La sorella maggiore Primo episodio
di
Valerio sissy
genere
incesti
La telefonata di mia sorella Laura non mi colse di sorpresa. Anzi, l’aspettavo con ansia perché ci tenevo che si congratulasse con me. E infatti quando vidi sul display il suo volto sorrisi
“ Ciao Laura. Finalmente” le dissi
“ Valerio, cucciolo, hai finalmente preso il diploma. Complimenti tesoro”
“ Sì Laura, peccato che non ci fossi tu a festeggiare insieme a me”
“ Tesoro, lo sai che lavoro in un’altra città ormai. Però la prossima settimana ci sarà un ponte e voglio che tu venga a stare qualche giorno da me. Non accetto no” Inutile dire che le dissi di sì. Avevo sempre detto sì a mia sorella in ogni situazione, per qualunque cosa mi avesse ordinato. Lei ai miei occhi era la ragazza perfetta. Bellissima, intelligente, capace in ogni cosa che faceva. E mi aveva sempre trattato come un ragazzino. Con amore, quasi proteggendomi. In effetti c’erano ben otto anni di differenza tra noi. Io dovevo ancora compiere 19 anni mentre lei stava per arrivare a 27 e malgrado la sua giovane età dopo la laurea aveva trovato un lavoro di un certo livello. L’unico problema era che lo aveva trovato in un’altra città e a me Laura mancava tantissimo. Per me era una specie di guida. Laura mi raccontava che da piccolo volevo mangiare soltanto se fosse lei ad imboccarmi e mia sorella si comportava con me come una mamma, cullandomi per farmi addormentare, accompagnandomi a scuola quando iniziai ad andarci ed ero pazzamente orgoglioso di lei dicendo ai miei compagni di scuola che mia sorella era la ragazza più bella del mondo. E non solo. Ero dolcemente sottomesso a lei. Per me tutto ciò che lei diceva o faceva era giusto a prescindere e spesso avevo fantasticato di inginocchiarmi ai suoi piedi e baciarglieli. Perché per me una ragazza del genere meritava di essere adorata.
Come d’accordo, la settimana seguente presi il treno per raggiungerla e lei mi venne a prendere alla stazione. Non la vedevo da qualche mese ma mi accorsi che era diventata ancora più bella. Era alta 1.78, la mia stessa altezza, e aveva i capelli neri sciolti sulle sue spalle. Aveva un abbigliamento adatto a donna in carriera quale era con un tailleur grigio e la gonna ben al di sopra del ginocchio, calze velatissime e scarpe col tacco alto. Truccata alla perfezione anche se il suo bel viso non richiedeva un uso esagerato di make up. Appena mi vide mia abbracciò
“ Eccolo qui il mio cucciolotto. Sei diventato un uomo ormai. E anche molto carino. Chissà quanti cuori avrai spezzato al liceo”
“ Ma dai Laura, sono un ragazzo come tanti”
“ Non dirmi che non hai una ragazza?”
“ Per il momento no” le risposi. E il motivo era chiaro. Cercavo una come mia sorella e con ogni ragazza che mi capitava facevo il paragone con Laura e quel paragone era ai miei occhi improponibile. Laura era sempre più bella, più intelligente, più tutto rispetto a tutte le altre
“ Ma sì, sei ancora un ragazzo. Ci sarà tempo per dedicarti alle donne. E vedrai che ti cadranno tutte ai piedi. Chi potrebbe resistere al mio fratellino?” mi disse infine baciandomi sulla guancia. Poi però si fece seria “E comunque mi renderai un po’ gelosa perché non avrò più tutte le tue attenzioni”
“ Ma no Laura, cosa dici? Lo sai che tu avrai sempre un posto speciale nel mio cuore anche se avessi mille ragazze. Saranno loro ad essere gelose di te” Mi abbracciò di nuovo prendendomi poi per mano e conducendomi fuori dalla stazione dove aveva parcheggiato la sua nuova macchina
“ Allora Valerio, dove vuoi andare stasera? Io avevo pensato a mangiarci una bella pizza” mi disse appena fummo dentro la vettura
“ Come vuoi tu Laura. A me va benissimo”
“ Perfetto! Senti cucciolo, vuoi andarci da solo con me? O ti darebbe fastidio se chiamo anche una mia amica? E’ una collega con la quale mi sono trovata benissimo e a me farebbe piacere che venisse anche lei” La guardai e le sorrisi
“ Io voglio stare con te. Poi non mi interessa se ci sono anche altre persone. Se tu hai piacere a stare con la tua amica per me va bene. Basta che non vi mettiate a parlare voi due lasciandomi da solo” La feci ridere di nuovo
“ Tranquillo. Ho finalmente il mio fratellino accanto e non lo metterò di certo in disparte” Arrivammo a casa sua e la prima cosa che notai fu che si trattava di una gran bella casa. Laura mi disse infatti che era stata fortunata e che nel lavoro le avevano riconosciuto subito le sue indubbie qualità e che quindi prendeva uno stipendio abbastanza notevole che le permetteva l’affitto di quella bella casa. Senza contare che le aveva consentito di comprarsi la macchina. Oltre naturalmente a condurre una vita abbastanza agiata. La guardavo e mi dicevo che mia sorella era davvero perfetta. Soprattutto quando uscì dalla camera sua pronta per andare in pizzeria. Mi dissi che avrebbe fatto rigirare anche i sassi pur non avendo puntato troppo sulla sensualità. Aveva infatti optato per un abitino a maniche lunghe color carta da zucchero che le arrivava al ginocchio. Non particolarmente scollato ma abbastanza aderente da mettere in mostra la sua linea perfetta. Ai piedi però aveva calzate delle splendide decolleté col tacco molto alto dello stesso colore del vestito che la facevano svettare nettamente su di me. Si era truccata e aveva messo un bel rossetto purpureo e aveva degli splendidi orecchini pendenti che le avevano regalato i miei il giorno della sua laurea. Dal canto mio, avevo il mio solito look con dei jeans e una magliettina a polo celeste. Appena mi vide mi sorrise
“ Valerio entra. Dio quanto sei carino. Vieni qui, fatti vedere” Andai di fronte a lei che mi sistemò il collo della polo. Sentivo il suo profumo che mi penetrava nelle narici mentre le sue mani indugiavano prima sulla magliettina e poi sul viso con una dolce carezza che mi fece venire i brividi “E io come sto?” mi chiese poi allontanandosi di circa un metro
“ Oddio Laura, tu saresti bellissima pure con uno scafandro indosso”
“ Ma dai, è solo perché sono tua sorella e mi vuoi bene”
“ No Laura. Tu sei davvero bellissima. Fortunato l’uomo che farà breccia nel tuo cuore. E non sei solo bella. Tu hai tutte le doti che un uomo cerca in una donna”
“ Beh dai, andiamo altrimenti facciamo tardi” glissò mia sorella “Dobbiamo andare a prendere la mia amica Francesca e poi ci mangeremo una bella pizza. Ah, ricordati che sei mio ospite. Non provare a mettere la mano sul portafogli che te la tronco. Chiaro Valerio”
“ Sì Laura. Tanto con te non ci provo nemmeno a fare una discussione perché tanto la ragione o ce l’hai o te la prendi”
“ Sono tua sorella più grande e merito un pizzico di rispetto e di obbedienza” mi disse facendo però leva sull’umorismo
“ No, perdonami ma non è perché sei più grande. E’ perché… Perché sento che tu hai davvero sempre ragione e che meriti obbedienza. La mia e quella degli altri” Divenne seria. Forse avevo osato troppo. O forse aveva compreso che ciò che provavo per lei era qualcosa di particolare.
Dentro la macchina però riprese il suo solito umore e mentre andavamo a prendere la sua amica discutemmo di tante altre cose, in primis del suo lavoro per andare poi sul mio esame superato brillantemente e infine parlammo dei miei progetti futuri e su cosa avrei scelto all’università. Finalmente arrivammo sotto casa della sua amica che, avvertita alcuni minuti prima da un messaggio di mia sorella, era già ad attenderci. Francesca era una giovane donna che mi dava l’impressione di aver superato i trent’anni, piuttosto carina ma lontanissima dalla bellezza di Laura. C’erano almeno 15 centimetri di differenza tra le due ma anche tutto il resto non era certo all’altezza di mia sorella che scese dalla macchina dicendomi di fare altrettanto per le presentazioni
“ Ecco finalmente il mio fratellino Valerio di cui ti ho tanto parlato” Francesca mi diede la mano che contraccambiai e sorrise
“ Oh finalmente ho il piacere di conoscerti. Tua sorella dice che sei un ragazzo delizioso”
“ Grazie ma Laura esagera” Mia sorella s’intromise
“ No, non esagero. Non è carinissimo?” Francesca annuì
“ Sì certo, un bel ragazzo” disse facendomi diventare rosso. Salimmo di nuovo nella macchina e dopo pochi minuti eravamo all’interno della pizzeria. Il mio stomaco brontolava e non vedevo l’ora di mettere qualcosa sotto i denti. E la compagnia era molto intrigante. Va beh, di Laura ho già detto tutto ma anche Francesca si dimostrò una donna affascinate e ottima conversatrice. E io in compagnia di quelle due donne fui senz’altro il maschio più invidiato della serata.
Per commenti, scrivete a
jonathan1957@tiscali.it
“ Ciao Laura. Finalmente” le dissi
“ Valerio, cucciolo, hai finalmente preso il diploma. Complimenti tesoro”
“ Sì Laura, peccato che non ci fossi tu a festeggiare insieme a me”
“ Tesoro, lo sai che lavoro in un’altra città ormai. Però la prossima settimana ci sarà un ponte e voglio che tu venga a stare qualche giorno da me. Non accetto no” Inutile dire che le dissi di sì. Avevo sempre detto sì a mia sorella in ogni situazione, per qualunque cosa mi avesse ordinato. Lei ai miei occhi era la ragazza perfetta. Bellissima, intelligente, capace in ogni cosa che faceva. E mi aveva sempre trattato come un ragazzino. Con amore, quasi proteggendomi. In effetti c’erano ben otto anni di differenza tra noi. Io dovevo ancora compiere 19 anni mentre lei stava per arrivare a 27 e malgrado la sua giovane età dopo la laurea aveva trovato un lavoro di un certo livello. L’unico problema era che lo aveva trovato in un’altra città e a me Laura mancava tantissimo. Per me era una specie di guida. Laura mi raccontava che da piccolo volevo mangiare soltanto se fosse lei ad imboccarmi e mia sorella si comportava con me come una mamma, cullandomi per farmi addormentare, accompagnandomi a scuola quando iniziai ad andarci ed ero pazzamente orgoglioso di lei dicendo ai miei compagni di scuola che mia sorella era la ragazza più bella del mondo. E non solo. Ero dolcemente sottomesso a lei. Per me tutto ciò che lei diceva o faceva era giusto a prescindere e spesso avevo fantasticato di inginocchiarmi ai suoi piedi e baciarglieli. Perché per me una ragazza del genere meritava di essere adorata.
Come d’accordo, la settimana seguente presi il treno per raggiungerla e lei mi venne a prendere alla stazione. Non la vedevo da qualche mese ma mi accorsi che era diventata ancora più bella. Era alta 1.78, la mia stessa altezza, e aveva i capelli neri sciolti sulle sue spalle. Aveva un abbigliamento adatto a donna in carriera quale era con un tailleur grigio e la gonna ben al di sopra del ginocchio, calze velatissime e scarpe col tacco alto. Truccata alla perfezione anche se il suo bel viso non richiedeva un uso esagerato di make up. Appena mi vide mia abbracciò
“ Eccolo qui il mio cucciolotto. Sei diventato un uomo ormai. E anche molto carino. Chissà quanti cuori avrai spezzato al liceo”
“ Ma dai Laura, sono un ragazzo come tanti”
“ Non dirmi che non hai una ragazza?”
“ Per il momento no” le risposi. E il motivo era chiaro. Cercavo una come mia sorella e con ogni ragazza che mi capitava facevo il paragone con Laura e quel paragone era ai miei occhi improponibile. Laura era sempre più bella, più intelligente, più tutto rispetto a tutte le altre
“ Ma sì, sei ancora un ragazzo. Ci sarà tempo per dedicarti alle donne. E vedrai che ti cadranno tutte ai piedi. Chi potrebbe resistere al mio fratellino?” mi disse infine baciandomi sulla guancia. Poi però si fece seria “E comunque mi renderai un po’ gelosa perché non avrò più tutte le tue attenzioni”
“ Ma no Laura, cosa dici? Lo sai che tu avrai sempre un posto speciale nel mio cuore anche se avessi mille ragazze. Saranno loro ad essere gelose di te” Mi abbracciò di nuovo prendendomi poi per mano e conducendomi fuori dalla stazione dove aveva parcheggiato la sua nuova macchina
“ Allora Valerio, dove vuoi andare stasera? Io avevo pensato a mangiarci una bella pizza” mi disse appena fummo dentro la vettura
“ Come vuoi tu Laura. A me va benissimo”
“ Perfetto! Senti cucciolo, vuoi andarci da solo con me? O ti darebbe fastidio se chiamo anche una mia amica? E’ una collega con la quale mi sono trovata benissimo e a me farebbe piacere che venisse anche lei” La guardai e le sorrisi
“ Io voglio stare con te. Poi non mi interessa se ci sono anche altre persone. Se tu hai piacere a stare con la tua amica per me va bene. Basta che non vi mettiate a parlare voi due lasciandomi da solo” La feci ridere di nuovo
“ Tranquillo. Ho finalmente il mio fratellino accanto e non lo metterò di certo in disparte” Arrivammo a casa sua e la prima cosa che notai fu che si trattava di una gran bella casa. Laura mi disse infatti che era stata fortunata e che nel lavoro le avevano riconosciuto subito le sue indubbie qualità e che quindi prendeva uno stipendio abbastanza notevole che le permetteva l’affitto di quella bella casa. Senza contare che le aveva consentito di comprarsi la macchina. Oltre naturalmente a condurre una vita abbastanza agiata. La guardavo e mi dicevo che mia sorella era davvero perfetta. Soprattutto quando uscì dalla camera sua pronta per andare in pizzeria. Mi dissi che avrebbe fatto rigirare anche i sassi pur non avendo puntato troppo sulla sensualità. Aveva infatti optato per un abitino a maniche lunghe color carta da zucchero che le arrivava al ginocchio. Non particolarmente scollato ma abbastanza aderente da mettere in mostra la sua linea perfetta. Ai piedi però aveva calzate delle splendide decolleté col tacco molto alto dello stesso colore del vestito che la facevano svettare nettamente su di me. Si era truccata e aveva messo un bel rossetto purpureo e aveva degli splendidi orecchini pendenti che le avevano regalato i miei il giorno della sua laurea. Dal canto mio, avevo il mio solito look con dei jeans e una magliettina a polo celeste. Appena mi vide mi sorrise
“ Valerio entra. Dio quanto sei carino. Vieni qui, fatti vedere” Andai di fronte a lei che mi sistemò il collo della polo. Sentivo il suo profumo che mi penetrava nelle narici mentre le sue mani indugiavano prima sulla magliettina e poi sul viso con una dolce carezza che mi fece venire i brividi “E io come sto?” mi chiese poi allontanandosi di circa un metro
“ Oddio Laura, tu saresti bellissima pure con uno scafandro indosso”
“ Ma dai, è solo perché sono tua sorella e mi vuoi bene”
“ No Laura. Tu sei davvero bellissima. Fortunato l’uomo che farà breccia nel tuo cuore. E non sei solo bella. Tu hai tutte le doti che un uomo cerca in una donna”
“ Beh dai, andiamo altrimenti facciamo tardi” glissò mia sorella “Dobbiamo andare a prendere la mia amica Francesca e poi ci mangeremo una bella pizza. Ah, ricordati che sei mio ospite. Non provare a mettere la mano sul portafogli che te la tronco. Chiaro Valerio”
“ Sì Laura. Tanto con te non ci provo nemmeno a fare una discussione perché tanto la ragione o ce l’hai o te la prendi”
“ Sono tua sorella più grande e merito un pizzico di rispetto e di obbedienza” mi disse facendo però leva sull’umorismo
“ No, perdonami ma non è perché sei più grande. E’ perché… Perché sento che tu hai davvero sempre ragione e che meriti obbedienza. La mia e quella degli altri” Divenne seria. Forse avevo osato troppo. O forse aveva compreso che ciò che provavo per lei era qualcosa di particolare.
Dentro la macchina però riprese il suo solito umore e mentre andavamo a prendere la sua amica discutemmo di tante altre cose, in primis del suo lavoro per andare poi sul mio esame superato brillantemente e infine parlammo dei miei progetti futuri e su cosa avrei scelto all’università. Finalmente arrivammo sotto casa della sua amica che, avvertita alcuni minuti prima da un messaggio di mia sorella, era già ad attenderci. Francesca era una giovane donna che mi dava l’impressione di aver superato i trent’anni, piuttosto carina ma lontanissima dalla bellezza di Laura. C’erano almeno 15 centimetri di differenza tra le due ma anche tutto il resto non era certo all’altezza di mia sorella che scese dalla macchina dicendomi di fare altrettanto per le presentazioni
“ Ecco finalmente il mio fratellino Valerio di cui ti ho tanto parlato” Francesca mi diede la mano che contraccambiai e sorrise
“ Oh finalmente ho il piacere di conoscerti. Tua sorella dice che sei un ragazzo delizioso”
“ Grazie ma Laura esagera” Mia sorella s’intromise
“ No, non esagero. Non è carinissimo?” Francesca annuì
“ Sì certo, un bel ragazzo” disse facendomi diventare rosso. Salimmo di nuovo nella macchina e dopo pochi minuti eravamo all’interno della pizzeria. Il mio stomaco brontolava e non vedevo l’ora di mettere qualcosa sotto i denti. E la compagnia era molto intrigante. Va beh, di Laura ho già detto tutto ma anche Francesca si dimostrò una donna affascinate e ottima conversatrice. E io in compagnia di quelle due donne fui senz’altro il maschio più invidiato della serata.
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