Arrivò a chiamarmi zio 3.
di
Manganello.
genere
etero
Erano le otto di mattina e mi ero appena svegliato rimanendo a letto ancora ben assonnato ma il telefono mi svegliò bene e mi fece mormorare parole poco gentili...avrei dormito ancora un poco. Risposi e sentendo la voce della mia vicina di casa che poi era anche la mamma di Daniela, subito pensai che la giovinetta le aveva detto di noi due ma invece mi tranquillizzai perchè andò subito al sodo, chiedendomi se al Liceo Classico ero bravo in greco e la rassicurai che se voleva le traducessi qualsiasi frase in Greco glielo avrei fatto subito ma lei invece era lì a chiedermi di fare qualche lezione a Daniela che aveva molte lacune. Le dissi subito che ero disponibilissimo e ci accordammo che avrei in giornata iniziato a spiegare il Greco, così il pomeriggio Daniela mi telefonò chiedendomi se poteva venire da me insieme a Marina, la sua compagna di banco. Le risposi subito sì e lei mi disse che Marina era un poco cicciottella ma aveva un viso bellissimo e le forme erano di taglia su di numero. Alle quindici esatte, vidi dalla finestra le ragazze arrivare a casa mia e suonarono alla porta. Scesi ad aprirle e Daniela subito mi schioccò un bacio alla guancia, presentandomi poi Marina che mi strinse la mano dicendomi che sapeva che io ero un bell'uomo ma mai come mi immaginava, anzi, assai di più. Per tutta risposta le diedi un bacio in fronte e la strinsi al mio fianco, facendo poi la stessa cosa con Daniela. Entrammo in casa e ci sedemmo sul divano loro due ed io difronte in poltrona, letteralmente spogliando col pensiero la cicciottella morettina che aveva una bocca proprio da bocchinara espertissima in materia e Daniela sorrise quando notò come stavo radiografando la sua amica. La lezione di Greco durò più di due ore ma le due sventoline potei dire con soddisfazione che erano molto più ferrate sulla materia. Dopo offertole un bel pasticcino con thè freddo, ci scambiammo gli interessi, i passatempo che oggi chiaramente sono principalmente il P.C. ed altra roba elettronica, poi passammo ai loro sentimenti sui compagni di classe ma infine Daniela si sbloccò e disse a Marina che aveva un rapporto con me e notai subito che Marina ci era rimasta male assai e, cercando di nascondere il suo imbarazzo, disse che anche lei aveva fatto un pensierino su me ed aveva già fatto caso del mio gonfiore all'inguine e chiaramente era molto incuriosita nel potere provare come una ventenne poteva avere un rapporto sessuale con un cinquantenne. Stavo quasi per controbattere quanto diceva ma Daniela mi precedette e, facendomi l'occhiolino, si rivolse a Marina specificando che se io ero d'accordo e Marina voleva realmente spassarsela con me, allora si poteva "comporre un triangolo". A Marina brillarono gli occhioni ed io iniziai subito a dire che mi andava bene tutto ma in quel pomeriggio ci saremmo dovuti accontentare, specie Marina, a scambiarci loro due con un bocchino a me ed io, in tutta risposta gli avrei leccato le fighette fino a farle godere. Daniela non attese risposte ma mi prese per mano ed altrettanto fece con Marina guidandoci in camera mia. In un attimo mi slacciò i pantaloni facendoli cadere in terra poi mi spinse a stendermi sul lettone e si mise in bocca il mio pisellone. Allora io proposi a Marina di baciarci in bocca e subito lei si sdraiò accanto a me e mi abbracciò al collo per poi baciarmi dietro alle orecchie da quasi esperta in materia, dopo m'infilò la linguetta in bocca ed iniziammo un movimento delle lingue vorticosamente e, solo quando sborrai nella bocca di Daniela, Marina smise di baciarmi e scese a succhiarmi il cazzo che subito rispose al suo stimolante bocchino. Intanto Daniela si era messa con le cosce intorno alla mia testa e si abbassò per farsi leccare la fighetta. Le roteai la lingua e dopo passai a ciucciarle il clitoride che si addrizzò un bel pò e, dopo che glielo succhiai aspirandolo, iniziò a tremare ed in poco tempo se ne venne godendo pazzamente ed io, ben stimolato dalla boccuccia di Marina, ebbi un improvviso ed incontrollabile orgasmo da farmi godere immensamente. Daniela si spostò sdraiandosi accanto a me ed intanto Marina si era già messa a cavallo della mia testa incollando alla mia bocca la sua fighetta che già era inumidita e dal sapore di albicocca. Che goduta anche lì per tutti noi tre e, per non fare passare più tempo ed eventualmente fare insospettire la mamma di Daniela, ci rimettemmo in ordine ed andammo alla casa di Daniela dove sua madre ci fece accomodare ed io le spiegai che già vedevo col loro impegno un certo successo e le dissi che l'indomani le avrei tenute da me per più tempo al pomeriggio. Poi, dopo una stretta di mano con le ragazze e Marisa, tornai a casa mia.
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