Diventa ciò che sei
di
Adam82ne
genere
sentimentali
Passammo il resto del pomeriggio tra piscina (dove io non potei entrare a fare il bagno ) , giardino e qualche faccenda, ma a parte baci e coccole non ci furono amplessi o ammucchiate, ad un certo orario accendemmo il fuoco per una grigliata, e visto che non avevamo pranzato a cena ci siamo rifatte… o meglio citando Cetto Laqualunque “ ci siamo calate un porco sano “.
Verso le due andammo a letto,Fabiana ubriaca marcia, fu letteralmente portata in spalla da Mamy fino a sopra .
Io potei finalmente lavarmi o meglio erano quelle le intenzioni , odoravo di cane , sudore , fumo e carne arrostita ,aprii il rubinetto della vasca ma dopo qualche secondo entrò Greta , chiuse l’acqua ed entrò dentro .
“Ci penso io a lavarti “
Entrai pure io mettendomi in ginocchio di fronte a lei , la sua pioggia dorata mi investì in pieno, a giudicare dalla durata se l’era tenuta apposta per me ,sentivo il getto caldo sulle mie labbra, quando finì mi tiro su.
“Non puzzi più di fumo ora”
Sorrisi e le infilai la lingua in bocca.
Come se non facessimo sesso da un anno arriviamo sul letto senza smettere di baciarci e di palparci , strinsi la sua coscia tra le mie , eravamo talmente su di giri e talmente tanto era il desiderio da sembrare goffe e impacciate , lei mi leccava il viso mordendomi qua e la , io avevo le dita letteralmente impiantate sulla sua schiena, la stringevo forte come a volerla stritolare e più stringevo più lei diventava irruenta , ci rotolavamo nel letto come se stessimo lottando l’una contro l’altra, finimmo per cadere a terra , il tonfo rimbombò per tutta la casa , la lotta continuò sul pavimento fino a quando la bloccai , non poteva più muoversi , i suoi movimenti se pur forti ad improvvisi non riuscivano a liberarla dalla mia morsa.
“Sei mia, tutta mia, solo mia “
Feci scendere della saliva in direzione della sua bocca , lei l’aprì pronta ad accoglierla ma a pochi millimetri la ritirai su , le avvicinai il capezzolo alla bocca, ma per poter cercare di prenderlo con le labbra dovette alzare la testa ma io lo allontanavo sempre di più, improvvisamente diede un colpo di reni riuscendo a divincolarsi quel tanto che bastava per fare leva con il proprio corpo, mi ritrovai sotto, questa volta ero io quella bloccata , le sue mani mi tenevano i polsi e il suo ginocchio premeva poco sopra il mio pube , il suo peso era tutto sulla mia vescica, tirai su le gambe riuscendo a prenderla per il collo con i piedi, di nuovo la situazione si era invertita, lei sotto , io sopra con la differenza però che questa volta ero col sedere sul suo collo con i piedi che le tenevano bloccate le braccia,la mia fighetta era proprio sulla sua bocca.
“ e ora come ti metti…ti arrendi? “
Fece segno di no guardandomi con aria di sfida con le sue sottili labbra serrate.
Il ginocchio aveva stimolato la mia vescica , allargai le mie grandi labbra
, mentre con la mano libera le tappai il naso , appena apri la bocca per prendere aria, mi liberai su di lei , dopo un attimo di sorpresa affondó la bocca come se volesse evitare che quella pioggia dorata cadesse sul pavimento , i colpi di lingua mi diedero un brivido di piacere, mollai un po’ la presa e lei ne approfittò, mi ritrovai di nuovo sotto , la sua mano sul collo mi stringeva impedendomi di respirare, poggiò la bocca chiusa sulle mie labbra, quando aprii la bocca in cerca d’aria lo fece anche lei, una boccata di pipì inondó il mio palato , la sua lingua mulinava come a voler mescolare quella zuppa di saliva e pioggia dorata, quel gioco perverso era schifosamente eccitante .
Nel frattempo , furtivamente , intrufolai la mano tra le sue cosce, era bagnatissima, le infilai un dito come a saggiare la sua resistenza alla penetrazione , la sentii rilassare i muscoli e mugolare , con un gesto fulmineo afferrai una ciocca di peli pubici e tirai con forza… un po’ troppa forza …. Perché mi rimasero tra le dita, cacciò un urlo togliendosi da sopra di me , rimase raccolta in posizione fetale .
“ troietaaaaa ma sei scema mi hai fatto malissimo “
Non mi feci commuovere , le bloccai le gambe facendogliele incrociare sopra il suo petto come a volerla far penetrare nella più porca delle posizioni del missionario, agguantai un altro ciuffetto di peli.
“Chi è la troietta scema adesso ? “
“ sei sempre tu “
Iniziai a tirare piano piano , sentivo la sua pelle opporre resistenza, colpo secco , tirai meno forte di prima ma comunque qualche pelo rimase tra le mie dita.
“Secondo te sono pari o dispari i peli che ho in mano? ”
Feci forza spingendogli di più le gambe contro il petto, essendo magra e atletica ha un fisico molto flessibile ma comunque , seppur non le facessi male era in una posizione scomoda.
“E allora… pari o dispari “
“Pa… pari”
“Sbagliato…dispari”
Feci finta di prendere un altro ciuffetto, lei chiuse gli occhi come a prepararsi al dolore che avrebbe sentito ma invece le mollai un ceffone sulla patatina, era cosi bagnata che sembrava di aver tirato un sberla ad un catino pieno d’acqua, mollai la presa sulle gambe che non solo non mosse ma se le tenne ferme in quella posizione con le sue di mani, mi buttai di faccia tra le sue cosce , sfiorai le sue grandi labbra con le punta della lingua, le allargai baciandola, il suo odore era sublime, il suo clitoride succoso era lì pronto ad aprirgli la strada per il paradiso , lo chiusi tra le mie labbra come se fosse una fragola matura lo toccai con la punta della lingua , la guardai in viso era bellissima , le sue guance erano rosse la sua bocca serrata , gli occhi chiusi , quando lo strinsi facendole sentire i miei denti sospiró il tutto mentre il mio indice accompagnava la mia lingua con movimenti lenti e circolari , con le dita raccolsi un po’ dei suoi umori e quando vidi che era pronta a venire smisi per qualche secondo e le infiai le dita nel suo buchetto , fui talmente veloce e decisa che rimase senza fiato.
Da questo momento tutto diventò ovattato, le sensazioni che provai non posso e non voglio descriverle , per la prima volta dai tempi di Puffetta sono sicura di non aver fatto sesso ma di aver fatto l’amore , da quel giorno il rapporto con Greta è cambiato totalmente, non è più sesso e basta ma molto di più, non ho più il rapporto che ho con le mie “sorelline “ ma qualcosa di più profondo…più di quella notte di pioggia dove fu lei a darmi piacere incondizionato , si certo quando si è tutte insieme facciamo cose mirabolanti ma gli sguardi, l’amore, l’intimità che ho con lei non la posso avere con nessuno,le sue mani che mi accarezzano i capelli, il sopracciglio che solleva quando aspetta una risposta, tutte piccole cose ma che mi fanno sciogliere il cuore.
Finimmo di fare l’amore e andammo a fare un bagno, ero sdraiata su di lei dentro la vasca , sciolse le treccine e mi pettinò i capelli , la fredda e sadica Greta era diventata la dolcezza fatta persona, il “ti amo “ sussurratomi mentre mi accarezzava la pancia fu da film.
Quando uscimmo dalla vasca per andare a dormire per poco non ci venne un infarto , sulla poltrona trovammo Miki , era mezza addormentata.
“ Scusate ma Fabiana russa a tromba e le altre due praticamente sono due megattere spiaggiate “
“Ma da quanto tempo sei li “
“ parecchio…. Praticamente da quando siete cadute dal letto…. Ma non ho osato disturbarvi…. Eravate troppo dolci”
Io e Greta ci guardammo in faccia, come a chiederci l’un l’altra se l’avessimo vista , lo sguardo fu più eloquente delle parole “ no”, comunque ormai si erano fatte le 6 del mattino e andammo a dormire, Miki che è si svitata come un cavallo ma no stupida si mise in un angolo del letto e non si permise di interrompere quel momento magico con Greta , quello era solo nostro anche , di occasioni di mettersi in gioco anche lei ce ne sarebbero state .
Al nostro risveglio nel primo pomeriggio facemmo colazione tutte insieme e a malincuore ognuno inizió a tornare a casa propria, in quel fine settimana trovai l’amore e delle amiche stupende, non lo dimenticherò mai, ma la cosa più importante fu che finalmente scoprii me stessa.
Nell’antica Grecia un iscrizione presso l’oracolo di Delfi recitava “gnōthi sautón- conosci te stesso “ che può essere spiegata con una bellissima frase di Nietzsche “ divieni ciò che sei” .
Ecco come sintetizzare in poche parole la mia metamorfosi , da quando Clara è entrata nella mia vita innescando una serie di eventi che mi hanno portato , alla soglia dei miei trent’anni a farmi capire chi sono , cosa voglio e chi amare, il mio posto non è avere un marito e dei figli , quella è una vita che non mi appartiene, per anni ho combattuto me stessa per convincermi che quella era la strada giusta da seguire , perché era quello che il mondo e soprattutto i miei genitori volevano da me , decisi che al mio fianco volevo una donna e che lo avrei gridato al mondo , quella donna é senza dubbio Greta , io non dovevo più vergognarmi con chi o cosa andavo a letto, cosa mi piace o non mi piace fare nella mia vita privata .
Il fiorire della nuova Chiara lo dovevo soprattutto a Greta che in meno di un mese ha fatto molto di più di qualsiasi persona della mia vita, anche di mia madre…. Giá mia madre, sapevo bene come sarebbe andata a finire dire ai miei genitori “ mamma, papà… io sono lesbica e lei è la mia ragazza “ ma andava fatto, presi la decisione di affrontarli quando sarei andata in ferie in Calabria a fine luglio , affittai un appartamento per quindici giorni, mia madre non avrebbe mai fatto entrare Clotar in casa ,aspettai il primo sabato quando erano presenti tutti , mio padre, mia madre, mia sorella col marito e la figlia, non feci giri di parole ,all’ennesima frecciatina di mia madre sul fatto che a quasi trent’anni non avessi trovato ancora un fidanzato e tirato su famiglia come Alessia…la figlia preferita ,dissi che non sarebbe mai successo
“ Mamma, non sono attratta dagli uomini, quindi…”
“Quindi cosa? Non sarai mica un invertita …. ”
“Invertita… e bene si sono un invertita e ne vado fiera, comunque si dice lesbica …maestra Antonella…”
In sala calò il gelo tutti gli occhi erano puntati su di me, mia sorella mi strappò la figlia seduta sulle mie ginocchia , come se fossi un’appestata o una criminale , mia madre mi saltò letteralmente addosso tirandomi i capelli , prendendomi a sberle e a pugni , urlandomi che sono una schifosa, mio padre mi tirò un bicchiere che fortunatamente andò a finire contro il muro andando in frantumi, non ci vidi più, spinsi via mia madre e alzatami in piedi andai via, sentivo le urla da fuori , guardai per l’ultima volta quella casa , promettendo che non sarei più tornata, salii in macchina in lacrime , nonostante tutto però non ero arrabbiata, anzi , quelle lacrime erano di gioia, mi sentivo come mi fossi tolta un peso , l’unica cosa che mi ferì veramente fu la reazione di mia sorella, non me lo sarei mai aspettato da lei, tornai nella casa che avevo preso in affitto per prendere Clotar e lasciare le chiavi al padrone , che voleva ridarmi i soldi della settimana non goduta, cosa che rifiutai prontamente, erano le 9 di sera quando mi misi in viaggio ed arrivai a Milano alle 9 del mattino , dopo aver guidato tutta la notte, ero distrutta ma andai andai direttamente da Greta, che non potendo lasciare la fattoria rimase a casa, quando arrivai stava pulendo la porcilaia, quando mi vide uscì fuori correndo , saltandomi addosso.
“Che ci fai qui , hai trovato brutto tempo e sei tornata? O ti mancavano le mie coccole ”
“Tempo pessimo , quanto alle coccole ne ho avute anche troppe “
Si tolse gli stivali di gomma , solo allora vide i graffi sulla guancia e l’occhio un po’ nero .
“ è andata esattamente come dicevi a quel che vedo , guarda come ti hanno conciato! ”
Raccontai l’accaduto nei minimi particolari , non sembrò particolarmente colpita.
“Mio padre fece più o meno la stessa cosa, mia madre era già morta da un po’ quindi fu solo uno a prendermi a cinghiate e buttarmi fuori di casa ,venni a vivere qui dai miei nonni materni, loro non mi abbandonarono nonostante non condividessero la cosa “
Bevemmo il caffè e facemmo colazione.
“Amore adesso Io devo andare a fare una commissione, tu vai a fare una doccia e vai a farti una bella dormita, sarai stanchissima dopo aver guidato tutta la notte “
Io mi proposi ad andare insieme a fare la commissione, ma fu irremovibile.
“Vai a dormire e basta “
Li per li ci rimasi male, ma dopo la doccia la stanchezza si fece sentire e andai a letto , fui svegliata nel tardo pomeriggio .
“ vestiti che dobbiamo uscire “
Mi alzai , la mia valigia era su una sedia ed era completamente vuota.
“Dove sono i miei vestiti?”
“Li ho buttati “
“ come li hai buttati e perché “
Aprì l’armadio, questi sono i tuoi nuovi vestiti, prese un abito nero e lo poggió su di me .
“Sciogliti i capelli….. sei bellissima amore mio , ora vestiti , in quel cassetto troverai l’intimo e in quel mobile le scarpe … ci vediamo giù “
Andò via , lasciandomi li col vestito in mano, aprii il cassetto, anche l’intimo era nuovo , stessa cosa per le scarpe , mi preparai e scesi giù, lei era fantastica con quel tailleur color panna e i capelli sciolti
“Andiamo… tranquilla per Clotar , è in giardino con Tuco e Aru”
Fuori ci attendeva un auto con conducente , salimmo dietro.
“Possiamo andare”
“Greta … hai vinto al super enalotto o hai fatto una rapina “
Non mi rispose nemmeno, faceva finta di riposare sprofondata nei sedili avvolgenti di quell’auto di grossa cilindrata , dopo un’ora arrivammo di fronte un cancello in ferro battuto che si aprì , in fondo al viale alberato si stagliava una villa , l’auto si fermò ai piedi una scalinata , mi fu aperto lo sportello e scesi
“Buonasera e benvenute , prego signore da questa parte“
Greta mi prese sottobraccio e seguimmo la ragazza in smoking che ci fece strada all’interno della villa, arrivammo ad una porta chiusa, la ragazza bussò ed entrò dentro annunciandoci
“Prego signore”
Andò via chiudendo la porta alle nostre spalle .
“Buonasera figliole mie”
“Mamyyy “
L’abbracciai , lei fissò il mio viso soffermandosi sui lividi.
“Animali …. Greta mi ha detto tutto, sappi che hai tutto il nostro sostegno e che non dovrai preoccuparti di nulla, penseremo a tutto noi”versó del cognac in tre bicchieri,
“so che la casa in cui vivi è stata pagata in parte dai tuoi genitori… o meglio da quelle bestie che ti hanno messa al mondo, è vero?”
“Si Mamy”
“Bene tu domani metterai in vendita quella casa e voglio che l’intero importo lo versi a loro … “
“Ma…”
“Non preoccuparti e lascia fare a me … intanto starai con Greta che è più che felice ad averti in casa e poi si vedrà ”
Ci diede i bicchieri
“Alla nostra famiglia che non abbandona le sue creature “
Verso le due andammo a letto,Fabiana ubriaca marcia, fu letteralmente portata in spalla da Mamy fino a sopra .
Io potei finalmente lavarmi o meglio erano quelle le intenzioni , odoravo di cane , sudore , fumo e carne arrostita ,aprii il rubinetto della vasca ma dopo qualche secondo entrò Greta , chiuse l’acqua ed entrò dentro .
“Ci penso io a lavarti “
Entrai pure io mettendomi in ginocchio di fronte a lei , la sua pioggia dorata mi investì in pieno, a giudicare dalla durata se l’era tenuta apposta per me ,sentivo il getto caldo sulle mie labbra, quando finì mi tiro su.
“Non puzzi più di fumo ora”
Sorrisi e le infilai la lingua in bocca.
Come se non facessimo sesso da un anno arriviamo sul letto senza smettere di baciarci e di palparci , strinsi la sua coscia tra le mie , eravamo talmente su di giri e talmente tanto era il desiderio da sembrare goffe e impacciate , lei mi leccava il viso mordendomi qua e la , io avevo le dita letteralmente impiantate sulla sua schiena, la stringevo forte come a volerla stritolare e più stringevo più lei diventava irruenta , ci rotolavamo nel letto come se stessimo lottando l’una contro l’altra, finimmo per cadere a terra , il tonfo rimbombò per tutta la casa , la lotta continuò sul pavimento fino a quando la bloccai , non poteva più muoversi , i suoi movimenti se pur forti ad improvvisi non riuscivano a liberarla dalla mia morsa.
“Sei mia, tutta mia, solo mia “
Feci scendere della saliva in direzione della sua bocca , lei l’aprì pronta ad accoglierla ma a pochi millimetri la ritirai su , le avvicinai il capezzolo alla bocca, ma per poter cercare di prenderlo con le labbra dovette alzare la testa ma io lo allontanavo sempre di più, improvvisamente diede un colpo di reni riuscendo a divincolarsi quel tanto che bastava per fare leva con il proprio corpo, mi ritrovai sotto, questa volta ero io quella bloccata , le sue mani mi tenevano i polsi e il suo ginocchio premeva poco sopra il mio pube , il suo peso era tutto sulla mia vescica, tirai su le gambe riuscendo a prenderla per il collo con i piedi, di nuovo la situazione si era invertita, lei sotto , io sopra con la differenza però che questa volta ero col sedere sul suo collo con i piedi che le tenevano bloccate le braccia,la mia fighetta era proprio sulla sua bocca.
“ e ora come ti metti…ti arrendi? “
Fece segno di no guardandomi con aria di sfida con le sue sottili labbra serrate.
Il ginocchio aveva stimolato la mia vescica , allargai le mie grandi labbra
, mentre con la mano libera le tappai il naso , appena apri la bocca per prendere aria, mi liberai su di lei , dopo un attimo di sorpresa affondó la bocca come se volesse evitare che quella pioggia dorata cadesse sul pavimento , i colpi di lingua mi diedero un brivido di piacere, mollai un po’ la presa e lei ne approfittò, mi ritrovai di nuovo sotto , la sua mano sul collo mi stringeva impedendomi di respirare, poggiò la bocca chiusa sulle mie labbra, quando aprii la bocca in cerca d’aria lo fece anche lei, una boccata di pipì inondó il mio palato , la sua lingua mulinava come a voler mescolare quella zuppa di saliva e pioggia dorata, quel gioco perverso era schifosamente eccitante .
Nel frattempo , furtivamente , intrufolai la mano tra le sue cosce, era bagnatissima, le infilai un dito come a saggiare la sua resistenza alla penetrazione , la sentii rilassare i muscoli e mugolare , con un gesto fulmineo afferrai una ciocca di peli pubici e tirai con forza… un po’ troppa forza …. Perché mi rimasero tra le dita, cacciò un urlo togliendosi da sopra di me , rimase raccolta in posizione fetale .
“ troietaaaaa ma sei scema mi hai fatto malissimo “
Non mi feci commuovere , le bloccai le gambe facendogliele incrociare sopra il suo petto come a volerla far penetrare nella più porca delle posizioni del missionario, agguantai un altro ciuffetto di peli.
“Chi è la troietta scema adesso ? “
“ sei sempre tu “
Iniziai a tirare piano piano , sentivo la sua pelle opporre resistenza, colpo secco , tirai meno forte di prima ma comunque qualche pelo rimase tra le mie dita.
“Secondo te sono pari o dispari i peli che ho in mano? ”
Feci forza spingendogli di più le gambe contro il petto, essendo magra e atletica ha un fisico molto flessibile ma comunque , seppur non le facessi male era in una posizione scomoda.
“E allora… pari o dispari “
“Pa… pari”
“Sbagliato…dispari”
Feci finta di prendere un altro ciuffetto, lei chiuse gli occhi come a prepararsi al dolore che avrebbe sentito ma invece le mollai un ceffone sulla patatina, era cosi bagnata che sembrava di aver tirato un sberla ad un catino pieno d’acqua, mollai la presa sulle gambe che non solo non mosse ma se le tenne ferme in quella posizione con le sue di mani, mi buttai di faccia tra le sue cosce , sfiorai le sue grandi labbra con le punta della lingua, le allargai baciandola, il suo odore era sublime, il suo clitoride succoso era lì pronto ad aprirgli la strada per il paradiso , lo chiusi tra le mie labbra come se fosse una fragola matura lo toccai con la punta della lingua , la guardai in viso era bellissima , le sue guance erano rosse la sua bocca serrata , gli occhi chiusi , quando lo strinsi facendole sentire i miei denti sospiró il tutto mentre il mio indice accompagnava la mia lingua con movimenti lenti e circolari , con le dita raccolsi un po’ dei suoi umori e quando vidi che era pronta a venire smisi per qualche secondo e le infiai le dita nel suo buchetto , fui talmente veloce e decisa che rimase senza fiato.
Da questo momento tutto diventò ovattato, le sensazioni che provai non posso e non voglio descriverle , per la prima volta dai tempi di Puffetta sono sicura di non aver fatto sesso ma di aver fatto l’amore , da quel giorno il rapporto con Greta è cambiato totalmente, non è più sesso e basta ma molto di più, non ho più il rapporto che ho con le mie “sorelline “ ma qualcosa di più profondo…più di quella notte di pioggia dove fu lei a darmi piacere incondizionato , si certo quando si è tutte insieme facciamo cose mirabolanti ma gli sguardi, l’amore, l’intimità che ho con lei non la posso avere con nessuno,le sue mani che mi accarezzano i capelli, il sopracciglio che solleva quando aspetta una risposta, tutte piccole cose ma che mi fanno sciogliere il cuore.
Finimmo di fare l’amore e andammo a fare un bagno, ero sdraiata su di lei dentro la vasca , sciolse le treccine e mi pettinò i capelli , la fredda e sadica Greta era diventata la dolcezza fatta persona, il “ti amo “ sussurratomi mentre mi accarezzava la pancia fu da film.
Quando uscimmo dalla vasca per andare a dormire per poco non ci venne un infarto , sulla poltrona trovammo Miki , era mezza addormentata.
“ Scusate ma Fabiana russa a tromba e le altre due praticamente sono due megattere spiaggiate “
“Ma da quanto tempo sei li “
“ parecchio…. Praticamente da quando siete cadute dal letto…. Ma non ho osato disturbarvi…. Eravate troppo dolci”
Io e Greta ci guardammo in faccia, come a chiederci l’un l’altra se l’avessimo vista , lo sguardo fu più eloquente delle parole “ no”, comunque ormai si erano fatte le 6 del mattino e andammo a dormire, Miki che è si svitata come un cavallo ma no stupida si mise in un angolo del letto e non si permise di interrompere quel momento magico con Greta , quello era solo nostro anche , di occasioni di mettersi in gioco anche lei ce ne sarebbero state .
Al nostro risveglio nel primo pomeriggio facemmo colazione tutte insieme e a malincuore ognuno inizió a tornare a casa propria, in quel fine settimana trovai l’amore e delle amiche stupende, non lo dimenticherò mai, ma la cosa più importante fu che finalmente scoprii me stessa.
Nell’antica Grecia un iscrizione presso l’oracolo di Delfi recitava “gnōthi sautón- conosci te stesso “ che può essere spiegata con una bellissima frase di Nietzsche “ divieni ciò che sei” .
Ecco come sintetizzare in poche parole la mia metamorfosi , da quando Clara è entrata nella mia vita innescando una serie di eventi che mi hanno portato , alla soglia dei miei trent’anni a farmi capire chi sono , cosa voglio e chi amare, il mio posto non è avere un marito e dei figli , quella è una vita che non mi appartiene, per anni ho combattuto me stessa per convincermi che quella era la strada giusta da seguire , perché era quello che il mondo e soprattutto i miei genitori volevano da me , decisi che al mio fianco volevo una donna e che lo avrei gridato al mondo , quella donna é senza dubbio Greta , io non dovevo più vergognarmi con chi o cosa andavo a letto, cosa mi piace o non mi piace fare nella mia vita privata .
Il fiorire della nuova Chiara lo dovevo soprattutto a Greta che in meno di un mese ha fatto molto di più di qualsiasi persona della mia vita, anche di mia madre…. Giá mia madre, sapevo bene come sarebbe andata a finire dire ai miei genitori “ mamma, papà… io sono lesbica e lei è la mia ragazza “ ma andava fatto, presi la decisione di affrontarli quando sarei andata in ferie in Calabria a fine luglio , affittai un appartamento per quindici giorni, mia madre non avrebbe mai fatto entrare Clotar in casa ,aspettai il primo sabato quando erano presenti tutti , mio padre, mia madre, mia sorella col marito e la figlia, non feci giri di parole ,all’ennesima frecciatina di mia madre sul fatto che a quasi trent’anni non avessi trovato ancora un fidanzato e tirato su famiglia come Alessia…la figlia preferita ,dissi che non sarebbe mai successo
“ Mamma, non sono attratta dagli uomini, quindi…”
“Quindi cosa? Non sarai mica un invertita …. ”
“Invertita… e bene si sono un invertita e ne vado fiera, comunque si dice lesbica …maestra Antonella…”
In sala calò il gelo tutti gli occhi erano puntati su di me, mia sorella mi strappò la figlia seduta sulle mie ginocchia , come se fossi un’appestata o una criminale , mia madre mi saltò letteralmente addosso tirandomi i capelli , prendendomi a sberle e a pugni , urlandomi che sono una schifosa, mio padre mi tirò un bicchiere che fortunatamente andò a finire contro il muro andando in frantumi, non ci vidi più, spinsi via mia madre e alzatami in piedi andai via, sentivo le urla da fuori , guardai per l’ultima volta quella casa , promettendo che non sarei più tornata, salii in macchina in lacrime , nonostante tutto però non ero arrabbiata, anzi , quelle lacrime erano di gioia, mi sentivo come mi fossi tolta un peso , l’unica cosa che mi ferì veramente fu la reazione di mia sorella, non me lo sarei mai aspettato da lei, tornai nella casa che avevo preso in affitto per prendere Clotar e lasciare le chiavi al padrone , che voleva ridarmi i soldi della settimana non goduta, cosa che rifiutai prontamente, erano le 9 di sera quando mi misi in viaggio ed arrivai a Milano alle 9 del mattino , dopo aver guidato tutta la notte, ero distrutta ma andai andai direttamente da Greta, che non potendo lasciare la fattoria rimase a casa, quando arrivai stava pulendo la porcilaia, quando mi vide uscì fuori correndo , saltandomi addosso.
“Che ci fai qui , hai trovato brutto tempo e sei tornata? O ti mancavano le mie coccole ”
“Tempo pessimo , quanto alle coccole ne ho avute anche troppe “
Si tolse gli stivali di gomma , solo allora vide i graffi sulla guancia e l’occhio un po’ nero .
“ è andata esattamente come dicevi a quel che vedo , guarda come ti hanno conciato! ”
Raccontai l’accaduto nei minimi particolari , non sembrò particolarmente colpita.
“Mio padre fece più o meno la stessa cosa, mia madre era già morta da un po’ quindi fu solo uno a prendermi a cinghiate e buttarmi fuori di casa ,venni a vivere qui dai miei nonni materni, loro non mi abbandonarono nonostante non condividessero la cosa “
Bevemmo il caffè e facemmo colazione.
“Amore adesso Io devo andare a fare una commissione, tu vai a fare una doccia e vai a farti una bella dormita, sarai stanchissima dopo aver guidato tutta la notte “
Io mi proposi ad andare insieme a fare la commissione, ma fu irremovibile.
“Vai a dormire e basta “
Li per li ci rimasi male, ma dopo la doccia la stanchezza si fece sentire e andai a letto , fui svegliata nel tardo pomeriggio .
“ vestiti che dobbiamo uscire “
Mi alzai , la mia valigia era su una sedia ed era completamente vuota.
“Dove sono i miei vestiti?”
“Li ho buttati “
“ come li hai buttati e perché “
Aprì l’armadio, questi sono i tuoi nuovi vestiti, prese un abito nero e lo poggió su di me .
“Sciogliti i capelli….. sei bellissima amore mio , ora vestiti , in quel cassetto troverai l’intimo e in quel mobile le scarpe … ci vediamo giù “
Andò via , lasciandomi li col vestito in mano, aprii il cassetto, anche l’intimo era nuovo , stessa cosa per le scarpe , mi preparai e scesi giù, lei era fantastica con quel tailleur color panna e i capelli sciolti
“Andiamo… tranquilla per Clotar , è in giardino con Tuco e Aru”
Fuori ci attendeva un auto con conducente , salimmo dietro.
“Possiamo andare”
“Greta … hai vinto al super enalotto o hai fatto una rapina “
Non mi rispose nemmeno, faceva finta di riposare sprofondata nei sedili avvolgenti di quell’auto di grossa cilindrata , dopo un’ora arrivammo di fronte un cancello in ferro battuto che si aprì , in fondo al viale alberato si stagliava una villa , l’auto si fermò ai piedi una scalinata , mi fu aperto lo sportello e scesi
“Buonasera e benvenute , prego signore da questa parte“
Greta mi prese sottobraccio e seguimmo la ragazza in smoking che ci fece strada all’interno della villa, arrivammo ad una porta chiusa, la ragazza bussò ed entrò dentro annunciandoci
“Prego signore”
Andò via chiudendo la porta alle nostre spalle .
“Buonasera figliole mie”
“Mamyyy “
L’abbracciai , lei fissò il mio viso soffermandosi sui lividi.
“Animali …. Greta mi ha detto tutto, sappi che hai tutto il nostro sostegno e che non dovrai preoccuparti di nulla, penseremo a tutto noi”versó del cognac in tre bicchieri,
“so che la casa in cui vivi è stata pagata in parte dai tuoi genitori… o meglio da quelle bestie che ti hanno messa al mondo, è vero?”
“Si Mamy”
“Bene tu domani metterai in vendita quella casa e voglio che l’intero importo lo versi a loro … “
“Ma…”
“Non preoccuparti e lascia fare a me … intanto starai con Greta che è più che felice ad averti in casa e poi si vedrà ”
Ci diede i bicchieri
“Alla nostra famiglia che non abbandona le sue creature “
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