Paura e delirio 2
di
Adam82ne
genere
bisex
Per prima cosa cercai una destinazione, non volevo assolutamente andare a casa e guardando il tabellone optai per Milano , avevo un ora di tempo e dopo aver fatto il biglietto andai a prendere un caffè e a comprare un cambio di vestiti, quelli che avevo erano ormai sporchi , entrai in bagno a cambiarmi , avevo una faccia devastata ma con un po’ di trucco e i vestiti nuovi e puliti iniziai ad avere un aspetto decente.
Giunta a Milano iniziai a girare senza una meta, allora non conoscevo la città perché mi sarei trasferita li solo qualche anno dopo , comunque arrivai sui navigli nel pomeriggio e andai in un parco a fumare in santa pace ma con la coca che ormai aveva finito il suo effetto, il fumo , la mancanza di sonno e la mia situazione di merda scoppiai a piangere in preda ad una crisi isterica ,un ragazzo di passaggio si fermò e mi chiese se avessi bisogno d’aiuto , in quel momento il conforto anche se di uno sconosciuto mi sollevò il morale e dopo un oretta a parlare stavo decisamente meglio anzi non volevo che andasse via e quando fu li per li per farlo gli chiesi di restare, offrendogli anche una cena, lui ( che chiameremo Antonio) avrà pensato di aver a che fare con una squilibrata ne sono sicura ma dopo tanta insistenza da parte mia prese il telefono e fece una telefonata allontanandosi , quando ritornò e dopo avermi invitato lui a cena iniziammo a girare per la città, anche lui era meridionale aveva un leggero accento siciliano e tra una canna e l’altra passammo un bel pomeriggio , andammo a mangiare una pizza , ero affamata non mangiavo da più di ventiquattro ore.
Gli chiesi dove potevamo andare a divertirci
- che genere di divertimento?
-il più devastante e divertente possibile
Risposi io .
Lui annuì e mi disse di seguirlo , dai navigli camminammo e cambiammo mezzi per una trentina di minuti fino a ad arrivare in una via anonima fuori da un locale con le finestre oscurate , era una sorta di club e all’interno c’erano per lo più uomini, al banco del bar una donna con solo le mutandine sorrideva e serviva da bere ad uomini vestiti da donna e donne vestite da uomo , c’era gente nuda e gente vestita e in una stanza grande almeno il doppio la sala principale c’erano cabine con divanetti , lettini o stanze vuote con buchi alla parete.
Lo guardai allibita
-Ma dove mi hai portato.
-Se ti senti a disagio andiamo subito via.
La risposta fu inequivocabile, mi alzai e andai a prendere da bere per tutti e due ed invitai Antonio a seguirmi , ci chiudemmo in uno stanzino e stesi due belle strisce di coca e poco prima di ritornare nella sala principale gli infilai la lingua in bocca ringraziandolo.
-sono sicura che ci divertiremo tantissimo questa sera e mi raccomando cerca di non svuotarti tutto perché voglio concludere la serata con te.
Gli passai la mano tra le gambe e constatai con piacere che sotto era mostruosamente ben messo , prima di andare in esplorazione passai dal bar a prendere ancora qualcosa da bere e con il bicchiere in mano mi guardai intorno alla ricerca della mia prima preda anche se a giudicare dagli sguardi mi sa che la preda ero io , ma prima di cominciare a fare sul serio volevo che l’alcol facesse effetto e che le mie poche inibizioni andassero a quel paese , in una delle cabine con la porta aperta c’erano due ragazzi che ci davano dentro , uno era sdraiato con le gambe all’insù con l’altro che lo montava vigorosamente, era la prima volta che vedevo due uomini fare sesso e devo dire che fu uno bello spettacolo che mi gustai sorseggiando il mio cocktail, quando il ragazzo attivo arrivò si sfilò il preservativo e un uomo sulla cinquantina che era rimasto sulla soglia per tutto il tempo lo pulì con passione.
Altra cabina , la porta era chiusa ma sentivo i mugolii di una donna che a giudicare dai rumori doveva essere scopata da almeno altri due … interessante per qualche minuto l’idea di farmi scopare da più uomini mi passo per la mente ma poi decisi di non farlo , non mi sentivo ancora pronta a fare una cosa del genere …. Ma due donne però…lo avrei fatto più che volentieri.
Ritornai nella sala principale dove avevo visto alcune donne e li conobbi Rita , elegante signora sulla cinquantina magra come un’acciuga e Stefania una ragazzona giunonica sui venticinque anni con un seno che definire prosperoso sarebbe stato riduttivo , la prima aveva l’aspetto di una persona composta e seria in linea con gli anni che dimostrava , l’altra invece una fuori di testa senza controllo, dopo un paio di cocktail sembrava di conoscerle da una vita e quando gli dissi che ero arrivata lì con Antonio loro fecero uno strano sorrisetto mi chiesero se già ci avevo fatto qualcosa, la domanda mi incuriosì ma Stefania continuò dicendo che se avessi avuto intenzione scopare con lui di preparare molto gel e molta crema lenitiva perché era dotato di un attrezzo più simile ad un cavallo che ad un uomo.
-qui e una sorta di leggenda ,
Aggiunse Rita con piglio divertito come di chi la sa lunga.
Bene pensai sarà un modo davvero speciale per finire la serata sempre sperando che non arrivi troppo tardi.
Vista l’insistenza fastidiosa di alcuni uomini visibilmente ubriachi e molesti ci spostammo in una delle cabine nella sala più grande chiudendoci la porta alle nostre spalle, Rita si sedette sul lato più piccolo di un divanetto angolare , accavallò le gambe e mentre con le dita tamburellava sul bracciolo mi fissava con uno sguardo penetrante, i suoi occhi chiari risaltavano nella stanzetta illuminata da una luce soffusa mentre Stefania seduta sul lato più lungo del divano era intenta a preparare tre strisce , quando arrivò il mio turno constatai che non era come quella che avevo io ma di qualità decisamente superiore, praticamente non mi sentivo più metà del viso e Rita lo notò compiaciuta .
io non sono la classica ragazzina che si tira l’intonaco , io voglio solo il meglio e questo vale per tutto,sia per i pochi vizi che ho sia per le persone di cui mi circondo , sai ho una capacità…. Riesco a pesare una persona solo guardandola negli occhi ,nel mio mestiere è importante può fare la differenza tra il finire in bancarotta e prosperare e ti dirò…. Sotto quel visino emaciato e tormentato che ti ritrovi vedo una persona con ottime capacità e dall’animo buono , basta scacciare il demone che c’è dentro.
La guardai estasiata mi aveva analizzato con incredibile perspicacia , chi cazzo era questa.
Si tolse una scarpa e poggiò il piede curatissimo sul tavolino si voltò verso Stefania che si mise velocemente in ginocchio e inizió a leccargli il piede nudo fino a quando non la fece smettere con un semplice un cenno , la ragazza tornò al suo posto come un cane che aveva appena ricevuto un biscotto.
A questo punto Rita inizió a fissare me, il suo sguardo mi penetrava le pupille arrivando fino all’anima , io sostenni lo sguardo fissandola con aria di sfida facendogli capire che io non sono Stefania e che la sua apparente superiorità con me non attaccava , sempre tenendo lo sguardo addosso a Rita mi sfilai la scarpa e poggiai il mio piede sul tavolino .
-te lo dicevo io che hai le capacità giuste , bisognava solo tirarle fuori.
Fece segno a Stefania che si mise in ginocchio a leccarmi il piede , io non tolsi gli occhi da Rita che nel frattempo si era alzata e si era avvicinata a me e dopo aver scoperto un seno minuscolo ma abbastanza sodo mi prese dalla testa facendomici affondare la bocca .
-Ora però vedi di darti da fare
ragazza.
Lo feci presa dall’eccitazione e no come segno di sottomissione, infatti continuai a guardarla dritta negli occhi , ciucciai e mordicchiai quei capezzoli duri e appuntiti come spilli stringendo quel tanto che basta da fargli capire che io sono predatrice e no preda.
-brava ragazza hai capito tutto , credo che andremo d’accordo io e te.
Fece segno a Stefania di uscire dalla stanza e rimanemmo soli io e lei , chiuse la porta a chiave e mi fece accomodare , il suo sguardo da dura si era sciolto come neve al sole , dalla borsa tirò fuori tutto l’occorrente per stendere e mi chiese gentilmente di darmi da fare e mentre preparavo il tutto iniziò a leccarmi la guancia , dopo aver tirato si mise a quattro zampe leccando avidamente il mio piede scoperto .
Seduta su quel divano mi gustavo quella piacevolissima leccata con la testa all’indietro e il braccio sul bracciolo , Rita mi tolse l’altra scarpa e continuò anche con l’altro piede era delicatissima e sensuale la sua lingua leccava la pianta e risaliva fino alle dita ciucciandole , con l’alcol e tutto il resto che esaltavano quella sensazione sublime , vedere una signora dall’esperto riservato e austero fare una cosa del genere mi eccitava da morire non vedevo l’ora di sentire quella lingua tra le mie cosce, con le dita sollevai la gonnellina lasciandogli intravedere le mie mutandine nere e poggiai i piedi sulle sue spalle , molto lentamente la tirai a me e quando fu a pochi centimetri lei tirò fuori la lingua , la guardai negli occhi come a fargli intendere … dai su cosa stai aspettando vecchia babbiona , la sua lingua si poggiò sulle mutandine e a quel punto l’allontanai , questo giochetto lo ripetei un paio di volte volevo vederla sbavare come un cane, spostai la mutandina lasciandogli vedere la mia patatina , doveva sentire il mio odore e desiderarlo prima di assaggiarla ,solo dopo aver giocato un po la tirai a me con irruenza facendola letteralmente sprofondare nella mia umida intimità.
-
Le sue mani iniziarono ad accarezzami e ed esplorarmi delicatamente assieme alla lingua fino a farmi arrivare , ci sapeva fare davvero e fu una delle leccate più belle che io abbia ricevuto .
Lei si alzò e tra le tette mi mise un biglietto da visita.
-Io sono di Parma e mi farebbe piacere rivederti, tesoro , ovviamente in un ambiente più riservato….
Uscimmo da quel piccolo ambiente e andammo al bar , li trovammo Stefania che nel frattempo non era rimasta con le mani in mano e stava tubando con due uomini , si avvicinò a Rita e dopo che lei annuì si allontano portandosi con se i due uomini.
-È una brava ragazza ma le manca il carattere, al contrario di te tesoro … a dopo cara , ti verrò a cercare a momento debito.
Mi diede un bacio sulla bocca e andò a sedersi ad un tavolo vicino al bar cercando sempre di mantenere un contatto visivo con me anche quando andai a cercare Antonio per tutto il locale lei era sempre li a debita distanza ma senza mai perdermi di vista , io mi arrovellai il cervello cercando di capire a che gioco stesse giocando ma dopo un po’ non ci feci più caso ero ubriaca e intenta a gustarmi due donne che facevano sesso orale ad un gruppetto di uomini ma quando andai in bagno a darmi una rinfrescata e mentre ero intenta a fare la pipì ecco apparire dal nulla Rita .
-Te lo dicevo che sarei venuta da te a momento debito .
Si inginocchiò e mentre finivo di svuotare la vescica lei infilò la lingua leccando tutto e dopo aver asciugato tutto mi bacio come un’ infoiata .
-ricordati di contattarmi ti aspetto da me.
Quando ritornai nelle due sale Stefania e Rita erano sparite e visto che ormai erano quasi le quattro del mattino andai a recuperare Antonio, mi aspettava al bar e aveva già pagato anche il mio conto, l’aria fredda nei polmoni mi fece riprendere e in meno di quindici minuti eravamo a casa sua, un piccolo monolocale ben arredato anche se si vedeva chiaramente la mancanza di una mano femminile, era il classico single incallito .
Intanto che lui preparava da bere io stesi due strisce , era il momento di chiudere la serata in bellezza e sorseggiando un ottimo cocktail gli raccontai quello che mi era successo in quel locale e di quanto mi ero divertita , tirai e gli passai la banconota ma lui ne tirò meno della metà.
è meglio non esagerare altrimenti ci roviniamo il divertimento, intanto se vuoi darti una rinfrescata fai come se fossi a casa tua.
Dopo una bella doccia ci ritrovammo di nuovo in soggiorno ma nudi , non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo affare già da moscio era assurdo , bevemmo ancora la mia testa era leggera leggera e la situazione si scaldò in poco tempo, quando lo presi in mano sembrò prendere vita e in bocca diventò enorme nel giro di qualche ciucciata, mai visto nulla del genere ecco perché quelle due ridacchiavano , non diventò mai durissimo ma lo era abbastanza per fare il suo porco lavoro ,dopo un po’ si diede da fare anche lui con lingua e mani e con l’aiuto di una generosa dose di gel mi allargò bene anche il mio buchetto ancora dolorante dalla sera prima, quando finì ero abbastanza larga da accogliere la sua mazza senza sentire le pene dell’inferno
Mi penetrò delicatamente ma non riuscì mai a infilarlo tutto … almeno nella mia vagina mi procurava un dolore davvero forte , una volta capito i miei limiti anatomici prese un ritmo regolare e sempre più vigoroso facendomi godere tantissimo soprattutto a pecorina , nonostante le dimensioni sapeva usarlo benissimo e sono fermamente convinta che sarebbe stato un ottimo attore porno, quell’amplesso fu degno di una pellicola a luci rosse con orgasmi ripetuti e intensi , anche quando penetrò il mio buchetto arrossato provai pochissimo dolore dovuto per lo più a quello che era successo con quell’idiota la sera precedente che mi aveva devastato , che dire voto 110 e lode su tutto un vero artista del sesso un vero cavaliere romantico e gentile.
Il mattino , dopo una colazione a letto mi accompagno al treno salutandomi con un casto bacio sulla guancia e un caloroso abbraccio.
Giunta a Milano iniziai a girare senza una meta, allora non conoscevo la città perché mi sarei trasferita li solo qualche anno dopo , comunque arrivai sui navigli nel pomeriggio e andai in un parco a fumare in santa pace ma con la coca che ormai aveva finito il suo effetto, il fumo , la mancanza di sonno e la mia situazione di merda scoppiai a piangere in preda ad una crisi isterica ,un ragazzo di passaggio si fermò e mi chiese se avessi bisogno d’aiuto , in quel momento il conforto anche se di uno sconosciuto mi sollevò il morale e dopo un oretta a parlare stavo decisamente meglio anzi non volevo che andasse via e quando fu li per li per farlo gli chiesi di restare, offrendogli anche una cena, lui ( che chiameremo Antonio) avrà pensato di aver a che fare con una squilibrata ne sono sicura ma dopo tanta insistenza da parte mia prese il telefono e fece una telefonata allontanandosi , quando ritornò e dopo avermi invitato lui a cena iniziammo a girare per la città, anche lui era meridionale aveva un leggero accento siciliano e tra una canna e l’altra passammo un bel pomeriggio , andammo a mangiare una pizza , ero affamata non mangiavo da più di ventiquattro ore.
Gli chiesi dove potevamo andare a divertirci
- che genere di divertimento?
-il più devastante e divertente possibile
Risposi io .
Lui annuì e mi disse di seguirlo , dai navigli camminammo e cambiammo mezzi per una trentina di minuti fino a ad arrivare in una via anonima fuori da un locale con le finestre oscurate , era una sorta di club e all’interno c’erano per lo più uomini, al banco del bar una donna con solo le mutandine sorrideva e serviva da bere ad uomini vestiti da donna e donne vestite da uomo , c’era gente nuda e gente vestita e in una stanza grande almeno il doppio la sala principale c’erano cabine con divanetti , lettini o stanze vuote con buchi alla parete.
Lo guardai allibita
-Ma dove mi hai portato.
-Se ti senti a disagio andiamo subito via.
La risposta fu inequivocabile, mi alzai e andai a prendere da bere per tutti e due ed invitai Antonio a seguirmi , ci chiudemmo in uno stanzino e stesi due belle strisce di coca e poco prima di ritornare nella sala principale gli infilai la lingua in bocca ringraziandolo.
-sono sicura che ci divertiremo tantissimo questa sera e mi raccomando cerca di non svuotarti tutto perché voglio concludere la serata con te.
Gli passai la mano tra le gambe e constatai con piacere che sotto era mostruosamente ben messo , prima di andare in esplorazione passai dal bar a prendere ancora qualcosa da bere e con il bicchiere in mano mi guardai intorno alla ricerca della mia prima preda anche se a giudicare dagli sguardi mi sa che la preda ero io , ma prima di cominciare a fare sul serio volevo che l’alcol facesse effetto e che le mie poche inibizioni andassero a quel paese , in una delle cabine con la porta aperta c’erano due ragazzi che ci davano dentro , uno era sdraiato con le gambe all’insù con l’altro che lo montava vigorosamente, era la prima volta che vedevo due uomini fare sesso e devo dire che fu uno bello spettacolo che mi gustai sorseggiando il mio cocktail, quando il ragazzo attivo arrivò si sfilò il preservativo e un uomo sulla cinquantina che era rimasto sulla soglia per tutto il tempo lo pulì con passione.
Altra cabina , la porta era chiusa ma sentivo i mugolii di una donna che a giudicare dai rumori doveva essere scopata da almeno altri due … interessante per qualche minuto l’idea di farmi scopare da più uomini mi passo per la mente ma poi decisi di non farlo , non mi sentivo ancora pronta a fare una cosa del genere …. Ma due donne però…lo avrei fatto più che volentieri.
Ritornai nella sala principale dove avevo visto alcune donne e li conobbi Rita , elegante signora sulla cinquantina magra come un’acciuga e Stefania una ragazzona giunonica sui venticinque anni con un seno che definire prosperoso sarebbe stato riduttivo , la prima aveva l’aspetto di una persona composta e seria in linea con gli anni che dimostrava , l’altra invece una fuori di testa senza controllo, dopo un paio di cocktail sembrava di conoscerle da una vita e quando gli dissi che ero arrivata lì con Antonio loro fecero uno strano sorrisetto mi chiesero se già ci avevo fatto qualcosa, la domanda mi incuriosì ma Stefania continuò dicendo che se avessi avuto intenzione scopare con lui di preparare molto gel e molta crema lenitiva perché era dotato di un attrezzo più simile ad un cavallo che ad un uomo.
-qui e una sorta di leggenda ,
Aggiunse Rita con piglio divertito come di chi la sa lunga.
Bene pensai sarà un modo davvero speciale per finire la serata sempre sperando che non arrivi troppo tardi.
Vista l’insistenza fastidiosa di alcuni uomini visibilmente ubriachi e molesti ci spostammo in una delle cabine nella sala più grande chiudendoci la porta alle nostre spalle, Rita si sedette sul lato più piccolo di un divanetto angolare , accavallò le gambe e mentre con le dita tamburellava sul bracciolo mi fissava con uno sguardo penetrante, i suoi occhi chiari risaltavano nella stanzetta illuminata da una luce soffusa mentre Stefania seduta sul lato più lungo del divano era intenta a preparare tre strisce , quando arrivò il mio turno constatai che non era come quella che avevo io ma di qualità decisamente superiore, praticamente non mi sentivo più metà del viso e Rita lo notò compiaciuta .
io non sono la classica ragazzina che si tira l’intonaco , io voglio solo il meglio e questo vale per tutto,sia per i pochi vizi che ho sia per le persone di cui mi circondo , sai ho una capacità…. Riesco a pesare una persona solo guardandola negli occhi ,nel mio mestiere è importante può fare la differenza tra il finire in bancarotta e prosperare e ti dirò…. Sotto quel visino emaciato e tormentato che ti ritrovi vedo una persona con ottime capacità e dall’animo buono , basta scacciare il demone che c’è dentro.
La guardai estasiata mi aveva analizzato con incredibile perspicacia , chi cazzo era questa.
Si tolse una scarpa e poggiò il piede curatissimo sul tavolino si voltò verso Stefania che si mise velocemente in ginocchio e inizió a leccargli il piede nudo fino a quando non la fece smettere con un semplice un cenno , la ragazza tornò al suo posto come un cane che aveva appena ricevuto un biscotto.
A questo punto Rita inizió a fissare me, il suo sguardo mi penetrava le pupille arrivando fino all’anima , io sostenni lo sguardo fissandola con aria di sfida facendogli capire che io non sono Stefania e che la sua apparente superiorità con me non attaccava , sempre tenendo lo sguardo addosso a Rita mi sfilai la scarpa e poggiai il mio piede sul tavolino .
-te lo dicevo io che hai le capacità giuste , bisognava solo tirarle fuori.
Fece segno a Stefania che si mise in ginocchio a leccarmi il piede , io non tolsi gli occhi da Rita che nel frattempo si era alzata e si era avvicinata a me e dopo aver scoperto un seno minuscolo ma abbastanza sodo mi prese dalla testa facendomici affondare la bocca .
-Ora però vedi di darti da fare
ragazza.
Lo feci presa dall’eccitazione e no come segno di sottomissione, infatti continuai a guardarla dritta negli occhi , ciucciai e mordicchiai quei capezzoli duri e appuntiti come spilli stringendo quel tanto che basta da fargli capire che io sono predatrice e no preda.
-brava ragazza hai capito tutto , credo che andremo d’accordo io e te.
Fece segno a Stefania di uscire dalla stanza e rimanemmo soli io e lei , chiuse la porta a chiave e mi fece accomodare , il suo sguardo da dura si era sciolto come neve al sole , dalla borsa tirò fuori tutto l’occorrente per stendere e mi chiese gentilmente di darmi da fare e mentre preparavo il tutto iniziò a leccarmi la guancia , dopo aver tirato si mise a quattro zampe leccando avidamente il mio piede scoperto .
Seduta su quel divano mi gustavo quella piacevolissima leccata con la testa all’indietro e il braccio sul bracciolo , Rita mi tolse l’altra scarpa e continuò anche con l’altro piede era delicatissima e sensuale la sua lingua leccava la pianta e risaliva fino alle dita ciucciandole , con l’alcol e tutto il resto che esaltavano quella sensazione sublime , vedere una signora dall’esperto riservato e austero fare una cosa del genere mi eccitava da morire non vedevo l’ora di sentire quella lingua tra le mie cosce, con le dita sollevai la gonnellina lasciandogli intravedere le mie mutandine nere e poggiai i piedi sulle sue spalle , molto lentamente la tirai a me e quando fu a pochi centimetri lei tirò fuori la lingua , la guardai negli occhi come a fargli intendere … dai su cosa stai aspettando vecchia babbiona , la sua lingua si poggiò sulle mutandine e a quel punto l’allontanai , questo giochetto lo ripetei un paio di volte volevo vederla sbavare come un cane, spostai la mutandina lasciandogli vedere la mia patatina , doveva sentire il mio odore e desiderarlo prima di assaggiarla ,solo dopo aver giocato un po la tirai a me con irruenza facendola letteralmente sprofondare nella mia umida intimità.
-
Le sue mani iniziarono ad accarezzami e ed esplorarmi delicatamente assieme alla lingua fino a farmi arrivare , ci sapeva fare davvero e fu una delle leccate più belle che io abbia ricevuto .
Lei si alzò e tra le tette mi mise un biglietto da visita.
-Io sono di Parma e mi farebbe piacere rivederti, tesoro , ovviamente in un ambiente più riservato….
Uscimmo da quel piccolo ambiente e andammo al bar , li trovammo Stefania che nel frattempo non era rimasta con le mani in mano e stava tubando con due uomini , si avvicinò a Rita e dopo che lei annuì si allontano portandosi con se i due uomini.
-È una brava ragazza ma le manca il carattere, al contrario di te tesoro … a dopo cara , ti verrò a cercare a momento debito.
Mi diede un bacio sulla bocca e andò a sedersi ad un tavolo vicino al bar cercando sempre di mantenere un contatto visivo con me anche quando andai a cercare Antonio per tutto il locale lei era sempre li a debita distanza ma senza mai perdermi di vista , io mi arrovellai il cervello cercando di capire a che gioco stesse giocando ma dopo un po’ non ci feci più caso ero ubriaca e intenta a gustarmi due donne che facevano sesso orale ad un gruppetto di uomini ma quando andai in bagno a darmi una rinfrescata e mentre ero intenta a fare la pipì ecco apparire dal nulla Rita .
-Te lo dicevo che sarei venuta da te a momento debito .
Si inginocchiò e mentre finivo di svuotare la vescica lei infilò la lingua leccando tutto e dopo aver asciugato tutto mi bacio come un’ infoiata .
-ricordati di contattarmi ti aspetto da me.
Quando ritornai nelle due sale Stefania e Rita erano sparite e visto che ormai erano quasi le quattro del mattino andai a recuperare Antonio, mi aspettava al bar e aveva già pagato anche il mio conto, l’aria fredda nei polmoni mi fece riprendere e in meno di quindici minuti eravamo a casa sua, un piccolo monolocale ben arredato anche se si vedeva chiaramente la mancanza di una mano femminile, era il classico single incallito .
Intanto che lui preparava da bere io stesi due strisce , era il momento di chiudere la serata in bellezza e sorseggiando un ottimo cocktail gli raccontai quello che mi era successo in quel locale e di quanto mi ero divertita , tirai e gli passai la banconota ma lui ne tirò meno della metà.
è meglio non esagerare altrimenti ci roviniamo il divertimento, intanto se vuoi darti una rinfrescata fai come se fossi a casa tua.
Dopo una bella doccia ci ritrovammo di nuovo in soggiorno ma nudi , non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo affare già da moscio era assurdo , bevemmo ancora la mia testa era leggera leggera e la situazione si scaldò in poco tempo, quando lo presi in mano sembrò prendere vita e in bocca diventò enorme nel giro di qualche ciucciata, mai visto nulla del genere ecco perché quelle due ridacchiavano , non diventò mai durissimo ma lo era abbastanza per fare il suo porco lavoro ,dopo un po’ si diede da fare anche lui con lingua e mani e con l’aiuto di una generosa dose di gel mi allargò bene anche il mio buchetto ancora dolorante dalla sera prima, quando finì ero abbastanza larga da accogliere la sua mazza senza sentire le pene dell’inferno
Mi penetrò delicatamente ma non riuscì mai a infilarlo tutto … almeno nella mia vagina mi procurava un dolore davvero forte , una volta capito i miei limiti anatomici prese un ritmo regolare e sempre più vigoroso facendomi godere tantissimo soprattutto a pecorina , nonostante le dimensioni sapeva usarlo benissimo e sono fermamente convinta che sarebbe stato un ottimo attore porno, quell’amplesso fu degno di una pellicola a luci rosse con orgasmi ripetuti e intensi , anche quando penetrò il mio buchetto arrossato provai pochissimo dolore dovuto per lo più a quello che era successo con quell’idiota la sera precedente che mi aveva devastato , che dire voto 110 e lode su tutto un vero artista del sesso un vero cavaliere romantico e gentile.
Il mattino , dopo una colazione a letto mi accompagno al treno salutandomi con un casto bacio sulla guancia e un caloroso abbraccio.
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