La nuova capa5
di
Adam82ne
genere
dominazione
“ ora basta fare i pischelli innamorati, vieni lecca i piedi della tua padrona “
Mi alzai e andai sul lato opposto, mi osservava dallo specchio di fronte a lei , aveva le gambe aperte, tra le chiappe spuntava il fallo , mi misi in ginocchio e poggiai le mani sui suoi polpacci duri come il marmo, iniziai a leccare i piedi , leccavo e guardavo il suo volto riflesso nello specchio, stava gradendo , baciai e leccai per almeno una decina di minuti il piede destro per poi passare all’altro, non essendosi ancora lavata un mix di sapori mi riempirono la bocca, pipi è sudore
“mhmmm mia padrona siete squisita “
avrei voluto toccarmi ma scacciai subito l’idea con immensa fatica, mi sarei scopata qualunque cosa in quel momento e avrei venduto l’anima per liberare l’orgasmo che covavo dentro, mi concentrai cercando di sfogare le mie voglie nel compito che mi era stato assegnato.
“Sali su con quella bocca, voglio un mantello di saliva bestiola , leccami schiena e collo”
iniziai a baciare e leccare la colonna vertebrale, piccoli peli quasi invisibili ad occhio nudo solleticavano la mia lingua , dopo una quindicina di minuti fu talmente baciata e leccata da avergli tolto ogni residuo salino di sudore dal suo corpo,la mia padrona ebbe il suo mantello di saliva , avevo marcato con il mio odore la mia padrona, come una cagna fedele e gelosa.
“È ora figliola , vai dietro e fai tutto quello che ti dico”
“Prendi la base del dildo e ruotala”
Presi saldamente la base e con un po’ di forza inizió a muoversi
“Mhmmmm siiiii ora spingi un pochino “
Il dildo si mosse di poco a nulla, la base batteva sulle pareti d’ingresso del suo culo allagandolo , se avessi insistito sono sicura che sarebbe entrato anche lei.
“Ora ruota ancora e tira piano piano fino a quando non senti che fa resistenza a quel punto spingi più forte che puoi fino alla base per poi ricominciare da capo,ti dirò io quando fermarti e cosa fare”
Ruotai e tirai , il dildo arretró lentamente qualche centimetro fino a quando non si fermò, spinsi con forza, entro più velocemente di quanto pensassi fino alla base.
“Siiiiii che bello, continua non ti fermare “.
Ogni volta che arretravo il dildo usciva sempre di più e quando ritornavo in avanti era sempre con più irruenza Clara gemeva con sempre più piacere , se fosse stata più gracile o magra secondo me si sarebbe spezzata in due , ad un certo punto mi ritrovai che lo avevo tirato fuori quasi tutto , lei era in estasi tremava , presi quel cazzone saldamente e con tutta la forza che avevo in corpo spinsi in avanti impalandola , lei urló sopraffata da un orgasmo talmente forte da farla squirtare come un idrante, nel fare quell’affondo pero persi l’equilibrio cadendo di faccia tra le sue gambe, la squirtata mi colpi in pieno viso ma allo stesso tempo battei col mento sulla panca e con i denti mi lacerai il labbro, sentii il sapore metallico del mio sangue , degli umori della mia padrona e un male tremendo alla bocca , ma non mi importava , affondai la lingua tra le sue cosce leccando e succhiando qualsiasi cosa mi venisse a tiro , tutto quel mix di urla , sapori e dolore aveva acceso un inarrestabile frenesia sessuale, lei mi incitava a proseguire
“non ti fermare bastarda fai il tuo dovere, fai godere la tua padrona “
io ero una specie di squalo all’attacco , arrivò ancora con un urlo ancora più forte , un’altra spruzzata mi investì il viso , ripulii tutto fino all’ultima goccia ,divorai tutto quel ben di dio come un’affamata ad un banchetto.
“Sfila quell’affare e prendi il tuo dolce amore te lo meriti “
Tirai quel dildo con un movimento unico, un mix di aria e rumori uscii scoprendo una caverna buia e larga e pulsante ,ci infilai dentro la bocca sputando e leccando tutto, ad un certo punto quella grotta si richiuse facendo apparire un bocciolo di rosa bello grande , rosso e succoso come un frutto maturo pronto ad essere mangiato, lo limonai succhiandolo e baciandolo per non so quanto tempo , come per vendetta per la deflorazione subita prima le infilai quattro dita nella fica ancora sbrodolante , Clara mi incitava come un pitbull da combattimento a continuare “si distruggimi tesoro tira fuori la tua rabbia “,ad un certo punto non ricordo più nulla , cosa sia successo non lo so , mi ritrovai con la testa sulle chiappe della mia padrona e con due dita dentro la sia vagina , lei che mi chiamava “ tesoro tutto bene “
Alzai la testa e li mi resi conto che sembravamo uscite da una rissa , le sua chiappe , la sua vagina, il suo sedere e la panca erano sporchi di sangue, mi guardai allo specchio anche il mio viso era completamente sporco di sangue, era come se avessi fatto una gang bang con cinque donne mestruate , incrociai lo sguardo di Clara che si tirò in piedi con un salto spaventata .
“Ma che cazzo è successo “
Appena aprii la bocca notò il taglio sul mio labbro.
“Ma come cazzo hai fatto “
“Deve essere quando ho battuto…. Cazzo che male”
Vieni qui fatti vedere
Mi ispeziono la bocca e bloccó l’emorragia con qualche difficoltà ,poco dopo eravamo sedute sul bordo della vasca
“ ti fa male”
“Solo se lo tocco”
“ sembriamo uscite da un film horror “
Si avvicino a me e lecco vicino al taglio .
“Hai un buon sapore ….. ora diamo una ripulita e diamoci una ripulita, che tra un po’ arriva la mia amica “
“ chi arriva ?“
“ é sorpresa per te ,fidati “
Ripulimmo la palestra e facemmo un lungo bagno con accurata pulizia oltre che un terzo mini round nella vasca ma anche li si fermò poco prima che io arrivassi , ci preparammo e da un armadio Clara tiró fuori un sexy vestito per me , un completo da scolaretta giapponese, con calze bianche e scarpe nere , lei come sempre un abitino corto nero, ovviamente tutte e due non portavamo intimo, mi lasció il collare ma tolse il guinzaglio.
Alle 21:00 in punto arrivò la sua amica,Greta in compagnia di Tuco e Aru i suoi bellissimi dobermann, Clara abbracciò la nuova arrivata che continuava a fissarmi , staccatasi dal abbraccio si avvicinò a me , sfiorò il labbro gonfio e senza voltarsi si rivolse a Clara “ cosa gli è successo “
“Niente è stata colpa mia sono caduta “
Dissi io per difendere la mia padrona, Greta mi diede un colpetto col dito facendomi vedere le stelle “ non parlavo con te ma con la tua padrona “
“Piccolo incidente in palestra “ disse Clara balbettando .
“Piccolo incidente eh…. Ne parleremo più tardi “
Greta là fissò con uno sguardo glaciale come suoi occhi azzurro chiaro , quella donna appena trentenne per quanto piccola di corporatura metteva soggezione complice anche i lineamenti tagliati con l’accetta e la labbra sottilissime , la sua voce pacata ma decisa non ti faceva neanche pensare a ribattere, neanche Clara a quanto pare aveva questo potere “Tuco Ari salutate Clara e….”
“Tu come ti chiami “
Gli dissi il mio nome
“Tuco Ari salutate anche Chiara” lo disse indicandomi .
I due cani che fino a quel momento erano rimasti immobili fecero le feste a Clara invece a me mi annusarono e mi leccarono le cosce, con un battito di mani andarono a sedersi in un angolo per poi mettersi a cuccia dopo qualche minuto.
Andammo a sederci in soggiorno,Greta si sedette nella poltrona, tiró dallo zaino due bottiglie di vino e tre pacchetti di sigarette, di cui due di quelle che fuma Clara e li ripose sul tavolino , io e Clara ci sedemmo nel divano, avevamo lo sguardo di Greta su di noi , ci fissava con quegli occhi penetranti senza dire nulla,Clara si alzò e tornò poco dopo con tre calici , apri una bottiglia e riempì i calici dandone uno a Greta per poi venire a sedersi di nuovo.
Greta bevve un sorso tamburellando le dita sul bracciolo della poltrona “alla salute Clara e… Chiara”
Clara prese il calice e dopo un suo cenno anche io , bevemmo il vino senza dire nulla , fu Clara la prima a parlare “ ho ordinato il sushi,arriverà a momenti, io vado ad apparecchiare, tu bestiola mia rimani qui con Greta”
Volevo morire,rimasi li con quella che continuava a fissarmi , era come se mi stesse fissando l’anima pronta a prenderla a cacciavitate .
“Fa male il labbro?”
“Nnnno solo se lo tocco”
“Bene… dove vivi”
Le dissi la via
“Una mia carissima amica vive in quella via ….. buono a sapersi, magari un giorno verrò a trovarla “
Citofonarono e Clara prese l’ordinazione , Greta si alzò e allungó la mano verso di me “alzati è ora della cena “
Fu un ordine secco ma allo stesso tempo aveva un che di amorevole,mi strinse la mano, nei pochi metri fino al tavolo non ebbi più la soggezione di prima , ma una sorta di senso di protezione , quella donna era energia allo stato puro.
Ci sedemmo e iniziammo a mangiare e bere , l’aria diventò più leggera anzi addirittura divertente .
Continua…..
Mi alzai e andai sul lato opposto, mi osservava dallo specchio di fronte a lei , aveva le gambe aperte, tra le chiappe spuntava il fallo , mi misi in ginocchio e poggiai le mani sui suoi polpacci duri come il marmo, iniziai a leccare i piedi , leccavo e guardavo il suo volto riflesso nello specchio, stava gradendo , baciai e leccai per almeno una decina di minuti il piede destro per poi passare all’altro, non essendosi ancora lavata un mix di sapori mi riempirono la bocca, pipi è sudore
“mhmmm mia padrona siete squisita “
avrei voluto toccarmi ma scacciai subito l’idea con immensa fatica, mi sarei scopata qualunque cosa in quel momento e avrei venduto l’anima per liberare l’orgasmo che covavo dentro, mi concentrai cercando di sfogare le mie voglie nel compito che mi era stato assegnato.
“Sali su con quella bocca, voglio un mantello di saliva bestiola , leccami schiena e collo”
iniziai a baciare e leccare la colonna vertebrale, piccoli peli quasi invisibili ad occhio nudo solleticavano la mia lingua , dopo una quindicina di minuti fu talmente baciata e leccata da avergli tolto ogni residuo salino di sudore dal suo corpo,la mia padrona ebbe il suo mantello di saliva , avevo marcato con il mio odore la mia padrona, come una cagna fedele e gelosa.
“È ora figliola , vai dietro e fai tutto quello che ti dico”
“Prendi la base del dildo e ruotala”
Presi saldamente la base e con un po’ di forza inizió a muoversi
“Mhmmmm siiiii ora spingi un pochino “
Il dildo si mosse di poco a nulla, la base batteva sulle pareti d’ingresso del suo culo allagandolo , se avessi insistito sono sicura che sarebbe entrato anche lei.
“Ora ruota ancora e tira piano piano fino a quando non senti che fa resistenza a quel punto spingi più forte che puoi fino alla base per poi ricominciare da capo,ti dirò io quando fermarti e cosa fare”
Ruotai e tirai , il dildo arretró lentamente qualche centimetro fino a quando non si fermò, spinsi con forza, entro più velocemente di quanto pensassi fino alla base.
“Siiiiii che bello, continua non ti fermare “.
Ogni volta che arretravo il dildo usciva sempre di più e quando ritornavo in avanti era sempre con più irruenza Clara gemeva con sempre più piacere , se fosse stata più gracile o magra secondo me si sarebbe spezzata in due , ad un certo punto mi ritrovai che lo avevo tirato fuori quasi tutto , lei era in estasi tremava , presi quel cazzone saldamente e con tutta la forza che avevo in corpo spinsi in avanti impalandola , lei urló sopraffata da un orgasmo talmente forte da farla squirtare come un idrante, nel fare quell’affondo pero persi l’equilibrio cadendo di faccia tra le sue gambe, la squirtata mi colpi in pieno viso ma allo stesso tempo battei col mento sulla panca e con i denti mi lacerai il labbro, sentii il sapore metallico del mio sangue , degli umori della mia padrona e un male tremendo alla bocca , ma non mi importava , affondai la lingua tra le sue cosce leccando e succhiando qualsiasi cosa mi venisse a tiro , tutto quel mix di urla , sapori e dolore aveva acceso un inarrestabile frenesia sessuale, lei mi incitava a proseguire
“non ti fermare bastarda fai il tuo dovere, fai godere la tua padrona “
io ero una specie di squalo all’attacco , arrivò ancora con un urlo ancora più forte , un’altra spruzzata mi investì il viso , ripulii tutto fino all’ultima goccia ,divorai tutto quel ben di dio come un’affamata ad un banchetto.
“Sfila quell’affare e prendi il tuo dolce amore te lo meriti “
Tirai quel dildo con un movimento unico, un mix di aria e rumori uscii scoprendo una caverna buia e larga e pulsante ,ci infilai dentro la bocca sputando e leccando tutto, ad un certo punto quella grotta si richiuse facendo apparire un bocciolo di rosa bello grande , rosso e succoso come un frutto maturo pronto ad essere mangiato, lo limonai succhiandolo e baciandolo per non so quanto tempo , come per vendetta per la deflorazione subita prima le infilai quattro dita nella fica ancora sbrodolante , Clara mi incitava come un pitbull da combattimento a continuare “si distruggimi tesoro tira fuori la tua rabbia “,ad un certo punto non ricordo più nulla , cosa sia successo non lo so , mi ritrovai con la testa sulle chiappe della mia padrona e con due dita dentro la sia vagina , lei che mi chiamava “ tesoro tutto bene “
Alzai la testa e li mi resi conto che sembravamo uscite da una rissa , le sua chiappe , la sua vagina, il suo sedere e la panca erano sporchi di sangue, mi guardai allo specchio anche il mio viso era completamente sporco di sangue, era come se avessi fatto una gang bang con cinque donne mestruate , incrociai lo sguardo di Clara che si tirò in piedi con un salto spaventata .
“Ma che cazzo è successo “
Appena aprii la bocca notò il taglio sul mio labbro.
“Ma come cazzo hai fatto “
“Deve essere quando ho battuto…. Cazzo che male”
Vieni qui fatti vedere
Mi ispeziono la bocca e bloccó l’emorragia con qualche difficoltà ,poco dopo eravamo sedute sul bordo della vasca
“ ti fa male”
“Solo se lo tocco”
“ sembriamo uscite da un film horror “
Si avvicino a me e lecco vicino al taglio .
“Hai un buon sapore ….. ora diamo una ripulita e diamoci una ripulita, che tra un po’ arriva la mia amica “
“ chi arriva ?“
“ é sorpresa per te ,fidati “
Ripulimmo la palestra e facemmo un lungo bagno con accurata pulizia oltre che un terzo mini round nella vasca ma anche li si fermò poco prima che io arrivassi , ci preparammo e da un armadio Clara tiró fuori un sexy vestito per me , un completo da scolaretta giapponese, con calze bianche e scarpe nere , lei come sempre un abitino corto nero, ovviamente tutte e due non portavamo intimo, mi lasció il collare ma tolse il guinzaglio.
Alle 21:00 in punto arrivò la sua amica,Greta in compagnia di Tuco e Aru i suoi bellissimi dobermann, Clara abbracciò la nuova arrivata che continuava a fissarmi , staccatasi dal abbraccio si avvicinò a me , sfiorò il labbro gonfio e senza voltarsi si rivolse a Clara “ cosa gli è successo “
“Niente è stata colpa mia sono caduta “
Dissi io per difendere la mia padrona, Greta mi diede un colpetto col dito facendomi vedere le stelle “ non parlavo con te ma con la tua padrona “
“Piccolo incidente in palestra “ disse Clara balbettando .
“Piccolo incidente eh…. Ne parleremo più tardi “
Greta là fissò con uno sguardo glaciale come suoi occhi azzurro chiaro , quella donna appena trentenne per quanto piccola di corporatura metteva soggezione complice anche i lineamenti tagliati con l’accetta e la labbra sottilissime , la sua voce pacata ma decisa non ti faceva neanche pensare a ribattere, neanche Clara a quanto pare aveva questo potere “Tuco Ari salutate Clara e….”
“Tu come ti chiami “
Gli dissi il mio nome
“Tuco Ari salutate anche Chiara” lo disse indicandomi .
I due cani che fino a quel momento erano rimasti immobili fecero le feste a Clara invece a me mi annusarono e mi leccarono le cosce, con un battito di mani andarono a sedersi in un angolo per poi mettersi a cuccia dopo qualche minuto.
Andammo a sederci in soggiorno,Greta si sedette nella poltrona, tiró dallo zaino due bottiglie di vino e tre pacchetti di sigarette, di cui due di quelle che fuma Clara e li ripose sul tavolino , io e Clara ci sedemmo nel divano, avevamo lo sguardo di Greta su di noi , ci fissava con quegli occhi penetranti senza dire nulla,Clara si alzò e tornò poco dopo con tre calici , apri una bottiglia e riempì i calici dandone uno a Greta per poi venire a sedersi di nuovo.
Greta bevve un sorso tamburellando le dita sul bracciolo della poltrona “alla salute Clara e… Chiara”
Clara prese il calice e dopo un suo cenno anche io , bevemmo il vino senza dire nulla , fu Clara la prima a parlare “ ho ordinato il sushi,arriverà a momenti, io vado ad apparecchiare, tu bestiola mia rimani qui con Greta”
Volevo morire,rimasi li con quella che continuava a fissarmi , era come se mi stesse fissando l’anima pronta a prenderla a cacciavitate .
“Fa male il labbro?”
“Nnnno solo se lo tocco”
“Bene… dove vivi”
Le dissi la via
“Una mia carissima amica vive in quella via ….. buono a sapersi, magari un giorno verrò a trovarla “
Citofonarono e Clara prese l’ordinazione , Greta si alzò e allungó la mano verso di me “alzati è ora della cena “
Fu un ordine secco ma allo stesso tempo aveva un che di amorevole,mi strinse la mano, nei pochi metri fino al tavolo non ebbi più la soggezione di prima , ma una sorta di senso di protezione , quella donna era energia allo stato puro.
Ci sedemmo e iniziammo a mangiare e bere , l’aria diventò più leggera anzi addirittura divertente .
Continua…..
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