Dominazione mortale Prima parte
di
Davide Sebastiani
genere
dominazione
I nomi dei personaggi sono inventati. Ogni somiglianza o omonimia è puramente casuale
Megan mi spinse contro il muro, spingendo con forza la sua lingua dentro la
mia bocca mentre con la mano destra arruffava i miei capelli e con la sinistra
cercava con alterne fortune di slacciarmi la camicia. Da parte mia, risposi
con desiderio al suo bacio e la mia mano destra esplorò prima il suo addome e
poi andò su alla ricerca dei suoi seni marmorei
" Dai Ben, andiamo a letto" mi disse dopo aver terminato il bacio
" Si andiamo" le risposi ansimando. Desideravo Megan, la volevo con tutto me
stesso e ripresi a baciarla accarezzandole i lunghi capelli biondi. Rimanemmo
in quella posizione per alcuni secondi, nel silenzio irreale della mia cucina
dove i nostri sensi si erano ridestati improvvisamente dal torpore, silenzio
che fu improvvisamente spezzato dallo squillo del mio telefonino
" Non rispondere tesoro. Non ora, ti prego" m'implorò
" Fammi almeno guardare chi è. Potrebbe essere qualcosa d'importante" risposi
prendendo in mano il telefono cellulare. Era il mio capo e mi staccai
malvolentieri dalle calde braccia di Megan
" Non farlo Bibi o te ne pentirai" rincarò la dose la bella ragazza dagli
occhi azzurri e dai capelli biondi. Bibi ero io, Benjamin Bravermann,
detective della omicidi di San Francisco e lo squillo proveniva dal capitano
Stephan Banks
" Devo farlo, tesoro. E' il mio lavoro"
" Te ne farò pentire Ben" terminò Megan mettendo il broncio. Aveva ragione.
A causa del mio lavoro il tempo che trascorrevamo insieme era veramente poco.
Nemmeno alle dieci di sera mi lasciavano in pace e non sapevo se essere
contrariato oppure felice per l'alta considerazione in cui mi tenevano al
distretto
" Bravermann" risposi al telefonino
" Sono il capitano Banks, Benjamin. L'agente Colchrane sta per venirti a
prendere. Fatti trovare pronto. Sarà lui a spiegarti tutto"
" Ma capitano, sono le dieci di sera" provai ad obiettare "Non c'è qualche
altro detective in servizio?"
" Mi servi tu"
" Senta capitano, sto con la mia fidanzata e a meno che non ci sia stato un
altro attacco sullo stile di quello alle Torri Gemelle vorrei essere esentato"
" Peggio, molto peggio. Ce l'hai presente Jacob Fink?"
" Certo che ce l'ho presente. E' l'uomo più ricco della citta', quello con la
moglie ..." mi bloccai guardando Megan e pensando alla sua gelosia
" Esatto, quello con la moglie bellissima, dalle gambe chilometriche. Proprio
lui. E' morto, Ben e ci devi pensare tu. Il sindaco in persona mi ha chiesto
di interessarmi del caso e non posso correre il rischio di mandarci qualcun
altro. Tu sei il migliore"
" Grazie capitano. Dove l'hanno ammazzato?" chiesi. Il mio senso del dovere
aveva già preso il sopravvento
" E' proprio questo il problema. E' successo in casa sua e, agli agenti che
sono intervenuti dopo la chiamata al 911, la moglie ha detto che è morto per
arresto cardiaco, ma c'è qualcosa che non quadra. Senti Ben, vai a vedere di
cosa si tratta ma vai con i piedi di piombo. Fink era un pezzo grosso e le sue
donazioni ai vari istituti, compresi gli organi di polizia, erano
generosissime e non possiamo correre il rischio che la vedova possa toglierle.
E comunque non dobbiamo fare passi falsi, col sindaco che era suo amico intimo
e che mi tiene sotto pressione. Ai giornalisti diremo che l'uomo è morto per
arresto cardiaco fino a che non avremo prove che indichino il contrario. Se
mai le avremo. E' tutto chiaro Bravermann?"
" Si capitano"
" Bene. Mi dispiace per la tua serata, Ben e salutami Megan"
" Riferirò. E tanti ossequi anche alla sua signora" conclusi riattaccando
mentre Megan mi guardava ancora con il broncio e con le sue mani sui fianchi.
" Devi scendere vero?" mi disse
" Non posso farne a meno, tesoro. Mi aspetti qui?"
" No, non preoccuparti, me ne vado a casa mia. Ma dimmi, chi è morto?"
" Jacob Fink, il magnate, il proprietario della "
" Il marito di Rachel Fink, la bellissima e misteriosa donna che le sta a
fianco?"
" Esatto, cara, proprio lui, anche se sarebbe più esatto dire che le stava a
fianco"
" Non sottilizzare e stai attento Benjamin Bravermann. Attento al fascino di
quella donna. Dicono che faccia innamorare di sé qualsiasi uomo abbia la
sventura di incontrarla e io non sono una che perdona"
" Tranquilla Megan. Io non sono il tipo di uomo che perde la testa per una
donna come quella, soprattutto quando lavoro"
" Sarà. Pero' tu sei affascinante, atletico e intelligente e lo so quante
donne ti girano intorno. Ma tu sei mio, capito?" Sorrisi compiaciuto. Sapevo
di non essere affatto male, ma la descrizione della mia donna era forse
superiore alla realta'. Ero in effetti alto e atletico, moro e la mia barba
mal rasata sembrava piacere molto alle donne in quanto mi donava un certo
fascino selvaggio. Ma da qui a pensare che ogni donna mi cadesse ai piedi ce
ne voleva. Mi avvicinai a Megan e le presi le braccia
" Sei tu ad essere bellissima e non ho nessuna intenzione di perderti" La
baciai appassionatamente e con amore, rimpiangendo la serata che non avrei
potuto trascorrere accanto a lei. Un nuovo squillo del telefonino mi avvertì
che l'agente Colchrane era arrivato sotto casa mia
" Devo andare, tesoro. Chiudi tu?"
" Si, ci penso io. Aspetta, vieni qui" Mi richiamò sulla porta, mi sistemò
la cravatta che mi ero messo mentre parlavamo e mi salutò con un casto bacio
sulle labbra
" Ti chiamo domani" le dissi mentre chiudevo la porta
" Si, certo" rispose con scetticismo, ben sapendo quanto fosse difficile per
me trovare del tempo libero quando conducevo un'indagine.
Scesi le scale di corsa ed entrai in macchina atteso da Colchrane
" Buona sera capo" esordì l'agente
" Ciao Ted. Allora? Hai qualche altra notizia oltre a quelle che mi ha dato il
capitano?"
" Niente di più " rispose mettendo in moto e avviandosi
" E' morto a casa sua, giusto?"
" Si, nella sua villa di Nob Hill"
" Andiamo nei quartieri alti allora"
" Altissimi, capo. Pare che il morto avesse la villa più bella di tutta San
Francisco"
" Andiamo a vedere, allora" conclusi, mettendomi poi in silenzio ad osservare
la strada. Attraversammo il Financial District e Chinatown prima di immetterci
in Snob Hill, così gli abitanti della città chiamavano quel quartiere di
ricchi. Ancora un centinaio di metri e il palazzo di Jacob Fink ci offrì la
sua visione. E che visione! Anche da fuori si ammirava la bellezza di questa
villa ricostruita in perfetto stile vittoriano dopo il terremoto che distrusse
la maggior parte degli edifici della città e di questo quartiere in
particolare. Ma ero lì per lavoro e non potevo permettermi di crogiolarmi ad
ammirare la bellezza della villa. Ci fermammo al cancello e dovetti scendere
per suonare. Dopo pochi secondi il cancello si aprì ed entrammo con la
vettura nel vialetto che ci condusse nella villa vera e propria. Osservai la
piscina a forma di cuore che faceva molto Hollywood e finalmente scendemmo. Un
agente, un uomo giovane di nemmeno trent'anni era sulla porta ad attenderci
" Detective Bravermann" mi presentai mostrando il tesserino "e lui è l'agente
Colchrane, della omicidi"
" Vi aspettavo detective. Sono l'agente Ray Feldmann. Venga, le faccio vedere
cosa ci ha messo in sospetto"
" E' arrivato anche il medico legale?" chiesi
" Due minuti prima di voi e sta già guardando la vittima. Vedremo subito se i
nostri sospetti sono fondati o meno" Lo seguii lungo un corridoio abbellito da
un lunghissimo tappeto rosso e arredato impeccabilmente, con quadri alle
pareti, ognuno dei quali valeva la totalita' dei miei stipendi a fine carriera
e oggetti di puro antiquariato. Le stanze che attraversammo erano tutte
rigorosamente chiuse tranne una dove la luce era accesa e dove intravidi
alcune persone ma l'agente Feldmann mi fece segno di proseguire
" Aspetti detective, prima andiamo a vedere il morto e poi capirà. Mi fece
segno di continuare a seguirlo su per le scale e ci inoltrammo al primo piano.
Ancora un corridoio, stavolta più breve e quindi una luce accesa. Entrammo
nella stanza. Stranamente, si trattava di una stanza spoglia con un letto
matrimoniale, un comodino e un armadio ma con pochi altri oggetti. Riconobbi
immediatamente il dottor Alan Forsyte, il medico legale, chinato su un corpo
parzialmente coperto da un lenzuolo
" Buonasera, detective Bravermann. Buona sera anche a lei agente Colchrane"
" Buonasera dottor Forsyte. Cosa mi dice in proposito della morte di
quest'uomo?" chiesi al patologo inchinandomi anch'io
" Devo dire che tutti i sintomi sono riconducibili ad un infarto. Vede il
colorito? Vede ... "
" Non c'è bisogno che lei mi dia delle spiegazioni mediche, dottore. Voglio
sapere cosa ne pensa e perche' questi ragazzi hanno chiamato la omicidi quando
tutto lascia presagire un infarto?" Il dottor Forsyte tolse il lenzuolo dal
cadavere ed ebbi la visione completa di Jacob Fink. Era completamente nudo, a
parte un paio di slip. Si trattava di un uomo sulla sessantina, leggermente
sovrappeso e con radi capelli ancora neri e piuttosto piccolo di statura, con
un'altezza che difficilmente arrivava a superare il metro e settanta, anche se
la mia ipotesi, considerando che era ovviamente sdraiato a terra, era tutta da
verificare. Il medico legale puntò il suo dito indice su varie chiazze sparse
su tutto il corpo
" Vede questi segni bluastri?"
" Sembrano lividi" sostenni
" Non sembrano. Questi sono dei lividi"
" Intende dire che quest'uomo è stato picchiato?"
" Oh, su questo ne sono praticamente certo. Vede l'intensità del colore?
Varia molto e questo significa che Jacob Fink è stato sistematicamente
picchiato in diverse occasioni visto che questi lividi non fanno parte tutti
dello stesso pestaggio essendosi formati in tempi differenti"
" Vuole forse dirmi che Fink è morto per le percosse ricevute?"
" No, su questo ne sono praticamente certo, ma gli indizi lasciano presagire
che sia morto per infarto proprio a causa del pestaggio. Forse l'ultimo gli è
stato fatale. Ad ogni modo le potrò essere piu' certo solo dopo l'autopsia"
" Jacob Fink picchiato? Con tutte le guardie del corpo che si ritrovava?"
" Sta a lei l'indagine. Io posso solo dirle che quest'uomo ha ricevuto
un'infinità di percosse e i lividi lo testimoniano"
" Bene Forsyte" conclusi alzandomi e dando una pacca sulla spalla all'agente
Feldmann "Buon lavoro agente, hai fatto bene a chiamare la omicidi"
" Grazie detective, ma non mi sono basato solo su quei lividi che pure mi
avevano dato da pensare. Venga, scendiamo. Devo farle vedere una cosa e anche
lei capirà quali sono i miei dubbi" Mi feci di nuovo guidare dall'agente e
scesi le scale, ma prima di immetterci di nuovo nel lungo corridoio lo fermai
" Dimmi Feldmann, l'hai trovato così? Intendo dire nudo e con solo gli slip
addosso?"
" Proprio così! Era nella stessa posizione in cui l'ha trovato e solo con lo
slip addosso. Io e il mio collega, l'agente Shelby che ho lasciato in
compagnia della vedova e del suo avvocato, siamo stati avvisati dal 911. Ci
trovavamo proprio a poche centinaia di metri da Nob Hill e siamo intervenuti
dopo soli pochi minuti. Ci ha accolti la moglie. Detective, lei soffre di
cuore?"
" No, grazie al cielo. Ma perchè mi fai una domanda del genere?"
" Perché la vedova, la signora Fink è da infarto. Mi creda, non ho mai visto
una donna così bella in vita mia. L'avevo notata in televisione qualche
volta, ma dal vivo è tutt'altra cosa"
" Agente Feldmann, non credo che la bellezza della signora Fink sia in qualche
modo legata alla morte di suo marito. A meno che tu non sappia qualcosa che io
ancora non so"
" In effetti c'è qualcosa. Quando ci ha accolti lei era ... Non so
spiegarglielo detective, non trovo le parole giuste ma credo che in qualche
modo lei sia collegata con la morte del marito. La osservi e capirà cosa
intendo" Mi fece cenno di entrare nella stanza illuminata. Era un salone
bellissimo e ampio, arredato con gusto e creatività e molto luminoso. Nel
centro troneggiava un enorme tavolo di legno massiccio mentre a ridosso di un
muro c'era un caminetto, probabilmente inutilizzato da sempre. La vetrata di
fronte a me era enorme e anche da lontano si riuscivano a vedere le luci
dell'intera San Francisco. Immaginai che il panorama dovesse essere
mozzafiato, anche se non era l'unica cosa a far rimanere senza fiato. Sulla
mia destra un divano di pelle bianca e accanto al divano un uomo in divisa,
probabilmente l'agente Shelby, il collega di Feldmann. Dietro il divano, un
uomo in giacca e cravatta, sulla quarantina, piuttosto alto, con i capelli
castano scuri e l'aria molto seria. Stava con le mani conserte e teneva lo
sguardo fisso verso l'entrata della stanza. E poi c'era lei, Rachel Fink,
l'altro elemento della stanza a togliere il fiato. I capelli dovevano essere
ancora freschi di parrucchiere e le scendevano morbidi sulle spalle, neri e
lucenti e il viso, un ovale meraviglioso, era perfettamente truccato. La sua
bocca era rossa e splendidamente disegnata e il trucco degli occhi virava
verso il verde, riprendendo lo splendido colore dei suoi occhi. La pelle era
ambrata, perfetta, senza una ruga. Bellissima! Del corpo però s'intravvedeva
poco in quanto indossava un lungo accappatoio bianco che teneva allacciato e
che la copriva del tutto. Riuscivo ad intuire soltanto che doveva trattarsi di
una donna molto alta. Grazie alle sue lunghissime gambe accavallate però si
riuscivano a notare le scarpe e si trattava di stivali assassini con il tacco
in metallo e la suola rossa che uscivano fuori dall'accappatoio. Ora
cominciavo a capire cosa intendesse Feldmann. Ma dovevo agire con i piedi di
piombo se non volevo che il capitano mi dirottasse a dirigere il traffico. Mi
avvicinai alla donna e le porsi la mano
" Le porgo le mie condoglianze, signora Fink. Io sono il detective Benjamin
Bravermann e lui è l'agente Colchrane, della omicidi"
" Grazie detective" rispose la splendida donna con un tono di voce quasi
metallico, senza apparente cordialità né tantomeno disperazione per il lutto
che l'aveva colpita
" Omicidi? E per quale motivo si sta scomodando la squadra omicidi? Prima il
medico legale e poi addirittura la omicidi?" Le domande erano partite
dall'uomo in giacca e cravatta
" Permette che le presenti Samuel Clark, l'avvocato di famiglia" intervenne
Rachel Fink
" Perché fino al momento dell'autopsia abbiamo il dovere di vagliare tutte le
ipotesi" risposi prendendo una sedia e facendo cenno di volermi sedere "
Posso?" proseguii chiedendo il permesso alla padrona di casa
" Prego"
" Dunque, signora Fink, credo di doverle fare alcune domande, se lei permette"
Samuel Clark si intromise di nuovo
" A quest'ora di sera? La signora Fink ha subito un grave lutto e lei vuole
farle delle domande? Credo che la nostra pazienza stia per esaurirsi"
" Solo pochi minuti, avvocato. Il tempo di chiarire alcune cose e vi lascerò
liberi di riposare. Jacob Fink non era un uomo qualunque e credo che anche lui
vorrebbe che si andasse a fondo sulla sua morte. Perché, signori miei, c'è
qualcosa che non quadra nella vicenda"
" Sta per caso insinuando qualcosa?" chiese Clark
" Sto solo dicendo che vorrei fare alcune domande e poi toglierò il disturbo"
" Va bene detective. Faccia le domande che crede. E tu Jacob, fai silenzio e
lascia lavorare la polizia"
" Ma signora Fink ... "
" Ho detto di fare silenzio. Prego, detective Bravermann" La guardai
meravigliato. Che tono sicuro, che temperamento! Quella donna era
straordinaria e non solo per la sua bellezza
" Vorrei chiederle che cosa è accaduto fin dall'inizio, signora. Dal momento
che lei si è accorta che suo marito stava male"
" Mi sono subito resa conto che c'era qualcosa che non andava. Jacob sudava
freddo e quello è uno dei sintomi di un possibile infarto del miocardio"
" Mi scusi signora Fink, ma come fa a saperlo? Ha per caso delle conoscenze
mediche?"
" Non ho solo conoscenze mediche. Io sono un medico, detective Bravermann,
anche se non esercito la professione"
" Mi scusi, non potevo sapere una cosa del genere. Prosegua, la prego"
" Le dicevo che mi sono subito accorta che Jacob stava male. Gli ho detto di
sedersi ma prima che potesse farlo ha avuto delle vertigini e ha sentito il
classico dolore al petto. E' stato tutto così improvviso e non sono riuscita
a fare nulla, malgrado abbia tentato di rianimarlo facendogli un massaggio
cardiaco. Credo che sia trascorso un minuto, forse un minuto e mezzo e poi mi
sono accorta che Jacob era morto"
" Perche' non ha chiamato un ambulanza? Anche se lei è un medico forse non
aveva con sé gli attrezzi necessari per rianimarlo"
" In effetti avrei avuto bisogno di un defibrillatore che non possediamo in
casa. Ma sarebbe stato inutile chiamare un'ambulanza. Mi sono subito accorta
della gravità della situazione e l'ambulanza non sarebbe mai giunta in tempo"
" E quando si e' accorta che suo marito era morto, cosa ha fatto?"
" Ho chiamato il 911, ma soltanto per segnalare l'avvenuto decesso. Dopodiché
ho avvertito Clark che ha provveduto ad avvisare i suoi amici più cari"
" Tra cui il sindaco, presumo"
" Tra cui il sindaco. C'è qualche legge che vieta di avere un sindaco come
amico?"
" Assolutamente no e mi scusi se le ho dato l'impressione di fare dell'ironia.
La mia era solo una considerazione. Lei sa che dovremo comunque attendere
l'esito dell'autopsia prima di chiudere questa piccola indagine?"
" Lo immaginavo. Ma vorrei che questa piccola indagine, come la chiama lei,
fosse piuttosto veloce. Ho bisogno di organizzare il funerale. Inutile
avvertirla che pretendo che la stampa sia tenuta all'oscuro di tutto quanto. I
giornalisti debbono sapere soltanto che mio marito è morto per arresto
cardiaco e non che la squadra omicidi si sta interessando del caso. Non vorrei
essere costretta a prendere dei provvedimenti antipatici facendo intervenire
delle persone influenti"
" E' anche nel nostro interesse non allargare più di tanto la situazione, mi
creda signora Fink"
" Molto bene. Ha altre domande prima che se ne vada?"
" Un paio, signora. Questa è una villa molto grande e non vedo servitù. Come
è possibile?"
" Mio marito aveva deciso di dedicare la serata completamente a me e ha dato
la libera uscita a tutta la servitù. Capita di sovente. Cioè...Capitava
spesso" Ecco spiegato il motivo per cui Fink era quasi completamente nudo e
pensavo di aver capito anche più o meno come era andata la serata
" Bene signora Fink. Le rinnovo le condoglianze. Appena avrò delle novità,sarà mia premura metterla al corrente" le dissi stringendole prima la mano e
poi facendo un passo verso l'uscita ma tornando immediatamente indietro "Ah,
dimenticavo la seconda domanda. Posso fargliela?"
" Prego"
" Come mai indossa un accappatoio? Non credo che sia uscita dalla doccia
considerando che indossa un paio di stivali"
" Ora basta!" intervenne ancora l'avvocato "La nostra pazienza si e' esaurita
e non tollero che lei faccia delle domande tendenziose alla signora Fink che
è ancora scossa per l'accaduto"
" Fai silenzio Samuel" Il tono di Rachel Fink era stato di una durezza unica,
di una donna che sapeva esattamente come farsi rispettare
" Ma signora ... .."
" Ho detto di fare silenzio. Anzi, non ho più bisogno della tua presenza.
Puoi andare Samuel. Ti telefonerò domani mattina"
" Come vuole lei, signora Fink. Volevo solo fare il mio lavoro"
" L'hai fatto Samuel e ti ringrazio. Ora puoi andare" Rimasi quasi ipnotizzato
di fronte a quella discussione. L'autorità e la sicurezza che emanava Rachel
Fink non l'avevo riscontrata mai in nessun'altra donna avessi conosciuto, sia
nel lavoro che nella vita privata e cominciavo a pensare che Megan avesse
ragione riguardo a lei e alla diceria che qualunque uomo la incontrasse, se ne
innamorava poi perdutamente. Cercai di scacciare questi pensieri cercando di
convincermi che mi trovavo lì solo per lavoro e osservai anche il mio collega
Colchrane e i due agenti intervenuti. Anche loro avevano seguito ovviamente la
scena e tutti e tre erano in silenzio ad ammirare quella donna bellissima,
affascinati dal carisma che emetteva. Intanto, l'avvocato Clark ci salutò
cortesemente ma in modo alquanto nervoso. Era evidente che non voleva lasciare
la sua cliente in balia della polizia, anche se lei sembrava in grado di
cavarsela perfettamente da sola. Rachel Finck guardò poi proprio nella mia
direzione. Il suo sguardo era penetrante, i suoi occhi verdi, oltre ad essere
semplicemente meravigliosi, sembravano indagare dentro di me, mettendomi in
grossa difficolta'
" Detective, posso chiederle di fare uscire i suoi collaboratori? Vorrei
parlarle in privato" Guardai in direzione di Colchrane e dei due agenti
" Vorrei anch'io rimanere da solo con la signora Finch. Colchrane, per favore"
Il mio collaboratore mi guardò in maniera da rimproverarmi
" Non è una cosa usuale, Bravermann"
" Lo so e allora stavolta faremo una cosa che non facciamo abitualmente.
Lasciatemi da solo con la signora Finck. E' un ordine" I tre agenti lasciarono
anche loro malvolentieri la stanza e mi ritrovai da solo con quella donna
dalla bellezza straordinaria. Mi avvicinai ancora un po' a lei e potevo
sentire il suo profumo. Era un profumo inebriante, che mi dava pericolosamente
alla testa. Faticai a ritrovare il mio equilibrio mentale. Lei intanto si
sciolse in un abbozzo di sorriso
" Vedo che sa farsi rispettare, detective Bravermann"
" Non come lei, signora Finck"
" Probabilmente non come me, ma non è questo il motivo per cui sono voluta
rimanere da sola con lei. Puo' ripetermi la domanda che mi ha fatto prima?"
" Certo. Volevo chiederle per quale motivo indossa un accappatoio, se posso
saperlo" Non mi rispose. Si alzo' in piedi e rimasi meravigliato. Quanto
diavolo era alta? Malgrado il mio metro e 82 c'erano diversi centimetri di
differenza tra me e lei e i suoi tacchi altissimi non potevano essere l'unica
soluzione alla domanda che mi ero posto. Probabilmente, doveva avere più o
meno la mia altezza, una cosa inusuale in una donna ma che, non solo non
toglieva nulla del suo fascino, ma che semmai la rendeva ancora più bella e
desiderabile. Venne poi pericolosamente dinanzi a me guardandomi fisso negli
occhi e quindi le sue mani scesero sulla cinta che cingeva il suo accappatoio,
lo aprì e con un movimento delle spalle lo fece scivolare in terra
" Era questo che voleva vedere, detective Bravermann?" Deglutii nervosamente.
La visione che mi appariva in quel momento davanti agli occhi era
semplicemente meravigliosa. Rachel Finck indossava soltanto una tuta in
lattice aderentissima. Le sue forme apparivano perfette, delineate in modo
strepitoso da quella tuta. Il seno piuttosto prosperoso era tenuto su da un
bustino e la scollatura piuttosto ampia me ne dava generosamente una visione
parziale ma molto appetitosa, la pancia era piatta ma l'aderenza della tuta
metteva in mostra degli addominali piuttosto tonici e poi le gambe ...
Lunghe, affusolate ma non eccessivamente magre. Le avrei potute paragonare a
quelle di una pallavolista, da sportiva praticante e la stessa impressione la
ricavai dalle sue braccia, anch'esse strizzate dal lattice. La tuta terminava
poi dentro gli stivali di cui avevo avuto gia' visione precedentemente. Era
senz'altro la donna più sexy che avessi mai visto precedentemente, oltre ad
averla già incoronata come la piu' bella. Passarono alcuni secondi prima che
trovassi la forza di aprire bocca
" Credo ...Credo che lei possa rivestirsi, signora Fink"
" Ormai non ce n'è più bisogno. Oppure la metto per caso in difficoltà così
vestita?" Lo sapeva perfettamente che mi stava mettendo in difficoltà. E che
difficoltà! Nessun maschio al mondo sarebbe potuto rimanere insensibile di
fronte ad una visione simile. Non sapevo dove guardare, la mia respirazione si
era fatta più difficoltosa e le parole non mi uscivano in modo coerente
" Si, cioe' no. Non ha importanza signora"
" Bene, perché io mi trovo perfettamente a mio agio" rispose mettendosi di
nuovo seduta sul divano e accavallando le sue lunghe e splendide gambe "Allora, detective Bravermann, ora che lei ha avuto modo di scoprire come ero
vestita al momento della morte di mio marito, immagino che dovrà pormi altre
domande" Eccome se dovevo fargliele. Respirai profondamente
" Signora Fink, lei sa che suo marito aveva dei lividi per tutto il suo corpo?
E che il suo abbigliamento mi lascia presumere che sia stata proprio lei a
farglieli?"
" Perché sono vestita da dominatrice? L'abito non dovrebbe fare il monaco"
" Per favore, signora Fink, mi risponda. E' stata lei a fare quei lividi a suo
marito?"
" Si, sono stata io e questo lo aveva capito anche l'agente intervenuto
osservando solo i miei stivali. A me e a Jacob piaceva giocare in questo modo.
Siamo adulti e a casa nostra abbiamo il diritto di fare ciò che vogliamo"
" Ma ora suo marito è morto"
" La sua morte non c'entra nulla con ciò che facevamo. E' morto per arresto
cardiaco e l'autopsia mi darà perfettamente ragione. I lividi sono
assolutamente secondari. A mio marito piaceva avere una moglie che lo
picchiasse ed io lo accontentavo. La cosa la scandalizza?" Cercai di fare
appello a tutta la mia freddezza. Non ero affatto lucido ma dovevo tentare di
esserlo per svolgere al meglio il mio lavoro
"Sono oltre dieci anni che sto in polizia e circa tre che sono un detective
della omicidi. Mi creda, signora Fink, ho visto di tutto e non mi scandalizza
niente"
" Meglio cosi' "
" Vorrei farle un'ultima domanda e poi tolgo il disturbo e la lascio con il
suo dolore. Per quale motivo era ancora vestita in questo modo? Avrebbe avuto
tutto il tempo di spogliarsi, vestirsi in abiti normali e non dare adito a
sospetti, considerando che lei sapeva benissimo che avremmo trovato degli
evidenti lividi sul corpo di suo marito e avremmo, per forza di cose, avuto un
sospetto su di lei" Il bel volto di Rachel Fink, rimasto fino a quel momento
impassibile, si rabbuiò improvvisamente. Le sue ciglia lunghe, sbattute da un
rapido movimento degli occhi, svolazzarono in modo sensuale. Tutto in lei era
sensuale, anche l'apparente tristezza
" Perché, per strano che possa sembrarle, ho avuto alcuni minuti in cui non
mi sono raccapezzata. Era morto mio marito, non un gatto che attraversava la
strada e, con tutto il rispetto per gli animalisti, la differenza è
sostanziale, almeno per me. Ho avuto la lucidità di chiamare il 911 e di
avvertire l'avvocato Clark, ma mi sono completamente dimenticata che avevo
indosso la catsuit di latex. Me ne sono resa conto solo quando si sono
presentati alla porta i due agenti. Ormai, era troppo tardi per cambiarmi e mi
sono semplicemente infilata un accappatoio" Stavo per replicare ma dei rumori
mi distolsero. Per accertarmi di cosa stesse succedendo mi recai alla porta di
quell'immenso salone, la aprii e notai due barellieri che salivano le scale
per andare a prendere Jacob Fink. Evidentemente, il dottor Forsyte aveva
reclamato il corpo del magnate morto per la sua autopsia. Rachel Finch mi
osservo'
" Cosa sono questi rumori?"
" Stanno portando via suo marito per l'autopsia" risposi
" Vorrei dargli un ultimo saluto"
" Come crede, signora Fink, ma credo che sia meglio che lei indossi di nuovo
il suo accappatoio" La bella vedova si alzò, raccolse il lungo accappatoio
bianco che si trovava ancora in terra e lo indossoò, incamminandosi poi con
lo stesso charme di una top model su una passerella verso l'uscita del salone.
La feci passare e attendemmo alcuni secondi che i barellieri tornassero con il
defunto e quando si trovarono all'altezza del salone, li stoppai
" Un attimo, ragazzi. La signora Fink vuole vedere suo marito" Ci allontanammo
per dare modo alla vedova di rimanere da sola con il suo defunto marito ma non
le staccavo gli occhi di dosso. La donna tolse il lenzuolo quel tanto da
scoprire il volto di Jacob Fink, prese le sue mani e le baciò teneramente,
accarezzò il suo viso dopodiché lo ricoprì con delicatezza. Non sembravano
affatto i gesti di una donna che, pur con tutte le attenuanti o per
casualità, avesse ucciso proprio quell'uomo. O forse erano i sensi di colpa?
Mi domandavo anche con cosa lo colpisse durante i loro giochi sadomaso.
Fruste? Non mi sembrava che sul corpo del magnate ci fossero i segni
inequivocabili che lascia una frusta. Pensai a qualche bastone o forse
addirittura a qualcosa di ferro. Ma come poteva una donna arrivare a picchiare
violentemente un uomo con arnesi simili e contemporaneamente essere in grado
di provare quella tenerezza che aveva dimostrato Rachel Fink in
quell'occasione? Intanto, la donna si spostò quel tanto da permettere ai
barellieri di proseguire il loro percorso verso l'uscita e poi rientrò nel
salone. La seguii e chiusi la porta
" Lei amava suo marito, signora Fink?" La donna mi scruto' di nuovo e fui
costretto ad abbassare gli occhi. Impossibile, anche per uno come me,
sostenere quello sguardo
" Gli volevo bene, molto bene. Forse come puo' volerne una ragazza a suo
padre, ma se lei per amore intende quello classico tra un uomo e una donna,
allora forse potrei risponderle di no. Non lo amavo in quel senso"
" Mi perdoni se le ho fatto una domanda del genere"
" Nessun problema. Ora però faccia in modo che tutti voi abbandoniate la mia
casa. Ho voglia di rimanere da sola. Inutile ricordarle che pretendo che
quello che le ho raccontato riguardo ciò che facevamo io e mio marito debba
rimanere tra noi due. E' chiaro detective Bravermann?" Le feci cenno che avrei
fatto quello che lei voleva, la salutai e feci cenno a Colchrane e ai due
agenti di seguirmi. Uscimmo dalla porta proprio mentre scorgevo il furgone con
a bordo la vittima uscire dal cancello inseguito da alcune persone. Era ovvio
che i giornalisti avevano saputo in qualche modo della morte di Jacob Fink ed
erano in attesa di notizie
" Bene ragazzi. Ora possiamo andare a dormire. Tutto quello che abbiamo visto
dentro questa villa deve rimanere nel più assoluto riserbo e mi riferisco
soprattutto a voi due" dissi indicando Feldmann e Shelby"
" Noi dobbiamo stilare un rapporto, detective. Cosa ci scriviamo?" intervenne
Feldmann
" Ci scrivete ciò che e' successo e cioè del vostro intervento, tralasciando
tutte le ipotesi che ci siamo fatti. Il morto era amico del sindaco e aveva
chissà quanti altri amici influenti. Dobbiamo muoverci con cautela. Fino a
che il medico legale non avrà stabilito le esatte cause della morte, per
tutti noi Jacob Fink è morto per arresto cardiaco" I due agenti mi fecero
segno di aver recepito il messaggio e si allontanarono dentro la loro macchina
di servizio e altrettanto facemmo io e Colchrane. Superammo anche noi lo
sbarramento di una ventina di giornalisti che volevano informazioni e che si
erano accampati al di fuori dei cancelli della villa e, appena uscimmo da Nob
Hill, il mio collaboratore mi osservò per qualche secondo in silenzio
" Che cosa c'e' Colchrane? Dimmi quello che ti sta girando per la testa" gli
domandai rompendo il silenzio
" Cosa c'era di tanto misterioso in quello che indossava Rachel Finck?"
" Ce l'hai presente quelle donne che vanno alle feste sadomaso? Quelle che
vestono con quelle tute in lattice aderentissime e che hanno stivali col tacco
altissimo e a spillo? Ecco, era vestita in quel modo"
" Cazzo! E com'era?"
" Colchrane, ma l'hai vista bene per caso?"
" Certo che l'ho vista. E come potevo non vederla? E' il più bel pezzo di
fica che abbia mai visto in vita mia. Scusi l'espressione, capo, ma tanto
siamo tra uomini"
" Ecco. Ora sforzati un po' con l'immaginazione e pensa a come poteva essere
vestita in quel modo"
" Da infarto"
" Si, proprio da infarto. E guarda caso Jacob Fink è morto per un infarto"
" E le percosse allora? I lividi che quel poveretto aveva per tutto il corpo?"
" Chiamare poveretto un uomo che possedeva mezza San Francisco non mi sembra
proprio adatto. Ad ogni modo, Rachel Fink mi ha confessato che al marito
piaceva essere picchiato e lei lo accontentava, vestendosi in quella maniera e
prendendolo a randellate"
" Lo prendeva a randellate?"
" E' un modo di dire, Colchrane. Mi ha detto semplicemente che lo picchiava.
Insomma, fai uno più uno. Lei lo picchiava con chissà cosa e il cuore di
Fink non ha retto e forse la bellezza della donna ha aumentato l'emozione che
provava. Non dimentichiamo che aveva oltre sessant'anni e a quell'età certe
emozioni possono essere fatali. Mi sembra la soluzione più credibile"
" Già sembra anche a me. E quindi la bellissima vedova potrebbe essere
incriminata per omicidio colposo?"
" Vedi che ci sei arrivato? Comunque, fino a che non avremo un referto, non
apriremo bocca se non col capitano. Solo a lui diremo come stanno realmente le
cose. In quanto ad incolpare quella donna per omicidio colposo, ci andrei
molto piano. Se anche il procuratore decidesse di incriminarla, quale giuria
potrebbe mai dichiararla colpevole? Con quali prove? Ma questo non spetta a
noi deciderlo. Noi facciamo il nostro dovere di poliziotti" Colchrane annuì e
proseguimmo il tragitto che mi avrebbe portato sotto casa mia in perfetto
silenzio. L'indagine era appena cominciata.
Megan mi spinse contro il muro, spingendo con forza la sua lingua dentro la
mia bocca mentre con la mano destra arruffava i miei capelli e con la sinistra
cercava con alterne fortune di slacciarmi la camicia. Da parte mia, risposi
con desiderio al suo bacio e la mia mano destra esplorò prima il suo addome e
poi andò su alla ricerca dei suoi seni marmorei
" Dai Ben, andiamo a letto" mi disse dopo aver terminato il bacio
" Si andiamo" le risposi ansimando. Desideravo Megan, la volevo con tutto me
stesso e ripresi a baciarla accarezzandole i lunghi capelli biondi. Rimanemmo
in quella posizione per alcuni secondi, nel silenzio irreale della mia cucina
dove i nostri sensi si erano ridestati improvvisamente dal torpore, silenzio
che fu improvvisamente spezzato dallo squillo del mio telefonino
" Non rispondere tesoro. Non ora, ti prego" m'implorò
" Fammi almeno guardare chi è. Potrebbe essere qualcosa d'importante" risposi
prendendo in mano il telefono cellulare. Era il mio capo e mi staccai
malvolentieri dalle calde braccia di Megan
" Non farlo Bibi o te ne pentirai" rincarò la dose la bella ragazza dagli
occhi azzurri e dai capelli biondi. Bibi ero io, Benjamin Bravermann,
detective della omicidi di San Francisco e lo squillo proveniva dal capitano
Stephan Banks
" Devo farlo, tesoro. E' il mio lavoro"
" Te ne farò pentire Ben" terminò Megan mettendo il broncio. Aveva ragione.
A causa del mio lavoro il tempo che trascorrevamo insieme era veramente poco.
Nemmeno alle dieci di sera mi lasciavano in pace e non sapevo se essere
contrariato oppure felice per l'alta considerazione in cui mi tenevano al
distretto
" Bravermann" risposi al telefonino
" Sono il capitano Banks, Benjamin. L'agente Colchrane sta per venirti a
prendere. Fatti trovare pronto. Sarà lui a spiegarti tutto"
" Ma capitano, sono le dieci di sera" provai ad obiettare "Non c'è qualche
altro detective in servizio?"
" Mi servi tu"
" Senta capitano, sto con la mia fidanzata e a meno che non ci sia stato un
altro attacco sullo stile di quello alle Torri Gemelle vorrei essere esentato"
" Peggio, molto peggio. Ce l'hai presente Jacob Fink?"
" Certo che ce l'ho presente. E' l'uomo più ricco della citta', quello con la
moglie ..." mi bloccai guardando Megan e pensando alla sua gelosia
" Esatto, quello con la moglie bellissima, dalle gambe chilometriche. Proprio
lui. E' morto, Ben e ci devi pensare tu. Il sindaco in persona mi ha chiesto
di interessarmi del caso e non posso correre il rischio di mandarci qualcun
altro. Tu sei il migliore"
" Grazie capitano. Dove l'hanno ammazzato?" chiesi. Il mio senso del dovere
aveva già preso il sopravvento
" E' proprio questo il problema. E' successo in casa sua e, agli agenti che
sono intervenuti dopo la chiamata al 911, la moglie ha detto che è morto per
arresto cardiaco, ma c'è qualcosa che non quadra. Senti Ben, vai a vedere di
cosa si tratta ma vai con i piedi di piombo. Fink era un pezzo grosso e le sue
donazioni ai vari istituti, compresi gli organi di polizia, erano
generosissime e non possiamo correre il rischio che la vedova possa toglierle.
E comunque non dobbiamo fare passi falsi, col sindaco che era suo amico intimo
e che mi tiene sotto pressione. Ai giornalisti diremo che l'uomo è morto per
arresto cardiaco fino a che non avremo prove che indichino il contrario. Se
mai le avremo. E' tutto chiaro Bravermann?"
" Si capitano"
" Bene. Mi dispiace per la tua serata, Ben e salutami Megan"
" Riferirò. E tanti ossequi anche alla sua signora" conclusi riattaccando
mentre Megan mi guardava ancora con il broncio e con le sue mani sui fianchi.
" Devi scendere vero?" mi disse
" Non posso farne a meno, tesoro. Mi aspetti qui?"
" No, non preoccuparti, me ne vado a casa mia. Ma dimmi, chi è morto?"
" Jacob Fink, il magnate, il proprietario della "
" Il marito di Rachel Fink, la bellissima e misteriosa donna che le sta a
fianco?"
" Esatto, cara, proprio lui, anche se sarebbe più esatto dire che le stava a
fianco"
" Non sottilizzare e stai attento Benjamin Bravermann. Attento al fascino di
quella donna. Dicono che faccia innamorare di sé qualsiasi uomo abbia la
sventura di incontrarla e io non sono una che perdona"
" Tranquilla Megan. Io non sono il tipo di uomo che perde la testa per una
donna come quella, soprattutto quando lavoro"
" Sarà. Pero' tu sei affascinante, atletico e intelligente e lo so quante
donne ti girano intorno. Ma tu sei mio, capito?" Sorrisi compiaciuto. Sapevo
di non essere affatto male, ma la descrizione della mia donna era forse
superiore alla realta'. Ero in effetti alto e atletico, moro e la mia barba
mal rasata sembrava piacere molto alle donne in quanto mi donava un certo
fascino selvaggio. Ma da qui a pensare che ogni donna mi cadesse ai piedi ce
ne voleva. Mi avvicinai a Megan e le presi le braccia
" Sei tu ad essere bellissima e non ho nessuna intenzione di perderti" La
baciai appassionatamente e con amore, rimpiangendo la serata che non avrei
potuto trascorrere accanto a lei. Un nuovo squillo del telefonino mi avvertì
che l'agente Colchrane era arrivato sotto casa mia
" Devo andare, tesoro. Chiudi tu?"
" Si, ci penso io. Aspetta, vieni qui" Mi richiamò sulla porta, mi sistemò
la cravatta che mi ero messo mentre parlavamo e mi salutò con un casto bacio
sulle labbra
" Ti chiamo domani" le dissi mentre chiudevo la porta
" Si, certo" rispose con scetticismo, ben sapendo quanto fosse difficile per
me trovare del tempo libero quando conducevo un'indagine.
Scesi le scale di corsa ed entrai in macchina atteso da Colchrane
" Buona sera capo" esordì l'agente
" Ciao Ted. Allora? Hai qualche altra notizia oltre a quelle che mi ha dato il
capitano?"
" Niente di più " rispose mettendo in moto e avviandosi
" E' morto a casa sua, giusto?"
" Si, nella sua villa di Nob Hill"
" Andiamo nei quartieri alti allora"
" Altissimi, capo. Pare che il morto avesse la villa più bella di tutta San
Francisco"
" Andiamo a vedere, allora" conclusi, mettendomi poi in silenzio ad osservare
la strada. Attraversammo il Financial District e Chinatown prima di immetterci
in Snob Hill, così gli abitanti della città chiamavano quel quartiere di
ricchi. Ancora un centinaio di metri e il palazzo di Jacob Fink ci offrì la
sua visione. E che visione! Anche da fuori si ammirava la bellezza di questa
villa ricostruita in perfetto stile vittoriano dopo il terremoto che distrusse
la maggior parte degli edifici della città e di questo quartiere in
particolare. Ma ero lì per lavoro e non potevo permettermi di crogiolarmi ad
ammirare la bellezza della villa. Ci fermammo al cancello e dovetti scendere
per suonare. Dopo pochi secondi il cancello si aprì ed entrammo con la
vettura nel vialetto che ci condusse nella villa vera e propria. Osservai la
piscina a forma di cuore che faceva molto Hollywood e finalmente scendemmo. Un
agente, un uomo giovane di nemmeno trent'anni era sulla porta ad attenderci
" Detective Bravermann" mi presentai mostrando il tesserino "e lui è l'agente
Colchrane, della omicidi"
" Vi aspettavo detective. Sono l'agente Ray Feldmann. Venga, le faccio vedere
cosa ci ha messo in sospetto"
" E' arrivato anche il medico legale?" chiesi
" Due minuti prima di voi e sta già guardando la vittima. Vedremo subito se i
nostri sospetti sono fondati o meno" Lo seguii lungo un corridoio abbellito da
un lunghissimo tappeto rosso e arredato impeccabilmente, con quadri alle
pareti, ognuno dei quali valeva la totalita' dei miei stipendi a fine carriera
e oggetti di puro antiquariato. Le stanze che attraversammo erano tutte
rigorosamente chiuse tranne una dove la luce era accesa e dove intravidi
alcune persone ma l'agente Feldmann mi fece segno di proseguire
" Aspetti detective, prima andiamo a vedere il morto e poi capirà. Mi fece
segno di continuare a seguirlo su per le scale e ci inoltrammo al primo piano.
Ancora un corridoio, stavolta più breve e quindi una luce accesa. Entrammo
nella stanza. Stranamente, si trattava di una stanza spoglia con un letto
matrimoniale, un comodino e un armadio ma con pochi altri oggetti. Riconobbi
immediatamente il dottor Alan Forsyte, il medico legale, chinato su un corpo
parzialmente coperto da un lenzuolo
" Buonasera, detective Bravermann. Buona sera anche a lei agente Colchrane"
" Buonasera dottor Forsyte. Cosa mi dice in proposito della morte di
quest'uomo?" chiesi al patologo inchinandomi anch'io
" Devo dire che tutti i sintomi sono riconducibili ad un infarto. Vede il
colorito? Vede ... "
" Non c'è bisogno che lei mi dia delle spiegazioni mediche, dottore. Voglio
sapere cosa ne pensa e perche' questi ragazzi hanno chiamato la omicidi quando
tutto lascia presagire un infarto?" Il dottor Forsyte tolse il lenzuolo dal
cadavere ed ebbi la visione completa di Jacob Fink. Era completamente nudo, a
parte un paio di slip. Si trattava di un uomo sulla sessantina, leggermente
sovrappeso e con radi capelli ancora neri e piuttosto piccolo di statura, con
un'altezza che difficilmente arrivava a superare il metro e settanta, anche se
la mia ipotesi, considerando che era ovviamente sdraiato a terra, era tutta da
verificare. Il medico legale puntò il suo dito indice su varie chiazze sparse
su tutto il corpo
" Vede questi segni bluastri?"
" Sembrano lividi" sostenni
" Non sembrano. Questi sono dei lividi"
" Intende dire che quest'uomo è stato picchiato?"
" Oh, su questo ne sono praticamente certo. Vede l'intensità del colore?
Varia molto e questo significa che Jacob Fink è stato sistematicamente
picchiato in diverse occasioni visto che questi lividi non fanno parte tutti
dello stesso pestaggio essendosi formati in tempi differenti"
" Vuole forse dirmi che Fink è morto per le percosse ricevute?"
" No, su questo ne sono praticamente certo, ma gli indizi lasciano presagire
che sia morto per infarto proprio a causa del pestaggio. Forse l'ultimo gli è
stato fatale. Ad ogni modo le potrò essere piu' certo solo dopo l'autopsia"
" Jacob Fink picchiato? Con tutte le guardie del corpo che si ritrovava?"
" Sta a lei l'indagine. Io posso solo dirle che quest'uomo ha ricevuto
un'infinità di percosse e i lividi lo testimoniano"
" Bene Forsyte" conclusi alzandomi e dando una pacca sulla spalla all'agente
Feldmann "Buon lavoro agente, hai fatto bene a chiamare la omicidi"
" Grazie detective, ma non mi sono basato solo su quei lividi che pure mi
avevano dato da pensare. Venga, scendiamo. Devo farle vedere una cosa e anche
lei capirà quali sono i miei dubbi" Mi feci di nuovo guidare dall'agente e
scesi le scale, ma prima di immetterci di nuovo nel lungo corridoio lo fermai
" Dimmi Feldmann, l'hai trovato così? Intendo dire nudo e con solo gli slip
addosso?"
" Proprio così! Era nella stessa posizione in cui l'ha trovato e solo con lo
slip addosso. Io e il mio collega, l'agente Shelby che ho lasciato in
compagnia della vedova e del suo avvocato, siamo stati avvisati dal 911. Ci
trovavamo proprio a poche centinaia di metri da Nob Hill e siamo intervenuti
dopo soli pochi minuti. Ci ha accolti la moglie. Detective, lei soffre di
cuore?"
" No, grazie al cielo. Ma perchè mi fai una domanda del genere?"
" Perché la vedova, la signora Fink è da infarto. Mi creda, non ho mai visto
una donna così bella in vita mia. L'avevo notata in televisione qualche
volta, ma dal vivo è tutt'altra cosa"
" Agente Feldmann, non credo che la bellezza della signora Fink sia in qualche
modo legata alla morte di suo marito. A meno che tu non sappia qualcosa che io
ancora non so"
" In effetti c'è qualcosa. Quando ci ha accolti lei era ... Non so
spiegarglielo detective, non trovo le parole giuste ma credo che in qualche
modo lei sia collegata con la morte del marito. La osservi e capirà cosa
intendo" Mi fece cenno di entrare nella stanza illuminata. Era un salone
bellissimo e ampio, arredato con gusto e creatività e molto luminoso. Nel
centro troneggiava un enorme tavolo di legno massiccio mentre a ridosso di un
muro c'era un caminetto, probabilmente inutilizzato da sempre. La vetrata di
fronte a me era enorme e anche da lontano si riuscivano a vedere le luci
dell'intera San Francisco. Immaginai che il panorama dovesse essere
mozzafiato, anche se non era l'unica cosa a far rimanere senza fiato. Sulla
mia destra un divano di pelle bianca e accanto al divano un uomo in divisa,
probabilmente l'agente Shelby, il collega di Feldmann. Dietro il divano, un
uomo in giacca e cravatta, sulla quarantina, piuttosto alto, con i capelli
castano scuri e l'aria molto seria. Stava con le mani conserte e teneva lo
sguardo fisso verso l'entrata della stanza. E poi c'era lei, Rachel Fink,
l'altro elemento della stanza a togliere il fiato. I capelli dovevano essere
ancora freschi di parrucchiere e le scendevano morbidi sulle spalle, neri e
lucenti e il viso, un ovale meraviglioso, era perfettamente truccato. La sua
bocca era rossa e splendidamente disegnata e il trucco degli occhi virava
verso il verde, riprendendo lo splendido colore dei suoi occhi. La pelle era
ambrata, perfetta, senza una ruga. Bellissima! Del corpo però s'intravvedeva
poco in quanto indossava un lungo accappatoio bianco che teneva allacciato e
che la copriva del tutto. Riuscivo ad intuire soltanto che doveva trattarsi di
una donna molto alta. Grazie alle sue lunghissime gambe accavallate però si
riuscivano a notare le scarpe e si trattava di stivali assassini con il tacco
in metallo e la suola rossa che uscivano fuori dall'accappatoio. Ora
cominciavo a capire cosa intendesse Feldmann. Ma dovevo agire con i piedi di
piombo se non volevo che il capitano mi dirottasse a dirigere il traffico. Mi
avvicinai alla donna e le porsi la mano
" Le porgo le mie condoglianze, signora Fink. Io sono il detective Benjamin
Bravermann e lui è l'agente Colchrane, della omicidi"
" Grazie detective" rispose la splendida donna con un tono di voce quasi
metallico, senza apparente cordialità né tantomeno disperazione per il lutto
che l'aveva colpita
" Omicidi? E per quale motivo si sta scomodando la squadra omicidi? Prima il
medico legale e poi addirittura la omicidi?" Le domande erano partite
dall'uomo in giacca e cravatta
" Permette che le presenti Samuel Clark, l'avvocato di famiglia" intervenne
Rachel Fink
" Perché fino al momento dell'autopsia abbiamo il dovere di vagliare tutte le
ipotesi" risposi prendendo una sedia e facendo cenno di volermi sedere "
Posso?" proseguii chiedendo il permesso alla padrona di casa
" Prego"
" Dunque, signora Fink, credo di doverle fare alcune domande, se lei permette"
Samuel Clark si intromise di nuovo
" A quest'ora di sera? La signora Fink ha subito un grave lutto e lei vuole
farle delle domande? Credo che la nostra pazienza stia per esaurirsi"
" Solo pochi minuti, avvocato. Il tempo di chiarire alcune cose e vi lascerò
liberi di riposare. Jacob Fink non era un uomo qualunque e credo che anche lui
vorrebbe che si andasse a fondo sulla sua morte. Perché, signori miei, c'è
qualcosa che non quadra nella vicenda"
" Sta per caso insinuando qualcosa?" chiese Clark
" Sto solo dicendo che vorrei fare alcune domande e poi toglierò il disturbo"
" Va bene detective. Faccia le domande che crede. E tu Jacob, fai silenzio e
lascia lavorare la polizia"
" Ma signora Fink ... "
" Ho detto di fare silenzio. Prego, detective Bravermann" La guardai
meravigliato. Che tono sicuro, che temperamento! Quella donna era
straordinaria e non solo per la sua bellezza
" Vorrei chiederle che cosa è accaduto fin dall'inizio, signora. Dal momento
che lei si è accorta che suo marito stava male"
" Mi sono subito resa conto che c'era qualcosa che non andava. Jacob sudava
freddo e quello è uno dei sintomi di un possibile infarto del miocardio"
" Mi scusi signora Fink, ma come fa a saperlo? Ha per caso delle conoscenze
mediche?"
" Non ho solo conoscenze mediche. Io sono un medico, detective Bravermann,
anche se non esercito la professione"
" Mi scusi, non potevo sapere una cosa del genere. Prosegua, la prego"
" Le dicevo che mi sono subito accorta che Jacob stava male. Gli ho detto di
sedersi ma prima che potesse farlo ha avuto delle vertigini e ha sentito il
classico dolore al petto. E' stato tutto così improvviso e non sono riuscita
a fare nulla, malgrado abbia tentato di rianimarlo facendogli un massaggio
cardiaco. Credo che sia trascorso un minuto, forse un minuto e mezzo e poi mi
sono accorta che Jacob era morto"
" Perche' non ha chiamato un ambulanza? Anche se lei è un medico forse non
aveva con sé gli attrezzi necessari per rianimarlo"
" In effetti avrei avuto bisogno di un defibrillatore che non possediamo in
casa. Ma sarebbe stato inutile chiamare un'ambulanza. Mi sono subito accorta
della gravità della situazione e l'ambulanza non sarebbe mai giunta in tempo"
" E quando si e' accorta che suo marito era morto, cosa ha fatto?"
" Ho chiamato il 911, ma soltanto per segnalare l'avvenuto decesso. Dopodiché
ho avvertito Clark che ha provveduto ad avvisare i suoi amici più cari"
" Tra cui il sindaco, presumo"
" Tra cui il sindaco. C'è qualche legge che vieta di avere un sindaco come
amico?"
" Assolutamente no e mi scusi se le ho dato l'impressione di fare dell'ironia.
La mia era solo una considerazione. Lei sa che dovremo comunque attendere
l'esito dell'autopsia prima di chiudere questa piccola indagine?"
" Lo immaginavo. Ma vorrei che questa piccola indagine, come la chiama lei,
fosse piuttosto veloce. Ho bisogno di organizzare il funerale. Inutile
avvertirla che pretendo che la stampa sia tenuta all'oscuro di tutto quanto. I
giornalisti debbono sapere soltanto che mio marito è morto per arresto
cardiaco e non che la squadra omicidi si sta interessando del caso. Non vorrei
essere costretta a prendere dei provvedimenti antipatici facendo intervenire
delle persone influenti"
" E' anche nel nostro interesse non allargare più di tanto la situazione, mi
creda signora Fink"
" Molto bene. Ha altre domande prima che se ne vada?"
" Un paio, signora. Questa è una villa molto grande e non vedo servitù. Come
è possibile?"
" Mio marito aveva deciso di dedicare la serata completamente a me e ha dato
la libera uscita a tutta la servitù. Capita di sovente. Cioè...Capitava
spesso" Ecco spiegato il motivo per cui Fink era quasi completamente nudo e
pensavo di aver capito anche più o meno come era andata la serata
" Bene signora Fink. Le rinnovo le condoglianze. Appena avrò delle novità,sarà mia premura metterla al corrente" le dissi stringendole prima la mano e
poi facendo un passo verso l'uscita ma tornando immediatamente indietro "Ah,
dimenticavo la seconda domanda. Posso fargliela?"
" Prego"
" Come mai indossa un accappatoio? Non credo che sia uscita dalla doccia
considerando che indossa un paio di stivali"
" Ora basta!" intervenne ancora l'avvocato "La nostra pazienza si e' esaurita
e non tollero che lei faccia delle domande tendenziose alla signora Fink che
è ancora scossa per l'accaduto"
" Fai silenzio Samuel" Il tono di Rachel Fink era stato di una durezza unica,
di una donna che sapeva esattamente come farsi rispettare
" Ma signora ... .."
" Ho detto di fare silenzio. Anzi, non ho più bisogno della tua presenza.
Puoi andare Samuel. Ti telefonerò domani mattina"
" Come vuole lei, signora Fink. Volevo solo fare il mio lavoro"
" L'hai fatto Samuel e ti ringrazio. Ora puoi andare" Rimasi quasi ipnotizzato
di fronte a quella discussione. L'autorità e la sicurezza che emanava Rachel
Fink non l'avevo riscontrata mai in nessun'altra donna avessi conosciuto, sia
nel lavoro che nella vita privata e cominciavo a pensare che Megan avesse
ragione riguardo a lei e alla diceria che qualunque uomo la incontrasse, se ne
innamorava poi perdutamente. Cercai di scacciare questi pensieri cercando di
convincermi che mi trovavo lì solo per lavoro e osservai anche il mio collega
Colchrane e i due agenti intervenuti. Anche loro avevano seguito ovviamente la
scena e tutti e tre erano in silenzio ad ammirare quella donna bellissima,
affascinati dal carisma che emetteva. Intanto, l'avvocato Clark ci salutò
cortesemente ma in modo alquanto nervoso. Era evidente che non voleva lasciare
la sua cliente in balia della polizia, anche se lei sembrava in grado di
cavarsela perfettamente da sola. Rachel Finck guardò poi proprio nella mia
direzione. Il suo sguardo era penetrante, i suoi occhi verdi, oltre ad essere
semplicemente meravigliosi, sembravano indagare dentro di me, mettendomi in
grossa difficolta'
" Detective, posso chiederle di fare uscire i suoi collaboratori? Vorrei
parlarle in privato" Guardai in direzione di Colchrane e dei due agenti
" Vorrei anch'io rimanere da solo con la signora Finch. Colchrane, per favore"
Il mio collaboratore mi guardò in maniera da rimproverarmi
" Non è una cosa usuale, Bravermann"
" Lo so e allora stavolta faremo una cosa che non facciamo abitualmente.
Lasciatemi da solo con la signora Finck. E' un ordine" I tre agenti lasciarono
anche loro malvolentieri la stanza e mi ritrovai da solo con quella donna
dalla bellezza straordinaria. Mi avvicinai ancora un po' a lei e potevo
sentire il suo profumo. Era un profumo inebriante, che mi dava pericolosamente
alla testa. Faticai a ritrovare il mio equilibrio mentale. Lei intanto si
sciolse in un abbozzo di sorriso
" Vedo che sa farsi rispettare, detective Bravermann"
" Non come lei, signora Finck"
" Probabilmente non come me, ma non è questo il motivo per cui sono voluta
rimanere da sola con lei. Puo' ripetermi la domanda che mi ha fatto prima?"
" Certo. Volevo chiederle per quale motivo indossa un accappatoio, se posso
saperlo" Non mi rispose. Si alzo' in piedi e rimasi meravigliato. Quanto
diavolo era alta? Malgrado il mio metro e 82 c'erano diversi centimetri di
differenza tra me e lei e i suoi tacchi altissimi non potevano essere l'unica
soluzione alla domanda che mi ero posto. Probabilmente, doveva avere più o
meno la mia altezza, una cosa inusuale in una donna ma che, non solo non
toglieva nulla del suo fascino, ma che semmai la rendeva ancora più bella e
desiderabile. Venne poi pericolosamente dinanzi a me guardandomi fisso negli
occhi e quindi le sue mani scesero sulla cinta che cingeva il suo accappatoio,
lo aprì e con un movimento delle spalle lo fece scivolare in terra
" Era questo che voleva vedere, detective Bravermann?" Deglutii nervosamente.
La visione che mi appariva in quel momento davanti agli occhi era
semplicemente meravigliosa. Rachel Finck indossava soltanto una tuta in
lattice aderentissima. Le sue forme apparivano perfette, delineate in modo
strepitoso da quella tuta. Il seno piuttosto prosperoso era tenuto su da un
bustino e la scollatura piuttosto ampia me ne dava generosamente una visione
parziale ma molto appetitosa, la pancia era piatta ma l'aderenza della tuta
metteva in mostra degli addominali piuttosto tonici e poi le gambe ...
Lunghe, affusolate ma non eccessivamente magre. Le avrei potute paragonare a
quelle di una pallavolista, da sportiva praticante e la stessa impressione la
ricavai dalle sue braccia, anch'esse strizzate dal lattice. La tuta terminava
poi dentro gli stivali di cui avevo avuto gia' visione precedentemente. Era
senz'altro la donna più sexy che avessi mai visto precedentemente, oltre ad
averla già incoronata come la piu' bella. Passarono alcuni secondi prima che
trovassi la forza di aprire bocca
" Credo ...Credo che lei possa rivestirsi, signora Fink"
" Ormai non ce n'è più bisogno. Oppure la metto per caso in difficoltà così
vestita?" Lo sapeva perfettamente che mi stava mettendo in difficoltà. E che
difficoltà! Nessun maschio al mondo sarebbe potuto rimanere insensibile di
fronte ad una visione simile. Non sapevo dove guardare, la mia respirazione si
era fatta più difficoltosa e le parole non mi uscivano in modo coerente
" Si, cioe' no. Non ha importanza signora"
" Bene, perché io mi trovo perfettamente a mio agio" rispose mettendosi di
nuovo seduta sul divano e accavallando le sue lunghe e splendide gambe "Allora, detective Bravermann, ora che lei ha avuto modo di scoprire come ero
vestita al momento della morte di mio marito, immagino che dovrà pormi altre
domande" Eccome se dovevo fargliele. Respirai profondamente
" Signora Fink, lei sa che suo marito aveva dei lividi per tutto il suo corpo?
E che il suo abbigliamento mi lascia presumere che sia stata proprio lei a
farglieli?"
" Perché sono vestita da dominatrice? L'abito non dovrebbe fare il monaco"
" Per favore, signora Fink, mi risponda. E' stata lei a fare quei lividi a suo
marito?"
" Si, sono stata io e questo lo aveva capito anche l'agente intervenuto
osservando solo i miei stivali. A me e a Jacob piaceva giocare in questo modo.
Siamo adulti e a casa nostra abbiamo il diritto di fare ciò che vogliamo"
" Ma ora suo marito è morto"
" La sua morte non c'entra nulla con ciò che facevamo. E' morto per arresto
cardiaco e l'autopsia mi darà perfettamente ragione. I lividi sono
assolutamente secondari. A mio marito piaceva avere una moglie che lo
picchiasse ed io lo accontentavo. La cosa la scandalizza?" Cercai di fare
appello a tutta la mia freddezza. Non ero affatto lucido ma dovevo tentare di
esserlo per svolgere al meglio il mio lavoro
"Sono oltre dieci anni che sto in polizia e circa tre che sono un detective
della omicidi. Mi creda, signora Fink, ho visto di tutto e non mi scandalizza
niente"
" Meglio cosi' "
" Vorrei farle un'ultima domanda e poi tolgo il disturbo e la lascio con il
suo dolore. Per quale motivo era ancora vestita in questo modo? Avrebbe avuto
tutto il tempo di spogliarsi, vestirsi in abiti normali e non dare adito a
sospetti, considerando che lei sapeva benissimo che avremmo trovato degli
evidenti lividi sul corpo di suo marito e avremmo, per forza di cose, avuto un
sospetto su di lei" Il bel volto di Rachel Fink, rimasto fino a quel momento
impassibile, si rabbuiò improvvisamente. Le sue ciglia lunghe, sbattute da un
rapido movimento degli occhi, svolazzarono in modo sensuale. Tutto in lei era
sensuale, anche l'apparente tristezza
" Perché, per strano che possa sembrarle, ho avuto alcuni minuti in cui non
mi sono raccapezzata. Era morto mio marito, non un gatto che attraversava la
strada e, con tutto il rispetto per gli animalisti, la differenza è
sostanziale, almeno per me. Ho avuto la lucidità di chiamare il 911 e di
avvertire l'avvocato Clark, ma mi sono completamente dimenticata che avevo
indosso la catsuit di latex. Me ne sono resa conto solo quando si sono
presentati alla porta i due agenti. Ormai, era troppo tardi per cambiarmi e mi
sono semplicemente infilata un accappatoio" Stavo per replicare ma dei rumori
mi distolsero. Per accertarmi di cosa stesse succedendo mi recai alla porta di
quell'immenso salone, la aprii e notai due barellieri che salivano le scale
per andare a prendere Jacob Fink. Evidentemente, il dottor Forsyte aveva
reclamato il corpo del magnate morto per la sua autopsia. Rachel Finch mi
osservo'
" Cosa sono questi rumori?"
" Stanno portando via suo marito per l'autopsia" risposi
" Vorrei dargli un ultimo saluto"
" Come crede, signora Fink, ma credo che sia meglio che lei indossi di nuovo
il suo accappatoio" La bella vedova si alzò, raccolse il lungo accappatoio
bianco che si trovava ancora in terra e lo indossoò, incamminandosi poi con
lo stesso charme di una top model su una passerella verso l'uscita del salone.
La feci passare e attendemmo alcuni secondi che i barellieri tornassero con il
defunto e quando si trovarono all'altezza del salone, li stoppai
" Un attimo, ragazzi. La signora Fink vuole vedere suo marito" Ci allontanammo
per dare modo alla vedova di rimanere da sola con il suo defunto marito ma non
le staccavo gli occhi di dosso. La donna tolse il lenzuolo quel tanto da
scoprire il volto di Jacob Fink, prese le sue mani e le baciò teneramente,
accarezzò il suo viso dopodiché lo ricoprì con delicatezza. Non sembravano
affatto i gesti di una donna che, pur con tutte le attenuanti o per
casualità, avesse ucciso proprio quell'uomo. O forse erano i sensi di colpa?
Mi domandavo anche con cosa lo colpisse durante i loro giochi sadomaso.
Fruste? Non mi sembrava che sul corpo del magnate ci fossero i segni
inequivocabili che lascia una frusta. Pensai a qualche bastone o forse
addirittura a qualcosa di ferro. Ma come poteva una donna arrivare a picchiare
violentemente un uomo con arnesi simili e contemporaneamente essere in grado
di provare quella tenerezza che aveva dimostrato Rachel Fink in
quell'occasione? Intanto, la donna si spostò quel tanto da permettere ai
barellieri di proseguire il loro percorso verso l'uscita e poi rientrò nel
salone. La seguii e chiusi la porta
" Lei amava suo marito, signora Fink?" La donna mi scruto' di nuovo e fui
costretto ad abbassare gli occhi. Impossibile, anche per uno come me,
sostenere quello sguardo
" Gli volevo bene, molto bene. Forse come puo' volerne una ragazza a suo
padre, ma se lei per amore intende quello classico tra un uomo e una donna,
allora forse potrei risponderle di no. Non lo amavo in quel senso"
" Mi perdoni se le ho fatto una domanda del genere"
" Nessun problema. Ora però faccia in modo che tutti voi abbandoniate la mia
casa. Ho voglia di rimanere da sola. Inutile ricordarle che pretendo che
quello che le ho raccontato riguardo ciò che facevamo io e mio marito debba
rimanere tra noi due. E' chiaro detective Bravermann?" Le feci cenno che avrei
fatto quello che lei voleva, la salutai e feci cenno a Colchrane e ai due
agenti di seguirmi. Uscimmo dalla porta proprio mentre scorgevo il furgone con
a bordo la vittima uscire dal cancello inseguito da alcune persone. Era ovvio
che i giornalisti avevano saputo in qualche modo della morte di Jacob Fink ed
erano in attesa di notizie
" Bene ragazzi. Ora possiamo andare a dormire. Tutto quello che abbiamo visto
dentro questa villa deve rimanere nel più assoluto riserbo e mi riferisco
soprattutto a voi due" dissi indicando Feldmann e Shelby"
" Noi dobbiamo stilare un rapporto, detective. Cosa ci scriviamo?" intervenne
Feldmann
" Ci scrivete ciò che e' successo e cioè del vostro intervento, tralasciando
tutte le ipotesi che ci siamo fatti. Il morto era amico del sindaco e aveva
chissà quanti altri amici influenti. Dobbiamo muoverci con cautela. Fino a
che il medico legale non avrà stabilito le esatte cause della morte, per
tutti noi Jacob Fink è morto per arresto cardiaco" I due agenti mi fecero
segno di aver recepito il messaggio e si allontanarono dentro la loro macchina
di servizio e altrettanto facemmo io e Colchrane. Superammo anche noi lo
sbarramento di una ventina di giornalisti che volevano informazioni e che si
erano accampati al di fuori dei cancelli della villa e, appena uscimmo da Nob
Hill, il mio collaboratore mi osservò per qualche secondo in silenzio
" Che cosa c'e' Colchrane? Dimmi quello che ti sta girando per la testa" gli
domandai rompendo il silenzio
" Cosa c'era di tanto misterioso in quello che indossava Rachel Finck?"
" Ce l'hai presente quelle donne che vanno alle feste sadomaso? Quelle che
vestono con quelle tute in lattice aderentissime e che hanno stivali col tacco
altissimo e a spillo? Ecco, era vestita in quel modo"
" Cazzo! E com'era?"
" Colchrane, ma l'hai vista bene per caso?"
" Certo che l'ho vista. E come potevo non vederla? E' il più bel pezzo di
fica che abbia mai visto in vita mia. Scusi l'espressione, capo, ma tanto
siamo tra uomini"
" Ecco. Ora sforzati un po' con l'immaginazione e pensa a come poteva essere
vestita in quel modo"
" Da infarto"
" Si, proprio da infarto. E guarda caso Jacob Fink è morto per un infarto"
" E le percosse allora? I lividi che quel poveretto aveva per tutto il corpo?"
" Chiamare poveretto un uomo che possedeva mezza San Francisco non mi sembra
proprio adatto. Ad ogni modo, Rachel Fink mi ha confessato che al marito
piaceva essere picchiato e lei lo accontentava, vestendosi in quella maniera e
prendendolo a randellate"
" Lo prendeva a randellate?"
" E' un modo di dire, Colchrane. Mi ha detto semplicemente che lo picchiava.
Insomma, fai uno più uno. Lei lo picchiava con chissà cosa e il cuore di
Fink non ha retto e forse la bellezza della donna ha aumentato l'emozione che
provava. Non dimentichiamo che aveva oltre sessant'anni e a quell'età certe
emozioni possono essere fatali. Mi sembra la soluzione più credibile"
" Già sembra anche a me. E quindi la bellissima vedova potrebbe essere
incriminata per omicidio colposo?"
" Vedi che ci sei arrivato? Comunque, fino a che non avremo un referto, non
apriremo bocca se non col capitano. Solo a lui diremo come stanno realmente le
cose. In quanto ad incolpare quella donna per omicidio colposo, ci andrei
molto piano. Se anche il procuratore decidesse di incriminarla, quale giuria
potrebbe mai dichiararla colpevole? Con quali prove? Ma questo non spetta a
noi deciderlo. Noi facciamo il nostro dovere di poliziotti" Colchrane annuì e
proseguimmo il tragitto che mi avrebbe portato sotto casa mia in perfetto
silenzio. L'indagine era appena cominciata.
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