Schiava di lei Parte 1

di
genere
trans

L'estate me ne andavo sempre a lavorare al mare, come cameriere, in qualche albergo lungo l'adriatico. L'estate del 2000 trovai lavoro presso un albergo a lido di Savio, in provincia di Ravenna. Era un alberghetto tranquillo, una trentina di camere, e il lavoro si svolgeva tra giornate impegnative e serate divertenti, con i colleghi e qualche cliente con cui si usciva a bere qualcosa. Giovanna era la governante ai piani, una signora di una 50ina d'anni, alta e un bel portamento, anche se i segni dell'età erano evidenti. Parlando con lei, mi disse che si era separata una decina d'anni prima. Il marito la tradiva di continuo, e il fatto di non aver avuto figli la spinse a lasciarlo senza rimpianti. L'estate lavorava in albergo, e l'inverno rimaneva a lido di Savio arrangiandosi con qualche lavoretto saltuario, aveva una casa di proprietà senza troppe spese, e questo le permetteva di andare avanti tranquillamente.
Sul finire della stagione, agli inizi di settembre, un tipo che aveva un bar lungo la statale, mi offrì un lavoro fisso, per tutto l'anno. Io ci pensai un po', perché per vivere li avrei dovuto trovarmi un alloggio, e sinceramente non me la sentivo di spendere la metà dello stipendio per pagare un affitto. Ne stavo parlando con Giovanna, e ragionandoci un po', lei mi disse: se vuoi, io a casa ho una stanza libera, potrei affittarla a te, non ti chiedo molto, però dividiamo le spese e possiamo vivere senza troppi affanni.
Gli dissi che ci avrei pensato, l'idea di dividere la casa con lei non mi entusiasmava, anche perché io a quell'epoca già mi travestivo, avevo le mie cose, i miei vestiti femminili,parrucche scarpe ecc... E anche se non vivevo la mia femminilità appieno avevo bisogno dei miei spazi.
Ne continuammo a parlare, e poi una sera prendemmo appuntamento nella sua camera, una volta finito il servizio, per definire tutto.
La sera, verso le 23, una volta finito il lavoro, salii in camera sua, dove mi stava aspettando. Bussai, e lei mi disse di entrare. Era in bagno, quando uscii aveva solo un grande asciugamano che la copriva, legato davanti. Io rimasi un po' imbarazzato, e gli dissi che sarei potuto tornare un po' più tardi, ma lei disse di non preoccuparmi, anzi, e che se fossimo andati a vivere insieme non dovevamo farci di questi problemi.
Mi sedetti ai piedi del letto, non c'erano sedie in stanza, e anche lei si mise seduta, anzi si allungò sul letto, sempre tenendo l'asciugamano addosso, distendendo le gambe. Scusami, mi disse, ma oggi è stata una giornata molto pesante, e ho bisogno di stendermi un po'.
Non preoccuparti, risposi, anzi metti i piedi sulle mie gambe.
Glieli presi in mano, e li appoggiai sulle mie gambe. Parlammo un po', a fine settimana avremmo dovuto lasciare l'albergo perché avrebbe chiuso. Io dissi a Giovanna che sarei dovuto tornare un paio di giorni a casa per prendere alcuni vestiti ( tra cui la mia roba trav) e poi sarei tornato direttamente da lei. Lei mi disse che andava bene, chiacchierammo ancora un po', con lei che si lamentava un po' del dolore che aveva ai piedi, del fatto che stava in piedi tutto il giorno. Io avevo già una predilezione per i piedi femminili, i suoi erano sulle mie cosce, avevo i pantaloncini corti e sentirli a pelle mi faceva un certo effetto. Gli proposi un massaggio, che lei accettò molto volentieri. Glieli presi in mano...li accarezzavo e massaggiavo, e lei apprezzava. Sei bravo mi disse...mi sa che staremo bene insieme. Io ruppi il ghiaccio, pensando che se avessi dovuto passare l'inverno con lei, non potevo nascondere quello che mi sentivo, e che volevo essere. Avevo un suo piede in mano, lo alzai un po', me lo avvicinai alla bocca, e poi le dissi: Giovanna, se mi ospiterai a casa tua, io sono pronto a fare tutto quello che vuoi. Avvicinai il piede alla mie labbra, e cominciai a baciarlo. Prima le dita, poi sul dorso...e poi cominciai a leccarlo sotto la pianta. Pensai che forse ero stato troppo diretto, e che si sarebbe spaventata. Invece apprezzò...e mi allungò anche l'altro. Mi girai verso di lei, ero in ginocchio sul letto, lei distesa di fronte, adesso avevo tutte e due i suoi piedi tra le mani, li baciavo...leccavo...odoravo, il suo odore mi stava facendo provare un eccitazione che non avevo mai provato. Avevo 28 anni all'epoca, avevo avuto esperienze con donne, ma non ero mai stato così estasiato. Lei mi guardava...e ad un certo punto gli si aprì l'asciugamano che la copriva, lasciando intravedere tra le cosce un ciuffo di peli biondi. Avvicinati, mi disse...
Mi allungai verso di lei...ero sopra...avvicinai le mie labbra alle sue...e ci baciammo. Un bacio lungo...intenso...fu bellissimo. Ormai era nuda...mi chinai un po' per baciarle il seno, un seno grande, sceso...maturo...morbido...ma mi stava facendo impazzire. Mai una donna mi aveva fatto provare quelle emozioni. Scesi ancora...la stavo leccando tutta...con le mani gli allargai le gambe...e misi tutto il viso sulla sua vagina...che cominciai a leccare avidamente. La sentivo gemere...contorcersi...mise le mani sulla mia testa e la premeva contro la sua patata, che era gonfia...spessa...che leccavo e mordevo avidamente...fino a quando lei venne...gridandomi di fermarmi. Rimanemmo qualche istante in silenzio. Dio mio...mi disse dopo un po', erano anni che non facevo sesso...scusami. Ma che dici...risposi, sei stata fantastica, non ho mai goduto così tanto leccando una patata come la tua. Vieni...mi disse, alzati in piedi. Scesi dal letto, mi alzai, e lei si mise in ginocchio davanti a me. Mi abbassò i pantaloncini, poi le mutande, e vide che ero tutto depilato, ma non disse nulla. Si avvicinò al mio cazzo, e lo prese in bocca, e cominciò a succhiarlo. Era brava, sapeva come fare, e mentre succhiava mi accarezzava le gambe...risaliva con le mani e mi toccava la pancia, poi cominciò ad accarezzarmi il culo... Allora mi sentì gemere mentre me lo toccava, si avvicinò di più al buchetto con le dita...e cominciò a sfiorarmelo. Gemevo sempre di più, le misi le mani in testa e me la stavo scopando in bocca...poi lei ruppe gli indugi e mi infilò un dito nel culo. Sbottai di piacere, gli venni in bocca...uno skizzo potente...seguito ancora da altri... abbondanti, che lei tenne in bocca finché potette, e poi ingoiò tutto. Mi ero piegato in due dal piacere, lei tolse il dito dal mio sedere, e si stacco dal pisello. Mi allungai sul letto senza dire una parola, lei mi si mise vicino e ci addormentammo.
La mattina mi svegliai prima di lei, scesi giù al bar, feci un paio di caffè e risalii da lei. La svegliai con un bacio, e mentre la guardavo svegliarsi rimasi colpiti dal fatto che mai una donna matura mi aveva colpito come lei. Stavo cominciando ad adorarla. E sapevo che la mia indole sottomessa mi avrebbe portato ad essere il suo servitore.
Prendemmo il caffè, ci baciammo, e poi le dissi: Giovanna devo dirti una cosa, forse non sono l'uomo che credi che io sia.
Stai zitto, rispose, che pensi che quando ti rimettevo a posto la camera non abbia visto i tuoi collant, perizoma e reggiseni che nascondi. Non preoccuparti, da me potrai fare tutto quello che desideri.
Rimasi senza parole, la salutai per prendere servizio, e mentre lavoravo quel giorno pensavo a come sarebbero stati i miei giorni con lei.
Segue....
scritto il
2023-03-20
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