Il vice maitre

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Estate del 1990. Come al solito, finita la scuola, me ne andavo a lavorare in qualche albergo dalle mie parti per guadagnare qualcosa.
Avevo 15 anni, i miei mi avevano comprato un motorino in regalo per la promozione.
Andai a lavorare in un bell'hotel, in centro città, grande, dove si facevano conferenze e matrimoni.
C'era la brigata di cucina e quella di sala, io facevo il cameriere, ed eravamo una decina di persone che lavoravamo in sala.
C'era il maitre, il vice…e mano mano tutti gli altri. Io ero l'ultimo , ma mi volevano bene tutti.
La sala ristorante era all'ultimo piano di questo palazzone, e aveva una vista panoramica sulla città.
Per scendere prendevamo l'ascensore, a volte eravamo così tanti e stretti che ci facevamo scherzi di tutti i tipi. Pizzichi sul culo, pacche, tirate d'uccello….
L'ambiente era allegro e simpatico, e l'estate scorreva tranquillamente.
Un giorno, mentre scendevamo con l'ascensore, eravamo come al solito in tanti, e tutti stretti. Dietro di me c'era Augusto, il vice maitre, che come al solito dava fastidio a tutti.
Augusto era un uomo sulla sessantina, non molto alto, ma molto robusto. Faceva palestra, e ostentava orgogliosamente i suoi bicipiti.
Ad un certo punto, mentre scendevamo, cominciò a stuzzicarmi da dietro, palpandomi il culo. Io ridevo, e..sorprendendolo…gli appoggiai la mano sulla patta. Durò pochi secondi, fino a quando uscimmo dall'ascensore, lui continuò ad accarezzarmi il culo, ed io il suo pisello. Mentre uscivamo in corridoio per andare a cambiarci…mi sussurrò all'orecchio…..molto interessante!
Ci cambiammo, poi al parcheggio mentre prendevo il motorino, mi si avvicinò e mi propose di andarlo a trovare a casa sua.
Augusto era pugliese, trasferitosi a Pescara per lavoro, non si era mai sposato. Viveva solo, ed era un tipo molto simpatico e alla mano, non si era mai rivolto a me come un superiore, ma quasi come un fratello maggiore.
Prendemmo appuntamento per la sera stessa, sarei andato a casa per farmi una doccia, e dopo cena sarei andato a trovarlo.
Come d'accordo, uscii di casa dopo le 22, e mi diressi a casa sua. Viveva in una piccola villetta appena fuori città, era tutto un quartiere con piccole casette e villette simili. Quando suonai mi disse al citofono di mettere il motorino dentro e di salire su.
Feci come mi disse e salii su.
Lo vidi che mi aspettava, aveva una canottiera e dei pantaloncini corti molto attillati. Braccia muscolose, era pieno di peli, un orsetto in pratica. Mi fece entrare e mi accomodai in salotto, seduto sul divano. Si sedette vicino, mi mise una mano sulla gamba, e disse:
Allora Simone, sono felice che sei venuto a trovarmi
Anch'io sono felice di essere qui.
Misi la mano sulla sua….ci guardammo qualche istante negli occhi…poi si avvicinò…e cominciammo a baciarci.
Un bacio lungo, appassionato…le nostre lingue che spingevano con forza…e le mani che cominciarono ad accarezzare i nostri corpi.
Si fermò un attimo…sai, non sono mai stato con un ragazzo così giovane, ma tu mi piaci moltissimo
Mi tolse la maglietta, mi sbottonò i pantaloni e me li tolse, mi tolse anche le mutande, si piegò in avanti e mi prese il cazzo in bocca. Ero estasiato..mugulavo di piacere, poi mi toccò anche il culo, e spingeva per infilarmi un dito dentro. Ero seduto a gambe allargate…con lui che spompinava e mi allargava il buchetto.
Poi si alzò, mi si mise davanti e si abbassò i pantaloncini.
Mi si presentò davanti gli occhi un cazzo bellissimo…grosso, tutto scappellato.
Mi mise una mano in testa, e con l'altra indirizzò il suo cazzo verso la mia bocca.
La spalancai per cercare di farlo entrare tutto….e cominciai a succhiarlo.
Mi prese la testa tra le mani, e simulò un rapporto con la mia bocca.
Scesi dal divano e mi inginocchiai davanti a lui. Quando ero in ginocchio con un cazzo in bocca mi sentivo proprio una puttana, e la cosa mi eccitava da morire.
Glielo succhiavo…lo leccavo, gli baciavo le palle e poi con la lingua risalivo lungo tutto l'uccello, mi soffermavo sulla cappella, ci pomiciavo, e poi me lo infilavo tutto in bocca, fino in gola. Me la riempiva tutta, e continuai a lungo. Lo sentivo gemere, il cazzo era durissimo…
Poi mi fece alzare e mettere a pecorina sul divano. Si chinò dietro di me e cominciò a leccarmi il buchetto. Adesso ero proprio in calore, la sua lingua ci sapeva fare, me lo stava leccando con piacere. Si alzò, mi puntò il cazzo sul culo, e cominciò a spingere. Prima la cappella…poi piano piano entrò tutto dentro. Mi afferrò per i fianchi con le sue braccia possenti, io a gambe larghe e lui dietro di me che spingeva. Poi cominciò a farmi andare avanti e dietro…provavo dolore…ma anche un gran piacere.
Bravo tesoro…mi disse…sei proprio un culorotto, e chi se lo aspettava…. l'avessi immaginato prima adesso saresti la mia troietta tutte le sere. Poi, mentre mi inculava, scese con una mano sul mio pisello, che duro non aspettava altro. Cominciò a segarmi mentre mi inculava…
Ed io non resistetti più, venni nella sua mano emettendo un gemito di piacere.
Lui si fermò, mi fece girare, e cominciò a segarmi davanti al mio viso. Mi afferrò per i capelli, io gli stavo leccando la punta del pisello mentre si segava…e venne. 3 4 schizzi potenti e abbondanti, mi bagnò completamente il viso di sperma, e un paio di schizzi me li fece arrivare in gola.
Bravo…pulisci tutto….
Gli leccai tutta la cappella che ancora gocciolava. Poi si stese sul divano e appoggio la testa sulle mie gambe.
Fumammo una sigaretta e bevemmo qualcosa parlando un po' delle nostre esperienze. Io gli dissi che cominciai a provare attrazione per gli uomini un paio d'anni prima, quando me ne andavo al parco e cominciai a fare le prime esperienze. Prima facendo qualche sega…poi cominciando a succhiare qualche cazzo, fino a quando un tipo me lo mise nel culo la prima volta. E fu fantastico. Lui invece mi disse che si accorse della sua omosessualità verso i diciotto anni, e per quello se ne era andato dal paese in cui viveva, giù in Puglia, e con il suo lavoro aveva girato parecchio e si era divertito molto, fino a quando non si era fermato definitivamente a Pescara.
Mi chiese se volevo dormire da lui, feci una rapida telefonata ai miei dicendo che mi sarei fermato a dormire da un amico, e rimanemmo un altro po' a chiacchierare, prima di andare in camera da letto.
La camera era molto grande, un bel letto matrimoniale al centro, arredata con gusto. C'erano dei poster erotici alla parete, e diversi dildo sparsi in giro.
Poi aprì l'armadio, e mi disse… Vedi se c'è qualcosa che ti piace e mettiti comodo.
Diedi un occhiata, e poi mi accorsi che c'era della lingerie femminile. Reggiseni, perizoma, calze e collant, e delle vestagliette di raso. Gli chiesi se era roba sua, ma lui mi disse che erano di un ragazzo che aveva lavorato con lui, prima di me, e gli piaceva vestirsi da donna.
Perché non provi….mi chiese
Mi aveva sempre attirato l'idea di vestirmi da donna, ma non ne avevo mai avuto la possibilità.
Va bene, risposi
Tirai fuori dall'armadio alcune cose, e cominciai a vestirmi. Indossai delle autoreggenti nere, perizoma, reggiseno, e una vestaglietta molto attillata. Mi guardai allo specchio e devo dire che mi eccitai molto a vedermi così. Alto, magro, avevo delle belle gambe affusolate e un bel culetto che si intravedeva uscire un po' fuori.
Sei bellissima…mi disse Augusto
Lo abbracciai e ci baciammo
Ci mettemmo a letto, e continuammo a baciarci, a toccarci, eravamo di nuovo tutti e due con il cazzo dritto.
Mi fece girare…mi alzò una gamba e me lo mise di nuovo dentro.
Questa volta mi scopò forte…io girai la testa verso di lui che continuò a baciarmi mentre mi inculava, venni senza toccarmi…
Mi sentì mugulare di piacere, e si accorse che ero venuto.
Che frocetto che sei…. esclamò….ti basta sentire il cazzo nel culo per venire
Poi mi piegò in avanti, e stando sempre distesi mi diede altri 6-7 colpi potenti…fino a quando venne anche lui…
Sentire il suo sperma dentro di me fu una sensazione meravigliosa.
Che troietta che sei…ti dovresti vestire sempre così
Mi piacque molto quella situazione, mi girai verso di lui, e ci baciammo ancora.
Poi mi girai nuovamente, lui mi abbracciò e ci addormentammo.
Passai il resto dell'estate da lui, a casa tornavo raramente, ma i miei erano molto tranquilli e mi lasciavano fare, anche perché non davo mai problemi.
Augusto fece uscire fuori la donna che era in me, a casa sua stavo sempre en femme, mi comprò delle scarpe coi tacchi, una parrucca bionda, e dei trucchi. A volte facevamo anche delle passeggiate, io in minigonna e tacchi, e vedevo gli sguardi delle persone che mi spogliavano con gli occhi.
Poi l'estate finii e io tornai a scuola. Ci vedemmo ancora qualche volta, ma poi io cominciai ad avere altri interessi, e lui si trovò un altro frocetto da scoparsi a casa sua. Ogni tanto ci incontravamo, e ripensavano con rimpianto a quei bei momenti passati a casa sua.


scritto il
2023-03-28
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