La sorella maggiore Secondo e ultimo episodio
di
Valerio sissy
genere
incesti
Eravamo ormai tornati a casa. La serata si era rivelata davvero piacevole. Del resto, per me stare accanto a Laura era sempre piacevole. Mi mostrò la stanza che aveva preparato per me e poi ci spostammo nel salone dove mi chiese quali fossero i miei programmi per il giorno seguente
“ Decidi tu Laura, Lo sai che qualunque tua scelta mi va bene” Mia sorella mi osservò e stavolta lo fece intensamente
“ Valerio, vai a prendermi la borsa che ho lasciato all’ingresso” Non era la prima volta che mi dava degli ordini ma forse era la prima volta che me li dava con un tono così imperioso come quello usato in quel caso. Non fiatai. Mi piaceva obbedire a mia sorella e corsi per andare a prenderle la borsa. Appena rientrai nel salone non potei fare a meno di ammirare la figura di Laura seduta sul divano con le sue lunghissime gambe accavallate. Non feci nemmeno in tempo a fare un metro che sentii di nuovo la sua voce “Dentro la borsa ci sono le mie sigarette. Prendine una e prendi anche l’accendino”
“ Certo Laura” le risposi eccitato come non mai per il suo tono così dominante. Sentivo il mio cazzo che era diventato di marmo solo a sentire gli ordini di mia sorella. Oh Cristo! Perché mi piaceva tanto quella cosa? Le diedi comunque la sigaretta e glie l’accesi. Mi sentivo bene, come se fare qualcosa per mia sorella e stare ai suoi ordini, fosse la cosa più bella che potessi desiderare nella mia vita. Laura però continuava ad essere serissima
“ Siediti Valerio. Devo parlarti” Ero allarmato. Aveva capito qualcosa?
“ Ho fatto qualcosa di sbagliato? Ti chiedo scusa Laura ma…”
“ Stai zitto e fai parlare me. Rispondi solo alle mie domande”
“ Sì Laura, come vuoi”
“ Sei così servizievole anche con la altre ragazze?”
“ No assolutamente no. Io…”
“ Perché allora con me lo sei?”
“ Perché sei mia sorella più grande” Non feci in tempo a dire quella frase che Laura mi colpì con un ceffone
“ Non raccontarmi stronzate” Mi massaggiai la guancia colpita e mi scesero alcune lacrime
“ Ma perché? Cosa ho detto?”
“ Voglio che tu sia sincero. Da quanto hai queste sensazioni? Sono sicura che hai delle fantasie particolari e voglio che tu ne parli con me” Mi sentivo colto con le mani nella marmellata
“ Perché dici questo?”
“ Perché ho notato in te dei comportamenti anomali. Tutti i fratelli più piccoli sono pestiferi e non farebbero nulla per le loro sorelle mentre tu… Tu sei sempre a mia disposizione, non ti fai ripetere una cosa due volte e scatti a ogni mio desiderio. E adesso voglio sapere il motivo anche se già l’ho intuito
“ Io… Laura ti prego, non ti arrabbiare ma io… Non lo so, mi piace obbedirti, mi piace servirti. Tu per me sei una dea che merita obbedienza. Tu sei perfetta” Laura diede una boccata alla sua sigaretta
“ Non sono perfetta Valerio. Sei tu che mi vedi tale”
“ Per me lo sei. Sei la ragazza più bella del mondo, sei quella più intelligente che io conosca, sei… Sei la mia guida”
“ Vieni qui sciocco” mi disse abbracciandomi e accarezzandomi “Tesoro, io sono tua sorella, lo capisci che non è normale desiderare certe cose?”
“ Sì lo capisco ma non ci posso fare niente. Non riesco ad andare con le altre ragazze perché penso che tutte loro non valgano un’unghia di te. Io vorrei…Oddio, non lo so cosa vorrei”
“ Sì che lo sai ma non hai il coraggio di ammetterlo con te stesso”
“ E allora perché tu hai sempre guidato la mia vita? Perché mi hai sempre detto ciò che dovevo o non dovevo fare?”
“ Perché sei il mio fratellino e mi sono sempre sentita in dovere di…”
“ No Laura, a te piace farmi sentire la tua autorità. Piace a te quanto piace a me. E’ questa la verità” Mia sorella mi guardò teneramente
“ Non sei mai andato con delle ragazze?”
“ No, sono vergine. Non ci riesco anche se mi sono capitate le occasioni. Io con la altre non mi…”
“ Non ti ecciti?”
“ Già, sono patetico vero? Mi eccito se tu mi dai un ordine, mi eccito quando sento la tua voce così sicura ma se mi avvicino a una ragazza non mi succede niente”
“ Oddio mio. Mi dispiace cucciolo. E’ tutta colpa mia. Lo avrei dovuto capire che avevi certe sensazioni e invece sono stata egoista. Mi piaceva che tu fossi così dolce e tenero con me e non ho pensato che tu potessi soffrire in questo modo. Ti vedevo felice e a me la tua felicità interessa più di ogni altra cosa al mondo”
“ Lo so che mi vuoi bene” Mi afferrò per il mento. Eravamo a pochi centimetri l’uno dall’altra
“ Avrei voglia di prenderti ancora a schiaffi”
“ Fallo se pensi che sia giusto. Per me quello che tu decidi è giusto a prescindere” Alzò la mano e chiusi gli occhi ma quando li riaprii la sua bocca era a pochi millimetri dalla mia. E poi le nostre labbra si toccarono e la sua lingua entrò nella mia bocca. Stavo baciando mia sorella, la donna che avevo sempre amato ed era meraviglioso. Mi fece alzare e mi prese per mano. Nessuno di noi parlava. Le parole in quel momento non servivano. Mi condusse nella sua camera da letto e mi tolse la magliettina iniziando poi a sbottonarmi i jeans che mi caddero a terra. La mia erezione era ormai ben visibile malgrado indossassi ancora i boxer
“ Spogliati e rimani nudo” mi ordinò contribuendo a far diventare il mio cazzo ancora più dritto. Sentire mia sorella che si comportava da padrona era irresistibile. Lo feci immediatamente e Laura osservò il mio membro con un lampo di soddisfazione “Vuoi fare sesso con me?” aggiunse poi
“ Io voglio quello che tu vuoi. Non m’importa nulla di tutto il resto” Per tutta risposta mi arrivò un ceffone
“ Non è quello che ti ho chiesto”
“ Sì Laura, lo vorrei. Non ho mai voluto altro e me ne sto accorgendo adesso”
“ Mettiti in ginocchio e chiedimelo come si deve” Mi inginocchiai ai suoi piedi. Quante volte avevo sognato di vivere una simile situazione. Non mi sembrava vero. Alzai gli occhi verso di lei, bella come una dea e pensai che il mio posto ideale fosse quello
“ Io…Vorrei fare l’amore con te” le dissi infine. Mi afferrò il mento per costringermi a guardarla negli occhi. Poi mi lasciò e iniziò il suo spogliarello. Fece scivolare il suo bell’abitino per poi mettersi seduta sul letto
“ Toglimi le scarpe e bacia i miei piedi”
“ Sì Laura, farò tutto quello che mi ordini” Le tolsi le scarpe e iniziai a baciarle i piedi ricoperti da sensuali calze di seta. Erano meravigliosi, splendidamente smaltati di rosso e lo feci fino a quando mia sorella non me li tolse dalla bocca per togliersi le calze con gesti lenti e ipnotici. Poi mi fece rialzare e mi indicò il letto. Voleva che mi mettessi seduto vicino a lei e le obbedii prontamente. Mi afferrò per la nuca per spingermi a sé e sentii di nuovo le sue labbra. Avevano un sapore meraviglioso e mi avvinghiai a lei rotolando poi sul letto. Aveva ancora l’intimo addosso ma durò poco e lei lo fece volare per la stanza. Eravamo finalmente entrambi nudi e lei era sopra di me. Il mio cazzo cercava la sua fica depilata quasi come il bastone di un rabdomante cerca l’acqua sotto la terra e infine la trovò e fu inghiottito da quel dolcissimo anfratto. Laura iniziò a cavalcarmi dapprima lentamente poi sempre più furiosamente
“ Oh sì cucciolo, sì dolce mio schiavetto”
“ Sì Laura, sono il tuo schiavetto. Non vorrei essere altro nella mia vita”
“ Non devi essere altro. Sei mio, mi appartieni”
“ Io non posso essere di nessun’altra. Ti appartengo da quando ti ho vista, da quando ero piccolo, quando dicevano che volevo mangiare solo se tu mi imboccavi”
“ Ma adesso sei un uomo e hai bisogno di altre cose. Succhia i miei capezzoli, toccami cucciolo”
“ Sì Laura” Mi gettai sui suoi splendidi seni prima toccandoglieli e poi assaporando i suoi capezzoli. La sentivo fremere sopra di me. Continuava a muoversi ritmicamente sopra di me fino a quando sentii la sua voce
“ Adesso tesoro, voglio che tu venga adesso dentro di me. Veniamo insieme” Non me lo feci ripetere e sussultai dentro mia sorella ripetutamente mentre lei ansimava “Oh sì, così, voglio che ti esca fino all’ultima goccia di sperma. Oddio, sono venuta. Basta!” disse dopo pochi secondi. Raddrizzò la sua schiena e vidi il suo sorriso sulla bocca
“ E’ stato… E’ stato meraviglioso” dissi nell’estasi più completa. Mia sorella mi accarezzò
“ Sono felice di essere stata proprio io a farti perdere la tua verginità. E tu cucciolo? Sei felice?”
“ Adesso so cosa significa essere felici” Mi abbracciò e mi baciò
“ Dormirai accanto a me stasera. E non solo stasera. Verrai a stare da me e l’università la farai in questa città. E tu obbedirai”
“ Non potrei desiderare altro. E comunque gli ordini di mia sorella non si discutono” Scoppiò a ridere e mi accarezzò teneramente per l’ennesima volta
“ No, non si discutono e so che tu non lo farai mai” Io la guardai quasi in estasi
“ Non li discuterò mai”
“ Lo so” rispose brevemente conscia del potere che aveva su di me. Io però mi feci improvvisamente serio
“ Perché lo hai fatto, Laura?”
“ Perché? Perché la tua devozione, la tua sottomissione mi ha eccitata. Fisicamente e psicologicamente. Ti volevo e ti ho preso. E ho capito che tutto l’amore che nutrivo nei tuoi confronti era qualcosa che meritava un comportamento diverso da parte mia nei tuoi confronti” Chiusi gli occhi appoggiando la mia testa vicino al suo seno. Era stato meraviglioso ma io sapevo che era solo la prima volta. Me lo sentivo e le parole di Laura che aveva preteso che io restassi con lei me ne avevano dato la conferma. E sapevo anche che sarei stato il suo dolce sottomesso. Ci addormentammo abbracciati e il risveglio sarebbe stato dolcissimo perché mi sarei svegliato accanto a Laura, a mia sorella, alla mia dolce padrona. E nulla poteva essere più bello.
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jonathan1957@tiscali.it
“ Decidi tu Laura, Lo sai che qualunque tua scelta mi va bene” Mia sorella mi osservò e stavolta lo fece intensamente
“ Valerio, vai a prendermi la borsa che ho lasciato all’ingresso” Non era la prima volta che mi dava degli ordini ma forse era la prima volta che me li dava con un tono così imperioso come quello usato in quel caso. Non fiatai. Mi piaceva obbedire a mia sorella e corsi per andare a prenderle la borsa. Appena rientrai nel salone non potei fare a meno di ammirare la figura di Laura seduta sul divano con le sue lunghissime gambe accavallate. Non feci nemmeno in tempo a fare un metro che sentii di nuovo la sua voce “Dentro la borsa ci sono le mie sigarette. Prendine una e prendi anche l’accendino”
“ Certo Laura” le risposi eccitato come non mai per il suo tono così dominante. Sentivo il mio cazzo che era diventato di marmo solo a sentire gli ordini di mia sorella. Oh Cristo! Perché mi piaceva tanto quella cosa? Le diedi comunque la sigaretta e glie l’accesi. Mi sentivo bene, come se fare qualcosa per mia sorella e stare ai suoi ordini, fosse la cosa più bella che potessi desiderare nella mia vita. Laura però continuava ad essere serissima
“ Siediti Valerio. Devo parlarti” Ero allarmato. Aveva capito qualcosa?
“ Ho fatto qualcosa di sbagliato? Ti chiedo scusa Laura ma…”
“ Stai zitto e fai parlare me. Rispondi solo alle mie domande”
“ Sì Laura, come vuoi”
“ Sei così servizievole anche con la altre ragazze?”
“ No assolutamente no. Io…”
“ Perché allora con me lo sei?”
“ Perché sei mia sorella più grande” Non feci in tempo a dire quella frase che Laura mi colpì con un ceffone
“ Non raccontarmi stronzate” Mi massaggiai la guancia colpita e mi scesero alcune lacrime
“ Ma perché? Cosa ho detto?”
“ Voglio che tu sia sincero. Da quanto hai queste sensazioni? Sono sicura che hai delle fantasie particolari e voglio che tu ne parli con me” Mi sentivo colto con le mani nella marmellata
“ Perché dici questo?”
“ Perché ho notato in te dei comportamenti anomali. Tutti i fratelli più piccoli sono pestiferi e non farebbero nulla per le loro sorelle mentre tu… Tu sei sempre a mia disposizione, non ti fai ripetere una cosa due volte e scatti a ogni mio desiderio. E adesso voglio sapere il motivo anche se già l’ho intuito
“ Io… Laura ti prego, non ti arrabbiare ma io… Non lo so, mi piace obbedirti, mi piace servirti. Tu per me sei una dea che merita obbedienza. Tu sei perfetta” Laura diede una boccata alla sua sigaretta
“ Non sono perfetta Valerio. Sei tu che mi vedi tale”
“ Per me lo sei. Sei la ragazza più bella del mondo, sei quella più intelligente che io conosca, sei… Sei la mia guida”
“ Vieni qui sciocco” mi disse abbracciandomi e accarezzandomi “Tesoro, io sono tua sorella, lo capisci che non è normale desiderare certe cose?”
“ Sì lo capisco ma non ci posso fare niente. Non riesco ad andare con le altre ragazze perché penso che tutte loro non valgano un’unghia di te. Io vorrei…Oddio, non lo so cosa vorrei”
“ Sì che lo sai ma non hai il coraggio di ammetterlo con te stesso”
“ E allora perché tu hai sempre guidato la mia vita? Perché mi hai sempre detto ciò che dovevo o non dovevo fare?”
“ Perché sei il mio fratellino e mi sono sempre sentita in dovere di…”
“ No Laura, a te piace farmi sentire la tua autorità. Piace a te quanto piace a me. E’ questa la verità” Mia sorella mi guardò teneramente
“ Non sei mai andato con delle ragazze?”
“ No, sono vergine. Non ci riesco anche se mi sono capitate le occasioni. Io con la altre non mi…”
“ Non ti ecciti?”
“ Già, sono patetico vero? Mi eccito se tu mi dai un ordine, mi eccito quando sento la tua voce così sicura ma se mi avvicino a una ragazza non mi succede niente”
“ Oddio mio. Mi dispiace cucciolo. E’ tutta colpa mia. Lo avrei dovuto capire che avevi certe sensazioni e invece sono stata egoista. Mi piaceva che tu fossi così dolce e tenero con me e non ho pensato che tu potessi soffrire in questo modo. Ti vedevo felice e a me la tua felicità interessa più di ogni altra cosa al mondo”
“ Lo so che mi vuoi bene” Mi afferrò per il mento. Eravamo a pochi centimetri l’uno dall’altra
“ Avrei voglia di prenderti ancora a schiaffi”
“ Fallo se pensi che sia giusto. Per me quello che tu decidi è giusto a prescindere” Alzò la mano e chiusi gli occhi ma quando li riaprii la sua bocca era a pochi millimetri dalla mia. E poi le nostre labbra si toccarono e la sua lingua entrò nella mia bocca. Stavo baciando mia sorella, la donna che avevo sempre amato ed era meraviglioso. Mi fece alzare e mi prese per mano. Nessuno di noi parlava. Le parole in quel momento non servivano. Mi condusse nella sua camera da letto e mi tolse la magliettina iniziando poi a sbottonarmi i jeans che mi caddero a terra. La mia erezione era ormai ben visibile malgrado indossassi ancora i boxer
“ Spogliati e rimani nudo” mi ordinò contribuendo a far diventare il mio cazzo ancora più dritto. Sentire mia sorella che si comportava da padrona era irresistibile. Lo feci immediatamente e Laura osservò il mio membro con un lampo di soddisfazione “Vuoi fare sesso con me?” aggiunse poi
“ Io voglio quello che tu vuoi. Non m’importa nulla di tutto il resto” Per tutta risposta mi arrivò un ceffone
“ Non è quello che ti ho chiesto”
“ Sì Laura, lo vorrei. Non ho mai voluto altro e me ne sto accorgendo adesso”
“ Mettiti in ginocchio e chiedimelo come si deve” Mi inginocchiai ai suoi piedi. Quante volte avevo sognato di vivere una simile situazione. Non mi sembrava vero. Alzai gli occhi verso di lei, bella come una dea e pensai che il mio posto ideale fosse quello
“ Io…Vorrei fare l’amore con te” le dissi infine. Mi afferrò il mento per costringermi a guardarla negli occhi. Poi mi lasciò e iniziò il suo spogliarello. Fece scivolare il suo bell’abitino per poi mettersi seduta sul letto
“ Toglimi le scarpe e bacia i miei piedi”
“ Sì Laura, farò tutto quello che mi ordini” Le tolsi le scarpe e iniziai a baciarle i piedi ricoperti da sensuali calze di seta. Erano meravigliosi, splendidamente smaltati di rosso e lo feci fino a quando mia sorella non me li tolse dalla bocca per togliersi le calze con gesti lenti e ipnotici. Poi mi fece rialzare e mi indicò il letto. Voleva che mi mettessi seduto vicino a lei e le obbedii prontamente. Mi afferrò per la nuca per spingermi a sé e sentii di nuovo le sue labbra. Avevano un sapore meraviglioso e mi avvinghiai a lei rotolando poi sul letto. Aveva ancora l’intimo addosso ma durò poco e lei lo fece volare per la stanza. Eravamo finalmente entrambi nudi e lei era sopra di me. Il mio cazzo cercava la sua fica depilata quasi come il bastone di un rabdomante cerca l’acqua sotto la terra e infine la trovò e fu inghiottito da quel dolcissimo anfratto. Laura iniziò a cavalcarmi dapprima lentamente poi sempre più furiosamente
“ Oh sì cucciolo, sì dolce mio schiavetto”
“ Sì Laura, sono il tuo schiavetto. Non vorrei essere altro nella mia vita”
“ Non devi essere altro. Sei mio, mi appartieni”
“ Io non posso essere di nessun’altra. Ti appartengo da quando ti ho vista, da quando ero piccolo, quando dicevano che volevo mangiare solo se tu mi imboccavi”
“ Ma adesso sei un uomo e hai bisogno di altre cose. Succhia i miei capezzoli, toccami cucciolo”
“ Sì Laura” Mi gettai sui suoi splendidi seni prima toccandoglieli e poi assaporando i suoi capezzoli. La sentivo fremere sopra di me. Continuava a muoversi ritmicamente sopra di me fino a quando sentii la sua voce
“ Adesso tesoro, voglio che tu venga adesso dentro di me. Veniamo insieme” Non me lo feci ripetere e sussultai dentro mia sorella ripetutamente mentre lei ansimava “Oh sì, così, voglio che ti esca fino all’ultima goccia di sperma. Oddio, sono venuta. Basta!” disse dopo pochi secondi. Raddrizzò la sua schiena e vidi il suo sorriso sulla bocca
“ E’ stato… E’ stato meraviglioso” dissi nell’estasi più completa. Mia sorella mi accarezzò
“ Sono felice di essere stata proprio io a farti perdere la tua verginità. E tu cucciolo? Sei felice?”
“ Adesso so cosa significa essere felici” Mi abbracciò e mi baciò
“ Dormirai accanto a me stasera. E non solo stasera. Verrai a stare da me e l’università la farai in questa città. E tu obbedirai”
“ Non potrei desiderare altro. E comunque gli ordini di mia sorella non si discutono” Scoppiò a ridere e mi accarezzò teneramente per l’ennesima volta
“ No, non si discutono e so che tu non lo farai mai” Io la guardai quasi in estasi
“ Non li discuterò mai”
“ Lo so” rispose brevemente conscia del potere che aveva su di me. Io però mi feci improvvisamente serio
“ Perché lo hai fatto, Laura?”
“ Perché? Perché la tua devozione, la tua sottomissione mi ha eccitata. Fisicamente e psicologicamente. Ti volevo e ti ho preso. E ho capito che tutto l’amore che nutrivo nei tuoi confronti era qualcosa che meritava un comportamento diverso da parte mia nei tuoi confronti” Chiusi gli occhi appoggiando la mia testa vicino al suo seno. Era stato meraviglioso ma io sapevo che era solo la prima volta. Me lo sentivo e le parole di Laura che aveva preteso che io restassi con lei me ne avevano dato la conferma. E sapevo anche che sarei stato il suo dolce sottomesso. Ci addormentammo abbracciati e il risveglio sarebbe stato dolcissimo perché mi sarei svegliato accanto a Laura, a mia sorella, alla mia dolce padrona. E nulla poteva essere più bello.
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