Schiava di lei Parte 6 bis

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Il giorno dopo Giovanna mi richiamò.
Senti Simona, sono un po' imbarazzata a dirtelo….
Avevo già capito….
Matteo mi ha chiesto se potevo restare ancora qualche giorno con lui qui a Forlì.
Certo amore….gli risposi…non preoccuparti, ho visto che stai bene con lui, cerca di riposarti e divertiti. Ne approfitto anch'io per riposarmi un po', adesso sospendo il profilo di coppia, poi quando vorrai tornare lo riattiviamo.
Ti amo…aggiunse lei….ti amo anch'io Giò….a presto.
Li avevo visti bene insieme, Matteo poi era anche benestante, e se fossero rimasti insieme sarei stata contenta, Giovanna se lo meritava. Aveva fatto una vita di sacrifici, e anche se ultimamente ci eravamo divertiti molto, aveva bisogno di un po' di stabilità.
Mi misi l'anima in pace, e lunedì mattina ricominciai la mia solita vita.
Avevo un paio d'appuntamenti in mattinata, poi mi sarei riposata il pomeriggio e avrei aspettato qualcosa per la sera, sennò me ne sarei andata a mangiare qualcosa fuori.
Il primo appuntamento fu con un ragazzetto di vent'anni, poverino come glielo presi in bocca venne come un adolescente. Il secondo invece era un camionista calabrese, mi rivoltò come un calzino, e stette almeno mezz'ora a scoparmi. Bell'uomo, massiccio, aveva cominciato a scoparmi in salotto, in piedi. Mi aveva afferrato per i fianchi e sbattuto come una trottola. Poi avevamo continuato a letto, mi si mise sopra davanti, mi allargò le gambe e me lo infilò tutto dentro.
Quando venne riempì mezzo preservativo, glielo tolsi e lo asciugai per bene.
Mi buttò 100 euro sul letto mentre si rivestiva, e mi disse…. Tieni troia, te li sei meritati… Torna quando vuoi…risposi….hai un bel cazzo, e sei un vero maschio.
Mangiai qualcosa, mi stesi un po' sul letto, e mi misi a cazzeggiare un po' col telefonino.
Suonò il campanello.
Cazzo…pensai…non aspetto nessuno, chi può essere…mi domandai.
Non ero vestita, avevo le autoreggenti e il perizoma, indossai una vestaglia e andai ad aprire.
Aprii la porta, e vidi un uomo di una sessantina d'anni, un bel portamento, ma che non conoscevo.
E tu chi sei…mi domandò.
No scusa…ma tu chi sei….risposi.
Io cercavo Giovanna…continuò….sono Filippo, il suo ex marito.
Rimasi sorpresa, tutto mi sarei aspettata meno che l'ex marito di Giovanna che dopo almeno dieci anni si ripresentasse da lei.
Giovanna non c'è, è fuori e torna forse domenica prossima.
Ma tu chi sei….mi chiese
Io sono una sua amica, e abitiamo insieme.
Beh…non mi sembri proprio un'amica…piuttosto un amico.
Mi fece innervosire un po'....poi lui aggiunse… Non mi fai entrare? Non mi offri un caffè?
Scusa, e perché dovrei, comunque se mi assicuri che dopo che ti sei preso il caffè te ne vai allora va bene.
Ok, prendo il caffè e vado via
Lo feci accomodare in cucina mentre preparavo il caffè, vidi che cercava di sbirciare meglio.
Certo, non mi aspettavo che Giovanna avesse un'amica come te…disse
Come me in che senso? Giovanna è una donna fantastica, siamo amiche per la pelle, e non posso credere che tu l'abbia lasciata
E che ci posso fare….aggiunse…purtroppo non sono stato capace di esserle fedele. Ma voi due state insieme?
Non sono fatti tuoi…gli risposi.
A quel punto Filippo si alzò, e mi venne dietro. Mi mise le mani attorno ai fianchi e cercò di alzarmi la vestaglia.
Ma che fai…fermati !
Dai su, non fare la verginella…si vede che sei una puttanella
Cercai di divincolarmi, ma lui mi bloccò le braccia e mi mise una mano in mezzo le gambe.
Basta…gridai…
A quel punto mi diede uno schiaffone che mi rintronò completamente, rimasi imbambolata mentre lui continuava a mettermi le mani dappertutto.
Brava, stai ferma…vedi come sei brava
Ormai ero in trance…non stavo capendo più nulla, e lui mi aveva spogliato completamente. Ero rimasta solo con le calze autoreggenti. Mi fece mettere in ginocchio, e mi legò le mani dietro con uno straccio della cucina. Si tirò fuori l'uccello, e me lo spinse in bocca. Io opposi resistenza, non volevo, ma lui fece la mossa di darmi un altro schiaffone, e allora lo assecondai. Aprii la bocca e me lo infilò tutto dentro.
Succhia troia…fammi vedere quanto sei brava. Mi tirava per i capelli, spingeva con forza tutto il cazzo fino a farmelo arrivare in gola…fino a quando non venne. Lo spinse dentro fino al limite….e sentì lo schizzo di sperma che scese direttamente giù in gola . Lo sentivo godere, ansimare…e poi mi disse…
Ma che ci fa Giovanna con una frocetta come te. Sei sicuro di riuscire a soddisfarla quella gran troia? Io la conosco bene, è esigente
Mi stavo riprendendo da quello che era successo….e mi stava salendo una rabbia incredibile.
Filippo mi tolse lo straccio che mi bloccava le mani, si girò per andarsene e continuò….salutami quella troia quando la rivedi, e digli che le devo parlare.
Mi girò le spalle, io presi una mazza da baseball che tenevamo per difenderci, e gliela diedi con tutta la mia forza sulla schiena. Cadde a terra dimenandosi dal dolore, io presi un coltello da cucina e gli saltai addosso. Mi sedetti sulla sua pancia e gli puntai il coltello alla gola.
Allora stronzo, adesso come la mettiamo?
Fermati cristo….cosa vuoi fare…fermati…mi implorò.
Allora, adesso cacci tutti i soldi che hai altrimenti ti denuncio per violenza sessuale. Sono una puttana…se mi vuoi scopare allora mi devi pagare.
Va bene, tu do tutto quello che vuoi, basta che stai ferma. Tirò fuori il portafogli e mi diede 300 euro.
Ok, adesso vattene, e se ti rivedo, o se provi ad infastidire Giovanna, giuro che te la faccio pagare.
Si, va bene, me ne vado, ma dì a Giò che devo parlarle.
Sparisci stronzo
scritto il
2023-03-28
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