Omicidio dell’anima 2
di
Adam82ne
genere
pulp
Dalla porta entrano due uomini e spogliano completamente Ilaria , la rasano a zero e la depilano lasciando il suo corpo completamente glabro, viene slegata e portata in una cella minuscola senza finestre, umida e piena di spifferi gelidi provenienti da delle bocchette ai lati , l’arredamento è composto da un vecchio materassino da campeggio che puzza di cane e un wc sporco e maleodorante , sopra la porta un televisore coperto da un pannello di plexiglas si accende , sono le pagine dei suoi profili social dove vengono pubblicati a raffica tutti i suoi segreti più nascosti comprese le intercettazioni , ogni suo contatto riceve ogni le foto della sua galleria soprattutto quelle compromettenti ad esempio dove fa uso di droghe o quelle dove fa sesso col suo nuovo amante ;un uomo sposato molto conosciuto in città , nel giro di poche ore la maggior parte dei suoi contatti la sommerge di insulti e la blocca , amici storici e parenti compresi , Ilaria inizia a prendere a calci e pugni la porta ma non riceve nessuna risposta, passa la notte tremando dal freddo e piangendo per l’umiliazione .
Il mattino seguente gli viene portato da mangiare , una brodaglia salata e piccantissima , del pane ammuffito e una tazza di acqua torbida , la porta si richiude e la televisione si riaccende facendogli vedere che i suoi account sono stati bloccati e per via delle intercettazioni è stato emesso un mandato di cattura , la sua faccia è su tutti i tg .
Un’ora dopo il lassativo nella brodaglia fa il suo effetto ed arrivano le prime scariche di diarrea che fanno diventare quella cella ancora più schifosa ,l’aria che esce dalle bocchette cambia da gelida diventa caldissima trasformando quella stanza un forno , dopo altre dodici ore Ilaria è stremata , affamata , sporca di feci e sudore .
La porta si riapre,Sara è sulla soglia al suo fianco due uomini, uno ha in mano una manichetta dell’acqua l’altro un bastone.
-Se vuoi mangiare devi pulire tutto questo schifo.
Ilaria va per alzarsi a prendere la manichetta dell’acqua , ma l’uomo col manganello assesta un colpo sulle gambe facendola cadere .
-Ritardata , il grosso lo devi pulire con la lingua la manichetta la si usa dopo che hai finito.
La risposta di Ilaria è un dito medio , cosi la porta viene richiusa lasciandola digiuna in una stanza che sembra un porcile, dalle bocchette l’aria comincia ad avere una temperatura normale ma con un odore di cibo delizioso , pizza , arrosto , carne alla griglia , dolci , dalla televisione vengono proiettati programmi di cucina a volume alto e cosi per i successivi due giorni fino a quando non è così stremata e disidratata da cedere pur di avere un tozzo di pane e un po’ d’acqua , le viene dato da mangiare una manciata di riso bianco senza sale , una sorta di crema bianca rappresa che un tempo forse era purea ricoperta da una salsa piccante e la solita ciotola d’acqua sporca, Ilaria si avventa sul quel cibo disgustoso ma fa appena in tempo a mangiare il riso quando la porta si apre e uno degli uomini entra trascinandola fuori con la forza e portandola in un giardino circondato da mura alte , finalmente la luce del sole pensa lei ma un calcio nel sedere la riporta alla realtà , é Sara e la fissa sempre con lo stesso sguardo colmo d’odio.
-Ora taglierai l’erba di questo giardino e visto che sei una cazzo di ritardata te lo dico subito , devi tagliarla con i denti come una brava capretta ….
Ilaria è incredula ma Sara continua.
-Io ti consiglio di eseguire qualsiasi ordine ti venga dato senza discutere…. Almeno se vuoi uscire viva da qui ….. ora va bianchina va su taglia l’erbetta del mio prato .
Sara si gira dirigendosi verso un tavolino sotto l’ombrellone iniziando a fare colazione guardando Ilaria darsi da fare in lacrime , verso mezzogiorno due uomini arrivano con un secchio pieno a meta ed Ilaria ci si avventa su bevendo con tale irruenza da accorgersi solo alla fine che è acqua mista a piscio, a fine giornata é stanchissima non c’è un muscolo che non le fa male , i due uomini la prendono e la portano su un piccolo spiazzo di cemento gli viene ordinato di mettersi in ginocchio con le mani dietro la testa, uno dei due imbraccia una manichetta ed inizia a lavarla con un getto gelido e fortissimo che le fa male quando va nelle parti delicate , le viene dato un vestito simile ad un sacco di tela che una volta indossato le provoca prurito oltre ad essere scomodo e per nulla caldo.
Viene portata in un altra stanza questa volta è una cella diversa più ampia e più pulita e anche il cibo che le viene portato è migliore anche se terribilmente poco .
Le successive due settimane passarono più o meno allo stesso modo con umiliazioni continue , tipo: girare per il giardino con un morso per cavalli a trainare un carretto , rovistare nel bidone della spazzatura per recuperare la sua razione di cibo che era sempre poco e di pessima qualità , incursioni delle guardie a tempi irregolari soprattutto quando riesce a prendere sonno, docce troppo fredde o troppo calde senza la possibilità di sottrarsi pena altre punizioni , leccare gli scarponi delle guardie , rispondere si ( unica risposta tollerata ) abbaiando e tanti altri modi per umiliarla e rendergli la detenzione un inferno.
Dopo due settimane Ilaria è ormai spezzata i pochi momenti di tranquillità li passa seduta a fissare il vuoto affamata , assetata , fisicamente stanca e mentalmente distrutta.
Una mattina Sara spalanca la porta e le ordina di seguirla , viene portata con la solita irruenza nella stanza dove si era ritrovata la prima volta legata per i polsi, viene fatta sedere su una grossa sedia di legno e legata , un collare fissato alla stessa che le impedisce qualsiasi movimento , può solo guardare il grosso tavolo tarlato d’avanti a se e il muro dove sono legati tre figure incappucciate , con un numero appeso al collo.
-Scegli un numero ritardata.
Ilaria con voce distaccata sceglie il numero due e Sara sfila il cappuccio.
-Guarda chi c’è ritardata la tua mammina … la cagna che ti ha supportato nella tua idea , bene … cara cominciamo .
Le guardie slegano la donna che a giudicare dalla completa mancanza di reazioni sembra drogata , la buttano sul tavolo e la spogliano strappandole tutti i vestiti e a turno la violentano con una violenza inaudita, iniziano le prime due guardie presenti nella stanza e quando hanno finito loro ne entrano altre tre ,per ore la donna viene penetrata e picchiata selvaggiamente come una bambola gonfiabile fino a quando sul tavolo non rimane altro un corpo martoriato e immobile.
Per tutto il tempo Sara va avanti e indietro per la stanza aiutando le guardie a fare il proprio lavoro ma soprattutto assicurandosi che Ilaria veda tutto e che non chiuda gli occhi, appena le guardie escono dalla stanza Sara afferra un accetta e fa a pezzi la donna ancora stesa sul tavolo che nel frattempo è rinvenuta , le droghe hanno finito il loro effetto da un pezzo e le urla strazianti fecero impazzire Ilaria che si ritrova ad assistere ad una scena da film horror .
Riportata nella sua cella le viene portato il solito pasto disgusto che contrasta con l’odore delizioso che viene da fuori , per tutta la notte le guardie fanno svariate incursioni facendola alzare in piedi o fargli assumere posizioni scomode per interminabili minuti .
L’indomani viene portata di nuovo nella stanza dove è stata macellata la madre ma non viene legata , c’è ancora il sangue sul pavimento e sul tavolo facendo sembrare la stanza un mattatoio, al muro ci sono le due persone rimaste li dal giorno prima , il numero 1 e il numero 3.
-Scegli un numero ritardata
Ilaria non risponde ha lo sguardo perso nel vuoto .
Scegli un numero ho detto.
-facciamo l’uno?
Nessuna risposta
-Il tre?
Ilaria annuisce impercettibilmente .
Le guardie fanno inginocchiare il prigioniero incappucciato di fronte a lei a due metri di distanza per poi mettersi al suo fianco, Sara sfila il cappuccio , Ilaria appena vede suo figlio acquista la sua lucidità e cerca di reagire ma viene prontamente fermata dalle guardie , Sara fa scivolare un coltello da cucina sul viso e sul collo del ragazzo terrorizzato senza procurargli nessuna ferita.
-Non immagini quanto vorrei farlo a pezzi , anche lui è stato un tuo complice … ma vedi io non sono una persona malvagia anzi sono misericordiosa e ti do una possibilità di scelta…
Sara prese la pistola sul tavolo mettendo un colpo in canna e sfilando il caricatore .
-o gli fai saltare la testa tu o lo faccio a pezzi io come ho fatto con tua mamma …. Ovviamente prima gli verrà fatto lo stesso servizio…da me personalmente…. E ti assicuro che quello che hai visto ieri è un film romantico a confronto.
Sara mette la pistola in mano ad Ilaria che si avvicina al figlio appena diciottenne ,in lacrime poggia la pistola alla testa al ragazzo e dopo aver chiuso gli occhi preme il grilletto, la pallottola calibro 45 a punta cava entra nel cranio con la forza di una bomba atomica aprendola come un cocomero maturo , poi con un gesto fulmineo indirizza l’arma verso di se e preme il grilletto ma non succede nulla , Ilaria cada in ginocchio.
-Te l’ho detto che sei ritardata, secondo te ti avrei dato la possibilità di ucciderti ?.
Poi rivolgendosi alle guardie ordina di fare a pezzi il cadavere e di darlo in pasto ai pesci ,Ilaria viene riportata nella sua cella , ripetendo la solita procedura.
L’indomani mattina viene riportata nella stanza dove trova l’ultima persona rimasta , è appesa al soffitto per mani e piedi, è ancora incappucciata ma la riconosce subito dai tatuaggi, è sua sorella.
La donna è chiaramente drogata ma apparentemente vigile , è completamente nuda e a giudicare dai capezzoli turgidi è più eccitata che impaurita.
-Buongiorno ritardata , oggi faremo un nuovo gioco … dovrai fare sesso con tua sorella, se non lo farai tu lo faranno loro che sarebbero ben lieti a divertirsi con lei …. Sai non immagini nemmeno come certe droghe possano rendere collaborativa una persona… a differenza di quelle che ho dato a quella cagna di tua madre quelle che ho dato a lei l’hanno resa una troia insaziabile… buon divertimento.
Ilaria di avvicina all’intimità di sua sorella che con le droghe che ha nel corpo la incinta a farla godere tra le risate degli aguzzini alle sue spalle , Ilaria vomita ma il supplizio non viene sospeso anzi … per convincerla del tutto Sara accende una motosega avvicinandosi pericolosamente al collo della donna appesa , Ilaria affonda il viso tra le cosce di sua sorella che geme per il piacere , nei giorni successivi viene rifatto ancora e ancora fino a quando ad Ilaria le viene messa ancora la pistola in mano con l’ordine di ripetere quello che aveva fatto con suo figlio ,nella sua cella viene legata e sedata non deve assolutamente cercare di suicidarsi la tortura non è ancora finita .
Il mattino seguente gli viene portato da mangiare , una brodaglia salata e piccantissima , del pane ammuffito e una tazza di acqua torbida , la porta si richiude e la televisione si riaccende facendogli vedere che i suoi account sono stati bloccati e per via delle intercettazioni è stato emesso un mandato di cattura , la sua faccia è su tutti i tg .
Un’ora dopo il lassativo nella brodaglia fa il suo effetto ed arrivano le prime scariche di diarrea che fanno diventare quella cella ancora più schifosa ,l’aria che esce dalle bocchette cambia da gelida diventa caldissima trasformando quella stanza un forno , dopo altre dodici ore Ilaria è stremata , affamata , sporca di feci e sudore .
La porta si riapre,Sara è sulla soglia al suo fianco due uomini, uno ha in mano una manichetta dell’acqua l’altro un bastone.
-Se vuoi mangiare devi pulire tutto questo schifo.
Ilaria va per alzarsi a prendere la manichetta dell’acqua , ma l’uomo col manganello assesta un colpo sulle gambe facendola cadere .
-Ritardata , il grosso lo devi pulire con la lingua la manichetta la si usa dopo che hai finito.
La risposta di Ilaria è un dito medio , cosi la porta viene richiusa lasciandola digiuna in una stanza che sembra un porcile, dalle bocchette l’aria comincia ad avere una temperatura normale ma con un odore di cibo delizioso , pizza , arrosto , carne alla griglia , dolci , dalla televisione vengono proiettati programmi di cucina a volume alto e cosi per i successivi due giorni fino a quando non è così stremata e disidratata da cedere pur di avere un tozzo di pane e un po’ d’acqua , le viene dato da mangiare una manciata di riso bianco senza sale , una sorta di crema bianca rappresa che un tempo forse era purea ricoperta da una salsa piccante e la solita ciotola d’acqua sporca, Ilaria si avventa sul quel cibo disgustoso ma fa appena in tempo a mangiare il riso quando la porta si apre e uno degli uomini entra trascinandola fuori con la forza e portandola in un giardino circondato da mura alte , finalmente la luce del sole pensa lei ma un calcio nel sedere la riporta alla realtà , é Sara e la fissa sempre con lo stesso sguardo colmo d’odio.
-Ora taglierai l’erba di questo giardino e visto che sei una cazzo di ritardata te lo dico subito , devi tagliarla con i denti come una brava capretta ….
Ilaria è incredula ma Sara continua.
-Io ti consiglio di eseguire qualsiasi ordine ti venga dato senza discutere…. Almeno se vuoi uscire viva da qui ….. ora va bianchina va su taglia l’erbetta del mio prato .
Sara si gira dirigendosi verso un tavolino sotto l’ombrellone iniziando a fare colazione guardando Ilaria darsi da fare in lacrime , verso mezzogiorno due uomini arrivano con un secchio pieno a meta ed Ilaria ci si avventa su bevendo con tale irruenza da accorgersi solo alla fine che è acqua mista a piscio, a fine giornata é stanchissima non c’è un muscolo che non le fa male , i due uomini la prendono e la portano su un piccolo spiazzo di cemento gli viene ordinato di mettersi in ginocchio con le mani dietro la testa, uno dei due imbraccia una manichetta ed inizia a lavarla con un getto gelido e fortissimo che le fa male quando va nelle parti delicate , le viene dato un vestito simile ad un sacco di tela che una volta indossato le provoca prurito oltre ad essere scomodo e per nulla caldo.
Viene portata in un altra stanza questa volta è una cella diversa più ampia e più pulita e anche il cibo che le viene portato è migliore anche se terribilmente poco .
Le successive due settimane passarono più o meno allo stesso modo con umiliazioni continue , tipo: girare per il giardino con un morso per cavalli a trainare un carretto , rovistare nel bidone della spazzatura per recuperare la sua razione di cibo che era sempre poco e di pessima qualità , incursioni delle guardie a tempi irregolari soprattutto quando riesce a prendere sonno, docce troppo fredde o troppo calde senza la possibilità di sottrarsi pena altre punizioni , leccare gli scarponi delle guardie , rispondere si ( unica risposta tollerata ) abbaiando e tanti altri modi per umiliarla e rendergli la detenzione un inferno.
Dopo due settimane Ilaria è ormai spezzata i pochi momenti di tranquillità li passa seduta a fissare il vuoto affamata , assetata , fisicamente stanca e mentalmente distrutta.
Una mattina Sara spalanca la porta e le ordina di seguirla , viene portata con la solita irruenza nella stanza dove si era ritrovata la prima volta legata per i polsi, viene fatta sedere su una grossa sedia di legno e legata , un collare fissato alla stessa che le impedisce qualsiasi movimento , può solo guardare il grosso tavolo tarlato d’avanti a se e il muro dove sono legati tre figure incappucciate , con un numero appeso al collo.
-Scegli un numero ritardata.
Ilaria con voce distaccata sceglie il numero due e Sara sfila il cappuccio.
-Guarda chi c’è ritardata la tua mammina … la cagna che ti ha supportato nella tua idea , bene … cara cominciamo .
Le guardie slegano la donna che a giudicare dalla completa mancanza di reazioni sembra drogata , la buttano sul tavolo e la spogliano strappandole tutti i vestiti e a turno la violentano con una violenza inaudita, iniziano le prime due guardie presenti nella stanza e quando hanno finito loro ne entrano altre tre ,per ore la donna viene penetrata e picchiata selvaggiamente come una bambola gonfiabile fino a quando sul tavolo non rimane altro un corpo martoriato e immobile.
Per tutto il tempo Sara va avanti e indietro per la stanza aiutando le guardie a fare il proprio lavoro ma soprattutto assicurandosi che Ilaria veda tutto e che non chiuda gli occhi, appena le guardie escono dalla stanza Sara afferra un accetta e fa a pezzi la donna ancora stesa sul tavolo che nel frattempo è rinvenuta , le droghe hanno finito il loro effetto da un pezzo e le urla strazianti fecero impazzire Ilaria che si ritrova ad assistere ad una scena da film horror .
Riportata nella sua cella le viene portato il solito pasto disgusto che contrasta con l’odore delizioso che viene da fuori , per tutta la notte le guardie fanno svariate incursioni facendola alzare in piedi o fargli assumere posizioni scomode per interminabili minuti .
L’indomani viene portata di nuovo nella stanza dove è stata macellata la madre ma non viene legata , c’è ancora il sangue sul pavimento e sul tavolo facendo sembrare la stanza un mattatoio, al muro ci sono le due persone rimaste li dal giorno prima , il numero 1 e il numero 3.
-Scegli un numero ritardata
Ilaria non risponde ha lo sguardo perso nel vuoto .
Scegli un numero ho detto.
-facciamo l’uno?
Nessuna risposta
-Il tre?
Ilaria annuisce impercettibilmente .
Le guardie fanno inginocchiare il prigioniero incappucciato di fronte a lei a due metri di distanza per poi mettersi al suo fianco, Sara sfila il cappuccio , Ilaria appena vede suo figlio acquista la sua lucidità e cerca di reagire ma viene prontamente fermata dalle guardie , Sara fa scivolare un coltello da cucina sul viso e sul collo del ragazzo terrorizzato senza procurargli nessuna ferita.
-Non immagini quanto vorrei farlo a pezzi , anche lui è stato un tuo complice … ma vedi io non sono una persona malvagia anzi sono misericordiosa e ti do una possibilità di scelta…
Sara prese la pistola sul tavolo mettendo un colpo in canna e sfilando il caricatore .
-o gli fai saltare la testa tu o lo faccio a pezzi io come ho fatto con tua mamma …. Ovviamente prima gli verrà fatto lo stesso servizio…da me personalmente…. E ti assicuro che quello che hai visto ieri è un film romantico a confronto.
Sara mette la pistola in mano ad Ilaria che si avvicina al figlio appena diciottenne ,in lacrime poggia la pistola alla testa al ragazzo e dopo aver chiuso gli occhi preme il grilletto, la pallottola calibro 45 a punta cava entra nel cranio con la forza di una bomba atomica aprendola come un cocomero maturo , poi con un gesto fulmineo indirizza l’arma verso di se e preme il grilletto ma non succede nulla , Ilaria cada in ginocchio.
-Te l’ho detto che sei ritardata, secondo te ti avrei dato la possibilità di ucciderti ?.
Poi rivolgendosi alle guardie ordina di fare a pezzi il cadavere e di darlo in pasto ai pesci ,Ilaria viene riportata nella sua cella , ripetendo la solita procedura.
L’indomani mattina viene riportata nella stanza dove trova l’ultima persona rimasta , è appesa al soffitto per mani e piedi, è ancora incappucciata ma la riconosce subito dai tatuaggi, è sua sorella.
La donna è chiaramente drogata ma apparentemente vigile , è completamente nuda e a giudicare dai capezzoli turgidi è più eccitata che impaurita.
-Buongiorno ritardata , oggi faremo un nuovo gioco … dovrai fare sesso con tua sorella, se non lo farai tu lo faranno loro che sarebbero ben lieti a divertirsi con lei …. Sai non immagini nemmeno come certe droghe possano rendere collaborativa una persona… a differenza di quelle che ho dato a quella cagna di tua madre quelle che ho dato a lei l’hanno resa una troia insaziabile… buon divertimento.
Ilaria di avvicina all’intimità di sua sorella che con le droghe che ha nel corpo la incinta a farla godere tra le risate degli aguzzini alle sue spalle , Ilaria vomita ma il supplizio non viene sospeso anzi … per convincerla del tutto Sara accende una motosega avvicinandosi pericolosamente al collo della donna appesa , Ilaria affonda il viso tra le cosce di sua sorella che geme per il piacere , nei giorni successivi viene rifatto ancora e ancora fino a quando ad Ilaria le viene messa ancora la pistola in mano con l’ordine di ripetere quello che aveva fatto con suo figlio ,nella sua cella viene legata e sedata non deve assolutamente cercare di suicidarsi la tortura non è ancora finita .
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