Luana ricattata cap. 1 - la cazzata
di
Amico segreto
genere
dominazione
Ciao a tutti, mi chiamo Luana adesso ho quasi 50 anni e sono sposata, faccio la commercialista presso uno studio associato, ho sempre avuto una vita sessuale piuttosto intensa, ma quello che vi voglio raccontare è il mio ultimo anno dell’università, in cui attraverso un viscido ricatto gioco forza ho scoperto la dominazione e la trasgressione.
Essendo di un paesino nella campagna emiliana, a Bologna dove studiavo avevo una stanza in un appartamento con altre due universitarie come me, Anna e Ginevra.
La più grande cazzata della mia vita l’ho fatta proprio li, una sera che Ginevra era a casa dai suoi, io Anna e il suo ragazzo Marcello con due suoi amici Federico e Alessandro, con i quali avevamo fatto gruppo, facemmo serata.
In quel periodo ero fidanzata con Peppe, un anno più grande di me, con cui avevamo fatto ragioneria insieme, lui adesso lavorava nel mio Paesello, dove attualmente vivo.
Facemmo in gioco stupido dove chi perdeva doveva bere un bicchiere di alcool, eravano a casa nostra mi sentivo protetta, fu l’errore più grande, Anna era con il suo lui, quindi quella da far ubriacare ero io, non nascondo che mi piacevano le attenzioni dei ragazzi, ma non mi aspettavo una bastardata così.
Io e Anna eravamo le più brille, ridevamo con niente, poi non mi ricordo più niente, mi svegliai sul divano verso le 5 dal mattino dopo, mi sentivo piena come se avessi da andare in bagno, mi toccai dietro e c’era qualcosa che non andava. Andai in bagno e scoprii che avevo un wustel tutto nel sedere, mi sentii morire, che bastardi, mi avevano spogliato e si erano divertiti alle mie spalle.
Maledetto l’alcool, che situazione di merda, davanti ero piuttosto umida, e dietro mi avevano messo anche il ketchup, mi bruciava il buchino, guardami allo specchio avevo pure dei numeri scritti sulle chiappe.
Ormai ero convinta che avevano fatto i loro porci comodi, prima mi feci una doccia fredda cercando di riprendere conoscenza, Anna e Marcello dormivano beati nella camera di lei, dei due bastardi nessuna traccia.
I numeri scritti con la bic era il mio numero di cellulare, quindi mi avevano sicuramente fotografato il culo, anzi peggio si erano fatti un video, potevo diventare la troia della scuola.
Fede e Ale erano amici intimi, quindi la possibilità che fosse stato uno solo dei due era remota, prendo il telefono e c’è nuovo gruppo “La nostra Luana”, io Fede e Ale, ho già 15 messaggi, tutti di loro due.
Mi prendevano in giro che quanto ero brilla e se ero andata in bagno stamattina, avevo una strana sensazione di essere profondamente nella merda, tutto dipendeva da quanto avrebbero voluto fare gli stronzi con me.
Non ci volle molto per capirlo postarono un secondo solo il tempo di vederla una foto dove avevo il wustel infilato dietro ed il mio numero di cellulare scritto sulle chiappe, ero sul bracciolo del divano con le gambe aperte e si vedeva benissimo anche la fica depilata solo tra le labbra.
La sera avrebbero portato le pizze e sarebbero venuti a mangiare da noi, poi venni a sapere da Anna che lei usciva con Marcello, quindi sarebbero venuti solo da me, Marcello, bastardo pure lui, gli stava reggendo il gioco.
Passai tutto il giorno non pensando ad altro, maledissi l’alcool, non ho mai più preso una sbornia in vita mia, ma quella mi costò più di un anno della mia vita.
Non sapevo se affrontarli a muso duro oppure fare buon viso a cattivo gioco, era stati dei gran bastardi e che diventasse angeli adesso le possibilità erano nulle.
Fede iniziò così: “Cara la mia Luana, sono tre anni che ci fai sfinire dalle seghe, meritavi una bella lezione, no?”
Io: “Ma che merde siete, mi avete fatto un video nuda, fossi vostra sorella? E se vi denunciassi?”
Fede lo stronzo dei due, ormai era chiaro: “ Primo non sei nostra sorella, secondo non lo ammetterai mai, ma almeno l’ultimo anno di università ti divertirai un po’, basta che tu faccia quello che noi ti diciamo e i video, i 5 video rimarranno tra noi tre”
Io: “Cinque video?”
Ale, stronzo pure lui: ”L’altra sera te l’abbiamo messo in bocca, nella fica e soprattutto nel culo”
Io come una stupida: “il wustel?”
Insieme ridendo i due maiali: “si tre wustel”
Continua.............
Questo racconto è scritto su commissione, se ti affascinano le storie di ricatto: amicosegreto@tutanota.it
Essendo di un paesino nella campagna emiliana, a Bologna dove studiavo avevo una stanza in un appartamento con altre due universitarie come me, Anna e Ginevra.
La più grande cazzata della mia vita l’ho fatta proprio li, una sera che Ginevra era a casa dai suoi, io Anna e il suo ragazzo Marcello con due suoi amici Federico e Alessandro, con i quali avevamo fatto gruppo, facemmo serata.
In quel periodo ero fidanzata con Peppe, un anno più grande di me, con cui avevamo fatto ragioneria insieme, lui adesso lavorava nel mio Paesello, dove attualmente vivo.
Facemmo in gioco stupido dove chi perdeva doveva bere un bicchiere di alcool, eravano a casa nostra mi sentivo protetta, fu l’errore più grande, Anna era con il suo lui, quindi quella da far ubriacare ero io, non nascondo che mi piacevano le attenzioni dei ragazzi, ma non mi aspettavo una bastardata così.
Io e Anna eravamo le più brille, ridevamo con niente, poi non mi ricordo più niente, mi svegliai sul divano verso le 5 dal mattino dopo, mi sentivo piena come se avessi da andare in bagno, mi toccai dietro e c’era qualcosa che non andava. Andai in bagno e scoprii che avevo un wustel tutto nel sedere, mi sentii morire, che bastardi, mi avevano spogliato e si erano divertiti alle mie spalle.
Maledetto l’alcool, che situazione di merda, davanti ero piuttosto umida, e dietro mi avevano messo anche il ketchup, mi bruciava il buchino, guardami allo specchio avevo pure dei numeri scritti sulle chiappe.
Ormai ero convinta che avevano fatto i loro porci comodi, prima mi feci una doccia fredda cercando di riprendere conoscenza, Anna e Marcello dormivano beati nella camera di lei, dei due bastardi nessuna traccia.
I numeri scritti con la bic era il mio numero di cellulare, quindi mi avevano sicuramente fotografato il culo, anzi peggio si erano fatti un video, potevo diventare la troia della scuola.
Fede e Ale erano amici intimi, quindi la possibilità che fosse stato uno solo dei due era remota, prendo il telefono e c’è nuovo gruppo “La nostra Luana”, io Fede e Ale, ho già 15 messaggi, tutti di loro due.
Mi prendevano in giro che quanto ero brilla e se ero andata in bagno stamattina, avevo una strana sensazione di essere profondamente nella merda, tutto dipendeva da quanto avrebbero voluto fare gli stronzi con me.
Non ci volle molto per capirlo postarono un secondo solo il tempo di vederla una foto dove avevo il wustel infilato dietro ed il mio numero di cellulare scritto sulle chiappe, ero sul bracciolo del divano con le gambe aperte e si vedeva benissimo anche la fica depilata solo tra le labbra.
La sera avrebbero portato le pizze e sarebbero venuti a mangiare da noi, poi venni a sapere da Anna che lei usciva con Marcello, quindi sarebbero venuti solo da me, Marcello, bastardo pure lui, gli stava reggendo il gioco.
Passai tutto il giorno non pensando ad altro, maledissi l’alcool, non ho mai più preso una sbornia in vita mia, ma quella mi costò più di un anno della mia vita.
Non sapevo se affrontarli a muso duro oppure fare buon viso a cattivo gioco, era stati dei gran bastardi e che diventasse angeli adesso le possibilità erano nulle.
Fede iniziò così: “Cara la mia Luana, sono tre anni che ci fai sfinire dalle seghe, meritavi una bella lezione, no?”
Io: “Ma che merde siete, mi avete fatto un video nuda, fossi vostra sorella? E se vi denunciassi?”
Fede lo stronzo dei due, ormai era chiaro: “ Primo non sei nostra sorella, secondo non lo ammetterai mai, ma almeno l’ultimo anno di università ti divertirai un po’, basta che tu faccia quello che noi ti diciamo e i video, i 5 video rimarranno tra noi tre”
Io: “Cinque video?”
Ale, stronzo pure lui: ”L’altra sera te l’abbiamo messo in bocca, nella fica e soprattutto nel culo”
Io come una stupida: “il wustel?”
Insieme ridendo i due maiali: “si tre wustel”
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Questo racconto è scritto su commissione, se ti affascinano le storie di ricatto: amicosegreto@tutanota.it
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