Schiava di lei Parte 2

di
genere
trans

Tornai per qualche giorno a casa dai miei, misi a posto un po' di cose, e mi stavo preparando per tornare da Giovanna. Feci un po' d'acquisti, ricomprai un po' di calze, collant, vari perizoma e reggiseni, mi ricomprai una parrucca bionda, qualche vestaglietta e un paio di vestitini. Ero pronta . Salutai i miei, e presi il treno. Giovanna mi venne a prendere alla stazione, appena mi vide mi abbracciò e ci demmo un bacio lunghissimo. La differenza di età si vedeva, lei aveva superato la cinquantina, io avevo 28 anni, ma non ci importava nulla, eravamo due ragazzini innamorati. E in più oramai lei sapeva di me, della mia parte femminile che premeva per uscire fuori allo scoperto.
Mentre andavamo a casa sua, parlammo un po' , lei mi disse che avrebbe cominciato a lavorare in una lavanderia del posto, e io avrei attaccato al bar sulla statale. Le cose si stavano mettendo bene. Almeno avremmo potuto affrontare l'inverno tranquillamente. Arrivati a casa sua, mi mostrò le varie camere. C'erano tre stanze da letto, di cui una era la sua, con il bagno in camera, poi me ne fece vedere un altra dove mi disse che li avrei potuto mettere tutta la mia roba, anche se poi avremmo dormito insieme. L'altro bagno lo diede a me, dicendomi : Questo usalo tu, scommetto che avrai tutte le tue cose da sistemare, strizzandomi l'occhio.
L'abbracciai forte, e cominciammo a baciarci. Cominciai a spogliarla…le sfilai il vestito accarezzandole i seni, e poi mi abbassai per baciarle la figa. Come al solito, quando cominciavo a leccarla in mezzo alle gambe, non capiva più niente. Mi spingeva la testa tra le sue cosce, e mugolava di piacere . Mi rialzai, la feci girare, e la scopai sul tavolo della cucina.
Due tre colpi e venni.
Sei pazzo mi disse, io non sono più una ragazzina…
Non importa risposi, ti adoro, sono pronto a fare qualsiasi cosa per te.
Sei sicuro? Mi rispose con un mezzo sorriso…questo lo vedremo.
Se ne andò a lavorare, ed io ne approfittai per sistemare tutte le mie cose.
Avevo deciso di vivere sempre en femme, almeno quando non lavoravo, e divisi l'armadio che avevo in camera in due reparti. Da una parte gli abiti maschili e quelli da lavoro, e dall'altra tutta la mia lingerie e i vestiti femminili. Mi accorsi presto che quelli maschili occupavano a malapena un quarto dell'armadio, il resto era pieno di quella femminile. E fui contentissimo che non dovevo più nascondere nulla dentro scatoloni vari, ma era tutto a vista.
Rimasto solo ne approfittai per prepararmi.
Feci un bagno caldo, mi depilai completamente, questa volta anche le braccia, mi misi lo smalto alle unghie dei piedi. Piano piano mi stavo trasformando. Il fisico mi aiutava, ero alto, magro, e con un bel culetto. Poi cominciai a vestirmi, perizoma, collant, reggiseno, un vestitino attillato, e un po' di trucco.
Quando Giovanna rientrò e mi vide, rimase a bocca aperta: fantastica, sei stupenda, e mi diede un bacio sulla bocca.
Come devo chiamarti adesso?
Adesso sono io, Simona.
Volle vedere tutti i miei accessori, vestiti, ed ad un certo punto esclamò: certo che di casto non hai nulla, qualsiasi cosa indosserai sembrerai sempre una puttanella. Dovremmo prendere qualcosa anche per uscire tranquillamente, sennò ti salteranno addosso ogni volta così.
Il fatto che mi avesse proposto di uscire vestito da donna mi aveva fatto un po' preoccupare. Non sono mai uscita così, se non di notte per fare qualche incontro, le dissi.
Non preoccuparti, ti aiuterò io.
Cenammo, e poi andammo a letto.
Dopo aver fatto l'amore, ci addormentammo e rimanemmo abbracciati tutta la notte.
scritto il
2023-03-22
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