L'edicolante
di
Lanottesabry
genere
gay
Negli anni 80 non c'era internet, e l'unico materiale pornografico che c'era in giro si poteva trovare solo nelle edicole. A quell'epoca io avevo una 15ina d'anni, e già avevo avuto qualche prima esperienza gay. C'era una edicola vicino casa, dove qualche volta prendevo i giornali e qualche rivista per mia madre, e ne approfittavo per sbirciare le riviste porno. L'edicolante era un tipo sulla 60ina,sempre con la sigaretta in bocca con i baffi ingialliti dalla nicotina. Quando ero lì mi soffermavo sempre sulla grande cesta affianco l'edicola che conteneva tutti i fumetti porno dell'epoca:Zora..Lando..Il camionista ecc...
Un giorno, passai all'edicola verso le 21, il tipo stava quasi per chiudere, mi feci coraggio e gli chiesi se poteva darmi una rivista che stava in una vetrata dietro l'edicola, di quelle chiuse a chiave. Il tipo uscì fuori e mi chiese quale volessi. Gli indicai un giornale tipo " Le ore", rivista porno molto popolare all'epoca. Lui fece uno sguardo strano, e mi chiese quanti anni avevo. Titubante gli dissi diciotto, anche se si vedeva chiaramente che ne avevo a malapena 15. Lui ci pensò un attimo, e poi mi disse: senti, non posso dartela, però se vuoi dentro ne ho una, la sfogli un po' da me mentre chiudo. Io gli dissi di sì, allora mi fece entrare dentro l'edicola e dandomi il giornale mi disse: tieni, leggilo un po' mentre chiudo. Cominciai a sfogliarlo, erano immagini per quei tempi fantastiche, si vedevano cazzi veri, culi tette e fighe come non le avevo mai viste. Vidi che c'era anche un altra rivista affianco, era del genere gay, la presi e rimasi di sasso vedendo foto di uomini che si baciavano...se lo succhiavano e se lo mettevano nel culo.
Il tipo ormai aveva chiuso tutto, rientrò dalla porticina di fianco, e mi vide che cercavo di nascondere la rivista sotto l'altra, per non far vedere il mio interesse sul genere gay. Ma lui mi rassicurò e mi disse: non preoccuparti, anzi anche a me piace molto quel genere, continua a leggerla se vuoi, ho ancora una decina di minuti di tempo prima di andare via. Ormai eravamo sigillati all'interno, lui stava seduto sullo sgabello, ed io affianco in piedi che sfogliavo il giornale e lo guardavamo insieme. Poi mi mise una mano sulla schiena accarezzandola, e piano piano fece scendere la mano. Con l'altra mi toccava la pancia, e poi cominciò a sbottonarmi i pantaloni. Me li abbassò, e mentre io continuavo a leggere quasi pietrificato mi abbassò anche le mutande, e con una mano mi accarezzava il culo e con l'altra mi cominciò a fare una sega. Forse resistetti dieci secondi...e poi venni tra le sue mani. Ti è piaciuto eh...mi disse, adesso però tocca a te. Si alzò in piedi, si sbottonò e si abbassò i pantaloni, poi tirò fuori il cazzo. Un pisello che a me sembrò enorme, tutto peloso e con tutta la cappella di fuori. Glielo presi in mano e cominciai a segarlo...poi lui mi mise una mano in testa e cercò di farmi inginocchiare. Io non volevo, ma lui a quel punto mi minacciò: non vorrai mica che racconti tutto a tua madre, e che dica in giro ai tuoi amici che sei un frocio. Allora cedetti, e mi inginocchiai. Lui avvicinò il cazzo alla mia bocca, e cominciò a premere sulle mie labbra, mi mise una mano dietro la nuca e spingeva contemporaneamente il cazzo e la mia testa. Aprii la bocca, e quel cazzo entrò tutto dentro. Sentivo il suo sapore forte, pungente, misto a sudore e lui che simulava una scopata con la mia bocca. Mi aveva messo le mani sulle guance, e faceva avanti e indietro, mentre io mi sforzavo di resistere un po', senza potercela fare. Ad un certo punto sentii il suo sperma schizzarmi dentro, arrivare fino in gola e scendere giù, furono due tre schizzi molto potenti...lui che ansimava e continuava a spingere il suo cazzo dentro la bocca. Ingoia...ingoia tutto frocetto...vedrai che ti piacerà. Quando ebbe finito si rimise apposto i pantaloni, mentre io ero ancora in ginocchio ripensando a tutto quello che era successo. Mi fece uscire e mi disse: ripassa quando vuoi, ce ne sono ancora tante di riviste da leggere. Me ne andai senza dire una parola. Inutile dire che dopo qualche giorno ripassai da lui, e poi ancora fino a quando non diventò un appuntamento fisso. Fu lui che mi sverginò la prima volta, e fu sempre lui che mi presentò a qualche suo amico. Diventai la puttanella sua e di qualche suo amico che spompinavo nei bagni pubblici del parco vicino l'edicola. Poi dovetti trasferirmi e non lo rividi più. Avevo 15 anni, ma ancora oggi che ne ho 50 , quando ho voglia di segarmi ripenso a lui e ai suoi amici.
Un giorno, passai all'edicola verso le 21, il tipo stava quasi per chiudere, mi feci coraggio e gli chiesi se poteva darmi una rivista che stava in una vetrata dietro l'edicola, di quelle chiuse a chiave. Il tipo uscì fuori e mi chiese quale volessi. Gli indicai un giornale tipo " Le ore", rivista porno molto popolare all'epoca. Lui fece uno sguardo strano, e mi chiese quanti anni avevo. Titubante gli dissi diciotto, anche se si vedeva chiaramente che ne avevo a malapena 15. Lui ci pensò un attimo, e poi mi disse: senti, non posso dartela, però se vuoi dentro ne ho una, la sfogli un po' da me mentre chiudo. Io gli dissi di sì, allora mi fece entrare dentro l'edicola e dandomi il giornale mi disse: tieni, leggilo un po' mentre chiudo. Cominciai a sfogliarlo, erano immagini per quei tempi fantastiche, si vedevano cazzi veri, culi tette e fighe come non le avevo mai viste. Vidi che c'era anche un altra rivista affianco, era del genere gay, la presi e rimasi di sasso vedendo foto di uomini che si baciavano...se lo succhiavano e se lo mettevano nel culo.
Il tipo ormai aveva chiuso tutto, rientrò dalla porticina di fianco, e mi vide che cercavo di nascondere la rivista sotto l'altra, per non far vedere il mio interesse sul genere gay. Ma lui mi rassicurò e mi disse: non preoccuparti, anzi anche a me piace molto quel genere, continua a leggerla se vuoi, ho ancora una decina di minuti di tempo prima di andare via. Ormai eravamo sigillati all'interno, lui stava seduto sullo sgabello, ed io affianco in piedi che sfogliavo il giornale e lo guardavamo insieme. Poi mi mise una mano sulla schiena accarezzandola, e piano piano fece scendere la mano. Con l'altra mi toccava la pancia, e poi cominciò a sbottonarmi i pantaloni. Me li abbassò, e mentre io continuavo a leggere quasi pietrificato mi abbassò anche le mutande, e con una mano mi accarezzava il culo e con l'altra mi cominciò a fare una sega. Forse resistetti dieci secondi...e poi venni tra le sue mani. Ti è piaciuto eh...mi disse, adesso però tocca a te. Si alzò in piedi, si sbottonò e si abbassò i pantaloni, poi tirò fuori il cazzo. Un pisello che a me sembrò enorme, tutto peloso e con tutta la cappella di fuori. Glielo presi in mano e cominciai a segarlo...poi lui mi mise una mano in testa e cercò di farmi inginocchiare. Io non volevo, ma lui a quel punto mi minacciò: non vorrai mica che racconti tutto a tua madre, e che dica in giro ai tuoi amici che sei un frocio. Allora cedetti, e mi inginocchiai. Lui avvicinò il cazzo alla mia bocca, e cominciò a premere sulle mie labbra, mi mise una mano dietro la nuca e spingeva contemporaneamente il cazzo e la mia testa. Aprii la bocca, e quel cazzo entrò tutto dentro. Sentivo il suo sapore forte, pungente, misto a sudore e lui che simulava una scopata con la mia bocca. Mi aveva messo le mani sulle guance, e faceva avanti e indietro, mentre io mi sforzavo di resistere un po', senza potercela fare. Ad un certo punto sentii il suo sperma schizzarmi dentro, arrivare fino in gola e scendere giù, furono due tre schizzi molto potenti...lui che ansimava e continuava a spingere il suo cazzo dentro la bocca. Ingoia...ingoia tutto frocetto...vedrai che ti piacerà. Quando ebbe finito si rimise apposto i pantaloni, mentre io ero ancora in ginocchio ripensando a tutto quello che era successo. Mi fece uscire e mi disse: ripassa quando vuoi, ce ne sono ancora tante di riviste da leggere. Me ne andai senza dire una parola. Inutile dire che dopo qualche giorno ripassai da lui, e poi ancora fino a quando non diventò un appuntamento fisso. Fu lui che mi sverginò la prima volta, e fu sempre lui che mi presentò a qualche suo amico. Diventai la puttanella sua e di qualche suo amico che spompinavo nei bagni pubblici del parco vicino l'edicola. Poi dovetti trasferirmi e non lo rividi più. Avevo 15 anni, ma ancora oggi che ne ho 50 , quando ho voglia di segarmi ripenso a lui e ai suoi amici.
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