Il ritorno della figlia americana Decimo episodio

di
genere
incesti

La sera volle andare a ballare e mi ordinò di vestirmi carino. Optai per un completo blu con camicia celeste senza cravatta, Ma quando Nicole uscì dalla stanza caddi ai suoi piedi. Era di una bellezza fuori dall’ordinario. Aveva indossato il pantalone di lattice rosso col corpetto abbinato. Il pantalone delineava perfettamente le sue forme e il corpetto invece metteva in evidenza i suoi seni spettacolari. Il trucco accurato, un rossetto rosso intenso ad evidenziare la sua splendida bocca completavano l’opera insieme naturalmente alle sue immancabili scarpe col tacco altissimo e a spillo. Appena la vidi naturalmente mi inginocchiai
“ E’ bellissima padrona” le dissi
“ Non voglio solo essere bellissima. Voglio farlo diventare duro a tutti quelli che mi guarderanno” Sentii un dolore al petto e non ci misi molto a capire che si trattava di gelosia ma naturalmente non dissi nulla. La mia padrona era libera di fare ciò che lei voleva. Non riuscivo comunque a toglierle gli occhi di dosso. Trasudava sesso e sensualità. Una sensualità irresistibile. Entrati in macchina Nicole si accese l’ennesima sigaretta
“ Che cosa ha intenzione di fare, padrona” Alzò le spalle
“ Voglio divertirmi. Sono qui a Roma proprio per questo prima di iniziare il college”
“ Io intendevo…Ha deciso di tornare negli States?” Aveva capito dove volevo andare a parare e scoppiò a ridere
“ Già pensi a quando me ne andrò? Sai già che non potrai fare a meno di me?”
“ E’ così padrona. Mi sento morire al pensiero che tra due mesi lei non ci sarà più” Si fece improvvisamente seria
“ Sai, avevo intenzione di farti diventare il mio schiavo già prima di partire. Avevo intenzione di violentarti e di scoparti contro la tua volontà, avevo intenzione di picchiarti e in poco tempo sono riuscita a fare tutto. Ma le cose sono cambiate un po’. Ero sicura che alla fine tu avresti accettato tutto se non volevi farti ammazzare di botte. Pensavo addirittura che avrei dovuto fare qualcosa di eclatante come ad esempio spezzarti un braccio” La guardai con gli occhi di fuori
“ Mi avrebbe spezzato un braccio?”
“ Certo che l’avrei fatto. Adoro sentire il rumore delle ossa che si spezzano”
“ Vuol dire che lei ha rotto il braccio a qualcuno?”
“ Sono sadica oltre che dominante. Sì, l’ho fatto. Il mio patrigno è il mio schiavo ma lui non ha sensazioni sottomesse e l’ho dovuto mandare all’ospedale un paio di volte. Alla fine ha dovuto accettare le mie regole”
“ Lei ha… Ha fatto sesso pure con lui”
“ Sei geloso papà? Comunque no, non è il mio tipo. L’ho semplicemente fatto diventare il mio schiavo. Al massimo mi faccio leccare il culo dopo aver defecato. E’ il mio leccaculo personale. Il sesso lo faccio con chi mi piace e tu mi piaci. Inoltre, hai un bel cazzo e a letto non sei male. Ma sto divagando. Dicevo che le mie intenzioni erano quelle di farti diventare il mio schiavo a forza di botte ma non avrei immaginato che tu potessi prendere coscienza del tuo ruolo e innamorarti di me dopo solo un paio di giorni”
“ Non lo avrei mai immaginato nemmeno io. Ma poi ho capito che lei è una dea che merita obbedienza e sottomissione totale” Sorrise compiaciuta
“ E già. E questo ha cambiato un po’ le carte in tavola. Mi piace questa nuova sensazione. Di solito i miei schiavi sono talmente terrorizzati che tremano al solo pensiero di vedermi e quando dico loro che mi devono raggiungere se la fanno sotto”
“ Anche io me la faccio sotto, padrona”
“ Sì ma in modo diverso. Tu hai preso coscienza della mia superiorità e l’accetti. Non solo ma ti eccita. E automaticamente hai perduto la testa per l’essere superiore che sono io. E questo mi piace. Il problema è che la mia vita è ormai negli Stati Uniti. Ho intenzione di laurearmi e continuare la vita lì ma nello stesso tempo mi intriga continuare ad averti come schiavetto e come amante. Sto quindi cercando una soluzione che possa soddisfarmi in modo totale”
“ Ci sono ottime università anche qui in Italia”
“ Università che non valgono una cicca a confronto di quelle americane. Quando mi sarò laureata mi daranno subito un lavoro da 60/70 mila dollari all’anno con la prospettiva di raddoppiare entro cinque anni se sarò brava. E io sono brava, papà. Non ti far suggestionare dal fatto che mi vedi come una creatura sadica e violenta. Sono anche capace e intelligente. Pensi che in Italia sarebbe possibile?” Scossi la testa
“ No padrona, non sarebbe possibile. E allora cosa ha intenzione di fare?”
“ Te l’ho detto, ci sto riflettendo. Devo valutare cosa mi conviene maggiormente e poi deciderò. E naturalmente tu accetterai la mia decisione”
“ Sì padrona, accetterò qualsiasi decisione anche se spero che lei rimanga qui” Non mi rispose ma il suo sorriso sicuro era tutto un programma. Sapere di avere il controllo totale su un’altra persona doveva essere una cosa fantastica. Mia figlia ne aveva le capacità fisiche e intellettuali. Sottomettersi a lei era giusto e doveroso. O almeno io lo trovavo tale. Comunque, eravamo arrivato ed entrammo nel locale. Non si trattava di una classica discoteca ma di un posto molto più soft dove alternavano musica dal vivo a dischi più ballabili. E naturalmente appena entrammo tutti gli occhi si posarono su Nicole e sulla sua prorompente bellezza. Una ragazzona alta 1,83 più 15 centimetri di tacco con indosso un pantalone aderentissimo di lattice rosso e un top che copriva poco o niente entrò subito al centro delle attenzioni di tutti i presenti, compresi quattro ragazzi. Avevano circa 20 anni, forse qualcuno in più e approfittarono del fatto che lei mi avesse mandato a prenderle qualcosa da bere per cercare di conoscerla. Mia figlia accettò con piacere la loro corte. Ballò con tutti loro flirtando spudoratamente sotto i miei occhi facendomi morire di gelosia. Si stava divertendo con la sua solita sfacciataggine mentre a me veniva da piangere. Avevo accettato quella strana situazione pensando erroneamente che solo io avrei fatto parte della sua vita da un punto di vista sessuale. Che scemo! Una come Nicole poteva avere tutti i maschi che voleva e prenderseli con le buone o con le cattive. Mi stavo già facendo un film sul proseguimento della serata e immaginavo che si portasse a casa un paio di quei ragazzi per scoparseli poi dinanzi ai miei occhi. Invece verso mezzanotte, probabilmente un po’ prima di quanto avessi previsto, si avvicinò a me
“ Dai andiamo a casa. Mi sono rotta il cazzo di questa serata”
“ Sì subito padrona. Non si sta divertendo?” risposi attendendo però alcuni istanti prima di sprizzare gioia. Cosa avrebbe fatto con quei quattro? La sua risposta mi fece comprendere più a fondo il carattere di mia figlia
“ Parli di quei quattro? Stasera non mi va di scopare con loro. Sono quattro ragazzini che forse non sanno nemmeno come soddisfare una femmina come me. Scommetto che appena li tocco verranno come fontanelle. Preferisco gli uomini maturi, quelli come te che sanno usare il cazzo. Mi sono solo divertita a mandarli fuori di testa. Vieni qui” mi ordinò per poi baciarmi sensualmente. Mi aggrappai al suo collo mentre le nostre labbra erano unite e naturalmente il mio cazzo svettò sull’attenti. Era meraviglioso baciare Nicole e il mio amore e la mia devozione per lei aumentavano ogni istante di più. Ero completamente sottomesso alla sua volontà. Uscimmo dal locale ma la serata non era conclusa.

scritto il
2023-04-26
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