Paura e delirio a Bologna

di
genere
etero

La relazione con Betty detta anche puffetta terminò cosi come era cominciata , da un giorno all’altro fui lasciata e il senso di vuoto e impotenza me lo portai dietro per parecchio tempo, era come se una parte di me fosse morta , a lei andò peggio però perché pochi mesi dopo la sua famiglia scoprì la sua omosessualità e la buttò fuori di casa , io nel frattempo mi ero trasferita a Bologna e nonostante non avessi ancora accettato del tutto la fine di quella storia non l’abbandonai , ospitai ed aiutai in ogni modo possibile la donna che ancora amavo ma che mi aveva spezzato il cuore .
Dopo una settimana di convivenza forzata ero già in crisi , una parte di me voleva mettersi in ginocchio e pregarla di ritornare insieme ma la mia parte razionale mi imponeva di resistere e non cedere, finivo di lavorare e tornavo a casa il più tardi possibile giusto il tempo di lavarsi , mangiare e dormire, io mi scusavo con Betty dicendo che essendo l’ultima arrivata mi facevano sgobbare come un somaro, non so se lei ci credesse oppure no e nei fine settimana cercavo ogni scusa per non stare in casa, lei nel frattempo si dava da fare per trovare una sistemazione e devo dire che in poco tempo la trovò ringraziandomi e dicendomi che non avrebbe mai dimenticato quello che avevo fatto per lei e prima o poi si sarebbe sdebitata.
Anche io non dimenticherò mai quella convivenza forzata , come detto prima feci di tutto pur di stare lontano da lei e non essere tentata di zerbinarmi , arrivai vicina all’autodistruzione e feci cose allucinanti.
Ad esempio un venerdì uscii da lavoro iniziai ad andare in giro con una mia collega che mi portò a fare un aperitivo , alle 8 di sera ero già brilla , lei ad un certo punto andò via mentre io nel frattempo conobbi dei ragazzi che sarebbero andati a ballare ,mi ritrovai in macchina con tre ragazzi e una ragazza .
Poco prima di entrare mi offrirono una pasticca che io accettai , fanculo pansai questo fine settimana voglio distruggermi , verso le due andai in bagno e aperta la porta del gabinetto mi ritrovai una ragazza che faceva un pompino , chiesi scusa e feci per uscire ma il ragazzo mi prese per un polso e mi tirò dentro e dopo qualche secondo mi ritrovai in ginocchio a condividere il cazzo di uno sconosciuto con una sconosciuta, anche loro erano strafatti quanto me , quello era il primo cazzo dopo quasi quattro anni e risvegliò la mia voglia latente e infatti dopo che venne sulle nostre facce raggiunsi i ragazzi che appena mi rividero iniziarono di nuovo a fare i lumaconi , avevo deciso prima di mattina che me li sarei scopati tutti e due, iniziai a dare corda al più magro che a giudicare dal colore della pelle doveva essere di origini magrebine e tra una strusciata e una palpata uscimmo fuori a fumare una sigaretta, li ci smezzammo una pasticca e dopo una mezz’ora andammo al gabinetto, per prima cosa se lo tirò fuori e pisciò , appena fini lo presi in mano e dopo una breve menata iniziai a succhiarglielo , il sapore di piscio svanì nel giro di due colpi di lingua e ben presto diventò bello duro e di dimensioni importanti , mi passò un preservativo e come una professionista glielo misi aiutandomi con la bocca, mi tirai giù i pantaloni e dopo neanche cinque secondi mi ritrovai attaccata al muro con lui che mi montava come un forsennato, la posizione e l’irruenza mi procurarono più dolore che piacere senza contare che durò al massimo cinque minuti, quando venne si sfilò il preservativo e mi infilò di nuovo il cazzo in bocca , in una situazione normale lo avrei già mandato a fanculo pedalando ma fatta e arrapata come ero ripulii qual pezzo di carne come un cane con l’osso .
Uscii dal gabinetto senza neanche salutarlo e ritornai in pista a cercare l’amico, lui era più basso e più robusto e come con quel coglione del suo amico tra una palpata e una slinguazzata uscimmo fuori a fumare ma invece di rientrare e andare al gabinetto andammo in macchina, li stese due strisce di coca che mi amplificarono ancora di più la mia fattanza , lui fu molto più cavaliere del suo amico che addirittura mi aprì lo sportello e non penso solo a svuotarsi riuscendo anche a farmi venire nonostante abbia faticato non poco a farglielo andare in tiro,lo premiai con un pompino con ingoio degno ad un re e devo dire che i mi sarebbe anche piaciuto rivederlo era simpatico e divertente , lo salutai affettuosamente e ritornai dentro con la voglia di bere anche per togliermi il sapore di sperma e piscio dalla bocca mi sentivo una fiatella infernare.
Al bar conobbi una ragazza sulla trentina che mi invitò al tavolo con la sua compagnia e a giudicare dai vestiti e dalla quantità e qualità delle sostanze dovevano essere tutti figli di papà, tra una striscia e un cocktail mi ritrovai fattissima a livelli esagerati con la ragazza del bar che mi limonava e le dita di uno dei suoi amici dentro le mie mutandine , il bastardo ci sapeva fare e venni sulle sue mani che furono a sua volta ripulite dalla ragazza.
Io però dopo un po’ dovetti scappare in bagno e vomitai pure l’anima e dopo essermi messa una caramella in bocca andai a prendere una boccata d’aria fuori , il piazzale di questo posto aveva delle panchine e rimasi un po’ li ero troppo fuori e se fossi rientrata sarei sicuramente collassata .
Cominciai ad andare in fissa , il solo pensiero di ritornare a casa in quelle condizioni e soprattutto da Betty mi metteva i brividi , la serata stava per terminare e qualcuno stava già andando via , mi guardai intorno e puntai un ragazzo che era solo , lo avvicinai e gli chiesi se andava verso Bologna e se mi avrebbe dato un passaggio, lui acconsenti dicendo che se volevo mi poteva accompagnare fino alla stazione.
Anche lui era visibilmente fatto e infatti si stese una bella striscia in macchina, io gli chiesi se ne avesse anche per me e mi rispose facendomi capire con le dita che avrei dovuto pagarla, fanculo pensai , con una mano gli toccai la patta dei pantaloni e mi avvicinai con la bocca , lui in tutta risposta mi diede i dieci euro arrotolati che aveva in mano , tirai ancora e partimmo a bordo di quella macchina che doveva costare un patrimonio, mentre ci dirigevamo verso Bologna mi propose di fermarsi in un motel sulla strada e che se sarei stata brava oltre a coca in quantità mi avrebbe fatto un bel regalo, accettai al volo … anche se mi aveva preso per una prostituta … che umiliazione pensai ma poi nel mio sballo mi convinsi che sarebbe stato più umiliante andare a casa da Betty e cosi andammo in questo motel , per prima cosa mi feci una doccia rigenerante e dopo iniziammo a divertirci.
Era seduto e stava preparando due strisce giganti sul tavolo , con la punta del dito misi della coca sui miei capezzoli e mentre li ciucciava io tirai la mia striscia, lui prima di tirare mi prese per i capelli e mi fece mettere in ginocchio , nonostante tutta la coca in corpo aveva una bella erezione e un arnese di almeno venti centimetri, lo presi in bocca e iniziai a succhiarlo con lui seduto che accompagnava la mia testa che con le mani , raccolse la coca sul tavolo e mi infilò il dito in bocca.
Andammo a letto e senza complimenti me lo infilò dentro senza preservativo, tra me speravo almeno che non fosse tanto fatto da venirmi dentro ma in ogni caso poco dopo quello fu l’ultimo dei miei pensieri perché finalmente mi stavo facendo una scopata come si deve , mi montò in ogni posizione e arrivai due volte di fila , ma dopo un po’ la testa inizió a girare e iniziai a non capire più niente davvero , la mia percezione di dolore , piacere e della mia stessa esistenza era del tutto sparita ormai ero una bambola gonfiabile.
Raccolse un altro po’ di coca e la mise sul mio buchino , il bruciore fortissimo mi svegliò da quel torpore ci sputò sopra ed entrò nel mio culo l’irruenza di un animale , cacciai un urlò fortissimo mi veniva da piangere ma lo stronzo invece di fermarsi cominció a pompare e più gli dicevo di smetterla più lui pompava forte , sentivo il mio culo andare in mille pezzi come un uovo sotto il peso di un auto ,urlavo e piangevo per il dolore fu una tortura medioevale e alla fine il mio buco cedette del tutto perché sentii come uno strappo, il mio cuore che batteva a mille aumentò l’effetto delle droghe e dell’alcol che avevo in corpo e piano piano iniziavo a sentire piacere ad essere sfondata in quella maniera le urla diventarono mugolii e poi incitazioni, lui aveva una resistenza incredibile e le sue dimensioni di tutto rispetto sommate alla sua irruenza animalesca me lo facevano sentire fino in pancia , il suo pube sbatteva sul mio coccige come un martello ,non ricordo se venni ancora i miei ricordi sono troppo distorti e fumosi , sono dolo sicura che quando inizio ad ansimare e aumentare il suo ritmo ancora di più capii che stava arrivando,era una macchina da guerra e mi venne dentro con lui che continuò ancora a pompare ,sentii il suo liquido caldo dentro di me riempirmi e quando lo sfilò fuori mi spinse via come un giocattolo vecchio , caddi di lato distrutta con fiotto di sperma misto a sangue che usci dal mio buco ormai distrutto e dilatato all’inverosimile , rimasi li ferma senza muovermi non credo di essere mai andata così vicino ad un arresto cardiaco mi mancava l’aria e la mia cassa toracica al pari del mio orifizio sembrava sul punto di fare bum , lui si alzo senza dire nulla e andò a preparare altre due strisce e dopo aver tirato la sua si accese una sigaretta alla finestra, io aspettai di riprendermi un po’ poi gattonando andai a tirare anche la mia volevo farla finita ero presa dalla follia autodistruttiva più totale , mi sedetti ai suoi piedi come un cane bastonato con lui che continuava a non dire nulla neanche una parola , solo dopo un oretta mi chiese se volevo tirare ancora, annuii e lui si diede da fare a preparare altre due mega strisce , ci rimettemmo a letto ma questa volta non fu irruento anzi inizió a leccarmi e mi fece venire a colpi di lingua e di dita , ormai la coca e la scopata di prima avevano abbattuto del tutto il suo cazzone che rimase floscio e arrossato come un lapis ,riprese vita solo in tarda mattinata quando ci facemmo un ultima scopata prima di andare via.
Poco prima di uscire mi mise in mano 200€ e un due grammi di coca , ci rimettemmo in macchina e per tutto il viaggio non disse nulla a parte ciao quando mi lasciò vicino la stazione di Bologna.
Scesi dalla macchina con gambe incerte con un prurito misto a dolore che arrivava dal mio buco e mi diressi verso l’interno della stazione.




scritto il
2023-03-28
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