Schiava di lei Parte 7
di
Lanottesabry
genere
trans
Instagram. Lanottesabry
Giovedì pomeriggio mi arrivò un messaggio tramite l'annuncio sul sito.
Era un signore di una sessantina d'anni, che mi voleva per un incontro, e voleva che andassi a casa sua.
Mi spiegò che con lui c'era anche il figlio, che aveva 35 anni, ed era una persona molto chiusa, che non usciva mai.
Il padre ogni tanto gli trovava una puttana da scopare, e visto che vivevano da soli la ospitavano a casa loro.
Questa volta il figlio, Federico, mi aveva visto sul sito, e aveva espresso il desiderio di incontrarmi al padre, che acconsentì.
Io ero un po' titubante, sia perché non andavo mai a casa di qualcuno, e sia perché questa storia di padre e figlio un po' mi allarmava.
Ma il padre insistette, mi disse di stare tranquilla, e che mi avrebbe dato 500 euro per passare una serata con loro. Mi avrebbero invitato a cena a casa , e poi si vedeva cosa succedeva.
Da mignotta quale ero, i soldi mi fecero gola, e accettai.
L'appuntamento era per sabato sera.
Minoreparai di tutto punto.
Dopo una doccia con relativa ceretta, che Giovanna mi fece molto accuratamente, mi preparai.
Mise delle belle calze di nylon nere, con reggicalze, un bel perizoma nero con un piccolo contenitore davanti di raso, dove nascondere la pisellina. Un reggiseno push up che mi sollevava un po' le tettine.
Poi un vestitino stretto, con qualche trasparenza…borsetta, collane e bracciali, e Giovanna mi truccò di tutto punto.
Misi i miei tacchi di 12 cm, e mi guardai allo specchio. Ero una gran troia, bellissima.
Giò mi fece qualche foto per aggiornare l'annuncio , e poi prese la macchina per accompagnarmi.
L'indirizzo ci portò ad una casa vicino Milano marittima, un po' isolata.
Era un bel villino con giardino.
Suonai e dopo essermi presentata mi fecero entrare.
Salutai Giovanna, dicendogli che l'avrei chiamata per farmi venire a riprendere.
Mi accolse Tommaso, il padre di Federico, e subito si complimentò con me:
Sei bellissima…ancora più bella che sul sito
Grazie…risposi
Ci accomodammo in salotto, prendemmo qualcosa da bere, e parlammo un po'.
Mi raccontò di Federico, e mi disse che non aveva particolari problemi, solo che dalla morte della madre, avvenuta qualche anno prima, si era chiuso in se stesso, e usciva solo per andare a mignotte.
Solo che il padre si preoccupò di questo, e aveva paura che al figlio poteva succedere qualcosa.
Lui era benestante, non avevano problemi di soldi, anzi…
Allora ogni tanto chiamava una puttana a casa per il figlio, che lui sceglieva su internet, e questa volta toccò a me.
Era la prima volta che sceglieva una trav, e questo mi lusingava.
Poi scese Federico.
Mi si presentò un uomo alto almeno 2 metri, grosso, aveva due braccia enormi.
Rimasi un attimo sconcertata…
Poi il padre ci presentò e per fortuna prese lui l'iniziativa. Cenammo tranquillamente, parlai solo con Tommaso, visto che Federico non spiccicò una parola.
Finito di cenare ci accomodammo in salotto.
Mi misi sul divano accavallando bene le gambe come una troia, il padre vicino e il figlio di fronte, su una poltrona.
Su…togliti questo vestitino…fatti vedere…
E Tommaso mi aiutò a sfilare il vestito, tolsi le spalline, e lo feci cadere a terra.
Mi piegai, facendo un modo che Federico mi vedesse bene il culo, e rimasi solo con l'intimo.
Che bella che sei…. continuò…guarda Federico….ti piace?
Lui senza dire una parola, si tirò fuori l'uccello e cominciava a menarselo.
Aspetta….gli disse il padre, adesso ti aiuta lei.
Certo… risposi, e mi andai a sedere sul bracciolo della poltrona allungando la mano e prendendogli il cazzo.
Lo segai un po', e quel cazzo cominciò a crescere. Stava diventando enorme.
Complimenti Federico, hai proprio un bel pisello….gli dissi.
Lui non disse mai una parola, ma cominciò ad accarezzarmi le gambe…
Poi, il padre, che si era alzato si mise dietro di me. Ad un certo punto mi girò la testa e mi infilò il cazzo in bocca.
Rimasi un po' frastornata…non me lo aspettavo. Ma cominciai a succhiarglielo.
Ma che brava puttanella….hai visto Fede che troia?
Anche Tommaso aveva un cazzo bello grosso, lo sentii che si induriva mentre lo tenevo in bocca.
Poi Federico mi fece scivolare sopra di lui, sentivo il suo cazzo tra le chiappe.
Poi il padre si fermò, mi prese per mano e ci disse di andare in camera.
Quando entrai mi trovai un po' a disagio.
Era una camera attrezzata di tutto
Un grande letto al centro, candele accese, poi accessori di tutti i tipi.
Manette, corde, frustini…poi sul letto c'erano 2 aste con delle manette e cavigliere.
Tommaso mi spingeva sul letto, e mi disse di infilare i polsi nelle manette.
Io mi rifiutai, e gli dissi che non avevamo parlato di questo.
All'improvviso mi sentii prendere dietro al collo da Federico…che parlò…
Zitto frocio….mettiti sul letto
Mi bloccò le braccia e mi gettò sul letto.
Cominciai a divincolarmi, ma lui mi si mise sopra e non mi fece muovere.
Il padre mi infilò le manette e cominciai a capire come funzionava tutta quella specie di traliccio. In pratica con i polsi e le caviglie attaccate a quelle aste che si congiungevano tra di loro, ero messa a pecorina senza possibilità di muovermi.
Comincia a strillare…li minacciai che sarei andata dalla polizia.
Lui mi tappò la bocca con le mani….
Adesso devi stare zitta troia…qui non può sentirti nessuno.
Ero terrorizzata….e cominciarono ad abusare di me.
Si erano spogliati, Tommaso mi si mise in ginocchio davanti e me lo infilò in bocca, Federico armeggiava dietro di me.
Ad un certo punto sentii uno schiaffone tremendo sul culo…non potevo nemmeno gridare che avevo quel cazzo nella bocca che a malapena mi faceva respirare.
Poi ancora un altro…e ancora…
Volevo urlare ma non ce la facevo….
Mi scendevano le lacrime…che si mischiavano alla saliva che mi colava dalla bocca…
Poi Federico mi si mise dietro….mi afferrò per i fianchi…e cercò di incularmi…
Piano…gli disse il padre….sennò la rompi, non vedi che è una verginella….e si mise a ridere.
Sentii entrare la cappella….e poi fece scivolare dentro tutto il cazzo….che era diventato quello di un cavallo.
Il padre mi mise una pallina in bocca che si reggeva con degli elastici attaccati dietro la testa, e anche questa mi impediva di urlare.
Mi stavo inculando come un animale…mi sentivo sbattere con forza…e mi faceva male…
Tommaso mi prese l'uccello tra le mani….che era piccolissimo…e cominciò a tirarmelo con forza.
Rideva mentre lo faceva, mi derideva…
Che pisellino che hai….e in quel momento era vero…..sei proprio un frocetto impotente.
Poi Tommaso mi si rimise davanti, e mi infilò di nuovo il cazzo in bocca.
Sentivo il suo sapore di vecchio…di sudore… mi prese la testa tra le mani e me lo infilava di forza fino in gola.
Poi si alternava baciandomi
Mi infilava la lingua in bocca…mi sembrava di stare baciando un cammello per quanto puzzava. Poi di nuovo in bocca e venne….
Un schizzo di sborra mi arrivò fino in gola…poi altri…
Infine lo tolse e mi tappò la bocca….e mi disse…ingoia tutto puttana
Federico si fermò, mi tolse il cazzo dal culo, e cominciò a segarmi
Lo faceva con forza…mi tirava l'uccello violentemente….mi faceva male
Cercavo di urlare ma Tommaso mi tappava la bocca
E poi venni anch'io, senza erezione….gocciolando come un rubinetto rotto
Che troia che sei…continuò Tommaso…dai Fede…mettiglielo in bocca a sta troia
Lui no se lo fece ripetere, mi si mise davanti e cercò di infilarmelo dentro.
Tenevo la bocca chiusa…e sentivo che lui cercava di entrare.
Poi Tommaso mi prese per il collo….e mi ordinò….apri puttana…muoviti
Non volevo…e a quel punto Federico mi assestò uno schiaffone in faccia
A quel punto, completamente rintronata, aprii la bocca….e lui me lo infilò tutto dentro
Mi arrivava in gola, avevo conati di vomito…e sbridolavi saliva come una fontana.
E più mi venne in bocca anche lui
Mi prese con forza la testa e me la tenne bloccata con il cazzo dentro.
Adesso era veramente un fiume di sperma quello che mi arrivò in gola
Furono 6-7 schizzi potenti, abbondanti…
Dovetti mandare tutto giù in 2-3 volte…
Poi me lo tolse e mi strinse forte il viso premendolo contro la sua pancia
Ti è piaciuto Fede…. domandò il padre….e lui annuì solo con la testa.
Mi liberarono e rimasi lunga sul letto per qualche istante.
Poi Tommaso mi venne sopra da dietro…
No basta…dissi io
Devi stare zitta…continuò lui
Federico mi si sedette davanti, e mi teneva la testa sul suo pisello, e il padre dietro me lo mise nel culo. Mi diede ancora qualche colpo e venne di nuovo….
Poi mi accorsi che sul comodino c'era una confezione di Viagra
Ma guarda sto stronzo….pensai tra me e me….le pillole prende
Finalmente tutto finì….
Mi rimisi un po' a posto pensando a cosa fare. Se andare dalla polizia o a fargliela pagare in qualche altro modo.
Mi avevano tenuta due ore su quell'impalcatura, mi facevano male le ginocchia….e il culo era tutto dolorante, senza pensare a tutti gli schiaffi che avevo preso.
Andai in salotto per rimettermi il vestito, Federico era sparito, Tommaso apri il portafoglio, e mise 1000 euro sul tavolo, e mi disse….
Decidi tu cosa fare….o prendi i soldi o vai dalla polizia e mi denunci, però considera che sarà la tua parola, cioè quella di un travestito, contro la mia, che sono una persona rispettabile.
Presi i soldi….chiamai Giovanna, e me ne tornai a casa.
Più tardi mi masturbai….ripensando a quello che era successo….e la cosa cominciò ad eccitarmi.
Giovedì pomeriggio mi arrivò un messaggio tramite l'annuncio sul sito.
Era un signore di una sessantina d'anni, che mi voleva per un incontro, e voleva che andassi a casa sua.
Mi spiegò che con lui c'era anche il figlio, che aveva 35 anni, ed era una persona molto chiusa, che non usciva mai.
Il padre ogni tanto gli trovava una puttana da scopare, e visto che vivevano da soli la ospitavano a casa loro.
Questa volta il figlio, Federico, mi aveva visto sul sito, e aveva espresso il desiderio di incontrarmi al padre, che acconsentì.
Io ero un po' titubante, sia perché non andavo mai a casa di qualcuno, e sia perché questa storia di padre e figlio un po' mi allarmava.
Ma il padre insistette, mi disse di stare tranquilla, e che mi avrebbe dato 500 euro per passare una serata con loro. Mi avrebbero invitato a cena a casa , e poi si vedeva cosa succedeva.
Da mignotta quale ero, i soldi mi fecero gola, e accettai.
L'appuntamento era per sabato sera.
Minoreparai di tutto punto.
Dopo una doccia con relativa ceretta, che Giovanna mi fece molto accuratamente, mi preparai.
Mise delle belle calze di nylon nere, con reggicalze, un bel perizoma nero con un piccolo contenitore davanti di raso, dove nascondere la pisellina. Un reggiseno push up che mi sollevava un po' le tettine.
Poi un vestitino stretto, con qualche trasparenza…borsetta, collane e bracciali, e Giovanna mi truccò di tutto punto.
Misi i miei tacchi di 12 cm, e mi guardai allo specchio. Ero una gran troia, bellissima.
Giò mi fece qualche foto per aggiornare l'annuncio , e poi prese la macchina per accompagnarmi.
L'indirizzo ci portò ad una casa vicino Milano marittima, un po' isolata.
Era un bel villino con giardino.
Suonai e dopo essermi presentata mi fecero entrare.
Salutai Giovanna, dicendogli che l'avrei chiamata per farmi venire a riprendere.
Mi accolse Tommaso, il padre di Federico, e subito si complimentò con me:
Sei bellissima…ancora più bella che sul sito
Grazie…risposi
Ci accomodammo in salotto, prendemmo qualcosa da bere, e parlammo un po'.
Mi raccontò di Federico, e mi disse che non aveva particolari problemi, solo che dalla morte della madre, avvenuta qualche anno prima, si era chiuso in se stesso, e usciva solo per andare a mignotte.
Solo che il padre si preoccupò di questo, e aveva paura che al figlio poteva succedere qualcosa.
Lui era benestante, non avevano problemi di soldi, anzi…
Allora ogni tanto chiamava una puttana a casa per il figlio, che lui sceglieva su internet, e questa volta toccò a me.
Era la prima volta che sceglieva una trav, e questo mi lusingava.
Poi scese Federico.
Mi si presentò un uomo alto almeno 2 metri, grosso, aveva due braccia enormi.
Rimasi un attimo sconcertata…
Poi il padre ci presentò e per fortuna prese lui l'iniziativa. Cenammo tranquillamente, parlai solo con Tommaso, visto che Federico non spiccicò una parola.
Finito di cenare ci accomodammo in salotto.
Mi misi sul divano accavallando bene le gambe come una troia, il padre vicino e il figlio di fronte, su una poltrona.
Su…togliti questo vestitino…fatti vedere…
E Tommaso mi aiutò a sfilare il vestito, tolsi le spalline, e lo feci cadere a terra.
Mi piegai, facendo un modo che Federico mi vedesse bene il culo, e rimasi solo con l'intimo.
Che bella che sei…. continuò…guarda Federico….ti piace?
Lui senza dire una parola, si tirò fuori l'uccello e cominciava a menarselo.
Aspetta….gli disse il padre, adesso ti aiuta lei.
Certo… risposi, e mi andai a sedere sul bracciolo della poltrona allungando la mano e prendendogli il cazzo.
Lo segai un po', e quel cazzo cominciò a crescere. Stava diventando enorme.
Complimenti Federico, hai proprio un bel pisello….gli dissi.
Lui non disse mai una parola, ma cominciò ad accarezzarmi le gambe…
Poi, il padre, che si era alzato si mise dietro di me. Ad un certo punto mi girò la testa e mi infilò il cazzo in bocca.
Rimasi un po' frastornata…non me lo aspettavo. Ma cominciai a succhiarglielo.
Ma che brava puttanella….hai visto Fede che troia?
Anche Tommaso aveva un cazzo bello grosso, lo sentii che si induriva mentre lo tenevo in bocca.
Poi Federico mi fece scivolare sopra di lui, sentivo il suo cazzo tra le chiappe.
Poi il padre si fermò, mi prese per mano e ci disse di andare in camera.
Quando entrai mi trovai un po' a disagio.
Era una camera attrezzata di tutto
Un grande letto al centro, candele accese, poi accessori di tutti i tipi.
Manette, corde, frustini…poi sul letto c'erano 2 aste con delle manette e cavigliere.
Tommaso mi spingeva sul letto, e mi disse di infilare i polsi nelle manette.
Io mi rifiutai, e gli dissi che non avevamo parlato di questo.
All'improvviso mi sentii prendere dietro al collo da Federico…che parlò…
Zitto frocio….mettiti sul letto
Mi bloccò le braccia e mi gettò sul letto.
Cominciai a divincolarmi, ma lui mi si mise sopra e non mi fece muovere.
Il padre mi infilò le manette e cominciai a capire come funzionava tutta quella specie di traliccio. In pratica con i polsi e le caviglie attaccate a quelle aste che si congiungevano tra di loro, ero messa a pecorina senza possibilità di muovermi.
Comincia a strillare…li minacciai che sarei andata dalla polizia.
Lui mi tappò la bocca con le mani….
Adesso devi stare zitta troia…qui non può sentirti nessuno.
Ero terrorizzata….e cominciarono ad abusare di me.
Si erano spogliati, Tommaso mi si mise in ginocchio davanti e me lo infilò in bocca, Federico armeggiava dietro di me.
Ad un certo punto sentii uno schiaffone tremendo sul culo…non potevo nemmeno gridare che avevo quel cazzo nella bocca che a malapena mi faceva respirare.
Poi ancora un altro…e ancora…
Volevo urlare ma non ce la facevo….
Mi scendevano le lacrime…che si mischiavano alla saliva che mi colava dalla bocca…
Poi Federico mi si mise dietro….mi afferrò per i fianchi…e cercò di incularmi…
Piano…gli disse il padre….sennò la rompi, non vedi che è una verginella….e si mise a ridere.
Sentii entrare la cappella….e poi fece scivolare dentro tutto il cazzo….che era diventato quello di un cavallo.
Il padre mi mise una pallina in bocca che si reggeva con degli elastici attaccati dietro la testa, e anche questa mi impediva di urlare.
Mi stavo inculando come un animale…mi sentivo sbattere con forza…e mi faceva male…
Tommaso mi prese l'uccello tra le mani….che era piccolissimo…e cominciò a tirarmelo con forza.
Rideva mentre lo faceva, mi derideva…
Che pisellino che hai….e in quel momento era vero…..sei proprio un frocetto impotente.
Poi Tommaso mi si rimise davanti, e mi infilò di nuovo il cazzo in bocca.
Sentivo il suo sapore di vecchio…di sudore… mi prese la testa tra le mani e me lo infilava di forza fino in gola.
Poi si alternava baciandomi
Mi infilava la lingua in bocca…mi sembrava di stare baciando un cammello per quanto puzzava. Poi di nuovo in bocca e venne….
Un schizzo di sborra mi arrivò fino in gola…poi altri…
Infine lo tolse e mi tappò la bocca….e mi disse…ingoia tutto puttana
Federico si fermò, mi tolse il cazzo dal culo, e cominciò a segarmi
Lo faceva con forza…mi tirava l'uccello violentemente….mi faceva male
Cercavo di urlare ma Tommaso mi tappava la bocca
E poi venni anch'io, senza erezione….gocciolando come un rubinetto rotto
Che troia che sei…continuò Tommaso…dai Fede…mettiglielo in bocca a sta troia
Lui no se lo fece ripetere, mi si mise davanti e cercò di infilarmelo dentro.
Tenevo la bocca chiusa…e sentivo che lui cercava di entrare.
Poi Tommaso mi prese per il collo….e mi ordinò….apri puttana…muoviti
Non volevo…e a quel punto Federico mi assestò uno schiaffone in faccia
A quel punto, completamente rintronata, aprii la bocca….e lui me lo infilò tutto dentro
Mi arrivava in gola, avevo conati di vomito…e sbridolavi saliva come una fontana.
E più mi venne in bocca anche lui
Mi prese con forza la testa e me la tenne bloccata con il cazzo dentro.
Adesso era veramente un fiume di sperma quello che mi arrivò in gola
Furono 6-7 schizzi potenti, abbondanti…
Dovetti mandare tutto giù in 2-3 volte…
Poi me lo tolse e mi strinse forte il viso premendolo contro la sua pancia
Ti è piaciuto Fede…. domandò il padre….e lui annuì solo con la testa.
Mi liberarono e rimasi lunga sul letto per qualche istante.
Poi Tommaso mi venne sopra da dietro…
No basta…dissi io
Devi stare zitta…continuò lui
Federico mi si sedette davanti, e mi teneva la testa sul suo pisello, e il padre dietro me lo mise nel culo. Mi diede ancora qualche colpo e venne di nuovo….
Poi mi accorsi che sul comodino c'era una confezione di Viagra
Ma guarda sto stronzo….pensai tra me e me….le pillole prende
Finalmente tutto finì….
Mi rimisi un po' a posto pensando a cosa fare. Se andare dalla polizia o a fargliela pagare in qualche altro modo.
Mi avevano tenuta due ore su quell'impalcatura, mi facevano male le ginocchia….e il culo era tutto dolorante, senza pensare a tutti gli schiaffi che avevo preso.
Andai in salotto per rimettermi il vestito, Federico era sparito, Tommaso apri il portafoglio, e mise 1000 euro sul tavolo, e mi disse….
Decidi tu cosa fare….o prendi i soldi o vai dalla polizia e mi denunci, però considera che sarà la tua parola, cioè quella di un travestito, contro la mia, che sono una persona rispettabile.
Presi i soldi….chiamai Giovanna, e me ne tornai a casa.
Più tardi mi masturbai….ripensando a quello che era successo….e la cosa cominciò ad eccitarmi.
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