Come sono diventato sottomesso a mia moglie Secondo episodio - storia vera

di
genere
dominazione

Comunque, limitare le mie pulsioni solamente alle donne esperte di arti marziali lo definirei riduttivo. Ero attratto dalla superiorità femminile in ogni sua declinazione. Soprattutto nella vita di tutti i giorni. Anzi, non conoscendo il bdsm, soltanto nella vita quotidiana. Ammiravo le donne capaci, quelle che nel rapporto col maschio sembravano avere una marcia in più. Anche nelle cose banalissime. Ad esempio mi intrigavano le donne che guidavano con a fianco un uomo o, meglio ancora, quelle che portavano la moto con l’uomo dietro di loro. Mi davano la sensazione di avere loro in mano il potere. Cominciavo a rendermi conto infatti che ciò da cui ero veramente attratto era quello che in seguito avrei etichettato come < scambio dei ruoli>, con la femmina che prende il potere all’interno di un rapporto. Ne ebbi quasi la certezza quando una sera, tornando a casa dopo il solito incontro con gli amici, accesi la televisione in camera mia e la mia attenzione fu presa da un film francese di cui però non ricordo il titolo. Lui era di sicuro Jean Louis Trintignant, un attore transalpino molto famoso anche da noi in Italia negli anni settanta. Il film era datato, probabilmente proprio di quel periodo mentre io sto parlando di un fatto che avvenne nella seconda metà degli anni ottanta. La scena era semplice. Una bella donna bionda seduta su un divano con in mano un libro. Si cambia scena e lui, Trintignant, era in cucina a lavare i piatti con tanto di grembiule. La voce della donna che lo chiamava riecheggiò nella cucina. Lui abbandonò le faccende e corse da lei che gli chiese di prepararle un drink, cosa che lui si affrettò a fare. La donna ringraziò schioccandogli un sensuale bacio e l’uomo ritornò in cucina. Il pisello mi stava per scoppiare. Era dunque quello ciò che avrei amato fare? Servire la propria donna? Ero confuso ma la reazione erotica che avevo avuto non sembrava lasciare adito a dubbi: ero intrigato da una donna che comandava nella vita reale. Inutile girarci intorno. Quella sera comunque, feci le due di notte per vedere altre scene simili ma il film si rivelò poi una semplice storia d’amore e quella scena femdom era soltanto uno dei tanti incontri che i due amanti avevano. Se qualcuno di voi che mi sta leggendo ha idea di che film si tratta me lo faccia sapere perché quella scena vorrei proprio rivederla perché in un certo senso fece un briciolo di chiarezza nei miei pensieri che in quel periodo erano ancora piuttosto nebulosi.
Ma il mio ideale, la vera superiorità che mi faceva impazzire e che mi faceva avere un’erezione istantanea, rimaneva comunque la donna forte fisicamente, la campionessa di arti marziali in grado di stendere con semplicità un maschio. Meglio ancora se lo faceva con facilità irrisoria, con un tocco di umorismo e con la consapevolezza di essere superiore. Il problema era che allora non c’era internet con il quale potersi sfogare e non era facile vedere certe scene. E siccome io ne avevo bisogno, mi arrangiavo. Come? La risposta è apparentemente facile. Me le andavo a cercare in televisione e sui fumetti. Anzi, non solo me le andavo a cercare ma addirittura ne facevo una specie di collezione a dimostrazione che, pur se l’apparenza mi vedeva come un ragazzo normalissimo, con un sacco di amici, fidanzatine e sport, nella realtà ero piuttosto strano. E quindi, mi ero appunto messo a collezionare, in gran segreto ovviamente, due cose. La prima era una raccolta di immagini che prendevo da film e telefilm che passavano in televisione. All’epoca, ricordo che sto parlando degli anni ottanta, c’erano le vecchie cassette vhs. Ve le ricordate? Beh, sapete cosa facevo? Mi informavo su cosa ci fosse in televisione e appena scoprivo che c’era un film o soprattutto un telefilm dove ci fosse un’eroina con le doti che mi piacevano, attendevo con pazienza che ci fossero le scene che amavo, ovvero quelle di lotta, e me le registravo. Avevo almeno tre cassette da tre ore piene zeppe di quelle scene, alcune delle quali duravano pochi secondi. In primis, c’erano i film di Hong Kong. Chi conosce Angela Mao? Era la regina del kung-fu al femminile. Ripeto, non registravo i suoi film che, come tutti quelli di arti marziali, erano davvero brutti, ma solamente le scene dove combatteva. Era quello ciò che mi interessava. E poi le eroine dei telefilm dell’epoca, a cominciare da Wonder Woman, La donna bionica e soprattutto la mitica Emma Peel di Agente Speciale interpretata dalla splendida Diana Rigg, telefilm già datato all’epoca ma che ritrasmettevano con regolarità. Ecco, tra tutte era lei che m’intrigava maggiormente per l’ironia del personaggio, per la sua perspicacia, per l’intelligenza e non per ultimo per il suo abbigliamento che spesso virava verso il fetish con delle deliziose tutine nere aderentissime. Ma mi registrai anche alcune chicche che ogni volta che mi capitava di vedere creavano in me molta eccitazione. E parlo di vera e propria eccitazione fisica ovvero una considerevole erezione senza nemmeno toccarmi. Le chicche in questione erano le scene di un film orrendo ma che aveva una protagonista micidiale. Ancora ricordo il titolo che era < Sono diversa, mi chiamo Big Zapper> dove una bella ragazza lotta e vince con incredibile facilità e ironia contro un nugolo di avversari. E poi una stranissima e giovane Claudia Cardinale che menava di brutto in un film che forse nemmeno lei ricorda di aver girato e che si chiamava < Qui comincia l’avventura> nel quale recitava con Monica Vitti. E infine chi si ricorda di Lory Del Santo attrice? Pochi, presumo. Fece un film che si chiamava < La gorilla> e pur se sono passati tanti anni dall’ultima volta che mi sono goduto quella scena, essa è ancora vivida nella mia mente. Lei vestita tutta di pelle che picchia di brutto alcuni ladri che volevano derubare il suo assistito, con tanto di victory pose finale. E naturalmente, tanto, tanto altro. Quasi sempre film americani di serie B che passavano sulle televisioni private a tarda sera. L’importante era che ci fossero delle scene con una donna che menava forte. Anche se forse le scene che più eccitavano la mia fantasia, ancor più di quelle di lotta, erano quelle dove l’uomo se la dava a gambe terrorizzato dall’evidente supremazia della donna. Oppure tremava di fronte a lei, incapace di muovere un solo muscolo. E queste erano ancora più difficili da trovare ma quando ci riuscivo per me era ritornare bambino. Mi pervadeva una strana gioia simile a quella che avevo da ragazzino quando trovavo una figurina che mi faceva completare la pagina. Era un tassello che aggiungevo alla mia strana collezione.
E l’altra cosa che collezionavo? Era simile ma cartacea. Tutte le scene delle eroine dei fumetti, ovviamente mentre picchiavano il maschietto di turno. Tutte quelle della Marvel di cui ero ( e sono tuttora) appassionato, quelle della DC Comics ( Batwoman, Catwoman, Supergirl) ed anche quelle dei fumetti erotici di quel tempo, in primis Satanik. Avevo anche una chicca. Un fumetto con donne bellissime che praticavano proprio bdsm e che sottomettevano i maschi con la forza fisica riducendoli poi in schiavitù. Accidenti, non mi sono mai ricordato come si intitolasse quel fumetto. L’avevo trovato per caso in una rivendita di fumetti usati dove ogni tanto facevo una visita proprio per cercare qualcosa che mi potesse interessare e rimasi colpito e……. eccitato. Molto eccitato. Concludendo questa breve parentesi, mentre i miei coetanei si portavano al bagno giornaletti porno per segarsi, io lo facevo con questi ritagli dei fumetti o in camera mia chiuso a chiave guardandomi le cassette summenzionate. Altro che film porno! Quelli non mi facevano né caldo e né freddo perché il sesso semmai mi piaceva farlo e non guardarlo. Pertanto, agli altri ragazzi eccitavano le donne nude e a me quelle vestite sexy che menavano. Questa strana collezione cartacea mi fu rubata quando mi fregarono la mia amatissima mini minor dove ero stato costretto a portarla per paura che mia madre o mia sorella me la potessero scoprire. Ero disperato. Non so se per la macchina o per quella mia adorata collezione. La macchina la ritrovai ma dei fumetti nemmeno l’ombra. E chissà cosa avrà pensato il ladro. Le cassette invece le gettai pochi mesi prima di sposarmi avendo deciso di vivere normalmente senza quelle mie ossessioni. Quanto mi sbagliavo…….
Continua......
scritto il
2023-08-02
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