fissò sorpresa si avvicinò e mi prese dolcemente il viso “ guarda che è solo un gioco “ “lo so” risposi io “ siediti a mangiare a tavola ne riparleremo dopo “ cenammo con calma, parlammo molto , di cose che non avevano niente a che fare col sesso e scoprii con stupore che era una persona molto sensibile ed estremamente colta sentivo una strana sensazione nello stomaco , finimmo di mangiare , sparecchiammo e andammo sul divano li iniziammo a baciarci .
“Fammi tua gli dissi” , gli misi il guinzaglio in mano , lei lo afferrò e mi trascinò in camera , fui legata e imbavagliata.
Quello che è successo da questo momento meriterebbe un capitolo a parte ma voglio chiudere questa storia e rimettere ordine le idee .
Imbavagliata, bendata e legata sentivo Esmeralda muoversi nella stanza, con il frustino mi colpiva come il giorno prima io mugolavo ad ogni colpo , sentii qualcosa di freddo sul capezzolo destro e poi un dolore intenso e costante, me lo aveva stretto in una morsa , fece lo stesso anche su quello sinistro,ricominciò col frustino ora i colpi erano più forti tra un colpo e l’altro il rumore dei tacchi sul pavimento mi entrava in testa e scuoteva le mie viscere poi il silenzio , sentii del metallo freddo come la morte scendere lungo il mio corpo collo, seno , i capezzoli ancora bloccati, petto, pancia,, scese lungo la coscia destra, risali lungo la gamba sinistra avevo i brividi e tra le gambe ero un lago, avevo l’istinto di mordermi il labbro o il braccio per l’eccitazione ma come facevo? ero imbavagliata , quel coso freddo arrivo tra le mie cosce accarezzò le mie grandi labbra e zac …. Una scarica elettrica mi face sobbalzare tiravo gambe e piedi legati e li sentii altro dolore ‘il metallo delle manettemi stringeva le carni, ricominciò a salire arrivò sul seno sinistro, zac altra scarica un urlo soffocato usci dalla mia bocca”mi fermo?” Mi chiese, io scossi la testa, scese di nuovo e si fermò ai piedi , dito dopo dito ricevetti una scossa , ero vicina lo stavo sentendo un calore intenso stava salendo nel mio corpo ,ricominciò a salire e si fermò sulle cosce ,zac scarica elettrica, urlavo di piacere ero ad un passò mancava un niente e sarei arrivata,sentii qualcosa di più morbido e caldo che mi accarezzava la pancia, inizialmente non capivo che cosa poteva essere , si fermò sul mio clitoride , scossa sul capezzolo e contemporaneamente l’oggetto sul mio clito prese vita…. Una vibrazione fortissima, stavo arrivando ecco siiiii lo sentivo arrivare inarcai la schiena quel poco che potevo essendo vincolata mani e piedi, spense il vibratore e mi arrivò una scarica elettrica fortissima sul clito …. Dolore rabbia e disperazione , mi veniva da piangere , questa stronza mi portava cosi vicina ad un orgasmo atomico per poi levarmelo, allo stesso tempo però quella situazione quel avvicinarmi ad un piacere immenso senza poterlo raggiungere mi dava una sensazione piacevole una cosa che non so spiegare , mi sentivo come un pilota che stava spingendo al massimo la sua macchina per superare il suo avversario senza riuscirci e che allo stesso tempo è frustrato per non esserci ancora riuscito ma anche fermamente convinto a continuare , comunque torniamo a noi
“che c’è troietta vuoi godere?”
Io annuii con le lacrime agli occhi
“In cambio mi darai tutto quello che voglio”
Feci cenno di si

Intanto che parlava continuava ad alternare scosse dolorose a vibrazioni potenti nelle mie zone erogene
“Tutto tutto “

Si

“Sarai la mia troietta personale per sempre? “

Si
“Ti farai fare di tutto? “

Si

“Sei una troietta ahahah vali meno di niente lo sai? Quasi quasi ti slego e ti mando a casa con il solito calcio nel culo non meriti che tu goda”
Fece finta di girarsi per andarsene , io cercavo di urlare e di dimenarmi , no non poteva farmi questo sarei impazzita, avrei dato l’anima al diavolo per arrivare avrei ucciso , si mise a ridere e mi mandò la scarica elettrica sui capezzoli poi impostó la massima potenza al vibratore e lo poggió tra le mie cosce , era fortissimo urlavo di piacere , ecco arrivavo stavo arrivando , iniziai a squirtare e a dimenarmi godevo stavo godendo, lei mise la testa tra le gambe e leccava tutto , i colpi di lingua e il vibratore mi diedero un piacere che non potrò mai descrivere, urlavo e il bello che non accennava a scemare quel piacere, lei stacco la lingua dalle mie gambe si mise sopra di me inizió a menarselo fino a quando non venne sul mio viso , gli occhi mi bruciavano , buona parte dello sperma fini li , poi inizio a leccarmi i viso asciugando tutto, quando mi libero dalle manette e da tutte le altre cose scopammo ancora in modo ….. normale , ho perso il conto degli orgasmi che ho avuto , alla fine ero esausta e il giorno dopo per la prima volta in vita mia mi diedi malata a lavoro .
Da quel giorno è iniziata la mia nuova vita , Chiara ora è una persona nuova, ho finalmente trovato me stessa .

Un bacio Chiara


Mi scuso per gli errori di ortografia e sintassi presenti , ho scritto tutto come un fiume in piena e mi rifiuto di rileggerlo, finirei per cancellare tutto
scritto il
2023-02-21
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