Dominazione mortale Seconda parte
di
Davide Sebastiani
genere
dominazione
Il mio appartamento mi accolse con le sue rassicuranti certezze e con il suo
silenzio. Pensai per un attimo alla differenza con la villa lussuosa di Jacob
Fink che avevo appena ammirato e mi scappò un lieve sorriso, considerando
l'improponibilità del paragone. Gettai i miei indumenti sulla sedia vicino al
letto e mi misi sotto le lenzuola. Ero abituato a dormire senza pigiama, con
solo una t-shirt sopra ai miei boxer e mi lasciai avvolgere dallo
straordinario piacere del contatto con le lenzuola, piacere che, magicamente,
si rinnovava ogni sera.
Ero stanco, ma durante la notte riuscii a dormire ben poco. La visione di
Rachel Fink sembrava perseguitarmi. Non era solo per la sua bellezza. Oh,
quella era straordinaria, ma quello che mi aveva affascinato di più era il
suo modo di fare, la sua autorevolezza, la sua intelligenza e anche
quell'ironia che aveva messo in mostra in alcune occasioni durante il nostro
colloquio. Sostenere che quella fosse una donna unica era fin troppo banale.
Alle sei di mattino, decisi che era inutile stare a rotolarmi ancora dentro al
letto e mi alzai. Mi feci una lunga doccia che ebbe subito il potere di farmi
stare meglio e mi vestii. Feci colazione con calma, al contrario delle mie
abitudini e alle otto meno dieci ero al distretto. Andai subito dall'agente
Julie Cork, l'addetta informatica del distretto
" Salve capo. Caduto dal letto stamattina?" Era mia abitudine presentarmi al
lavoro non prima delle nove, tranne che in alcuni momenti particolari in cui
fosse necessaria la mia presenza e la mia apparizione oltre un'ora prima del
previsto era quantomeno inusuale
" Ciao Julie. Mi serve il tuo aiuto. Quanto ci metti a trovarmi tutto su una
persona?"
" Un quarto d'ora e poi saprai anche quante volte va al bagno. Chi è la
persona?"
" Rachel Fink. Ti dice niente questo nome?"
" Intendi dire Rachel Fink? Quello spettacolo della natura? Quella
stangona alta due metri e mezzo col marito che le arriva al punto vita?"
" Forse stai esagerando un pochino ma credo che intendiamo la stessa persona"
" Posso confessarti una cosa, capo? Pagherei un braccio per essere la metà
della sua bellezza. A proposito ...Stamattina ho visto in televisione che le
è morto il marito. E' per questo che stai indagando su di lei?"
" Chi ti ha detto che sto facendo delle indagini su di lei? E' vero, è morto
il marito, ma lei non è indagata, almeno per adesso"
" Il telegiornale diceva che la vittima è morta per attacco cardiaco. E ti
credo. Con una moglie che ha almeno la metà dei suoi anni e bella in quella
maniera ... ."
" Piantala di dire scemenze, Julie. Mi servono fatti. Voglio sapere tutto di
lei e quando dico tutto mi riferisco anche alla sua infanzia. Chi sono i
genitori, che lavoro facevano, che studi ha fatto da ragazza e via
discorrendo. Se c'è anche qualche notizia di gossip che la riguarda, ad
esempio se aveva un amante o cose del genere, inserisci anche quello. Ok?"
" Ok capo. Il tempo che tu ti prenda un caffe' e avrai sulla scrivania la
completa biografia di Rachel Fink, la donna più bella del pianeta Terra"
" Dopo Julie Cork, naturalmente, l'esperta informatica più veloce della
terra"
" Si, come no" sorrise Julie. Ovviamente, non era nemmeno paragonabile a
Rachel Fink ma era una ragazza abbastanza carina, con una massa di capelli
rossi che ne rivelavano le origini irlandesi e le consuete lentiggini che le
davano qualche anno in meno della trentina che possedeva. Anche di corpo non
era affatto male. Non molto alta ma ben proporzionata e con un seno che
sembrava alquanto notevole, anche se era costretta a nasconderlo a causa della
divisa. Ma a me interessava la sua efficienza nel lavoro e in quello era un
fenomeno. Nessun indizio, nessuna notizia che circolava sul web era
nascondibile alle sue capacità. Probabilmente, quello era uno dei suoi ultimi
giorni nel nostro distretto in quanto era stata a lungo corteggiata dall' FBI
ad al Bureau nessun poliziotto riesce a dire di no, prima o poi. Mi presi
comunque il caffè e mi recai nel mio ufficio. Per rintracciare il capitano
era ancora presto e attesi solo pochi minuti prima che Julie entrasse con
alcuni fogli e con l'aria sbigottita
" Cosa c'è Julie? Sembra che tu abbia visto un fantasma"
" Capo, questa non è solo bella, è pure un genio. Leggi qui. Sembra che
possieda quattro lauree e che parli otto lingue correttamente. Ma ci sono
anche alcune sorprese"
" Dai qua, fammi leggere" Presi i fogli che Julie mi aveva preparato e li
lessi con attenzione ed interesse. Rachel Fink, nata come Rachel Paltrovich,
era stata adottata dalla famiglia Bell, diventando quindi Rachel Bell. E i
coniugi Bell avevano lavorato fino a pochi anni prima come giardinieri di
Jacob Fink. Un po' strana come cosa se consideriamo che i Bell avevano altri
cinque figli e certamente non un reddito particolarmente alto che avrebbe
potuto consentire loro di prendere una sesta figlia in adozione. Rachel Bell
non aveva frequentato scuole ma aveva avuto istitutori di primissimo livello
che le avevano consentito di superare col massimo dei voti ogni esame. Solo
all'università, quando era già diventata signora Fink, aveva iniziato la sua
frequentazione col mondo normale, mentre fino a quel momento sembrava aver
vissuto come una reclusa. Di lei non si conosceva altro, se non che aveva
preso, in brevissimo tempo e col massimo dei voti, ben quattro lauree. La
prima in letteratura inglese a soli vent'anni, la seconda in lingue, la terza
in medicina, come mi aveva appunto detto ieri sera e la quarta in legge. Era
quindi anche avvocato o comunque esperta in ordine legale. Non c'era altro,
non una notizia di gossip, niente di niente. Rachel Fink sembrava essere una
moglie modello che non usciva mai da sola e che, quando era in compagnia del
marito, si metteva quasi in disparte e le poche fotografie la ritraevano
sempre a fianco di Jacob Fink. Una specie di maledizioni per i fotografi e per
i giornali di gossip che avrebbero pagato chissà cosa per sorprenderla in
atteggiamenti compromettenti. Julie Cork mi guardò con curiosita'
" Soddisfatto capo?"
" Non del tutto. Qui c'è scritto che è nata come Rachel Paltrovich. Quindi,
è presumibile immaginare che si conoscano i veri genitori. Cercami tutto su
di loro"
" Piu' veloce della luce, capo"
" Ti accompagno" feci alzandomi dalla mia sedia e seguendo Julie. La ragazza
si rimise seduta davanti allo schermo del suo computer e cominciò a far
girare vorticosamente le sue dita sui tasti. Dopo neanche cinque minuti,
l'agente Cork alzò la testa e mi guardò
" Povera ragazza, Ben. Ha avuto un'infanzia degna di una soap opera. Aspetta
che ti stampo il tutto" Afferrai i fogli che Julie mi diede e ritornai nel mio
ufficio. Rachel era la figlia di James Paltrovich, aspirante campione di
football americano e di Allison Glazer, miss Tennessee, ragazza copertina in
alcune riviste locali e ottima nuotatrice. Erano morti giovanissimi per un
incidente d'auto prima che ambedue potessero esaudire i loro sogni, lasciando
orfana a soli quattro anni Rachel. Ma non era ancora finita la triste infanzia
della futura signora Fink. Il padre di James era sconosciuto e la madre era
morta anche lei giovanissima, ma erano vivi i signori Glazer, i genitori di
Allison e la piccola Rachel era andata ad abitare con i nonni materni. Per
pochi anni. La mamma di Allison scomparve per una grave malattia dopo circa un
anno dalla morte della figlia, si dice per il gran dolore per quella scomparsa
e, dopo pochi mesi, anche l'ultimo componente della famiglia, il nonno
materno, abbandonò questa valle di lacrime. Si, aveva ragione Julie,
veramente una triste infanzia. La ragazzina, quando aveva poco meno di sette
anni, era stata affidata ad un orfanotrofio di Memphis e lì era stata poi
adottata dai coniugi Bell. C'erano anche le foto dell'incidente dei genitori
di Rachel e le loro fotografie e da quelle foto si capiva da dove provenisse
la bellezza di Rachel. James Paltrovich era un pezzo di ragazzo che sfiorava i
due metri e Allison Glazer aveva una bellezza prorompente, degna di una
finalista di miss U.S.A. Ma come mai Rachel era stata adottata proprio dai
giardinieri di Jacob Fink? Qual era il mistero che si celava dietro
quest'adozione? E soprattutto, era in qualche modo collegata alla morte del
magnate? Troppe domande alle quali dovevo assolutamente dare una risposta.
Tornai di nuovo dall'agente Cork
" Julie, rintracciami per favore il telefono di villa Fink"
" Subito. Allora, vediamo ... ..Ecco tutti i numeri che i signori Fink
possiedono. Vuoi anche quelli dei loro cellulari? Mentre ci pensi io ti stampo
tutto quello che sono riuscita a trovare, d'accordo?" Fui d'accordo. La sua
velocita' sul computer era maggiore di quella del mio cervello. Provai subito
col numero della villa. Attesi qualche secondo e poi la voce di una donna, con
chiare inflessioni spagnole mi rispose
" Sono il detective Benjamin Bravermann, della polizia di San Francisco. Avrei
bisogno di parlare con la signora Fink"
" Ahora la senora Fink si trova in palestra. Entiendes? Non puo' essere
disturbata por ninguna razon, per nessun motivo"
" Fra quanto pensa che avrà terminato i suoi allenamenti?"
" Creo que una otra hora, forse una hora e mezza, Entiendes?"
" Si capisco. Senta signora, come si chiama lei?
" Io? Rosa, senor"
" Bene Rosa. Mi ascolti bene. Io sono della polizia, capisce?"
" Certo senor. Capisco bene vostra lingua"
" Benissimo. Quando la signora Fink ha terminato di allenarsi, le dica che ha
telefonato il detective Bravermann che ha urgente bisogno di parlarle e che
avrei quindi bisogno di essere richiamato per prendere un appuntamento. Ha
carta e penna, Rosa? Le lascio il mio numero di telefono privato" Diedi alla
domestica il numero per essere richiamato e rimasi in attesa.
Cosa realmente cercassi era un mistero anche per me. Sapevo che era accaduto
qualcosa tra Rachel Fink e suo marito, mi ci sarei scommessa la pensione, ma
sapevo anche che non avrei potuto provare niente o comunque, quel poco che
avrei trovato sarebbe stato inutile. Tanto per cominciare, temevo che anche
l'autopsia avrebbe portato a ben poco. Il dottor Forsyte era quasi sicuro
della morte per infarto e la stessa Rachel Fink ne era pressoché convinta e
avendo una laurea in medicina difficilmente si sarebbe potuta sbagliare ed era
troppo intelligente e sicura di sé per affermare una cosa che l'autopsia
avrebbe potuto poi sconfessare. Mi chiedevo anche se potesse essere
considerata colpevole una donna che faceva al marito esattamente quello che
lui le chiedeva, anche se per la legge quello rimaneva omicidio colposo.
Difficile se non impossibile da provare, ma quell'uomo poteva essere morto per
colpa di Rachel Fink che non aveva saputo dosare alla perfezione le percosse.
E con cosa lo colpiva? E se invece Jacob Fink fosse morto semplicemente per la
splendida visione della moglie? Poteva essere considerata quella una colpa? Il
capitano Banks mi distolse dai miei problemi e dalle domande che continuavo a
pormi
" Allora Benjamin, che notizie mi dai?" Gli raccontai tutta la faccenda, senza
trascurare nulla e alla fine il capitano Banks mi guardò in modo severo
" Ascoltami, Ben, credo che sia meglio interrompere qui. Comunque sia andata
la faccenda non ne caveremo un ragno dal buco e non ho nessuna voglia di
inimicarmi la vedova Fink e il sindaco. Stamattina mi ha ritelefonato
chiedendomi di nuovo cosa diavolo fosse accaduto. Mi preoccupano soprattutto
quei due agenti che sono intervenuti. Non è che faranno qualche stronzata?"
" Non credo, capitano. Mi sono sembrati due ragazzi in gamba. Però, prima di
abbandonare la ricerca della verità , mi dia almeno un altro giorno. Almeno
fino al risultato dell'autopsia"
" E cosa pensi di trovare?"
" Non lo so. Forse la verità, appunto"
" Cos'hai intenzione di fare?"
" Mi dovrebbe richiamare la vedova. Se la Fink accetta, vado da lei a farle
qualche altra domanda. Starò attento a non provocarla, stia tranquillo. Sarò
cauto e scrupoloso. Però voglio vederci chiaro"
" Ok Ben, mi fido di te. Intanto, il procuratore ha una conferenza stampa fra
un'ora e quello chiede a me cosa dire a loro. Che cazzo dico al procuratore?
Che i due giocavano col sadomaso e che Jacob Fink è morto perché forse la
bella moglie ha esagerato. Ha proposito, te l'ha detto con cosa lo colpiva?"
" Mi era venuto in mente di chiederglielo ma poi mi sono dimenticato. Capisce
capitano, non era facile per me fare domande a una persona stando bene
attento a non provocarla, quando di solito devo fare esattamente il contrario.
Quando sono uscito dalla villa me ne sono ricordato. Glie lo chiederò
stamattina, sempre che lei si degni di richiamarmi. Quanto ai
giornalisti....Cosa vuol dire il procuratore a quelle iene? Gli faccia dire
che Jacob Fink è morto per un infarto e che solo per l'importanza che lui aveva
nella nostra comunità si stanno svolgendo alcune indagini di routine. Gli
faccia dire che la bella vedova piange continuamente la scomparsa del marito,
che è profondamente addolorata e che l'intera città di San Francisco si
stringe intorno a lei e che siamo tutti turbati"
" Bravo. Quando diventerai capitano saprai come destreggiarti con i pezzi
grossi. Ma tu rimuoviti in modo leggermente sbagliato e torni agente semplice.
Chiaro?"
" Tranquillo capitano, so che sto camminando sui carboni accesi ma so come
muovermi" Lo sapevo? Non ne ero tanto convinto. Rachel Fink non sembrava molto
contrariata alle mie domande ma quell'idiota del suo avvocato....Come si
chiamava? Ah si, Samuel Clark. Beh, quello mi stava sulle palle. Per fortuna
la vedova lo aveva messo subito a tacere. Mi sembrava che ci fosse qualcosa di
strano tra di loro. Non sembrava un semplice rapporto tra un avvocato e la sua
ricchissima cliente. Rachel Fink era laureata in legge e in teoria non avrebbe
neanche avuto bisogno di Clark. E poi quella strana adozione... Non so se
sarei riuscito a trovare la verità ma dovevo almeno provarci. Per me e per la
mia curiosità professionale se non per la giustizia.
silenzio. Pensai per un attimo alla differenza con la villa lussuosa di Jacob
Fink che avevo appena ammirato e mi scappò un lieve sorriso, considerando
l'improponibilità del paragone. Gettai i miei indumenti sulla sedia vicino al
letto e mi misi sotto le lenzuola. Ero abituato a dormire senza pigiama, con
solo una t-shirt sopra ai miei boxer e mi lasciai avvolgere dallo
straordinario piacere del contatto con le lenzuola, piacere che, magicamente,
si rinnovava ogni sera.
Ero stanco, ma durante la notte riuscii a dormire ben poco. La visione di
Rachel Fink sembrava perseguitarmi. Non era solo per la sua bellezza. Oh,
quella era straordinaria, ma quello che mi aveva affascinato di più era il
suo modo di fare, la sua autorevolezza, la sua intelligenza e anche
quell'ironia che aveva messo in mostra in alcune occasioni durante il nostro
colloquio. Sostenere che quella fosse una donna unica era fin troppo banale.
Alle sei di mattino, decisi che era inutile stare a rotolarmi ancora dentro al
letto e mi alzai. Mi feci una lunga doccia che ebbe subito il potere di farmi
stare meglio e mi vestii. Feci colazione con calma, al contrario delle mie
abitudini e alle otto meno dieci ero al distretto. Andai subito dall'agente
Julie Cork, l'addetta informatica del distretto
" Salve capo. Caduto dal letto stamattina?" Era mia abitudine presentarmi al
lavoro non prima delle nove, tranne che in alcuni momenti particolari in cui
fosse necessaria la mia presenza e la mia apparizione oltre un'ora prima del
previsto era quantomeno inusuale
" Ciao Julie. Mi serve il tuo aiuto. Quanto ci metti a trovarmi tutto su una
persona?"
" Un quarto d'ora e poi saprai anche quante volte va al bagno. Chi è la
persona?"
" Rachel Fink. Ti dice niente questo nome?"
" Intendi dire Rachel Fink? Quello spettacolo della natura? Quella
stangona alta due metri e mezzo col marito che le arriva al punto vita?"
" Forse stai esagerando un pochino ma credo che intendiamo la stessa persona"
" Posso confessarti una cosa, capo? Pagherei un braccio per essere la metà
della sua bellezza. A proposito ...Stamattina ho visto in televisione che le
è morto il marito. E' per questo che stai indagando su di lei?"
" Chi ti ha detto che sto facendo delle indagini su di lei? E' vero, è morto
il marito, ma lei non è indagata, almeno per adesso"
" Il telegiornale diceva che la vittima è morta per attacco cardiaco. E ti
credo. Con una moglie che ha almeno la metà dei suoi anni e bella in quella
maniera ... ."
" Piantala di dire scemenze, Julie. Mi servono fatti. Voglio sapere tutto di
lei e quando dico tutto mi riferisco anche alla sua infanzia. Chi sono i
genitori, che lavoro facevano, che studi ha fatto da ragazza e via
discorrendo. Se c'è anche qualche notizia di gossip che la riguarda, ad
esempio se aveva un amante o cose del genere, inserisci anche quello. Ok?"
" Ok capo. Il tempo che tu ti prenda un caffe' e avrai sulla scrivania la
completa biografia di Rachel Fink, la donna più bella del pianeta Terra"
" Dopo Julie Cork, naturalmente, l'esperta informatica più veloce della
terra"
" Si, come no" sorrise Julie. Ovviamente, non era nemmeno paragonabile a
Rachel Fink ma era una ragazza abbastanza carina, con una massa di capelli
rossi che ne rivelavano le origini irlandesi e le consuete lentiggini che le
davano qualche anno in meno della trentina che possedeva. Anche di corpo non
era affatto male. Non molto alta ma ben proporzionata e con un seno che
sembrava alquanto notevole, anche se era costretta a nasconderlo a causa della
divisa. Ma a me interessava la sua efficienza nel lavoro e in quello era un
fenomeno. Nessun indizio, nessuna notizia che circolava sul web era
nascondibile alle sue capacità. Probabilmente, quello era uno dei suoi ultimi
giorni nel nostro distretto in quanto era stata a lungo corteggiata dall' FBI
ad al Bureau nessun poliziotto riesce a dire di no, prima o poi. Mi presi
comunque il caffè e mi recai nel mio ufficio. Per rintracciare il capitano
era ancora presto e attesi solo pochi minuti prima che Julie entrasse con
alcuni fogli e con l'aria sbigottita
" Cosa c'è Julie? Sembra che tu abbia visto un fantasma"
" Capo, questa non è solo bella, è pure un genio. Leggi qui. Sembra che
possieda quattro lauree e che parli otto lingue correttamente. Ma ci sono
anche alcune sorprese"
" Dai qua, fammi leggere" Presi i fogli che Julie mi aveva preparato e li
lessi con attenzione ed interesse. Rachel Fink, nata come Rachel Paltrovich,
era stata adottata dalla famiglia Bell, diventando quindi Rachel Bell. E i
coniugi Bell avevano lavorato fino a pochi anni prima come giardinieri di
Jacob Fink. Un po' strana come cosa se consideriamo che i Bell avevano altri
cinque figli e certamente non un reddito particolarmente alto che avrebbe
potuto consentire loro di prendere una sesta figlia in adozione. Rachel Bell
non aveva frequentato scuole ma aveva avuto istitutori di primissimo livello
che le avevano consentito di superare col massimo dei voti ogni esame. Solo
all'università, quando era già diventata signora Fink, aveva iniziato la sua
frequentazione col mondo normale, mentre fino a quel momento sembrava aver
vissuto come una reclusa. Di lei non si conosceva altro, se non che aveva
preso, in brevissimo tempo e col massimo dei voti, ben quattro lauree. La
prima in letteratura inglese a soli vent'anni, la seconda in lingue, la terza
in medicina, come mi aveva appunto detto ieri sera e la quarta in legge. Era
quindi anche avvocato o comunque esperta in ordine legale. Non c'era altro,
non una notizia di gossip, niente di niente. Rachel Fink sembrava essere una
moglie modello che non usciva mai da sola e che, quando era in compagnia del
marito, si metteva quasi in disparte e le poche fotografie la ritraevano
sempre a fianco di Jacob Fink. Una specie di maledizioni per i fotografi e per
i giornali di gossip che avrebbero pagato chissà cosa per sorprenderla in
atteggiamenti compromettenti. Julie Cork mi guardò con curiosita'
" Soddisfatto capo?"
" Non del tutto. Qui c'è scritto che è nata come Rachel Paltrovich. Quindi,
è presumibile immaginare che si conoscano i veri genitori. Cercami tutto su
di loro"
" Piu' veloce della luce, capo"
" Ti accompagno" feci alzandomi dalla mia sedia e seguendo Julie. La ragazza
si rimise seduta davanti allo schermo del suo computer e cominciò a far
girare vorticosamente le sue dita sui tasti. Dopo neanche cinque minuti,
l'agente Cork alzò la testa e mi guardò
" Povera ragazza, Ben. Ha avuto un'infanzia degna di una soap opera. Aspetta
che ti stampo il tutto" Afferrai i fogli che Julie mi diede e ritornai nel mio
ufficio. Rachel era la figlia di James Paltrovich, aspirante campione di
football americano e di Allison Glazer, miss Tennessee, ragazza copertina in
alcune riviste locali e ottima nuotatrice. Erano morti giovanissimi per un
incidente d'auto prima che ambedue potessero esaudire i loro sogni, lasciando
orfana a soli quattro anni Rachel. Ma non era ancora finita la triste infanzia
della futura signora Fink. Il padre di James era sconosciuto e la madre era
morta anche lei giovanissima, ma erano vivi i signori Glazer, i genitori di
Allison e la piccola Rachel era andata ad abitare con i nonni materni. Per
pochi anni. La mamma di Allison scomparve per una grave malattia dopo circa un
anno dalla morte della figlia, si dice per il gran dolore per quella scomparsa
e, dopo pochi mesi, anche l'ultimo componente della famiglia, il nonno
materno, abbandonò questa valle di lacrime. Si, aveva ragione Julie,
veramente una triste infanzia. La ragazzina, quando aveva poco meno di sette
anni, era stata affidata ad un orfanotrofio di Memphis e lì era stata poi
adottata dai coniugi Bell. C'erano anche le foto dell'incidente dei genitori
di Rachel e le loro fotografie e da quelle foto si capiva da dove provenisse
la bellezza di Rachel. James Paltrovich era un pezzo di ragazzo che sfiorava i
due metri e Allison Glazer aveva una bellezza prorompente, degna di una
finalista di miss U.S.A. Ma come mai Rachel era stata adottata proprio dai
giardinieri di Jacob Fink? Qual era il mistero che si celava dietro
quest'adozione? E soprattutto, era in qualche modo collegata alla morte del
magnate? Troppe domande alle quali dovevo assolutamente dare una risposta.
Tornai di nuovo dall'agente Cork
" Julie, rintracciami per favore il telefono di villa Fink"
" Subito. Allora, vediamo ... ..Ecco tutti i numeri che i signori Fink
possiedono. Vuoi anche quelli dei loro cellulari? Mentre ci pensi io ti stampo
tutto quello che sono riuscita a trovare, d'accordo?" Fui d'accordo. La sua
velocita' sul computer era maggiore di quella del mio cervello. Provai subito
col numero della villa. Attesi qualche secondo e poi la voce di una donna, con
chiare inflessioni spagnole mi rispose
" Sono il detective Benjamin Bravermann, della polizia di San Francisco. Avrei
bisogno di parlare con la signora Fink"
" Ahora la senora Fink si trova in palestra. Entiendes? Non puo' essere
disturbata por ninguna razon, per nessun motivo"
" Fra quanto pensa che avrà terminato i suoi allenamenti?"
" Creo que una otra hora, forse una hora e mezza, Entiendes?"
" Si capisco. Senta signora, come si chiama lei?
" Io? Rosa, senor"
" Bene Rosa. Mi ascolti bene. Io sono della polizia, capisce?"
" Certo senor. Capisco bene vostra lingua"
" Benissimo. Quando la signora Fink ha terminato di allenarsi, le dica che ha
telefonato il detective Bravermann che ha urgente bisogno di parlarle e che
avrei quindi bisogno di essere richiamato per prendere un appuntamento. Ha
carta e penna, Rosa? Le lascio il mio numero di telefono privato" Diedi alla
domestica il numero per essere richiamato e rimasi in attesa.
Cosa realmente cercassi era un mistero anche per me. Sapevo che era accaduto
qualcosa tra Rachel Fink e suo marito, mi ci sarei scommessa la pensione, ma
sapevo anche che non avrei potuto provare niente o comunque, quel poco che
avrei trovato sarebbe stato inutile. Tanto per cominciare, temevo che anche
l'autopsia avrebbe portato a ben poco. Il dottor Forsyte era quasi sicuro
della morte per infarto e la stessa Rachel Fink ne era pressoché convinta e
avendo una laurea in medicina difficilmente si sarebbe potuta sbagliare ed era
troppo intelligente e sicura di sé per affermare una cosa che l'autopsia
avrebbe potuto poi sconfessare. Mi chiedevo anche se potesse essere
considerata colpevole una donna che faceva al marito esattamente quello che
lui le chiedeva, anche se per la legge quello rimaneva omicidio colposo.
Difficile se non impossibile da provare, ma quell'uomo poteva essere morto per
colpa di Rachel Fink che non aveva saputo dosare alla perfezione le percosse.
E con cosa lo colpiva? E se invece Jacob Fink fosse morto semplicemente per la
splendida visione della moglie? Poteva essere considerata quella una colpa? Il
capitano Banks mi distolse dai miei problemi e dalle domande che continuavo a
pormi
" Allora Benjamin, che notizie mi dai?" Gli raccontai tutta la faccenda, senza
trascurare nulla e alla fine il capitano Banks mi guardò in modo severo
" Ascoltami, Ben, credo che sia meglio interrompere qui. Comunque sia andata
la faccenda non ne caveremo un ragno dal buco e non ho nessuna voglia di
inimicarmi la vedova Fink e il sindaco. Stamattina mi ha ritelefonato
chiedendomi di nuovo cosa diavolo fosse accaduto. Mi preoccupano soprattutto
quei due agenti che sono intervenuti. Non è che faranno qualche stronzata?"
" Non credo, capitano. Mi sono sembrati due ragazzi in gamba. Però, prima di
abbandonare la ricerca della verità , mi dia almeno un altro giorno. Almeno
fino al risultato dell'autopsia"
" E cosa pensi di trovare?"
" Non lo so. Forse la verità, appunto"
" Cos'hai intenzione di fare?"
" Mi dovrebbe richiamare la vedova. Se la Fink accetta, vado da lei a farle
qualche altra domanda. Starò attento a non provocarla, stia tranquillo. Sarò
cauto e scrupoloso. Però voglio vederci chiaro"
" Ok Ben, mi fido di te. Intanto, il procuratore ha una conferenza stampa fra
un'ora e quello chiede a me cosa dire a loro. Che cazzo dico al procuratore?
Che i due giocavano col sadomaso e che Jacob Fink è morto perché forse la
bella moglie ha esagerato. Ha proposito, te l'ha detto con cosa lo colpiva?"
" Mi era venuto in mente di chiederglielo ma poi mi sono dimenticato. Capisce
capitano, non era facile per me fare domande a una persona stando bene
attento a non provocarla, quando di solito devo fare esattamente il contrario.
Quando sono uscito dalla villa me ne sono ricordato. Glie lo chiederò
stamattina, sempre che lei si degni di richiamarmi. Quanto ai
giornalisti....Cosa vuol dire il procuratore a quelle iene? Gli faccia dire
che Jacob Fink è morto per un infarto e che solo per l'importanza che lui aveva
nella nostra comunità si stanno svolgendo alcune indagini di routine. Gli
faccia dire che la bella vedova piange continuamente la scomparsa del marito,
che è profondamente addolorata e che l'intera città di San Francisco si
stringe intorno a lei e che siamo tutti turbati"
" Bravo. Quando diventerai capitano saprai come destreggiarti con i pezzi
grossi. Ma tu rimuoviti in modo leggermente sbagliato e torni agente semplice.
Chiaro?"
" Tranquillo capitano, so che sto camminando sui carboni accesi ma so come
muovermi" Lo sapevo? Non ne ero tanto convinto. Rachel Fink non sembrava molto
contrariata alle mie domande ma quell'idiota del suo avvocato....Come si
chiamava? Ah si, Samuel Clark. Beh, quello mi stava sulle palle. Per fortuna
la vedova lo aveva messo subito a tacere. Mi sembrava che ci fosse qualcosa di
strano tra di loro. Non sembrava un semplice rapporto tra un avvocato e la sua
ricchissima cliente. Rachel Fink era laureata in legge e in teoria non avrebbe
neanche avuto bisogno di Clark. E poi quella strana adozione... Non so se
sarei riuscito a trovare la verità ma dovevo almeno provarci. Per me e per la
mia curiosità professionale se non per la giustizia.
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